Biografia e opere

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Giovanni Pietro Agostino Francesco Maria Giuseppe Volfango Marras-Meloni (Ozieri5 dicembre 1935) è un intellettuale e un politico sardo di pensiero e di azione.

 

 

 Biografia

 

Giampiero Marras Meloni, al  secolo Giovanni Pietro Agostino Marras-Meloni, in sardo “Zuanne Pedru ’e Marras” detto “Zampa” (acronimo all’inverso dei suoi primi tre nomi in lingua sarda, dei sette che gli sono stati imposti dai genitori al momento della nascita: Giovanni Pietro Agostino Francesco Maria Giuseppe Volfango – e, in seguito suo “nome di battaglia” – conosciuto ancor più come «Giampiero “Zampa” Marras», oltre ad essere un’icona e un “uomo-simbolo” dell’indipendentismo sardo ed europeo per la sua autorevolezza, indipendenza di pensiero e coraggio delle proprie idee, è un uomo di cultura, un intellettuale di ingegno versatile e un politico di alti valori morali, di pensiero e d’azione, da sempre militante nell’area sardista, nazionalista, etnicista e antagonista. Il Nostro – secondo di sei figli, dei quali, per brevità, si citano soltanto i primi nomi: Vincenzo, Giovanni, Graziella, Franco, Raimondo e Bruno – è per di più un patriota sardo, un ricercatore, un saggista, un conferenziere; un organizzatore di eventi letterari, musicali, teatrali e sportivi; un operatore culturale e uno studioso, oltreché un docente di lingua, storia, letteratura e cultura della Sardegna che assomma in sé tutte le identità dell’Isola, da quella storica a quelle culturale, filosofica, letteraria, linguistica e vestimentaria. Egli è nato ad Ozieri, capoluogo del Logudoro in provincia di Sassari, nel 1935 (ma per origini e affinità elettive egli si considera di Orani, un importante centro del nuorese), dal matrimonio del dottor Antonio Marras-Sabino di Sorso, medico-veterinario, direttore del mercato civico e del mattatoio di Sassari, ispettore d’annona, igienista e stimato presidente dell’Ordine provinciale dei veterinari; con la N.D. Filomena Meloni-Marras di Orani, nata ad Ozieri, donna di cultura raffinata, di straordinaria sensibilità e intelligenza, appartenente alla illustre casata nobiliare dei Meloni di Santulussúrgiu, Fonni, Mamojada, Orani, Olzai e Cagliari, con parentela tra l'altro con Giovanni Maria Angioy, Magistrato della Reale Udienza, patriota ed “eroe della Sarda Rivoluzione”: 1793-1796,  che per  primo auspicò la nascita di una «Repubblica di Sardegna», libera e indipendente dagli Stati di Terraferma e di Mare, e pienamente sovrana sul proprio territorio nazionale, la quale oltre alla Lingua della Nazione Sarda e a quella ufficiale dello Stato italiano, che scriveva e parlava alla perfezione, conosceva anche altre quattro “lingue straniere”:  il francese, lo spagnolo, l’inglese e il tedesco, che le erano state insegnate sin dalla primissima infanzia da precettori di madrelingua, che alloggiavano nel palazzo gentilizio dei genitori, composto di 42 vani dislocati su tre piani, e da essi stipendiati e spesati di tutto.

 

Capostipite dei vari rami collaterali della famiglia materna fu un certo Diego, professore universitario a Madrid ed eminente giurista, amante dei viaggi e della natura – figlio di Alvaro Meloni, nato nel 1630, un agiato e facoltoso proprietario terriero della Catalogna (il cui padre, originario della Sardegna, vantava una vasta parentela nell’Isola), andato sposo alla contessa donna Consuelo de la Coruña – che  venne creato “cavaliere” il 13 gennaio del 1709 e, in seguito, insignito con Diploma Regio del titolo di “cavaliere nobile don” di San Lussorio dalla regina di Spagna il 7 febbraio del 1713 (titolo trasmissibile anche dalle donne ai propri figli maschi, a patto che i loro discendenti facciano uso del doppio cognome, abbinando a quello paterno pure il materno) – per i grandi meriti acquisiti nel campo giuridico e della cultura. Stando alla “Regia Consulta Araldica di Spagna”, dal loro matrimonio nacquero quattro figli: Leobardo, Hariberto, Yolanda e Diego. Leobardo seguitò a restare in Catalogna, ove si sposò ed ebbe tre figli maschi dei quali non si conoscono né i nomi né il luogo in cui vissero, morirono e furono sepolti. Hariberto si trasferì a Melbourne (Australia) ove si sposò due volte, ma non ebbe figli. Yolanda andò a vivere in Inghilterra e, dopo aver divorziato dal primo marito, si sposò una seconda volta ed ebbe due figli, un maschio e una femmina, che morirono in tenera età, poi si rifugiò in un convento di clausura per fare ammenda dei suoi errori e dedicarsi alla preghiera e alla meditazione. Diego – rimasto orfano del padre all’età di tre anni circa (il quale morì in seguito ad una sommossa popolare avvenuta nel corso della “Guerra di successione spagnola”, che portò i rivoltosi «anti-asburgici» a collocare una bomba lungo la strada Barcellona-Madrid, che fece saltare in aria la corriera su cui egli viaggiava) – venne allevato dalla madre che, alcuni anni dopo, sposò in seconde nozze Angelo Meloni, un cugino in primo grado di Alvaro, che divenne così il padre putativo di Diego, anche se lo amò come se fosse un suo legittimo discendente ed erede.

 

Al capostipite dei vari rami collaterali della famiglia Meloni venne riconosciuto il titolo di “cavaliere nobile don” per aver  predisposto una lunga serie di leggi, che per la loro modernità – benché promulgate in quel lontano periodo – alcune sono rimaste in vigore fino agli albori degli anni Settanta del XX secolo e altre sino alle soglie del 2000. Inoltre, Diego – essendosi innamorato della natura incontaminata della Sardegna centrale, del suo paesaggio caratteristico e della riservatezza dei suoi abitanti, dopo aver alienato tutte le sue proprietà immobiliari in Spagna, in età avanzata, ma ancora nel pieno delle sue forze – si trasferì in Sardegna, e precisamente a Santulussúrgiu, capoluogo del Montiferru, con un maggiordomo, uno stalliere, tre inservienti e un forziere di dobloni d’oro e quattro borsoni di scudi d’oro e d’argento, ricavati dalla vendita dei suoi beni, e si fece costruire un grande palazzo signorile a tre piani con magazzini, ampio cortile, pozzo e stalle. Acquistò poi vastissime estensioni di terreno, sulle quali fece crescere rigogliosi pascoli, frutteti e oliveti di ottima qualità, vigne con uve pregiate da tavola e da vino, orti ben irrigati e concimati, ed inoltre cavalli, mucche, pecore, asini e cani da caccia e da guardia. Successivamente, per il pascolo del bestiame e per la lavorazione e la trasformazione dei prodotti della terra, assunse alle proprie dipendenze pastori, contadini, vignaioli, ortolani e frutticoltori. Infine, dopo aver imparato a padroneggiare la lingua sarda ed essersi perdutamente invaghito di una giovane nuorese di nome Giuseppina, la sposò e da lei ebbe tredici figli, otto maschi e cinque femmine: Proto, Diego junior primo, Giuseppe, Giovanni Battista, Paolo, Tonino, Pietro, Raimondo, Margherita, Filomena, Consuelo, Francesca, Rosalia. Da Proto, nato il 4 marzo 1713, discesero i Meloni che si trasferirono a Orani; da Diego junior primo discesero i Meloni che si trasferirono a Fonni; da Giuseppe discesero i Meloni che si trasferirono a Olzai e Cagliari; da Giovanni Battista discesero i Meloni che si trasferirono a Pozzomaggiore;  Pietro convolò a nozze in giovane età e dal suo matrimonio discesero i Meloni che si trasferirono a Cuglieri, tra gli altri Diego junior secondo (per distinguerlo da un cugino omonimo, del quale si parla in seguito, lo definiamo da Cuglieri) e Proto junior primo; Paolo continuò a riesiedere a Santulussurgiu ed ebbe una mumerosa discendenza che, alla fine del sec. XVIII, si trasferì in altri centri, in particolare suo figlio Paolo junior si stabiliì a Mamojada. In particolare Proto Meloni - De la Coruña (quello sopra citato, nato il 4 marzo 1713) ebbe diversi figli, tra i quali Diego junior secondo che si traserì a Orani (per distinguerlo dal citato cugino omonimo, lo definiamo da Orani). Quest'ultimo DA MODIFICARE conDiego junior primo fu padre di Proto junior primo, il quale ebbe diversi figli, tra i quali Diego junior secondo, che l’8 febbraio del 1712 sposò la nobildonna Maria Francesca Gallisai; da questo matrimonio nacquero tre figli: Proto junior secondo (figlio di Diego junior secondo o di Paolo???), Diego junior terzo e Giovanni Battista. Il primo si stabilì a Fonni, il secondo a Santulussúrgiu e il terzo a Pozzomaggiore. Da Giovanni Battista discesero i Meloni che elessero la loro residenza a Fonni; mentre dal fratello Paolo (fratello di Proto junior primo o cosa??? chiarire la posizione), che continuò a vivere a Santulussúrgiu e che ebbe un gran numero di figli, alla fine del XVIII secolo molti di loro si insediarono in altri centri della Sardegna. Da Proto junior secondo, figlio legittimo di Paolo di Santulussúrgiu e padre di Diego junior terzo, discesero pertanto i Meloni di Mamojada e Orani: mentre da suo fratello Giuseppe discesero quelli di Olzai e di Cagliari. In seguito la progenie di entrambi si trasferì, chi nel Capo di sopra e chi nel Capo di sotto della Sardegna, e più avanti nelle tre province sarde di allora: Cagliari, Sassari e Nuoro, dividendosi in diversi altri rami collaterali.

 

Capostipite dei Meloni di Mamojada e Orani fu Diego junior terzo, figlio di Proto junior secondo, erede omonimo del padre Paolo di Santulussúrgiu, il cui nipote Francesco Meloni  (n. il 12 marzo  1772),  bisnonno di Giampiero Marras-Meloni e figlio di Giovanni  (n. il 9 marzo 1759), sposò la N.D. Filomena Siotto-Marcello, unica figlia di Pietro Paolo Siotto-Salvai, detto “su dutoreddhu”, dal cui matrimonio nacquero sette figli: VincenzoMargheritaRaimondaRosaliaGiuliaPietro Paolo e Antonio. Alla morte del padre della N.D. Siotto-Marcello, il Sen. Giovanni Siotto-Pintor, cugino in primo grado del defunto, fece affiggere sulla sua tomba la seguente lapide: – “Ingegno acuto, pronto consiglio profondo, parola misurata, sguardo fiammeggiante nell’aspetto disadorno. Stimato da tutti e dai più temuto, dal suo stesso sangue osteggiato, incompreso, amministratore oculato, operoso fautore del progresso, con vivi incitamenti, con generose elargizioni, primo per autorità nella provincia, cresciuto il censo avito, primo nell’Isola per stabile ricchezza, toccò di colpo repentino cedere al fato comune il 14-3-1857, due ore dopo la mezzanotte. – «Pietro Paolo Siotto-Salvai», al padre affettuoso Filomena, Margherita, Giovanna, consolanti la breve agonia”. Il Cavalier don Vincenzo Meloni-Siotto, nonno di Giampiero Marras-Meloni, (n. Orani il 18 giugno 1875), figlio di Francesco – il quale a sua  volta  era  l’erede legittimo di Proto junior secondo – convolò a nozze il 29 dicembre del 1909 in quel di Ozieri con Rosalia Marras-Solinas (n. Ozieri il 9 aprile 1886) ed il 9 dicembre del 1910 ebbero una figlia, Filomena Meloni-Marras (come si evince dal “Libro d’Oro della Nobiltà italiana”, edito nel 1916), madre del Nostro, andata sposa al dottor Antonio Marras-Sabino di Sorso, ma per origini di Sénnori. Ella – alla nascita dei suoi cinque figli maschi – tramandò loro, per un privilegio concesso alle nobili dalla monarchia spagnola, il titolo di “Cavaliere Nobile Don” e all’unica figlia femmina quello di “Nobildonna”. Titoli nobiliari, questi ultimi, “validati” dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 101 del 1967, perché  concessi anteriormente al 28 ottobre 1922, secondo quanto sancisce la XIV disposizione transitoria della Costituzione.

Casata, quella dei Meloni di Mamojada e Orani, che dal Settecento in poi – grazie anche ai vari intrecci parentali – espresse fini intellettuali, uomini politici e di cultura, insigni giuristi, avvocati, giudici, Magistrati di Corte d’Appello e di Cassazione, notai, professori emeriti della R. Università di Cagliari, cancellieri,  studiosi, scrittori, saggisti, pittori, storici, alti funzionari dello Stato, rivoluzionari e letterati. Ed inoltre capitani della Cavalleria Miliziana nel parlamento Avellano (1642-43), componenti dello Stamento Militare nel parlamento Camerassa (1666-68), del Regno di Sardegna, e deputati e senatori sia nel Parlamento Sabaudo che in quello d’Italia, Come anche deputati nel Parlamento della Repubblica e in quello europeo, partigiani nella guerra di liberazione dal fascismo, giornalisti e direttori di testate giornalistiche, superiori di Ordini religiosi; primari ospedalieri con specializzazioni in ortopedia, odontoiatria e pediatria, medici-chirurghi e veterinari. Ed infine docenti universitari, ingegneri edili e ferroviari, direttori di Banca, consiglieri regionali, presidenti di Provincia, podestà e sindaci. Va inoltre detto che le cugine in primo grado della madre del Nostro, le nobildonne Vincenzina e Chiarina, appartenenti al ramo dei Siotto-Pintor di Cagliari, quello più strettamente legato alla casata nobiliare dei Meloni di Orani, ha donato con lascito notarile tutto il suo ingente patrimonio terriero, finanziario ed edile (costituito, soprattutto quest’ultimo, da una magnifica villa a Sarroch e da numerosi edifici finemente ammobiliati e con una vastissima e preziosa biblioteca, ricca di incunaboli del Quattrocento, e di testi rari e pressoché introvabili), alla Fondazione Istituto Storico Giuseppe Siotto: un sodalizio culturale onlus sorto per la promozione degli studi storici e giuridici sulla Sardegna.

Stirpe, quella dei Meloni di Mamojada e di Orani, legata da stretti vincoli di parentela con le prestigiose famiglie degli Angioy di Orani, Bono e Cagliari; dei Siotto Pintor di Olzai e Cagliari; dei Cardìa di Mamojada, Nuoro e Tortolì; dei Chironi di Nuoro e Orani; dei Delitala di Orani, Bolotana, Sassari e Cagliari; dei Gallisai di Nuoro e Mamojada; dei Marcello di Nuoro, Ovodda, Tiana e Cagliari; dei Pintor di Cagliari, Roma e Galtellì; dei Pirisi di Orani, Nuoro e Cagliari; degli Obino di Santulussúrgiu; dei Mesina di Olzai; dei Siotto di Nuoro, Orani, Olzai, Guamaggiore e Cagliari e dei Meloni-Satta di Olzai. Lo stemma nobiliare dei Meloni di Orani è costituito da uno scudo gentilizio suddiviso in due parti: in quella superiore vi è uno “spaccato d’oro alla banda d’azzurro”; invece nella parte sottostante è raffigurato un “disegno d’azzurro al mare d’argento, tra due scogli delle stesse acque, con in cima una rilucente stella d’oro”.

Mentre il padre Antonio Marras-Sabino era figlio di Giovanni, un agricoltore benestante di Sénnori, che – dopo essersi sposato con Grazietta Sabino – si stabilì a Sorso. Dal loro matrimonio nacquero quattro figli: FrancescoAntonioAugusto e Marietta, dei quali l’unico a completare gli studi fu solo lui. Si laureò in Veterinaria con 110 e lode, pubblicazione della tesi e abbraccio accademico, presso l’omonima Facoltà dell’Università di Portici a Napoli. Una volta laureatosi – dopo aver frequentato la “Scuola di Cavalleria” di Pinerolo, in Piemonte, ed essersi congedato con il grado di Tenente di complemento – partecipò ad un concorso a posti per Direttore annonario dei Mercati riuniti di Sassari (il civico e il mattatoio comunale), che vinse alla grande, sbaragliando tutti gli altri concorrenti, dal momento che era – per dirla con Frumentario, alias Aldo Cesaraccio, ex direttore di “La Nuova Sardegna” – «Un uomo di notevole cultura, i cui interessi spaziavano con gusto e competenza dall’Agricoltura alla Storia, dalla Letteratura alla Scienza, alla pittura, alla musica e alle arti popolari. Un uomo che la morte ha colto d’improvviso, mentre lavorava alacremente alla stesura di una Storia dei Gesuiti in Sardegna, rimasta purtroppo incompiuta» (Si veda in proposito l’articolo apparso in “La Nuova” del 1976, in occasione dell’anniversario della Sua morte, avvenuta il 2 dicembre dell’anno precedente).

Ciò premesso, il Nostro – pur avendo ereditato dalla madre il titolo di “cavaliere nobile don” di San Lussorio, non ama fregiarsene – avendo Egli sempre sostenuto che «la vera nobiltà è quella dell’eccellenza e dell’elevatezza degli studi, dei valori umani, dell’altruismo, degli ideali, della solidarietà, dell’integrità morale, della lealtà, dell’altruismo, della modestia, della generosità, della sincerità, dei sentimenti e della nobiltà d’animo». Tant’è che non frequentò mai i salotti del “Circolo Sassarese”, dove si riunivano i nobili della provincia. Alle Scuole Elementari, ove entrò a sei anni non ancora compiuti, ebbe come maestra la signorina Usai. Alla Media Inferiore, la Scuola Media Statale N. 2 «Salvatore Farina» di Sassari, ove si distinse particolarmente nella materie letterarie (italiano, latino, storia e geografia) nel triennio 1946-1948, ebbe come suo secondo Maestro di vita, il professor Francesco Màsala di Nughedu S.Nicolò, un bravissimo insegnante di italiano che si rivelò più avanti negli anni anche un poeta, un narratore e un saggista fecondo. Completati gli studi superiori, tra gli anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso, si prese con il massimo dei voti, pure il diploma di docente di “Lingvo Internaçia Esperanto” (Lingua Internazionale Esperanto) presso la cattedra sassarese della Delegazione regionale sarda dell’«Istituto italiano di Esperanto»,  diretto dall’egregio professor Martellotta, con sede centrale e Direzione generale a Firenze, che gli consentì tra il 1954 e il 1957 di insegnare tale materia in alcuni corsi serali, post-universitari e dopolavoristici, nell’aula “C” della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Sassari, con la quale l’Istituto in questione aveva stipulato una “convenzione” per poterne disporre gratuitamente.

Inoltre, dal 1950 e fino a tutto il 1960, praticò insieme al padre l’Apicoltura in una campagna alla periferia di Sassari, ove vennero collocate delle modernissime arnie in legno, acquistate dalla “Società De Angelis” di Torino (delle quali duecento “singole”, cinque “cooperative” e due “grattacielo”: tutte dotate di pedana, nido, escludi regina, fogli cerei, melario e tetto idrorepellente), per l’allevamento delle api con metodi razionali, unitamente alle attrezzature necessarie per la raccolta del miele.

Il Marras, come è noto, pur essendo da tempo uno storico del nazionalismo e dell’indipendentismo sardo, libertario e progressista, ed un uomo di cultura, discepolo prediletto e principale biografo di Antonio Simon Mossa – dopo essersi laureato in Scienze Economiche e Commerciali presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’ Università degli studi di Cagliari nel 1960, e infine nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Pisa nel 1965 – lavorò dapprima come docente di “Contabilità e Meccanografia” nei corsi professionali della Regione, poi come funzionario di banca, e dal 1971 come docente di Filologia romanza, Linguistica generale e Glottologia comparata nei corsi organizzati dell’ISES-Institudu Soberanu Éhitinu-limbìstigu Sardu (Istituto Superiore Etnolinguistico Sardo), con particolare riguardo alla Civiltà, alla Lingua, alla letteratura, alla Storia, alla Cultura e alle tradizioni popolari della Sardegna. Esso si poneva (e tuttora si pone), in posizione alternativa alla “Scuola coloniale italiana” in Sardegna, che considerava (e tuttora considera) “dissardizzante, spersonalizzante e denazionalizzante”, per cui diede immediatamente inizio all’insegnamento con “metodo contrastivo” della parlata, della letteratura e della cultura globale isolana nella Lingua Nazionale dei Sardi, impegnandosi sempre più a fondo nella storica battaglia per lo sviluppo presente e futuro della Identità Sarda, già in parte recuperata, e di quella ancora degna di esserlo.

Amante degli animali da compagnia (“cavalli, cani e gatti”) e appassionato di astronomia sin da bambino (conosce in sardo i nomi delle principali costellazioni che si alternano nei cieli della Sardegna); della musica in generale (dalla classica alla leggera) e di quella etnica mondiale e, in particolare, di quella sarda; nonché cultore dell’archeologia sarda, della storia, dell’arte, della poesia e della letteratura, sia in sardo che in italiano, e rispettoso della natura e dell’ambiente, si impegnò fin da giovanissimo in politica.

Nel 1951, a quindici anni e un mese prese la tessera del Partito Sardo d'Azione dalle mani e a firma del parlamentare e “direttore regionale sardista”, on. avv. Giovanni Battista Melis, detto “Titino” (dietro proposta dell’ing. Salvatore Sale di Padria e del dottor Ferruccio Oggiano di Laerru, suo padrino spirituale).

Nel 1953 costituì la nuova Federazione regionale del Movimento Giovanile Sardista, elaborandone lo Statuto e divenendone ben presto Segretario politico. Nel Preambolo dello Statuto (che era riportato anche nell’ultima facciata delle quattro di cui si componeva la tessera), si affermava testualmente che: «Il Movimento Giovanile Sardista riconosce la funzione insostituibile della Gioventù del lavoro e dello studio nella realtà sarda, il valore incomparabile dei fenomeni associativi, la nobiltà della politica; educa al culto di tutte le libertà: di pensiero, di parola, dal bisogno, di associazione, di religione; dell’Autonomia ad ogni livello, nella prospettiva di uno Stato Federato Europeo. Il «Movimento Giovanile Sardista» educa al disprezzo dell’autorità che non si legittimi nel consenso popolare; prepara a difendere e potenziare tutti gli istituti in cui tali principi si traducono, alla responsabilità cui il Risorgimento Sardo chiama e chiamerà con l’impegno integrale delle energie di tutti e di ciascuno; èleva a valore preminente il sacrificio di ciascun Sardo per la redenzione del suo Popolo; ribadisce la propria fedeltà agli ideali del glorioso Partito Sardo d’Azione, e pone come motto del proprio operare: “Amare è conoscere la Sardegna”».

Il 31 ottobre del 1954 il Direttore regionale del Partito Sardo d’Azione, l’on. Avv. Giovanni Battista Melis, d’intesa con il dott. Ferruccio Oggiano di Laerru, direttore dimissionario della Federazione provinciale di Sassari, costituì un Direttorio Provinciale Provvisorio  e ne affidò la direzione ad un ‘quadrumvirato’ –  composto da Nino Ruiu di Osilo, Nino Mele di Mores, Bastianino Brusco di Sassari e Giampiero Marras di Ozieri, quale responsabile sia provinciale che regionale del “Movimento Giovanile Sardista” – con il compito di riorganizzare il partito in provincia di Sassari, e di convocare nel più breve tempo possibile il Congresso di federazione. Tale organismo rimase in carica fino al 25 gennaio del 1959, allorché fu eletto nel corso di un’assemblea allargata come Direttore provinciale Nino Ruiu.

Nel luglio del 1957 – dopo aver tentato inutilmente di farsi esonerare dal servizio militare obbligatorio da un suo potentissimo prozio cagliaritano che viveva a Roma, il Generale Efisio Marras (un ufficiale di carriera in pensione che dal 1947 era stato Capo di Stato Maggiore dell’Esercito e dal 1950 e fino a tutto il 1954 Capo supremo di Stato Maggiore delle Forze Armate Italiane, d’aria di terra e di mare, presso il ministero della Difesa, e che aveva mantenuto solidi rapporti di amicizia sia con i colleghi delle tre Armi che seguitava a frequentare e con il Ministero, anche dopo l’andata in quiescenza) – interrompendo una plurisecolare tradizione di famiglia che voleva che tutti i figli maschi frequentassero il Corso ufficiali, una volta ricevuta la cartolina precetto, partì con il terzo scaglione a fare il “soldato semplice di leva” per una patria che non voleva servire, dal momento che egli non si è mai considerato italiano, ma ha sempre considerato la Sardegna come la sua «unica, vera Patria», la quale – purtroppo – era stata ridotta ad una lontana e negletta appendice coloniale dell’Italia. Ciò premesso il Nostro, seppure contro voglia, il 2 luglio partì in treno da Sassari alla volta di Olbia, ove s’imbarcò su una nave della “Tirrenia” per Civitavecchia; poi, ivi giunto, prese il treno per Roma da dove si diresse a Fossano, una cittadina in provincia di Cuneo, ove era dislocato il “Centro Addestramento Reclute” del 52° Reggimento Alpi C.A.R. e il 5 indossò l’uniforme. Tre mesi dopo, finito l’addestramento, fu trasferito con il grado di Caporale al 76° Reggimento di Fanteria di stanza a Udine, e un mese dopo venne inviato al distaccamento di Cividale del Friuli con mansioni di “goniometrista” nella Compagnia mortaisti da 107, ove gli fu riconosciuto il grado di Caporal Maggiore. Con tale grado fece rientro a Udine e da lì venne congedato, dopo diciotto mesi di ferma obbligatoria,  con il grado di sergente nel dicembre del 1959. Quindici giorni dopo il suo rientro in Patria ricevette dal colonnello Cellentani,  comandante il 76° Reggimento di fanteria una lettera di otto pagine, vergata a mano in bella grafia, in cui si complimentava con il Nostro per aver fatto lezione, nei sei mesi in cui era stato a Cividale del Friuli, a una trentina di militari sardi, semianalfabeti, facenti parte del Reparto dei C.A.P. – “Conduttori Automezzi Pelosi” (Mulattieri), che in Sardegna avevano frequentato soltanto le prime due classi della Scuole Elementari, per essere riuscito a fare conseguire loro la licenza elementare.

Tra il 1958 e il 1960 partecipò alle lotte degli operai e dei minatori dell'Argentiera e di Canaglia, due frazioni periferiche della Città di Sassari, contro la chiusura delle miniere.

Nel 1959, durante un periodo di licenza-premio, fece un memorabile intervento presso la Camera di commercio di Sassari sul tema: “Lingua sarda e bilinguismo in Sardegna” – nell’ambito di uno dei tanti “dibattiti del sabato sera”, cui partecipava e prendeva la parola, organizzati dalla rivista “Ichnusa” fondata da Antonio Pigliaru (rivista che il medesimo diresse dal 1949 al 1964) – in occasione della presentazione del libro di Michelangelo Pira, Sardegna tra due lingue, in aperta polemica con l’autore, poiché Egli, nello svolgere la sua relazione in «italiano», aveva negato alla Lingua Sarda, che considerava un “codice linguistico ristretto”, perché legato alle basi materiali di una società arcaica senza futuro – salvo a ricredersi molti anni dopo – la possibilità di esprimere concetti alti, quali quelli che invece poteva esprimere l’italiano, in quanto “codice elaborato di cultura”. Tant’è che in un modo volutamente provocatorio iniziò, dapprima, il suo intervento in «Esperanto», che è una lingua internazionale e “super partes”, di tutti e di nessuno – in quanto contrario per principio a qualsiasi forma di “imperialismo” e quindi anche di «imperialismo linguistico», poi naturalmente proseguì parlando in sardo. Intervento, nel corso del quale tra l’altro sostenne che «la Lingua Sarda, come qualunque altro sistema linguistico del pianeta, è in grado di “veicolare” qualsiasi esperienza culturale, ma soltanto se gliene si dà l’opportunità. Così come è avvenuto in Russia  per l’Evenko, una lingua ancora più “arcaica” del Sardo, e scritta per la prima volta nel 1920, nella quale oggi si veicolano perfino trattati di fisica nucleare». In quell’occasione l’architetto Antonio Sìmon Mossa, presente con alcuni colleghi tra il pubblico, fu tra quelli che maggiormente applaudirono e si complimentarono con il Nostro per il suo intervento.

Nel novembre del 1961 organizzò a Sassari il Comitato “Diamo una casa alle famiglie dei senzatetto”, con il quale promosse l’occupazione delle palazzine INA-Casa dell’«Eba Giara», per far sì che venissero accelerati i lavori di allaccio degli alloggi alla rete idrica e fognaria, e per sollecitare la consegna delle chiavi agli aventi diritto.

Nel 1962 entrò a far parte del Consiglio Direttivo del Grémiu Federalista de sa Cumunidade Éhitinica Sarda "Sardìnnia Líbera" (Associazione Federalista della Comunità Etnica Sarda “Sardegna Libera”), sorto per impulso dell’architetto Antonio Simon Mossa, allo scopo di difendere e promuovere i valori fondamentali della Comunità nazionale sarda; di tale sodalizio fu anche un promotore della sua costituzione e membro del Consiglio direttivo. Simon Mossa, che lo considerava come un figlio, fu suo Maestro ed amico e tra l'altro gli spiegò importanti aspetti dell'archeologia sarda; insieme girarono l'Europa delle "Nazioni senza Stato" e delle "Comunità Etniche e linguistiche" del Continente europeo.

Nel 1964, e precisamente il 3 febbraio, fu tra i fondatori  (con l’architetto Antonio Simon Mossa, che ne fu il promotore, Ferruccio Oggiano sindaco di Laerru e Antonino Càmbule sindaco di Padria) del MIRSA-Muimentu Indipendhentístigu Revolussionàriu Sardu (Movimento Indipendentista Rivoluzionario Sardo), che fu il primo Movimento indipendentista, nazionalitario, sardista-progressista e socialista-rivoluzionario, politicamente organizzato, creato in Sardegna nel XX secolo.

Nel gennaio del 1965, invitato da Simon Mossa, entrò a far parte come segretario del Comitadu pro sa defensa de sa Limba Sarda (Comitato per la difesa della Lingua Sarda), «che è stato – per dirla con Sergio Salvi – il primo esempio di quella resistenza linguistica consapevole dei sardi, destinata in anni successivi ad animare  la scena  politico-culturale dell’Isola», e il 21 novembre di quello stesso anno, al termine del Congresso provinciale di Sassari del Partito Sardo d’Azione, svoltosi ad Ozieri, venne eletto, per la “Lista indipendentista” capeggiata da Antonio Sìmon Mossa, a far parte del Direttorio provinciale.

Nell’ottobre del 1965, al termine del XV Congresso Ordinario del Partito Sardo d’Azione, della “serie regionale” (Cagliari, 15-16/10/1965, svoltosi presso il Teatro “Nuovocine”), fu eletto all’unanimità a far parte del Consiglio Regionale del Partito, del Direttorio Regionale e della Segreteria.

Nel mese di settembre del 1967, Antonio Simon Mossa lo chiamò, inoltre, a far parte del «Comitato organizzatore dei Convegni Sardisti», che promosse una serie di convegni precongressuali in diversi centri dell’Isola: il 1° a Sassari (27.09.1967), il 2° a Bosa (29.10.1967), il 3° a Padria (3.11.1967), il 4° a Lula (19.11.1967).

Nel 1967 aderì di buon grado anche all’Arpas-Assótziu Rezionale Pastores e Allevadores Sardos  (Associazione Regionale Pastori e Allevatori Sardi), fondata con regolare Statuto dal prof. Michele Columbu – insegnante di Lettere in pensione, eurodeputato a Bruxelles e deputato nel Parlamento italiano – presso il locale Cineteatro “Costantino” di Macomer.

Il 1968 fu per lui un anno importante anche nella vita privata: sposò Maria Bonaria Mazzuzi (1945-2011) – nata dal matrimonio di Angelo Mazzuzi di Cagliari e di Adriana Matzutzi di Iglesias – dalla quale ebbe nello stesso anno il suo unico figlio maschio Augusto, divenuto anch’egli, come il padre, un fervente indipendentista.

Nel mese di febbraio del 1968 fu tra i primi sette “firmatari” della «Mozione federalista», elaborata da Antonio Simon Mossa, vincitrice della XVI Assise congressuale regionale del Partito Sardo d’Azione della “serie intermedia”, Cagliari, 24-25.02.1968, a conclusione della quale fu eletto a far parte del Comitato Direttivo Centrale  e dell’Esecutivo Centrale. Dattiloscritto inedito, Sassari, 30 gennaio 1968.

Partecipò inoltre alle lotte del Movimento studentesco e operaio del Sessantotto e negli anni Settanta promosse a Sassari la nascita di un Comitato popolare per la casa che si proponeva di affiancare, sostenere e assistere le famiglie di senzatetto con molti figli, prive di mezzi di sostentamento, nell’occupazione di alloggi comunali di edilizia popolare, non ancora assegnati (e destinati dallo Iacp - Istituto Autonomo Case Popolari, nonostante le graduatorie, a famiglie meno bisognose non aventi diritto), riuscendo a sistemarvi in via definitiva un centinaio di famiglie indigenti.

Nel settembre del 1968 il Consiglio comunale di Sassari lo nominò a far parte del primo Consiglio d’Amministrazione dell’«Azienda Consortile Trasporti Pubblici», a seguito della cessione nel 1962 da parte del commendator Giovanni Sebastiano Pani del servizio urbano di autobus, da lui realizzato nel 1948, al Comune. In tale organismo operò per circa tre anni alacremente e gratuitamente alla stesura dello “Statuto Consortile”, soprattutto degli articoli riguardanti il Personale, il Bilancio e il Conto economico dell’Azienda. (A lui si deve, infatti, la titolazione di tutti gli articoli dello Statuto e la creazione di un Indice, per una rapida consultazione degli stessi). Va detto inoltre che da tale organismo – del quale era Presidente un insegnante, il prof. Giovanni Ruiu – si dimise prima dello scadere del mandato, quando il Consiglio d’Amministrazione deliberò per l’attribuzione di un appannaggio ai suoi membri.

Nel giugno del 1969 partecipò alla lotta degli abitanti di Orgosolo contro l'installazione a Pratobello (località situata nel Supramonte orgolese, a pochi chilometri dal centro abitato) di un “Poligono di tiro e di un Distaccamento militare” permanente, a difesa dei terreni comunali da pascolo, insieme a Battista Columbu di Bosa e a Michele Zedde di Ollolai.

Negli anni dal 1969 al 1974 partecipò inoltre alla lotta vittoriosa degli abitanti di Lula, guidati dal sindaco Giuseppe Piras, contro l'insediamento nel loro territorio di uno stabilimento petrolchimico altamente inquinante, come quello di Porto Torres.

Nel settembre del 1970 predispose e fece approvare dalla Sezione di Sassari del P.S.d’A., al termine di una riunione convocata in seduta straordinaria per esaminare la grave situazione politica determinatasi nel Medio Oriente, a seguito della morte del presidente egiziano Nasser, eroico combattente per l’indipendenza araba, un comunicato diramato agli organi d’informazione (dopo essere stato stilato, letto e approvato all’unanimità), di cui uno dei passaggi essenziali era il seguente: «Il mondo ha perso un grande uomo politicoNoi Sardisti una guida validaGli arabi il loro più grande statista». Dattiloscritto inedito, Sassari, 30 Settembre 1970.

Nella stessa giornata inviò, in segno di compartecipazione al lutto per la morte del Presidente Nasser, al Popolo Arabo, tramite l’ambasciatore dell’Egitto in Italia, a nome dei Sardisti di Sassari, un telegramma, il cui testo recitava testualmente: «Al Signor Ambasciatore dell’Egitto in Italia, Ambasciata Egiziana, Roma: “La preghiamo di farsi interprete presso il Popolo Arabo del profondo cordoglio che ha suscitato in noi Sardisti la morte del Presidente Nasser. Per noi che lottiamo per l’indipendenza politica ed economica della Sardegna dall’imperialismo mondiale e dal colonialismo dello Stato-Potenza che ci domina ed opprimeNasserè sempre stato un punto di riferimento ideale, un esempio di ragionevole forza ed integrità politicaIl vuoto che lascia la morte di Nasser rende perciò sgomenti noi tutti del Partito Sardo d’Azione». Dattiloscritto inedito, Sassari, 30 settembre 1970. 

Nell’ottobre del 1970 elaborò per la Sezione di Sassari del Partito Sardo d’Azione, nella sua veste di Segretario provinciale, un comunicato – diramato poi alla stampa dal segretario di sezione, Giuseppe Còntini, dopo averlo sottoposto alla discussione e all’approvazione dell’Assemblea degli iscritti – in cui si lanciava un appello a tutte le forze progressiste e rivoluzionarie della società sarda per la creazione di un «Fronte di Liberazione Nazionale della  Sardegna», apparso con questo titolo sul giornale locale: Comunicato della sezione di Sassari del Psd’A. Dura reazione al rigetto delle proposte della Regione per l’emendamento del «Decretone». I sardisti sassaresi propongono un fronte sardo di unità nazionale. Il fine del movimento dovrebbe essere la costituzione di uno Stato sardo autonomo «gestito dai lavoratori», “La Nuova Sardegna del lunedì”, Anno II - N. 40, cronaca di Sassari,  Lunedì 19 ottobre 1970.

Nel dicembre del 1970 diramò – a nome della Sezione di Sassari del Partito Sardo d’Azione, di cui era Segretario – un comunicato di dura protesta all’Onu per la repressione anti-basca in Spagna e inviò un telegramma al Segretario generale delle Nazioni Unite, U Thant, e al governo di Madrid per la condanna alla pena capitale di sei patrioti baschi di Burgos, dei sedici finiti sotto processo, successivamente graziati dal generalissimo Francisco Franco Bahamonde, per le pressioni esercitate a livello internazionale, i cui nomi erano: Francisco Javer Isco De La Iglesia (tipografo), Joacquin Gorostodi Artola (meccanico), Eduardo Uriarte Romero (manovale), Josè Maria Dorronsoro (docente), Françisco Javer Larena e Mario Onaindìa (impiegati di banca). Il comunicato venne pubblicato con questo titolo: Protesta del Psd’A all’Onu. Telegramma a U Thant e al governo di Madrid per il processo ai 16 patrioti, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 80 - N. 269, cronaca di Sassari, venerdì 4 dicembre 1970.

Nel 1971 dette vita a S'Iscola Sarda” – Fundhassyone Éhitinu-curturale de sa Nassyone Sarda (“La Scuola Sarda” – Fondazione Etno-culturale della Nazione Sarda), al fine di promuovere la lingua, la storia e la cultura isolana, (della quale era «Presidente emerito» fino all’anno della sua morte il Prof. Giovanni Lillìu, già Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia della Università di Cagliari, Accademico nazionale dei Lincei, studioso e archeologo di fama internazionale), e di cui egli  è  presidente sin dalla fondazione e principale animatore. Nel 1976, in “L’Unione Sarda” apparve un articolo redazionale non firmato in cui si diceva. «Ormai in Sardegna “S’Iscola Sarda” appare come la sola autorità culturale che possa disciplinare e rendere omogenei i numerosi tentativi di sperimentazione concreta dell’uso politico e culturale della lingua isolana, in grado di sancire lessico e costrutti del sardo di oggi e di domani». Mentre il Prof. Manlio Brigaglia il 16 febbraio del 1982, dalle colonne di “L’Unione Sarda”, così ebbe a scrivere: «In questi ultimi dieci anni ‘S’Iscola Sarda’ di Giampiero Marras ha fatto per la lingua sarda, molto di più di tutte le istituzioni culturali, pubbliche e private, presenti in Sardegna».

Al momento della sua costituzione “S’Iscola Sarda” adottò, come suo distintivo ed emblema, una «testa di moro» in campo bianco, racchiusa entro un cerchio rosso, e fasciata da tre bende, riproducenti i colori della ‘bandiera italiana’: una di colore verde sugli occhi, per impedire al popolo sardo di vedere la realtà coloniale della propria terra con occhi vivi e penetranti e con la necessaria capacità di giudizio, e quindi mirante ad inibirgli la possibilità di pensare autonomamente; una di colore bianco sulla bocca, tendente a vietargli nel modo più assoluto l’uso della propria lingua, come pure l’apprendimento della propria storia e della propria cultura; ed una di colore rosso intorno al collo, volta a strangolare la sua economia e a proibire alla sua classe dirigente di fare politica nell’interesse precipuo della società sarda. Tali bende, nell’intento del suo fondatore e ideatore, volevano simboleggiare (e   simboleggiano), rispettivamente: la prima, la colonizzazione psicologico-mentale della Nazione Sarda, fino al suo completo e totale inebetimento e annichilimento; la seconda, la colonizzazione linguistica e culturale, attraverso la recisione della Lingua e della Cultura nazionale sarda; la terza, la colonizzazione economica, politica, sociale, agricola, pastorale, industriale, finanziaria, turistica e militare dell’Isola, mediante lo strangolamento del territorio nazionale sardo e del suo Popolo.

“S’Iscola Sarda” – che si articola in cinque branche di attività, tra esse distinte: linguistico-culturale; teatrale; musicale; di tradizioni popolari e varietà; radiofonico-televisiva; e sportiva – entrò a far parte nel 1971 dell’Ufcee-Union Fédéraliste des Communautées Etniques Européennes (Unione Federalista delle Comunità Etniche Europee), un sodalizio fondato nel 1950, di cui era Segretario generale il prof. Povl Skadegard, in sostituzione del disciolto Grémiu di nove anni prima (Rolighed, Danimarca, 23 Giugno), e dell’A.i.d.l.c.m.-Association Internationale pour la Defense des Langues et des Cultures Menacées (Associazione Internazionale per la Difesa delle Lingue e delle Culture Minacciate), fondata nel 1963 dal prof. Pierre Naert della Università di Turku, in Finlandia (Liegi, Belgio, 12 Ottobre), di cui era Segretario generale per l’Italia, il prof. Gustavo Buratti, con sede a Biella-Chiavazza. Curò inoltre negli anni Settanta del secolo scorso, le prime trasmissioni in lingua sarda dalle emittenti isolane di “Radio Nord Sera” di Pino Careddu e “Radio Città” di Enrico Porqueddu. Nel 1973 rivolse inoltre un accorato appello all’allora Presidente designato della Regione Autonoma della Sardegna on. Nino Giagu De Martini affinché affrontasse, «nella sua reale portata, il problema dell’insegnamento obbligatorio per legge della Lingua, della Storia e della Cultura Sarda, intese come patrimonio popolare, nelle scuole dell’Isola di ogni ordine e grado, e della loro introduzione nei Pubblici Uffici».

A partire dal 24 luglio del 1971, l’Ises-Istituto Superiore Etno-linguistico Sardo, si prefiggeva e si prefigge; «a) di promuovere lo studio della “Lingua Nazionale Sarda” (LNS), nelle sue varie espressioni locali, e di raccogliere la relativa documentazione, con particolare riferimento alla redazione e all’aggiornamento del vocabolario, della grammatica e della sintassi; b) di promuovere lo studio delle tradizioni, della storia, dell’arte, della musica, dell’economia e di ogni espressione della cultura della Nazione Sarda; c) di promuovere lo studio della lingua e della cultura nazionale sarda, dalle lingue “nuragica e punica” alla letteratura medioevale delle “Carte” e dei “Condaghi” e alle successive espressioni, fino a quelle contemporanee, sia colte che popolari; d) di redigere e pubblicare i sussidi didattici occorrenti per l’insegnamento della lingua e della cultura nazionale sarda; e) di provvedere alla formazione e all’aggiornamento degli insegnanti nelle discipline specifiche della lingua e della cultura sarde; f) di organizzare convegni, mostre, seminari di studio, e altre attività culturali sia in Sardegna, sia nei principali centri di residenza e di lavoro degli emigrati sardi; g) di esprimere pareri o voti su ogni iniziativa o provvedimento che concerne lo sviluppo economico dell’isola, in quanto sede della Nazione Sarda; h) di svolgere ogni altra attività che dovesse ritenere utile alla diffusione e alla conoscenza della lingua e della cultura nazionale sarda; i) di promuovere l’unificazione ortografica delle varie parlate del sistema linguistico sardo, in modo da giungere quanto prima all’unità della lingua nazionale sarda, almeno sul terreno della forma scritta; ed infine, l) di promuovere l’unificazione linguistica (lessicale, morfologica, fonetica e sintattica) dell’idioma nazionale sardo,partendo dapprima dall’unificazione delle singole parlate locali nell’ambito delle rispettive “aree glottologiche” di propria pertinenza (Logudoro, Campidano, Turritania) e, poi, una volta unificate le parlate logudorese-nuorese, campidanese-sarcidanese, sardo-còrso: turritano-gallurese) nella struttura unitaria del sardo, procedere alla formazione della “koiné” della Lingua Nazionale Sarda (LNS), mediante l’individuazione dei “koinémi” (parole di più larga diffusione a livello di massa nelle tre aree linguistiche) e degli “iso-radical-lessémi” (parole di eguale radice, ma di diversa terminazione), nonché attraverso l’interscambio del lessico e il ripulimento dagli “italianismi”, così da arrivare all’unificazione globale del nostro idioma, senza sacrificare in particolare né privilegiare alcuna “variante”, ma tenendo conto di tutte in egual misura».

Il 27 settembre del 1971 prese parte a Nuoro a un affollato convegno di “sardisti” di varia estrazione politica, di intellettuali, di cultori del sardo e di operatori culturali di tutta l’Isola – promosso dal circolo “Lorenzo Milani” e presieduto da Gonario Pinna – ove intervenne ripetutamente in lingua sarda. Al termine del quale fu approvato un “documento unitario conclusivo” tendente a sollecitare il Governo centrale ad applicare alla Sardegna le disposizioni contenute nel dettato costituzionale dell’art.6 in materia di Minoranze linguistiche. Inoltre deliberò di attivarsi da subito per dare vita ad una “Società per la Difesa della Lingua e della Cultura Sarda”, e di riconvocarsi a tal fine a Nuoro entro la prima quindicina di settembre. All’importante convegno era presente anche il Prof. Giovanni Lilliu, all’epoca Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cagliari.

L’11 ottobre di quello stesso anno – dando seguito alla precedente delibera – venne fondata a Nuoro la SDLCS, la “Società della Lingua e della Cultura Sarda”, cui il Nostro aderì a titolo personale, che si dette uno “Statuto provvisorio” e che elesse come presidente, su proposta del prof. Lilliu – avendone questi declinato l’offerta – il professor Antonio Sanna, docente di Filologia romanza e di Linguistica sarda presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ateneo cagliaritano.

Nel 1972 organizzò a Macomer il Primu Cumbénniu de istùdios pro istabelire comente fagher brincare dai sa intrànnias de sa Limba Sarda peràulas noas” (“1° Convegno di studi per la formazione di neologismi della Lingua Sarda”). Nel corso del raduno si convenne che, per formare dei neologismi, occorreva partire dalle radici dei vocaboli già esistenti per creare parole nuove, sviluppandole non solo nel rispetto delle regole, ma anche e soprattutto del genio costruttivo della lingua e della sua armonia e musicalità.

Nel 1973 predispose (per la prima volta in Sardegna) una “Propònnida de leze de incumintzadura pobulare” «pro introduire de òbrigu s’imparu de sa limba, de s’istòria, de sa curtura e de sa Tzivilidade de sa Sardìnnia in sas iscolas de cada tipu e manera, e in totu sos Ufíssios púbricos e privados, bastu chi essèrent abbertos a sos fitianos (Bancas de creéntzia, Ammenestrassiones comunales e provintziales, Rezionale, tribunales e gai etotu sighindhe.bila), e pro sa “sardisassione de sos imprèos» (Proposta di legge di iniziativa popolare «per l'introduzione obbligatoria dell'insegnamento della lingua, della storia, della cultura e della Civiltà della Sardegna nelle scuole di ogni ordine e grado, e in tutti gli uffici pubblici e privati, purché aperti al pubblico (Banche, Amministrazioni comunali e provinciali, regionale, tribunali, eccetera) e per la "sardizzazione" degli impieghi», poi trasformata in “Petidura pobulare” (petizione popolare), strumento più agevole. Da citare in proposito che per tre volte (Genova 1977Serramanna 1981 e Sassari 2002), dovendo affrontare processi per accuse di scarsa importanza o per le sue gesta politiche, si espresse in lingua sarda, per affermare il diritto dei sardi di potersi esprimere in limba anche nei tribunali (diritto riconosciuto dalla legge statale n. 482 del 15 dicembre 1999, contenente una serie di “Norme in materia di tutela delle Minoranze linguistiche storiche”). Da tutti i processi fu poi assolto con formula piena «perché il fatto non sussiste».

L’ex-condirettore di “L’Unione Sarda”, Alberto Testa, aveva commentato il primo tentativo messo in atto in Italia da Giampiero Marras-Meloni di far celebrare il “Primo processo in Lingua Sarda dall’avvento della Costituzione repubblicana”, in cui il Nostro si era espresso per otto minuti in limba, in questi termini: «Una presa di posizione – quella di “Zampa” – che era rimbalzata nelle cronache di tutti i giornali italiani, dato che allora, la questione del bilinguismo non era stata ancora sollevata a livello politico. Anche in questo Giampiero Marras era stato un antesignano, uno dei primi che avesse espresso pubblicamente il diritto dei Sardi ad esprimersi nella propria lingua». Il suo difensore d’ufficio, l’avv. Paolo Pendini – decano e principe del Foro di Genova, nonché il più illustre e affermato penalista della Liguria – al termine del processo intentato contro Giampiero Marras, rilasciò al giornalista Gibì Puggioni del periodico “Sassari Sera”, una lunga intervista telefonica (che venne «registrata, decrittata da nastro e pubblicata» nella seconda quindicina del mese di febbraio di quello stesso anno).

Intervista, della quale si rende pubblico un brevissimo stralcio: «Adesso io sono in fondo lieto (ero incaricato d’ufficio, mi sono trovato casualmente lì, mi pareva una cosa ridicola lì per lì, assurda, forse polemica, da principio non avevo capito né apprezzato il senso di questa battaglia), poi quest’uomo pieno di cultura, pieno di passione per la sua Sardegna mi ha fatto ricredere, perché – pur non essendo un uomo di diritto – ha tra l’altro detto: “Io non riesco a capire perché l’art. 137 del Codice di Procedura Penale, di fronte al quale io mi inchino, debba riuscire a forzare quelli che sono la lettera e lo spirito degli articoli 2, 3, 5 e 6 della Costituzione repubblicana scaturita dalla Resistenza, sul diritto alla lingua di una entità sociale, di una minoranza linguistica di nazionalità diversa da quella egemone che è quella italiana”. Ed ho così rivissuto con gioia quegli anni in cui, sottotenente di marina, sono stato a La Maddalena».

Nel “Secondo processo in lingua sarda” svoltosi a Serramanna, il pretore Carmen Pugliese, un magistrato di origine calabrese, consentì al Marras, che si era rifiutato di usare la lingua ufficiale, difeso dall’avvocato Stefano Siotto-Pintor del Foro di Cagliari, di esprimersi nella lingua madre, nominandogli come interprete l’avv. Michele Schirò. (Si veda in proposito su “L’Unione Sarda” del 4 giugno del 1981, un articolo su tre colonne dell’inviato Alberto Testa, diventato poi Condirettore della suddetta  testata giornalistica,  con “occhiello”: «Processo a Serramanna contro l’indipendentista “Zampa”», e titolo a caratteri cubitali su due righe; «Bilinguista dal pretore ha ottenuto l’interprete», di cui si riporta unicamente la seguente frase: “Per Zampa, quella fu una vittoria, perché passò il principio che si poteva parlare in sardo anche nelle aule di giustizia dello Stato italiano”).

Il primo Giugno del 2000, nel corso della prima Udienza del “Terzo processo in lingua sarda” a carico del Nostro e degli altri sette coimputati del «Commamdo “Amsicora”» di “Sardigna Natzione”, egli e gli altri sedicenti «patrioti» che avevano occupato la “Termocentrale elettrica di Fiumesanto” per protestare contro la disparità di trattamento economico riservato ai Sardi per il “caro-energia”, chiesero – per il tramite del proprio legale, l’avvocato Pietro Diaz – al giudice monocratico del Tribunale Penale di Sassari, il dottor Guido Vecchione (che si riservò di decidere in merito), di potersi avvalere del diritto di difendersi in lingua sarda, mediante il rilascio di “dichiarazioni spontanee”, previsto dalla Legge n. 482 del 15 dicembre del 1999, approvata dai due rami del Parlamento in attuazione del disposto costituzionale. La richiesta venne accolta e il giudice, dopo che ebbe nominato come interprete il prof. Michele Pinna dell’Is.Be.-Istituto di studi e ricerche “Camillo Bellieni”, il 13 giugno del  2002 convocò un’altra Udienza Penale, durante la quale Giampiero Marras, e un altro personaggio del Commando “Amsicora” di SNI, rilasciarono le loro dichiarazioni spontanee in limba, al processo, che poi si risolvette con una sentenza di assoluzione “perché il fatto non sussiste”.

Nel Febbraio del 1974, al termine del XVII Congresso Ordinario del Partito Sardo d’Azione della “serie intermedia”, svoltosi a Cagliari presso la Fiera Campionaria il 15-16/02/1974, venne riconfermato nelle cariche di componente il Comitato Direttivo Centrale e di membro dell’Esecutivo Centrale.

Dal 1974 al 1979 portò avanti in quasi tutte le piazze isolane la cultura e le tradizioni popolari, canore e musicali della Sardegna, con un singolare “cantagiro”, «Su Cantaíddha» (Il Cantapaese), per ravvivare e rivitalizzare il patrimonio culturale e musicale isolano.

Promosse, per di più, numerosi Corsi regionali di ballo sardo tradizionale e tre edizioni del “Festival nazionale della musica, del canto e delle danze tradizionali della Sardegna” (1975'77'79).

Il 26 ottobre del 1975 il Nostro venne chiamato, nell’ambito del «Premio di poesia e letteratura sarda “Città di Ozieri”», a far parte del Comitato di coordinamento e di iniziativa per la Lingua e la Letteratura Sarda. In seguito detto comitato volle che fosse integrato nella «Commissione ‘Cultura e Scuola’».

Il 30 novembre di quello stesso anno la suddetta Commissione ‘Cultura e Scuola’ lo designò a far parte di un Comitato tecnico-didattico ristretto, avente lo scopo di definire le metodologie di insegnamento della lingua e della cultura sarde.

Il 15 dicembre del 1975 presso il Teatro “De Càndia” di Ozieri venne costituita l’Associazione per la Lingua e la Cultura Sarda, su proposta del “Comitato di coordinamento e di iniziativa per la Lingua e la Letteratura Sarda”, che  si riunì più volte a Bauladu, Ozieri e San Sperate, ove venne elaborata una bozza di Statuto che fu sottoposta all’approvazione dei convegnisti, E solo dopo che furono apportate alcune modifiche alla carta statutaria venne eletto presidente del sodalizio il prof. Antonio Sanna, docente di Linguistica Sarda presso l’Ateneo cagliaritano, avendo il Prof. Giovanni Lilliu declinato l’offerta dell’incarico.

 

Giampiero Marras, a seguito di uno «sccop» giornalistico fatto da un quotidiano locale, con la pubblicazione in prima pagina di un articolo, il cui titolo era: Un mese fa la Prefettura di Cagliari sollecitò l’apertura sull’oscuro episodio. Rapporto riservato sui «miliardi» promessi da Gheddafi al Psd’Az.“Tutto Quotidiano”, Anno 2 - N. 285, Cagliari, giovedì 11 dicembre 1975, venne a sapere che la Prefettura di Cagliari aveva inviato al Ministero degli Interni, alla Direzione centrale di pubblica sicurezza, e agli altri tre prefetti dell’Isola un documento “riservato in doppia busta chiusa e sigillata”, a  firma del prefetto Calvani, avente per oggetto: “Partito Sardo d’Azione”. In tale documento, pervenuto per vie traverse alla redazione di “Tuttoquotidiano”, che lo pubblicò, si segnalava che: «Alcuni giorni or sono in un ufficio dell’Ambasciata di Libia a Roma, sarebbe avvenuto un incontro con l’on. Michele Columbu, Giampiero Marras noto “Zampa” di Sassari e un funzionario dell’ambasciata, incaricato dal presidente libico Gheddafi di recapitare un messaggio personale ai rappresentanti del Sardismo». Nel rapporto – stilato dal prefetto Calvani sulla base delle informazioni pervenutegli dai Servizi segreti – si affermava inoltre che: «Il messaggio conterrebbe la promessa di aiuti del Governo libico ai separatisti sardi nella misura di due miliardi di lire da incassare per il tramite di un ufficio di credito svizzero in cambio di impegni futuri subordinati al buon esito del programma separatista». Questa fu certamente la più spregiudicata, e anche la più pericolosa tra le trame ordite dai Servizi segreti italiani contro il Partito Sardo d’Azione, volte a contrastare le spinte nazionaliste e anticolonialiste, facendolo apparire ‘al soldo dello straniero’, e affermando tra l’altro che esso si autofinanziava con i “sequestri di persona”.  Va detto inoltre che con un vergognoso fotomontaggio furono immortalati, sia nel momento in cui salivano le scale dell'ambasciata libica e sia quando ritirarono la borsa con i due “miliardi di lire”.  All’epoca Michele Columbu era in pensione e se il Nostro non fosse stato al lavoro nel suo ufficio presso il Banco di Sardegna di sicuro li avrebbero condannati al carcere a vita e, dopo aver gettato le chiavi nella Fossa delle Marianne a 11.000 metri di profondità, a quest'ora sarebbero stati ancora lì dietro le sbarre a vedere il Sole a quadretti.

Il 12 del mese di dicembre di quello stesso anno Giampiero Marras, 40 anni, funzionario di banca, sassarese (notissimo come “Zampa”), venne intervistato da Giacomo Mameli, inviato speciale del più antico quotidiano dell’Isola, al quale rilasciò la seguente dichiarazione: «Sono costantemente tallonato. Gli accertamenti il Sid li sta facendo. La nostra federazione provinciale di Sassari, in viale Trento, è costantemente vigilata dalla squadra politica della Questura, dall’antiterrorismo. Non capisco perché, ma capisco che siamo di fronte a una mostruosa messinscena di cui non possiamo ancora immaginare gli obiettivi. Ma sono d’accordo con l’ing. Vitzizzai: si vogliono rompere le gambe al movimento sindacale sardo». A questo punto il Mameli lo incalzò con una domanda: - Ma non possono esserci altri motivi? «Di altri motivi ce ne sono – dice “Zampa” –. Immagino che si vogliano rispedire in Sardegna i corpi speciali, i baschi blu; credo che si stia tentando una ulteriore occupazione militare dell’isola, come se non bastassero le basi in mano alla Nato, all’America, i poligoni di tiro, le torri per il lancio dei missili, i porti per i sottomarini a testata nucleare. Per giustificare l’invio di nuove truppe ecco che s’inventa la favola dei Robin Hood sardi: ma nei nostri boschi non se ne trovano fuorilegge amici degli oppressi». L’intervista si trova all’interno di un articolo in prima pagina, intitolato: Parlano gli uomini sui quali indagherebbe il Sid. C’è del metodo in questa pazzia. Il segretario del Psd’Az. Michele Columbu dice: «Non riesco a prendere sul serio questa favola. Come si può pensare che Gheddafi voglia armare i sardisti con le baionette libiche? Un dirigente sassarese del partito conferma che l’antiterrorismo e la squadra politica controllano le sedi dei «Quattro Mori». «Si vuol giustificare l’invio di nuove truppe in Sardegna». L’avv. Mario Melis afferma: «Un gruppo di brigatisti sardi in questo momento farebbe comodo allo Stato», “L’Unione Sarda”, Anno LXXXVII - N. 286, Cagliari, venerdì 12 dicembre 1975.

Nel 1976, condividendone le finalità, il Nostro fece pervenire la sua adesione personale e quella di S’Iscola sarda, la Fondazione Etno-culturale della Nazione Sarda, di cui ne era allora e ne è tuttora presidente, e quella dell’Ises, l’Istituto Superiore Etno-linguistico Sardo, che ancora dirige, al Bureau International des Nations Européennes sans État (Ufficio Internazionale delle Nazioni Europee senza Stato), che da allora seguitano a farne parte a pieno titolo (Parigi, Francia, 8 Giugno). In tale anno si federò anche con il sodalizio Sardegna Cultura: Associazione per l’Identità, promosso da Antonello Satta ed Eliseo Spiga (Cagliari, Sardegna, 13 Settembre).

Tuttavia, influenzato dalla lezione politica dell’architetto Antonio Simon Mossa, maturò posizioni sovraniste, indipendentiste ed etnoferaliste: nel 1976 abbandonò il Partito Sardo d’Azione e fu tra i fondatori, con Antonio Lepori, dell'O.S.S.N.Organisassyone Sotzialista “Sardínnya Nassyone”» (Organizzazione Socialista “Sardegna Nazione”),  di cui divenne Segretario Nazionale, che si sciolse sei anni dopo nel febbraio del 1982. Al riguardo il Prof. Giovanni Lillìu cosi scrisse: «L’eredità politica di Sìmon Mossa era fortemente presente anche nella disciolta Organizzazione Socialista ‘Sardegna Nazione’, fondata nel settembre del 1976, a Sassari, da Giampiero Marras e Antonio Lepori, due dirigenti sardisti facenti parte dell’area ‘rivoluzionaria” del Partito Sardo d’Azione, a seguito della loro espulsione, per aver osteggiato l’alleanza elettorale tra i Sardisti e il Partito Comunista Italiano, sotto il simbolo ‘Falce e martello, bandiera rossa e tricolore”. Nei programmi di ‘Sardegna Nazione’ – l’organizzazione sardista-indipendentista, nazionalitaria, socialista ed etnofederalista, nata da una costola del Partito Sardo d’Azione – si parlava di costruire a livello di massa la coscienza nazionale sarda; di lottare contro l’imperialismo linguistico che stava portando al “genocidio culturale” della Nazione Sarda; di liberare il popolo sardo dall’oppressione straniera e di battersi contro l’apparato di occupazione e sfruttamento dello Stato italiano. Come pure di potenziare l’uso della lingua sarda insieme alle altre parlate dell’Isola, da portare su posizioni di autonoma carica rinnovatrice, e di dare vita – d’intesa con le altre organizzazioni sardiste e indipendentiste operanti in Sardegna – a un P.S.N.T. -Partidu Sardu Nassionale de sos Traballiadores (Partito Nazionale Sardo dei Lavoratori), che assumesse su di sé il compito di liberare il Popolo Sardo, con in testa il proletariato e gli strati più deboli della società, dal duplice sfruttamento, coloniale e sociale, cui era sottoposto da parte dello Stato e del grande capitale, sardo, italiano e straniero”.

Nel 1976 – percependone l’enorme importanza – per promuovere l’uso continuo e la diffusione della lingua sarda, acconsentì che, all’interno di “S’Iscola Sarda”, si tenessero le prove preparatorie e si esibisse la Compagnia Teatrale “S’isciareu” (L’asfodelo), per la regia di Tore Sfodello e successivamente di Nerina Nieddu; poi quelle della Nuova Compagnia teatrale di Arte Popolare “Sa Colòra” (La Biscia), diretta dal regista Gian Giacomo Massidda.

Sempre nel 1976 ideò e condusse in studio un programma radiofonico di successo, denominato «Manzanile duminigale in Limba Sarda Nassionale», dalle antenne di “Radio Nord Sera”, l’emittente libera di Pino Careddu, che – come è noto – è stata la prima radio in Sardegna ad aver «inventato» le trasmissioni radiofoniche in lingua sarda, insieme ad una équipe di validissimi collaboratori sardofoni formatisi nelle sezioni linguistica e musicale di “S’Iscola Sarda”. Tale programma, che vantava ben novantasette tentativi “malriusciti” d’imitazione in tutta l’Isola, andava in onda tutte le domeniche, per dieci ore consecutive dai 102-103 e 107 Megahertz della modulazione di frequenza. Gli appassionati della lingua, della storia, della cultura, della musica e delle tradizioni popolari della Sardegna avevano così modo di ritrovarsi tutte le domeniche in esso e di scoprirvi non solo le radici della loro ‘identità nazionale’, ma anche uno stimolo alla ricerca di nuove vie da battere per la loro emancipazione civile e per la liberazione della loro Patria dal colonialismo italico. Dell’équioe di collaboratori facevano parte, in ordine alfabetico: Gianni Allena, Maddalena Amadu, Stefano Arru, Francesca Campus, Barore Carenti, Lycia Castiglia, Gian Mario Demartis, Francesco Dettori, Francesco Dongu, Maria Antonietta Fara, Francesco Manconi, Domitilla Mannu, Maria Bonaria Mazzuzi, Nello Mulas, Nerina Nieddu, Chiara Onnis, Salvatore Porcu, Adolfo Rachel, Nino Rúnchina, Gino Satta, Fortunato Spissu, Margherita Virdis e Ziromine Zazzu.

Nel corso del «Manzanile» – che iniziava alle sei del mattino e terminava alle quattro del pomeriggio – oltre alla possibilità di ascoltare il “meglio” della grande musica popolare sarda e di quella colta e moderna (l’emittente disponeva, infatti, della più ricca e aggiornata discoteca isolana di musica sarda), era possibile seguire tutta una serie di “rubriche”: mediche, legali, sindacali, di attualità, di economia, di letteratura, di storia della Sardegna e dei paesi, di geografia, di fitoterapia, di agricoltura, di archeologia, di religione e di storia dei Santi, sui problemi dell’Isola e della città, sui cognomi sardi e sul loro significato, letture di poesie, racconti, fiabe, proverbi, massime, ed ancora: trasmissioni in sassarese, in gallurese, in barbaricino e in algherese, giochi culturali a premio, interviste a politici, intellettuali e uomini della strada, eccetera. Come pure, volendo,  si potevano seguire interventi telefonici d’interesse generale per la collettività sarda, e sassarese in particolare, fatti dal pubblico, attraverso gli «spazi aperti» che il programma riservava loro.

Tra i programmi più seguiti, vi erano: Deris, oe e cras faeddhamus de Deus in sardu (Ieri, oggi e domani parliamo di Dio in sardo), di Maria Antonietta Fara; Sa mama e-i su pitzinnu dai sa nàschida a sa créschida. Su màndhigu, sa ’estimenta, sas maladias, sas curas, sas vatzinaduras, e totu sas cosas ch’ant a ite fagher cun sa vida de sos pitzinnos (La mamma e il bambino, dalla nascita alla crescita. Il cibo, il vestiario, le malattie, le cure, le vacinazioni, e tutto quel che attiene alla vita del bambino) di Gino Satta; Sas curas cun sas ervas (Le cure con le erbe) di Francesca Campus; Sos sambenados sardos e-i s’ìstòria issoro. Su chi cherent narrer, dae ue ’énint e dae candho si b’agatant in Sardínnia (I cognomi sardi e la loro storia. Cosa significano, da dove provengono e da quando sono attestati in Sardegna) di Giampiero Marras; Archiuluzìa e tradissiones pobulares (Archeologia e tradizioni popolari) di Gian Mario Demartis; Una ’iddha a sa ’orta intr’e crónica e istória (Un paese alla volta tra cronaca e storia) di Francesco Dongu; Tàtari in puisìa (Sassari in poesia) di Franceschino Manconi; S’ischerveddhamentu, jogu de indhevinzos a prémiu (Il rompicapo, gioco di indovinelli con premi) di Giampiero Marras e Gerolamo Zazzu; Istòria e e ziografìa de sa Sardínnia (Storia e geografia della Sardegna) di Gianni Allena; Sos giogos sardos e-i sos pitzinnos de iscola (I giochi sardi e i ragazzi delle scuole materne ed elementari) di Chiara Onnis, Su pirichitu de oro (Il dolcetto d’oro, «concorso a premi per bambini dai 4 ai 12 anni»), gestito dal duo Zazzu-Marras, Sos fatos nostros (I fatti nostri) di Nino Rúnchina.

Ed inoltre: Contados, paristórias e dícios. Faghímunos bator iscacàllios imparis cun ciasculitas e contos de rier (Racconti, favole e detti. Facciamoci quattro risate a crepapelle con barzellette e storielle umoristiche) di Francesco Dettori, Giampiero Marras, Fortunato Spissu e Adolfo Rachel; Sos lizos poétigos. Su menzus de sa puisía sarda e de cuddha mundhiale ’ortada in limba sarda nassionale (I gigli poetici. Il meglio della poesia sarda tradotta in lingua nazionale sarda) di Maddalena Amadu, Maria Bonaria Mazzuzi e Margherita Virdis; Pedídelu a s’abogadu. Rubrica de consuléntzias legales in limba sarda (Chiedetelo all’avvocato. Rubrica di consulenze legali in lingua sarda) di Nello Mulas; Sa literadura sarda. Unu grandhu poete de taulinu o de trona a sa ’orta (La letteratura sarda. Un grande poeta da tavolino o da palco alla volta) di Stefano Arru; Sa catza a su siddhadu (La caccia al tesoro) a cura di Gerolamo Zazzu e Giampiero Marras, Coghina sarda campidanesa. Retzetas (Cucina sardo-campidanese, Ricette) di Maria Bonaria Mazzuzi; Interbistas a istranzos de reguardu, Arrèjonos a in tundhu a una mesa, e Su cuzone ’e su Curréu (Interviste a persone di riguardo, Discussioni intorno a un tavolo, e L’Angolo della posta) di Giampiero Marras. E Su “Notissiàriu de sa Sardínnia” de contra-infrommassione in Limba Sarda Nassionale. Emitidura ispessiale duminigale de s’Arràdiu-diàriu (Il “Notiziario della Sardegna” di contro informazione in Lingua Nazionale Sarda. Emissione speciale domenicale del Radio-giornale) a cura di Giampiero Marras.

Nel 1977 diede l’adesione sua e della Fondazione etnoculturale «S’Iscola Sarda» al «Tribunale popolare internazionale di giustizia per le Nazionalità non riconosciute», allo scopo di giudicare, di fronte all’opinione pubblica mondiale, qualsiasi atto o forma di repressione di una certa gravità contro i diritti inalienabili delle nazionalità non riconosciute (Milano, Italia, 9 Febbraio).

Nel 1978 si impegnò, in prima persona e con la radio, e attraverso la mobilitazione di tutte le strutture nazionali e periferiche di “S’Iscola Sarda” e di dieci cancellieri del Tribunale di Sassari, che si misero a completa disposizione della Fondazione a titolo gratuito per la raccolta delle firme sulle piazze a sostegno della 2ª Proposta di legge d’iniziativa popolare per il bilinguismo, promossa dai quattro periodici indipendentisti: “Nazione Sarda”, “Sa Sardigna”, “Sa Republica Sarda” e “Su Populu Sardu”,  le cui redazioni e i cui acquirenti si riunirono nella giornata di sabato 8 ottobre 1977 all’Enalc Hotel di Cagliari. In  quella  proposta vi sono varie norme che furono estrapolate dal testo della prima Proposta di Legge elaborata nel 1974 dal Marras per conto di “S’Iscola Sarda”, la quale – da sola – raccolse in provincia di Sassari circa 7.000 firme delle 16.000 racimolate in tutta l’Isola.

Nel 1979 bandì la prima edizione del «Premio letterario “Antonio Sìmon Mossa” di poesia, teatro, prosa, giornalismo e traduzioni in lingua sarda», del quale si sono svolte, per mancanza di fondi, solo sette edizioni dal 1979 al 1985.

Alla fine del 1979, proclamò il 1980 «Anno della Lingua Sarda», mediante il lancio di una vasta campagna di sensibilizzazione politica e di coscientizzazione popolare, che – negli intenti suoi e di “S’Iscola Sarda” – sarebbe dovuta sfociare nella elevazione sociale della lingua sarda a “prima lingua ufficiale” dell’Isola.

Dal 1971 al 1980 mobilitò, intorno ai grandi temi dell’Identità e della battaglia per la Lingua Sarda – d’intesa col Corpo docente dell’ISES – la parte più avveduta del Popolo Sardo, promuovendo seminari di studio per l’adozione di “norme ortografiche” valide per tutti, e organizzando conferenze, dibattiti, tavole rotonde con i Sindacati della scuola, incontri con maestri e pedagoghi per la definizione di una nuova metodologia per l’insegnamento della Lingua Nazionale Sarda partendo dall’italiano o dal Sardo a seconda dei luoghi, convegni per la coniazione di “neologismi” e per l’adozione di una lingua comune (koinè) da utilizzare nei documenti ufficiali e che valesse da “lingua franca” su tutto il territorio dell’Isola.

Nel 1980 organizzò le «Sardìades de sos Ispòrtos e de sos zogos isulanos» (“Sardìadi degli Sport e dei giochi isolani”), per sportivi dilettanti; e le «Sardìades de Ballos, Sonos e Càntigos de sa Nassyone Sarda» (“Sardìadi di Balli, Suoni e Canti della Nazione Sarda”), per ballerini, suonatori e giovani «cantadores» esordienti), che erano una sorta di “Olimpiadi”, e che si sono tenute anche nei quattro anni successivi.

Nel 1981 curò per la “Vox-Culturaphon” di Milano e la “Tekno Record” di Sassari, come direttore artistico e letterario, quattro collane di musica etnofonica sarda.

 Il 5 aprile del 1981 il giornalista Giuseppe Florenzano pubblicò nel n. 14 di  “L’Informatore del Lunedì”, a pag. 5, un articolo su quattro colonne, avente per “occhiello”: «Dall’avanguardia di Sìmon Mossa a “S’Iscola Sarda”», e per titolo: «Il bilinguismo è nato a Sassari», in cui sosteneva che: «L’avanguardia del discorso “intellettuale” sulla necessità di salvare “sa limba” nasceva a Sassari negli anni Sessanta (del secolo scorso – Ndr.) con un ideologo del Sardismo rivoluzionario-libertario della corposità di Antonio Simon Mossa, attorno al quale si erano radunati i “giovanissimi” che oggi continuano quella battaglia in suo nome. Nel 1971 nasceva infatti “S’Iscola Sarda” con la sua sezione linguistica dedicata ad Antonio Sìmon Mossa, di cui è direttore Giampiero Marras. Da quella scuola che ha organizzato succursali in tutta l’isola, compreso il capoluogo regionale, sono usciti migliaia di “insegnanti” di limba che hanno evitato con la loro presenza su tutto il territorio il pericolo di chiudere il discorso della salvaguardia della “cultura globale” sarda nelle pareti della scuola stessa,… (dimostrando in tal modo che) la struttura della Lingua Sarda si poneva alla pari delle altre lingue egemoni, ma che restava  la necessità di porla, se non in posizione egemone, almeno in condizione di pari dignità con l’italiano».

Nel 1984, e per tutto il 1985, un gruppo di ricercatori di sette Università del Meridione d’Italia e delle Isole, coordinati dal Prof. Vincenzo Cesarèo. direttore dell’Istituto di Sociologia della Università ‘La cattolica’ di Milano, si occupò di “S’Iscola Sarda” - la Fondazione Etnoculturale della Nazione Sarda, e dell’attività da essa svolta sin dalla sua costituzione, nonché dell’Ises-l’Istituto Superiore Etnolinguistico Sardo, nell’ambito di una “ricerca sui problemi che il volontariato è chiamato ad affrontare nel Mezzogiorno e nelle Isole. Con la ricerca, interessante sei regioni del Meridione e delle Isole (Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), vennero prese in esame – tra le 1984 Associazioni di volontariato, al tempo esistenti ed operanti nel Mezzogiorno e nelle Regioni Insulari in campo civile, socio-assistenziale e socio-culturale – solo 26 gruppi locali, tra i quali appunto “S’Iscola Sarda” e “lIses”, in quanto ritenuti “più significativi”. Il risultato di tale indagine, pubblicato dal “Centro Editoriale Dehoniano” di Bologna nel gennaio del 1986, per iniziativa del Formez-Centro di Formazione e Studi del Mezzogiorno, venne condensato in due volumi di Autori Vari, dal titolo Volontariato e Mezzogiorno. Il “primo”: Aspetti e problemi, analizzava le caratteristiche qualitative dello studio dei casi; il “secondo”: Monografie territoriali, raccoglieva i dati relativi ai gruppi di volontariato operanti nelle differenti aree del Mezzogiorno d’Italia e delle Isole. Di “S’Iscola Sarda”, e delle molteplici attività da essa svolte nel corso degli anni, si occupò il secondo volume, da pag. 431 a pag. 450, con un “saggio” del sociologo Alessandro Fiori.

Militò nuovamente nel PSd'Az tra il 1984 e il 1994, anno nel quale abbandonò definitivamente tale partito. Partecipò inoltre nel 1985 alla fondazione della CSS-Cunfederassione Sindhicale Sarda-Sindhicadu de sa Nassione Sarda  (Confedera zione Sindacale Sarda-Sindacato della Nazione Sarda). Più che normale la sua permanenza ai vertici di tutte queste organizzazioni (nel PSd'Az ricoprì le cariche di Consigliere Regionale Sardista e di membro del Direttorio Regionale e della Segreteria Regionale, finché nel 1968, con la modifica dello Statuto del 1921, divenne componente del Comitato Direttivo Centrale e del Comitato Esecutivo; nel suo secondo periodo nel partito i nomi delle cariche erano ulteriormente cambiati e fu componente del Consiglio Nazionale, ma per polemiche interne al partito non più della parte esecutiva, denominata Esecutivo Nazionale; nella CSS ricopre tuttora le cariche di membro della segreteria, della direzione e del consiglio nazionale; in S.N.I-“Sardigna Natzione Indipendéntzia” è segretario provinciale del Distretto di Sassari; componente della segreteria, del consiglio e della direzione nazionale). Nella sua vicenda politica è sempre rimasto – forte della sua granitica coerenza - nell'area sardista-indipendentista, nazionalitaria e sovranista.

Al termine dell’«Assemblea costitutiva» della Confederazione Sindacale Sarda, celebratasi presso il “Setar Hotel” di Quartu Sant’Elena, nelle giornate di Sabato 19 e Domenica 20 Gennaio 1985, venne eletto a far parte del Consiglio generale confederale.

Nel 1985 strinse un patto federativo con la Le.li.na.mi.-Lega per le Lingue delle Nazionalità Minoritarie dello Stato italiano (Udine, Italia, 7 Gennaio).

Al termine dei lavori del «XXII Congresso Nazionale Ordinario del Partito Sardo d’Azione», che si volsero a Quartu Sant’Elena presso il salone del “Park Hotel” tra l’ultimo giorno di Febbraio e i primi due del mese di Marzo del 1986, fu eletto –  dopo circa dieci anni di assenza dal partito – alla carica di Consigliere Nazionale con la Lista N. 1, denominata “Democratzia e Indipendéntzia”:  carica alla quale fu rieletto anche nei congressi successivi, e che mantenne fino al 1994.

Nel 1986, dopo l’esperienza fatta a Parigi col Bureau, aderì alla Conseo-Conferència de les Nacions sense Estat de l’Europa Occidental (Conferenza delle Nazioni Senza Stato dell'Europa Occidentale), fondata dal catalano Aureli Argemí i Roca con sede a Barcellona (Barcellona, Catalogna, 3 Dicembre), che dopo la sua seconda sessione, nel 1989 modificò la propria ragione sociale in Conseu-Conferència de les Nacions sense Estat d’Europa (Conferenza delle Nazioni Senza Stato d'Europa).

Non partecipò invece, per cause di forza maggiore, al «1° Congresso Nazionale della CSS», che si svolse anch’esso al “Setar Hotel” di Quartu S. Elena, nei giorni 20 e 21 Febbraio 1988, e qundi non fu eletto in nessuno degli organismi dirigenti della Confederazione.

Nel 1991 venne eletto dal «2° Congresso Nazionale della CSS», che si svolse a Quartu S. Elena nei giorni 10-11-12 Maggio, sempre presso il “Setar Hotel, a far parte del Consiglio, della Direzione e della Segreteria Nazionale, la quale – una volta insediatasi – gli affidò la responsabilità di dirigere il “Dipartimento delle Politiche Finanziarie e Creditizie”.

Nel 1993, e precisamente nei giorni 25-26-27 del mese di marzo,  organizzò a Sassari, ad oltre 45 anni dall’entrata in vigore dello Statuto speciale d’Autonomia –d’intesa con l’Ufficio Studi “Giovanni Maria Angioy” della Confederazione Sindacale Sarda (CSS) – nella grande Sala delle conferenze della locale Camera di Commercio, vista la perenne e assoluta inerzia della Regione, la 1ª Conferenza Regionale sulle Politiche finanziarie e creditizie in Sardegna, in apertura della quale svolse una interessante “Relazione introduttiva al dibattito” su tale argomento, pubblicata successivamente dal periodico della CSS, “Tempus de Sardìnnia”, Cagliari, Aprile 1993. Alla conferenza presero parte in qualità di relatori, il Prof. Nino Carrus, docente di Teoria della Sviluppo Economico nella Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Cagliari; il Prof. Giancarlo Graziola, docente di Politica Economica e Finanziaria presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Sassari; il Prof. Beniamino Moro, preside della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Cagliari, direttore del “Dipartimento di Economia” e docente di Economia Politica 2°; il Prof. Giuliano Mussatti, docente di Economia e Politica Industriale nella Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Sassari; la Prof.ssa Alessandra Pelloni, docente di Economia Politica 2° presso la Facoltà di Economia e Commercio della Università di Sassari; il Prof. Gianfranco Sabatini, docente di Politica Economica nella Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Cagliari; il Prof. Giuseppe Usai, Pro-Rettore dell’Università degli Studi di Cagliari, direttore del “Dipartimento di Economia delle Imprese, Tecnologia e Ambiente”, e docente di Tecnica Industriale e Commerciale; nonché l’Avvocato Salvatore Bonesu, responsabile dell’Ufficio legale dell’INPS per la provincia di Oristano; il Dott. Franco Mannoni, consigliere regionale del PSI e capogruppo al Consiglio regionale della Sardegna; l’Avv. Mario Melis, europarlamentare del PSd’A, già presidente della Giunta Regionale Sarda; il Dott. Giacomo Meloni, Segretario Generale della CSS, la Confederazione Sindacale Sarda; il Dott. Carlo Monni, imprenditore e Vice-presidente del CIS, l’istituto di Credito Industriale Sardo; il Dott. Lello Puddu, responsabile per la provincia di Nuoro della Confapi, l’Associazione delle Piccole Imprese della  Sardegna; il Dott. Eliseo Spiga, intellettuale, scrittore, esperto di Economia agraria e serricultore; e l’Ing. Franco Tassi, presidente regionale della Confindustria Sarda, l’Associazione degl Industriali.

Il 17 ottobre del 1993, presso la Sala Tarragona dell’Hotel “Carlos V” di Alghero svolse la relazione introduttiva al Convegno promosso dall’Ufficio studi “Gio.Maria Angioy” della Confederazione Sindacale Sarda, sul tema: «Alghero, quale futuro per il Duemila?».

Dal mese di ottobre del 1994 prese a militare in S.n.i.-“Sardigna Natzione Indipendéntzia”, movimento politico anticolonialista, sovranista e indipendentista, nato per volontà del professor Angelo Caria di Nuoro, che lo fondò.

Dal 1995 partecipò con “Sardigna Natzione Indipendentzia” a varie battaglie politiche: per la continuità territoriale e contro le servitù militari; all’occupazione della Termocentrale di Fiume Santo per contestare la disparità di trattamento riservato ai sardi riguardo all'energia elettrica: a Marce per la pace, lotte per la giusta remunerazione del latte ovino, lotte per il lavoro, per la cultura, per l'ambiente,  e in particolare contro il passaggio delle petroliere attraverso le Bocche di Bonifacio, la cementificazione selvaggia delle coste e le questioni relative all'inquinamento e alle scorie industriali di provenienza non sarda, accusando tra l'altro di colonialismo lo Stato italiano. Con tale movimento si candidò più volte come sindaco di Sassari e come presidente della relativa Provincia, come consigliere regionale e come senatore, ottenendo buoni riaultati, ma non venne mai eletto.

Con il benestare di Angelo Carìa, fondatore e primo Coordinatore Nazionale di “Sardigna Natzione”, che ne dette comunicazione alla stampa, nell’agosto del 1995 Giampiero “Zampa” Marras di Ozieri progettò e organizzò fin nei minimi particolari, insieme con Antonello Salis di Ploaghe e Nando Nocco di Porto Torres, la prima e la più lunga «Marcia podistico-motorizzata» mai realizzata nella storia della Sardegna, cui dette il nome di “1ª Manifestassione nassionale pro su trabàlliu, s’isvilupu e-i sa curtura sarda” (1ª Manifestazione nazionale per il lavoro, lo sviluppo e la cultura sarda). Tale «Marcia» prese l’avvio da Iteri Cannedu /Ittiri, una bella cittadina della provincia di Sassari, di cui è attualmente consigliere comunale (con una “carovana motorizzata” costituita da un centinaio di autovetture con a bordo di ciascuna di esse, quattro/cinque militanti del Movimento, sventolanti le bandiere di “Sardigna Natzione”, di “S’Iscola Sarda” e della Confederazione Sindacale Sarda”, che attraversò tantissimi paesi della Sardegna), e percorse in corteo circa 2.800 chilometri di strade dissestate, nell’arco di cinque giornate, per le ragioni che furono esposte in un «volantino», diffuso prima e durante la marcia, di cui si propone un breve stralcio: “280.000 disoccupati, la nostra identità di Sardi calpestata e negata, il nostro ambiente devastato dai potentati italiani che vogliono trasformarlo in denaro sonante per depositarlo rapidamente nelle banche degli affaristi romani e milanesi, una rapina fiscale che smantella la nostra economia. Cresce l’impoverimento della nostra gente, le nostre fabbriche e miniere sono chiuse, i pastori e i contadini sono costretti dall’uso coloniale delle politiche comunitarie ad abbandonare la terra, e gli artigiani pagano un costo altissimo a causa delle politiche dello Stato che ci rendono un’Isola Morta. Inoltre tutti i cittadini sardi sono penalizzati da una politica dei trasporti che fa aumentare giorno per giorno il costo della vita, pagano ogni sorta di balzello e non ricevono niente in cambio. Infrastrutture, servizi sociali, sanità, scuola, metanodotti ed autostrade, di tutto ciò che ci manca è ricco il territorio italiano! Adesso basta! La Sardegna chiede l’autogoverno, la zona franca ed uno spazio socioeconomico proprio per costruire la prosperità alla quale ha diritto. Per battere la disoccupazione, la delinquenza d’importazione mafiosa, il malaffare politico e la miseria”.  

Tra queste battaglie a partire dal 1962 portò avanti con Antonio Sìmon Mossa pure quella per il bilinguismo; in particolare nel 1995 fu il primo a portare alla luce la sentenza numero 375 del “13-25 luglio 1995” della Corte Costituzionale, presieduta dall’Alto Magistrato Antonio Baldassarre, che modificò radicalmente la materia della tutela delle Minoranze linguistiche, rendendola non più di esclusiva competenza dello Stato: così si aprirono di fatto le porte al «bilinguismo» nell’Isola. Chiese, sulla base di tale sentenza, alla classe politica sarda di voltare pagina e «di rivendicare con forza e fino in fondo i diritti del Popolo Sardo al riconoscimento ufficiale della propria identità linguistica e culturale», attraverso la riproposizione immediata della Legge regionale sulla Lingua Sarda, precedentemente bocciata dal Governo. (Come si evince dall’articolo su sei colonne, apparso a pagina 3 nella rubrica “Oggi il Fatto” di “L’Unione Sarda” di Giovedì 2 Novembre 1995, con occhiello: «Una sentenza del luglio scorso passata inosservata riapre il caso-lingua», con titolo: «Il sardo non è più tabù», sottotitolo: «Via libera della Consulta al bilinguismo nell’isola» e catenaccio: «La Corte costituzionale riconosce la competenza della Regione.“Sardigna Natzione” ha scoperto la novità»).

Il giorno 16 di dicembre del 1995 svolse un lungo e apprezzatissimo Intervento in limba alla «1ª Conferenza regionale su “Demani e servitù militari”», promossa dalla amministrazione comunale di Teulada, nel corso del quale disse – tra l’altro – che “Circa due sesti o, se preferite, un terzo del territorio nazionale sardo, pari al 33% dell’intera superficie dell’Isola, come ben sapete, è gravata da demani e servitù militari, terrestri, marittime ed aeree, dirette o indirette per attività addestrative. Per cui la superficie territoriale globale della Sardegna – che si sarebbe dovuta e potuta destinare ad attività produttive e di tipo socio-economico, quali l’agricoltura, la pastorizia, la pesca, l’industria, il turismo e l’artigianato – si è drasticamente ridotta di ben 8.000 chilometri quadrati per effetto di un’ingombrante presenza di ‘servitù militari terrestri’. E con esse – a causa di tali gravami – si è anche rimpicciolita di un terzo la nostra Isola, che può ormai contare solo su una superficie di 16.000 chilometri quadrati di terreno utilizzabile a fini produttivi. E come se ciò non bastasse, circa 28.000 chilometri quadrati di acque territoriali costiere dell’Isola, aventi un’estensione globale ben superiore di quella dell’intera Sardegna (che è di circa 24.000 chilometri quadrati, con un arrotondamento per difetto), sono soggetti a ‘servitù militari marittime’. Così come pure va ricordato che all’incirca 36.000 chilometri quadrati di superficie dello spazio aereo-terracqueo dell’Isola sono sottoposti a ‘servitù militari aeree’. Ragion per cui possiamo affermare, senza tema di smentite, che le servitù militari presenti in Sardegna, tra demani e basi operative, rappresentano più del 10% di quelle gravanti sull’intero territorio dello Stato, isola compresa”.

Nel 1996 organizzò con cadenza settimanale, nelle giornate di sabato, dall’ultimo di giugno al prima settimana di settembre, sette Convegni termatici di studio e di dibattito, aventi per tema, il “primo”: «Cun Sardigna Natzione in s’Auropa de sos Pòbulos coment’e un’Istadu de s’Unione» (Con Sardigna Natzione nell’Europa dei Popoli come uno Stato dell’Unione), il 25 giugno; il “secondo”: «Pro fagher brincare s’aculumìa sarda: Crèju, Trasportos, Innirzìa» (Per sviluppare l’economia sarda: Credito, Trasporti, Energia), il 15 luglio; il “terzo”: «Metanisassione. Vida, Trabàlliu, Richesa» (Metanizzazione, Vita, Lavoro, Ricchezza), il 30 luglio; il “quarto”: «Pro isvilupare sa cussèntzia nassionale: Limba, Curtura e Istòria» (Per sviluppare la coscienza nazionale: Lingua, Cultura e Storia), il 15 agosto; il “quinto”: «Pro jompere a s’Auropa, Sardínnia Isula Franca» (Per entrare in Europa, Sardegna Isola Franca), il 17 agosto; il “sesto”: «Resursas locales e Ocupassione» (Risorse locali e Occupazione),  il 27 agosto; e il “settimo”: «Pro una Sardínnia Indipendhente, soberana e federada» (Per una Sardegna Indipendente, sovrana e federata), il  6 settembre 1996.

 

Il 23 luglio del 1996 si svolse nella città di Alghero, organizzato dal Nostro, il «1° Meeting indipendentista internazionale», alla presenza di 10 invitati delle “Nazioni senza Stato”ed oltre trecento militanti di Sardigna Natzione nel Circolo “Angelo Carìa”, per confrontare le idee, i programmi, le iniziative e le prospettive politiche del Movimento, sia sul piano tattico che strategico, con quelli delle altre organizzazioni indipendentiste ed etno-federaliste presenti in Italia e in Europa.

 

Nel mese di Settembre del 1996 – in linea col “pensiero sinmossiano” e con l’azione esemplare svolta dal Mahatma Gandhi che, al suo rientro in India dall’America, dismise l’abbigliamento europeo per indossare il vestiario tradizionale del suo Paese – abbandonò gli indumenti ‘omologanti’ d’importazione, preconfezionati dalle industrie tessili e manifatturiere del Nord Italia, per l’«abito etnico tradizionale in velluto» e la “berrita” che indossa con una malcelata punta d’orgoglio, al fine di ricomporre nella sua persona il disperso «mosaico dell’identità sarda» (nazionale, culturale, linguistica e storica) con il tassello allora mancante,che era quello appunto della Identità vestimentaria dei Sardi.

 

Dopo le tante tante battaglie che lo videro impegnato in prima persona, sia nell’Isola che nel territorio peninsulare, per la tutela di tutte le lingue minoritarie presenti nello Stato italiano, e in primis per la salvaguardia della  lingua e della cultura del popolo e della nazione sarda, il  15 ottobre del 1997 fu approvata la legge regionale n. 26 per la «Promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna»; mentre il 15 dicembre del 1999 fu licenziata dal Parlamento la legge statale n. 482, contenente «Norme in  materia di tutela delle Minoranze linguistiche storiche».

 

Il 20 Gennaio del 1999, nel corso della prima riunione della Segreteria Nazionale della Css, scaturita dal  «IV Congresso Nazionale della Confederazione Sindacale Sarda», svoltosi il 12 e 13 dicembre del 1998, nei locali dell'Hinterland Hotel di Selargius, gli è stato affidato l’incarico di ricostruire, con carattere d'urgenza, la CSS Territoriale di Sassari; nonché di portare avanti delle iniziative culturali, in collaborazione con l'Ufficio Studi “Giovanni Maria Angioy” del Sindacato, e di studiare forme moderne di comunicazione sindacale.

 

Con Umberto Cocco pubblicò nel 2000 Una moda fuorilegge. Il fascino del pastore in velluto. La riscoperta di uno stile etnico, con prefazione di Giovanni Lilliu, sull'abbigliamento tradizionale sardo (da notarsi che egli usa vestire in pubblico con la “berrita” antica in orbace e in abiti tradizionali sardi in velluto). A Giampiero Marras-Meloni si deve tutta la ricerca scientifica sulle “Fonti archivistiche”, edite e inedite, durata circa tre anni, 1) presso l’Archivio di Stato di Sassari, ove consultò il “Fondo atti notarili, copie (1738-1849), Tappa di Sassari”: a) Atti notarili, Sassari Città, copie e b) Atti notarili, Sassari Ville, copie; il “Fondo atti notarili, originali, Tappa di Sassari (1747-1849), dei quali una parte era vergata in lingua spagnola, un’altra in Lingua Sarda ed un’altra ancora in italiano, riguardanti “Atti di costituzione di dote”, “Capitoli nuziali o matrimoniali”, “Testamenti nuncupativi e sacramentali”, “Inventari di beni mobili e immobili lasciati in eredità”, “Inventari di beni di famiglia, sia mobili che immobili” ed “Inventari di beni giacenti nei magazzini di alcune botteghe commerciali”; 2) presso l’Archivio Camera di Commercio di Milano, ove ha consultato il “Fondo Commercio” del conte Giuseppe Archinto e le “Note informative” della Ditta Sioli, dell’Acqua e Compagno; le Carte Visconti di Modrone, “Fondo carte di famiglia (1838-1866)” e le Carte Cattaneo nel “Museo del Risorgimento di Milano”; nonché la mappatura sul campo dei paesi, sede di laboratori artigianali.

Dal giorno 8 di giugno del 2001 Giampiero Marras entrò a far parte, su designazione dell’Amministrazione comunale di Sassari, della Cunsurta Intercomunale pro sa promóvida e-i s’abbalorinzu de sa Limba, de s’Istória e de sa Curtura de sa Sardínnia (Consulta Intercomunale per la promozione e la valorizzazione della Lingua, della Storia e della Cultura della Sardegna) dei Comuni di SassariPorto TorresSorsoSennori e Stintino, di cui era presidente il prof. Federico Francioni e della quale egli svolse dal 2002 le funzioni di Segretario.

Nel 2003 ideò e promosse a Sassari, in collaborazione con Federico Francioni, presidente della “Consulta intercomunale per la promozione e la valorizzazione della Lingua, della Storia e della Cultura della Sardegna” dei Comuni su citati, il “primo” Cumbénniu Internassionale de Istúdios subra de «Antoni Sìmon Mossa [1916-1971]: s’Archimastru, s’Intelletuale, su Federalista: Dai s’Utupìa a su Pruzétu»  (Convegno Internazionale di Studi su Antonio Simon Mossa  [1916-1971]: l’Architetto, l’Intellettuale, il Federalista: Dall’Utopia al Progetto), che si svolse dal 10 al 13 di aprile del 2003, per quattro giorni consecutivi, nel salone “I Candelieri” dell’Hotel “Grazia Deledda”. Esso fu suddiviso in sei sessioni di studio: tre antimeridiane e tre pomeridiane. La prima venne riservata alle “Testimonianze e Attualità”, la seconda a “l’Intellettuale e il Giornalista”, la terza ad “Antonio Simon Mossa tra lingua, cultura e letteratura”, la quarta ad “Antonio Simon Mossa tra Sardismo nazionalitario e Federalismo”, la quinta ad “Antonio Simon Mossa per il riscatto economico e sociale della Sardegna”, e la sesta ed ultima alle “Opere architettoniche di Antonio Simon Mossa”.

Alla prima sessione presero parte l’on. Prof. Giovanni Lilliu, il Prof. Fiorenzo Serra, il Prof. Antonio Santoni Rúgiu, il Prof. Pere Català i Roca, l’Avv. Antonio Ballero De Càndia, il Dott. Antonio Arca, l’on. Prof. Paolo Fois, il dott. Vincenzo Migaleddu, il Dott. Giancarlo Pinna, e il Prof. Giuseppe Usai. Alla seconda sessione parteciparono il Prof. Manlio Brigaglia, il Dott. Pino Careddu, l’on. Prof. Giovanni Battista Columbu, il Prof. Lorenzo Del Piano, l’Ing. Azeglio Murru, il Dott. Vindice Ribichesu, il Dott. Sergio Salvi, e l’Ing. Arnaldo Vallascas. Alla terza sessione presero parte il Prof. Gustavo Buratti, il Prof. Francesco Casula, l’Avv. Giuseppe Melis Bassu, il Prof. Galeazzo Murru, il Prof. Luigi Nieddu, il Sac. Don Antonio Nughes, il Prof. Michele Pinna, il Prof. Lorenzo Scano, e il Prof. Leonardo Sole. Alla quarta sessione parteciparono il Dott. Alberto Testa, il Prof. Gianfranco Contu, il Dott. Salvatore Cubeddu, il Prof. Giuseppe Doneddu, il Prof. Antonio Lépori, il Dott. Antonangelo Liori, l’on. Avv. Mario Melis, l’on. Prof. Italo Ortu, il Dott. Francesco Sedda, e il Dott. Eliseo Spiga. Alla quinta sessione presero parte il Dott. Antonio Arcadu, il Dott. Mario Carboni, l’Ing. Sebastiano Cumpostu, il Dott. Alessandro Fiori, il Dott. Giacomo Meloni, il Prof. Giovanni Navarru, il Dott. Gianfranco Pintore, e l’on. Dott. Carlo Sechi. Alla sesta sessione il Prof. Arch.  Giovanni Maciocco, il Prof. Arch. Stefano Gizzi, l’Arch. Pinuccio Bértulu, il Prof. Arch. Aldo Lino, l’Arch. Franco Masala, l’Arch. Giovanni Oliva, e l’Arch. Giovanni Pigozzi. Gli Atti del Convegno di Studi su Antonio Simon Mossa furono pubblicati nel 2004 dalla Casa editrice “Condaghes”.

Il 30 Gennaio del 2004,  durante la riunione del Consiglio Nazionale della Css, eletto al termine del «V Congresso Nazionale della Confederazione Sindacale Sarda», tenutosi nei locali dell’Hinterland Hotel di Selargius il 7-8 dicembre del 2003. gli venne affidato l’incarico di occuparsi di Cultura e Lingua Sarda, oltreché del Coordinamento di un Gruppo Tecnico, in preparazione del Convegno su Identità-Lingua-Scuola dal titolo:"La lingua come strumento di identità e sviluppo".

Il 19-20 maggio del 2007 Giampiero “Zampa” Marras promosse e organizzò, tramite la Fondazione “S’Iscola Sarda”, presso il Centro Congressi del “THotel” di Cagliari, un “secondo” Convegno internazionale di studi su «Antonio Simon Mossa, l’architetto, il pensatore, l’intellettuale, il politico, l’indipendentista e l’etno-federalista», in collaborazione con l’Ufficio Studi “Giovanni Maria Angioy” della CSS, intitolato: Una nuova prospettiva politico-costituzionale per la Sardegna, ricordando Antonio Simon Mossa a novant'anni dalla nascita. Alla “prima sessione” del convegno parteciparono come relatori: il Prof. Bachisio Bandinu, l’on. Prof. Paolo Buzzanca, il  Dott. Giulio Chironi, il Prof. Pere Català i Roca, il Dott. Alberto Contu, il Prof. Gianfranco Contu, e l’Ing, Bustianu Cumpostu. Alla “seconda sessione” presero parte il Prof. Giuseppe Doneddu, il Dott. Joan Gala i Fernandez, il Prof. Federico Francioni, il Dott. Francesco Ibba, il Dott. Eric Madau, il Dott. Claudio Magnabosco, e il Dott. Giampiero Marras. Alla “terza sessione” parteciparono il Dott. Giacomo Meloni, il Prof. Marcello Muroni, il Dott. Giancarlo Pinna, il Dott. Paolo Pillonca, il Dott. Gianfranco Pintore, il Prof. Salvatore Tola, e l’Ing. Arnaldo Vallascas.

Il 7 luglio 2008, nel corso della prima riunione della nuova Segreteria, scaturita dal «VI Congresso Nazionale della Confederazione Sindacale Sarda», svoltosi l’11 maggio del 2008 a Cagliari, nel Teatro “Nanni Loy” della Casa dello Studente, sita in via Trentino, gli venne affidato l’incarico  di seguire per conto della Segreria Nazionale i territori di Sassari e della Gallura, e il nascente Sindacato degli Artisti.

Il 7 novembre del 2008 a Barcellona partecipò come relatore ad un Convegno organizzato dalla «Federació d’Entitats de la Mediterrània, “Marenostrum”» presso l’«Ateneu Bercellonès», avente per tema: Homenatge a Simon Mossa (un sard-català) i a Robert Estivalis (un català-cors). Sull’argomento presero la parola: Jean Guy Talamoni, Cap del grup parlamentari de Corsica Nazione; Uriel Bertran, Diputat al Parlament de Catalunya; Miquel Calçada (Miki Moto), Periodista; Giampiero Marras, Biògraf de Simon Mossa i membre de la direcció nacional de Sardigna Natzione. Presentò i relatori: Ferran Espada, Director del diari “El Punt”.

Dirige l'ISES (Institudu Soberanu Éhitinu-limbístigu Sardu - Istituto Superiore Etnolinguistico Sardo), ove ha insegnato nel corso degli anni, e tuttora vi insegna: "Lingua, storia, cultura e tradizioni nazional-popolari della Sardegna", nonché Linguistica generale, Glottologia comparata e Filologia romanza.

Dal giorno 31 del mese di maggio del 2010 è Consigliere comunale di “Sardigna Natzione Indipendéntzia” e Capogruppo consiliare di “Sinistra Identitaria Sarda pro Ittiri” nel comune della su citata Cittadina, che si trova in provincia di Sassari, ove svolge con grande impegno, signorilità, equilibrio, competenza, passione e diligenza il suo dovere di esponente della minoranza con compiti di «Amministratore e controllore della “legittimità” degli Atti amministrativi» della Giunta comunale in carica. E’ stato, inoltre, eletto quale Vicepresidente della Commissione consiliare permanente Statuto, Regolamenti e Diritti del Cittadino, nonché come componente di altre tre commissioni consiliari permanenti, e cioè della Commissione Cultura, Pubblica Istruzione, Servizi sociali e Sport, nonché delle Commissioni Urbanistica, Ambiente, Agricoltura, Commercio e Attività Produttive, e, da ultimo, di quella Finanze, Bilancio e Programmazione.

Nel 2011 si è schierato dalla parte dei lavoratori, ingiustamente licenziati dalla società “Formula Ambiente”, che gestiva e gestisce il trasporto e il ritiro dei rifiuti solidi urbani in vari paesi della Sardegna, tra cui il «Consorzio dei Comuni di Ittiri, Uri e Villanova Monteleone»,  per il loro reintegro nel posto di lavoro, che è poi avvenuto nel 2012.

Il 21 novembre del 2011 ha occupato l’Ospedale “Giovanni Andrea Alivesi” della città di Ittiri, con un manipolo di giovani indipendentisti di “Sardigna Natzione Indipendéntzia” e di sindacalisti e dirigenti della CSS-“Confederazione Sindacale Sarda”, per impedirne la chiusura e lo ha presidiato anche nel 2012 per oltre quattro mesi e mezzo, con tende e tre turni giornalieri di otto ore ciascuno, fino al momento del salvataggio definitivo del nosocomio ittirese, che è stato potenziato con 11 ambulatori.

Negli anni dal 2000 al 2012 ha partecipato attivamente e sempre in primissima fila a tutte le battaglie a sostegno del “Movimento Pastori Sardi”, dei contadini, degli “Artigiani e commercianti liberi”, degli autotrasportatori sardi, del “Popolo delle partite IVA, del Movimento anti-Equitalia, dei lavoratori dell’industria contro la chiusura delle aziende, della sanità, contro il Galsi e il nucleare in Sardegna, contro il pullulare delle pale eoliche, contro le servitù militari, per la «Zona Franca Integrale»: “doganale, fiscale, alla produzione, all’occupazione e al consumo”; per la continuità territoriale; la sovranità monetaria, economica, creditizia, alimentare e impositiva; per la difesa dell’ambiente e la bonifica del territorio; per l’acquisizione della Tirrenia e di Meridiana come Compagnie di bandiera e per il potenziamento dello Statuto regionale.

Il Nostro, nel mese di giugno del 2013 ha contratto un’emiparesi laterale sinistra, che lo ha parzialmente invalidato, a seguito di un “ictus”, cioè di un’emorragia cerebrale che gli ha provocato una lieve “ischemia”, cioè una ferita al cervello nella parte occipitale del cranio, per la quale si è sottoposto a fisioterapia riabilitativa presso l’Ospedale Marino di Alghero, dov’è tuttora in cura.

Nel corso della sua movimentata esistenza ha vissuto in diverse città e paesi della Sardegna e d’Italia, ove ha dimorato o eletto il suo domicilio o la sua residenza, per ragioni di studio, di lavoro, di servizio militare o familiari: a Ozieri, Orani, Sorso, Sassari, Sanluri, Bono, Cagliari, Oristano, Laerru, Padria, Santa Teresa di Gallura, Bosa, Castelsardo, Florinas, Ittiri (ove attualmente vive in pianta stabile), Fossano, Vercelli, Pisa, Civitavecchia, Rimini, Cividale del Friuli, Torino, Genova, Udine e Novara.

Bibliografia

(Tutti i titoli dei libri, delle relazioni, delle comunicazioni, degli interventi e degli articoli politici e di cronaca sono riportati in “corsivo”; mentre tutte le testate giornalistiche sono trascritte in caratteri “normali” tra «virgolette alte», come da prassi ormai consolidata e comunemente accettata).

 

• F. Pasini Frassoni  (a cura di), Libro d’oro della Nobiltà italiana, [«Nell’Elenco definitivo delle famiglie nobili e titolate della Sardegna è riportata la famiglia dei Meloni di Santulussùrgiu, Mamojada, Orani, Olzai e Cagliari»], Istituto Araldico Romano, Roma, Collegio Araldico, Stabilimento F.lli Capaccini, Volume III, 1914-15, Edizione del 1916, pp. 414-15.
• A. Simon, F. Oggiano, A. Càmbule, G. Marras, (a cura di) L’autonomia politica della Sardegna 1965, [«Con la pubblicazione degli “Atti del Congresso Provinciale del Partito Sardo d’Azione” in Ozieri, svoltosi il 21 Novembre del 1965»], Edizioni di “Sardegna Libera”, volume stampato dalla Tipografia di G. Gallizzi, Sassari, 22 gennaio 1966.
• G.P. Marras, Relazione tecnico-politica: “L’adeguamento del Partito Sardo nella sua struttura organizzativa alla realtà sociale”. [«Essa figura tra gli “Atti del Congresso provinciale del Partito Sardo d’Azione”, svoltosi in Ozieri il 21 novembre del 1965»], in A. Sìmon Mossa, Ferruccio Oggiano, Antonino  Càmbule, Giampiero Marras (a cura di), L’Autonomia politica della Sardegna, Edizioni di “Sardegna Libera”, Tipografia di Giovanni Gallizzi, Sassari 22 gennaio 1966, (Da p. 124 a p.135), pp. 11.

G.P. Marras, Relazione: “Per la difesa dei valori eterni del Popolo Sardo”, svolta al «Secondo Convegno Sardista di Bosa» del 29 ottobre 1967, tenutosi negli ampi locali del “Centro di Cultura Popolare”. Dattiloscritto inedito, ciclostilato in proprio, Sassari, 4 novembre 1967.

• G.P. Marras, Relazione: «Il nostro “separatismo”. Ci vuole uno «Stato Sardo Sovrano» per liberare la nostra Isola dalla servitù coloniale, perché solo con l’Indipendenza potremo inserire la Sardegna nel più vasto contesto europeo, mediterraneo e mondiale», svolta a Padria il 3 novembre 1967, nel corso di una affollata riunione del “Comitato promotore dei Convegni Sardisti”. Dattiloscritto inedito, ciclostilato in proprio, Sassari, 7 novembre 1967.
• G.P. Marras, “La linea indipendentista del Partito Sardo d’Azione”, [«Comunicazione svolta a Lula il 19 novembre 1967, nel corso del “2° Convegno Sardista di Lula”, promosso dal ”Comitato promotore dei Convegni Sardisti”»]. Dattiloscritto inedito, ciclostilato in proprio, Sassari, 25 novembre 1967.
• G.P. Marras. Introduzione a G.P. Marras, Statuto sociale di “S’Iscola Sarda” - Fondazione Etno-culturale della Nazione Sarda, [«Sassari, Edizione a ciclostile di “S’Iscola Sarda”, Ottobre 1971. Prima edizione a stampa, Sassari, Arti Grafiche Editoriali «Chiarella», 14 Gennaio 1972. Ristampe 30 Marzo 1977 e 5 Novembre 1986. Riedizione, Tipografia Moderna, Sassari, 30 Gennaio 2000»], Ristampa, Edizioni “S’Iscola Sarda”, Tipografia Moderna, Sassari, 2004, pp. 11-20 su complessive pp. 80.
• G.P. Marras, Gramàtiga de sa «Limba Sarda Nassionale» (LSN), [«Venne realizzata in ‘dispense settimanali’ e fu adottata nei vari “Corsi di lingua, storia,  cultura e letteratura sarda”, organizzati dall’Ises, per l’insegnamento delle diverse discipline previste dai piani di studio, e poi raccolte in un unico volume»], Testo dattiloscritto e ciclostilato in proprio, Sassari, aprile 1971, pp. 217.

·         ·A. Murru, Ricordo di Antonio Simon Mossa. Un insegnamento per il futuro, [«Mi sono trovato, nel luglio del ’73, a Sassari in qualità di commissario per gli esami di maturità tecnica. Anch’io ho le mie debolezze, le mie passioni. Sapevo che a Sassari avrei trovato l’amico Giampiero Marras. Ecco una buona occasione, pensai,  per parlare, per discutere di sardismo e delle sue possibili prospettive. Oggi non è facile trovare uomini di fede nell’isola. Ma Giampiero Marras, quello sì, è un uomo di fede. E così, stare a Sassari lontano dalla famiglia (io ho anche questa debolezza: amo molto la mia famiglia), per un mese, nel torrido mese di luglio, non era più un sacrificio così fastidioso, perché mitigato dal dolce e appassionato discorrerere sulla Sardegna, sui suoi problemi e sulle sue possibili, anche se lontane, speranze. E così è stato. Ma nelle nostre lunghe discussioni di tanto in tanto il discorso convergeva sul compianto amico Antonio Simon Mossa. Giampiero, era evidente – oltre che noto – si sentiva un suo discepolo. Difendevamo tesi diverse ma non inconciliabili. Io ero su posizioni meridionaliste e federaliste, lui difendeva le tesi del suo Maestro…      Ma Giampiero, il “discepolo” di Antonio Simon Mossa, non è soltanto un uomo di grande passione, ma è anche imprevedibile. Un giorno mi disse: “domani vogliamo andare a visitare Camillo Bellieni? E’ tornato a Sassari”. Per un momento rimasi interdetto. Vi pare poco visitare Camillo Bellieni?... Il giorno dopo, puntuali, alle 18:00, andammo a trovarlo. Ci ricevette in giardino… Ci invitò a parlare, a porre sul tappeto il problema che ci appassionava… Durante il ritorno in città (abbiamo incontrato Bellieni in una casa di campagna, che è un’oasi di pace e di serenità), l’imprevedibile “Zampa” mi dice: “Tu devi scrivere un articolo su Antonio Simon Mossa”. Altra mia grande sorpresa, e questa volta spiacevole, cioè preoccupante. Mi sentivo quasi colpevole perché mi sembrava di aver carpito immeritatamente la fiducia di Giampiero, ma soprattutto sentivo la mia impotenza, in quel momento, come se mi avessero assegnato un compito assai superiore alle mie possibilità,… (perché) Antonio Simon Mossa non appartiene né al presente né al passato, ma al futuro.»], “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 83 - N. 345, Terza pagina, Sassari, Martedì 18 Dicembre 1973.

·         ·G.P. Marras, Il Sardismo come rivoluzione sociale e nazionale, [«Relazione svolta nella sezione “Antonio Simon Mossa” del Psd’A sassarese, in previsione della celebrazione del «17° Congresso regionale “ordinario” del Partito Sardo d’Azione»]. Dattiloscritto inedito, ciclostilato in proprio, Sassari, 16 gennaio 1974.

·         . G.P. Marras, Intervento svolto al «XVII Congresso Regionale del Partito Sardo d’Azione, Cagliari, 15-16 febbraio 1974», presso la Sala dei Congressi della Fiera Campionaria della Sardegna. Dattiloscritto inedito, ciclostilato in proprio, Sassari, 11 febbraio 1974, e parzialmente pubblicato dalla sezione sardista cagliaritana «Nuova Autonomia», presieduta dal consigliere regionale on. Bruno Fadda, nel periodico “Il Risveglio Autonomistico”, Anno I - N. 3, p. 1, Cagliari, marzo-aprile 1974, del quale era Direttore responsabile Fernando Pilia.

·         G.P. Marras, «“Sa Cavarcada sardaSas bestes antigas de sos sardosSu ’estire ’e sa fémina e su ’estire ’e s’ómine: s’isfilada”, (La Cavalcata sarda. L’abbigliamento popolare dei sardi. Costume femminile e costume maschile: la sfilata)», «Pieghevole bilingue: sardo-italiano» realizzato in occasione della Cavalcata Sarda del ’77, Edizioni “S’Iscola Sarda”, Stamperia «Carbongemma», Sassari, via Pasquale Paoli, aprile 1977, pp.10.

G.P. Marras, Relazione introduttiva a Giampiero Marras: Proposta di legge d’iniziativa popolare per la “sardizzazione” degli impieghi e per l’introduzione della Cultura e della Lingua Nazionale Sarda nelle scuole della Sardegna di ogni ordine e grado, nelle banchenei tribunali e nei pubblici uffici. Dattiloscritto inedito, Sassari, 21 ottobre 1974, ora nel volume Etnia Lingua Cultura del 1977.

G. Murru Corriga. Etnia Lingua Cultura. Un dibattito aperto in Sardegna, stampato dalla STEF di Cagliari per conto della EDES-Editrice Democratica Sarda, Sassari, luglio 1977,  p. 25 e pp.188–205.

G.P. Marras, Relazione introduttiva al dibattito, svoltosi al «Primo Convegno precongressuale della circoscrizione territoriale di Sassari del Partito Sardo d’Azione», in V. Ribichesu, Riconosciuto lo stato di crisi del movimentoIl futuro del Sardismo discusso in un convegnoLa tradizionale «lotta politica» del Psd’Az, definita «stanca e inefficace» in una dichiarazione finale. Una società più giusta attraverso il socialismo, “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 84 - N. 294, cronaca di Sassari, sabato 28 dicembre 1974, p. 4.

G.P. Marras, Intervento in Lingua Nazionale Sarda per la «Verifica politico-programmatica del cosiddetto “Patto Autonomistico”» [«Esso fu pronunciato nella sede del Gruppo socialista del Consiglio Regionale della Sardegna, nel corso degli incontri tra gli esponenti dei partiti dell’arco costituzionale e la delegazione sardista, capeggiata da Giampiero Marras, e composta da Antonio Lepori e Gigi Concas. Tale intervento, che fu il primo in assoluto nella storia dell’Istituto Autonomistico,venne riportato in questi termini dai quotidiani locali: “Anche ieri, intanto, sono proseguiti gli incontri tra i rappresentanti dei partiti dell’arco costituzionale nel quadro della verifica alla Regione. Un fatto nuovo e insolito per il confronto è stato introdotto dal rappresentante del partito sardo d’azione, Giampiero Marras, il quale ha preso la parola esponendo la posizione del suo partito sui diversi argomenti in discussione parlando in lingua sarda. La circostanza ha creato un certo imbarazzo in alcuni presenti e soprattutto nel rappresentante del Psdi il quale essendo carlofortino, ha incontrato difficoltà nel seguire l’esposizione dell’esponente sardista”»], come si evince dall’articolo di Giacomo Mameli,  Approvata una «leggina» finanziaria. Polemica al Consiglio per gli enti regionali. Vivace contrasto tra democristiani e comunisti. Pesanti contestazioni sulla situazione all’Esaf. Inizierà il 14 la verifica in aula. Nuovo incontro tra i partiti. Il rappresentante del Psd’Az. ha svolto in dialetto il suo intervento, “L’Unione Sarda”, Anno LXXXVI - N. 226, Altre dall’Isola, Cagliari, giovedì 2 ottobre 1975, p.10. «E, in questi termini: “Infine, ha avuto luogo stamani un nuovo incontro dei partiti dell’arco costituzionale sulla verifica politico-programmatica. Fatto nuovo e insolito per il confronto, è stato introdotto dal Rappresentante del Psd’A dr. Giampiero Marras, il quale ha preso la parola esponendo la posizione del suo partito parlando in lingua sarda», nell’articolo di Silvano Reina, Consiglio Regionale: dopo un aspro scontro fra democristiani e comunisti. Approvata proroga dei contributi all’Esaf, “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 85 - N. 226, Sassari, giovedì 2 ottobre 1975, p.  1. «A seguito degli “interventi in lingua sarda” pronunciati il primo ottobre dai componenti la delegazione sardista, il comitato ristretto nominato dai partiti, impegnati nella verifica politica, ha ribadito, nella ‘bozza d’accordo’ in corso di definizione, “la necessità di un collegamento tra la programmazione e lo sviluppo culturale della Regione, tenendo presente la difesa e la valorizzazione della lingua sarda (sic!), e l’esigenza di una profonda riforma dell’organizzazione e della gestione della Regione”», come evidenziato da Silvano Reina, nell’articolo: A ritmo serrato procedono il lavori per la verifica politica sarda. La bozza d’accordo evidenzia l’esigenza di rinnovamentoOccorre ricordare – sottolinea il documento in corso di elaborazione da parte del comitato ristretto nominato dai partiti – la più ampia intesa delle forze democraticheAmpio spazio è dato alla programmazione, “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 85 - N. 231, Sassari, Mercoledì 8 ottobre 1975.

M. Pittau, La questione della lingua sarda oggi,  saggio apparso in “L’Europa delle diversità-Identità e culture”. [«A pag. 94, il Pittau così scrisse: “Non si può tralasciare di citare Giampiero Marras (…) autore di una fortunata rubrica radiofonica condotta naturalmente in sardo”»].

G.P. Marras, Il Partito Sardo d'Azione attraverso i suoi congressiBreve sintesi storica, [«E’un testo di circa 80 pagine contenente una breve sintesi storica di tale formazione politica, citato in S. Cubeddu,  SardistiViaggio nel Partito Sardo d’Azione tra cronaca e storia, I, Cagliari, Edes, 1993»], Dattiloscritto inedito, Sassari 1982.

Antonino Cambule, Renzo Giagheddu, Giampiero Marras (a cura di), Le ragioni dell'indipendentismo. Il Partito Sardo d'Azione e la lotta di liberazione anticolonialista, [Raccolta di due saggi di Antonio Simon Mossa], Edizioni “S'Iscola Sarda”, stampato dalle Arti Grafiche Editoriali Chiarella, Sassari 1984, pp. 80.

G.P. Marras, Prefazione in lingua sarda a Z. Zazzu, Poesias, contados e indevinzos (Poesie, racconti e indovinelli), Muros (SS), Stampacolor, Marzo 1984.

·         ·G.P. Marras, Intervento svolto dal Nostro – nella sua qualità di Consigliere nazionale sardista – e depositato agli ‘Atti’, sul primo punto all’ordine del giorno del «Consiglio nazionale del Partito Sardo d’Azione»: Dimissioni della Segreteria e della Direzione nazionale, Santa Giusta (OR), Hotel “Il Tucano”, 12 settembre 1987. Dattiloscritto inedito, Sassari, 10 Settembre 1987.

·         ·G.P. Marras, Intervento pronunciato dal medesimo e depositato agli ‘Atti’ del Consiglio sul primo punto all’ordine del giorno della seduta: Rinnovo della Direzione nazionale, nel corso della riunione del Consiglio nazionale sardista, Santa Giusta (OR), Hotel “Il Tucano”, 31 ottobre 1987. Dattiloscritto inedito, Sassari, 28 Ottobre 1987.

G.P. Marras, Storia del Partito Sardo d'Azione attraverso i suoi congressiRivisitazione e aggiornamento del fascicolo del 1982, [«E’un testo di 135 pagine contenente una breve sintesi storica di tale formazione politica, comprendente tutte le “Assemblee congressuali” svoltesi fino a tale data»], Dattiloscritto inedito, Sassari, 30 novembre 1987.

G.P. Marras, «Mozione sardista: “Democratzia e indipendhéntzia” per l’Auto-governo perfetto». [«Il testo integrale della “Mozione”, elaborata dal Nostro il 18 settembre ’89 e fatta propria all’unanimità dalla componente sassarese, dopo un’ampio dibattito, fu presentata insiene ad una lista di candidati con la quale venne eletto Consigliere nazionale al «23° Congresso Nazionale del Partito Sardo d’Azione», che si svolse a Quartu Sant’Elena (CA) l’8-9-10 dicembre 1989»]. Tale mozione fu pubblicata nel volume: Mozioni e contributi. Modifiche statutarie, Supplemento di “Il Solco”, Organo ufficiale del Partito sardista, a partire da p. 42 a p.105, Nuoro, Studiostampa srl, Ottobre 1989.

·         ·A. Fiori (a cura di), Scheda n. 19pp.431-450, -"S'Iscola Sarda", [«Da due decenni mi occupo, in vari ambiti e modi, di analisi sociale in e della Sardegna; anzi una delle prime ricerche che ho svolto, in questo ambito, sotto la guida dello sfortunato sociologo Marcello Lelli… è stata proprio sull’esperienza di S’Iscola Sarda, che lucidamente Egli riteneva uno dei casi sociologicamente più significativi della realtà sarda; ho conosciuto in quella occasione Zuanne Pedru ’e Marras, al secolo Giampiero Marras, meglio noto col nome di battaglia di “Zampa”; un vero e proprio “profeta” della Sardegna moderna e post-moderna. Egli era, quando ne ho fatto la conoscenza (e lo è tuttora!) Presidente e principale animatore di S’Iscola Sarda, la “Fondazione etno-culturale della Nazione Sarda” da lui fondata il 20 aprile del 1971, nonché docente di Lingua, Storia e Letteratura Sarda e direttore dell’I.S.E.S., l’«Istituto Superiore Etno-linguistico Sardo “Antonio Sìmon Mossa” di Lingua, Storia, Cultura e Tradizioni nazionali della Sardegna», la cui istituzione risale al 27 aprile di quello stesso anno. Comunque, chi volesse meglio approfondire l’argomento consulti in proposito il secondo volume di Volontariato e Mazzogiorno, contenente 26 monografie territoriali, tra le quali figura la Numero 19, relativa a S’Iscola Sarda, da me compilata e frutto di una ricerca condotta sul campo»], in AA.VV., Volontariato e MezzogiornoMonografie territoriali, Vol. II, Bologna, Formez, Centro Editoriale Dehoniano-EdB, 1986.

·         ·M. Pinna, Per una pedagogia dell'Identità, [«In tale libro è detto, relativamente alla funzione svolta all’associazionismo culturale in Sardegna, nell’ambito politico e sindacale, che “Ha avuto un’importante funzione politico-pedagogica la nascita di un associazionismo culturale inedito che ha i suoi punti di riferimento in iniziative portate avanti da ‘S’Iscola Sarda’, diretta da Giampiero Marras e da ‘Sa Sotziedade pro sa Limba Sarda’, che hanno come obiettivo fondamentale quello della diffusione e della promozione di iniziative tese alla valorizzazione e alla tutela della lingua sarda. Tematiche in passato rimaste ai margini del dibattito politico e sindacale»], Sassari, Lorziana editrice, 1992.

·         ·G.P. Marras, Alghero, quale futuro per il Duemila?, [«Relazione introduttiva svolta al Convegno promosso dall’Ufficio studi “Gio. Maria Angioy” della Css presso l’Hotel Carlos V dell’omonima cittadina»]. Dattiloscritto inedito, Sassari, 17 Ottobre 1993, pp. 9.

·         ·G.P. Marras, Il concetto di lingua e nazionalità, “Arrèjonos natzionalistas”, Cartulàriu de Sardigna Natzione, Sassari, Frearzu 1997.

G.G. Ortu, Storia e progetto dell’autonomia.Percorsi e profili dell’autonomismo sardo nel Novecento, [Alla pagina 73, il Prof. Gian Giacomo Ortu, docente di Storia moderna nella facoltà di Scienze politiche dell’Università di Cagliari e storico della Società e delle istituzioni di antico regime, così dice: «“La questione della lingua, sempre presente nella tradizione sardista e risollevata a metà anni Sessanta da Simon Mossa (un suo allievo, Giampiero Marras, fonda nel 1971 [il 20 aprile’71-NdR.] l’istituto di lingua sarda «S’Iscola Sarda»), aveva un clamoroso rilancio nel 1971 [il 19 febbraio’ 71-NdR.], in seguito ad una risoluzione del Consiglio della Facoltà di lettere di Cagliari, propiziata soprattutto dal linguista Antonio Sanna e da Giovanni Lilliu. Subito dopo, a Nuoro, si costituiva l’Associazione per la difesa della lingua e della cultura sarda, il cui statuto richiedeva l’attuazione da parte dello Stato italiano dell’art. 6 della Costituzione, col riconoscimento della lingua sarda come lingua nazionale della Sardegna”»], Cagliari, Edizioni CUEC-Cooperativa Universitaria Editrice Cagliaritana, Prima edizione, Giugno 1998, pp. 232.

·         ·G.P. Marras, Relazione«Nel decennale della fondazione del Movimento dei Lavoratori di Sardegna le tappe fondamentali verso la costituzione di un Sindacato etnico - dalla sua idea all'Assemblea costitutiva del 19 e 20 gennaio 1985 - tra storia e cronaca», in “La storia della CSS attraverso i suoi congressi”, «Quaderni della Confederazione Sindacale Sarda», Cagliari, CSS, 12 dicembre 1998.

·         ·U. Cocco - G.P. Marras, Una moda fuorilegge. Il fascino del pastore in velluto. La riscoperta di uno stile etnico, con Prefazione di Giovanni Lilliu, Napoli, Cuen, 2000, [«che esordisce dicendo: “Questo libro  (il cui titolo ‘è abbastanza singolare nella sua formulazione mediatica’)… è lavoro insolito per il tema inedito e quasi trattato fuori dal canone classico dell’antropologia culturale. Gli autori non sono né antropologi né etnologi di mestiere, non vorrei dire, però, ‘alla macchia’, certo al di fuori del cerchio degli addetti ai lavori ufficiali. (...) Il lettore potrà distinguere due stili di scrittura congeniali ai due (…) Uno analitico nelle descrizioni del vestiario e dei tessuti relativi e preciso nella scelta dei termini a questi riferiti in lingua sarda logudorese. L’altro stile è estroso, agile e flessibile in quanto tendente alla ricerca dei valori segnici e si compiace di interpretazioni antropologiche e sociali. Ma se l’accento è vario, l’impianto del lavoro è coerente ed è univoco l’animus che muove e significa, in non poche pagine, il contenuto del libro nel senso di ‘sardità’. Ciò perché gli scrittori sono, entrambi, uomini delle zone interne dell’isola, di luoghi di viva e tenace identità e di coscienza etnica indiscutibile. (…) Suppongo che le pagine dedicate all’indumento, tra le più accattivanti del libro, siano di mano di Giampiero Marras, uno dei più noti, se non il più noto vip dell’abito barbaricino nuovo stile. Egli lo ostenta, con sa berrita portata eretta spavaldamente, ogni giorno in pubblico e in privato. Nessun altro più di lui poteva spiegare i segreti riposti nello scrigno segnico del singolare copricapo. Del quale mi piace dare un cenno, lasciando al lettore di gustare l’ampia descrizione fattane nel testo»], pp. 166.

·         ·G.P. Marras, Glossario dei termini sardi concernenti le piante, gli arnesi e le arti tintoria, tessitoria, sartoriale e calzatoriale dell’abbigliamento etnico maschile di foggia tradizionale sardo-europea, affermatosi nell’arco degli ultimi trecento anni, dal XVIII al XX secolo, Appendice di “Una moda fuorilegge”, Edizioni di “S’Iscola Sarda”, stampato dalla copisteria Copia Copia SrL, Sassari, 10 gennaio 2000, pp. 67.

·         ·U. Cocco – G.P.  Marras, La maschera e l’identità. Il fascino del pastore in velluto, “Sa República Sarda”, Periodico mensile, Anno XXIII, N. 7/8, In primo piano, Cagliari, Luglio-Agosto 2001, p. 3.

·         ·F. Floris (a cura di ), La Grande Enciclopedia della Sardegna. [«Eventi storici, politici e culturali, personaggi religiosi, sportivi, soldati e attori, bellezze naturali, gastronomia e costume dalle culture prenuragiche fino ai grandi avvenimenti del nostro secolo»]. Volume unico di pp. 1451. (Quest’Italia. Collana di storia, arte e folclore), Roma, Newton & Compton, 2002.

·         ·G.P. Marras, Simon Mossa visto da vicino dal 1960 fino all'anno della sua morte (con Introduzione di Giovanni Lillìu, nella quale così scriveva: [«Di Antonio Sìmon Mossa, eminente uomo politico e di cultura di spiccatissima  moralità e spiritualità, attaccato alle radici sarde nel respiro del mondo, nessuno poteva raccontare vita e opere meglio di Giampiero Marras, che Sìmon Mossa chiamava ‘suo figlio d’anima’»], Quartu S. Elena, Alfa Editrice, 2003, pp. 280.

·         ·F. Francioni - G.P. Marras (a cura di), AA.VV., Antonio Simon Mossa [(1916-1971). L'architetto, l'intellettuale, il federalista. Dall'utopia al progetto, Cagliari, Condaghes, 2004, pp. 600.

·         ·F. Francioni, Antoni Sìmon Mossa: mamentos de sa vida, sas ideas, s’eredidade chi nos at lassadu, [«Deo no apo mai acurtziadu a s’archimastru e, comente at sutzessu a mie, non l’ant connotu de pessone paritzos reladores de su cumbeniu chi est istadu ammaniadu in Tatari pro meritu mescamente de Zuanne Pedru Marras (chi Simon Mossa cussederaiat su de ses de sos fizos suos). Ma sa connoschentzia de sos iscritos, sas testimonìas de sos amigos e de sos cumpanzos suos de pelea ant permitidu in s’aboju nostru de disinnare sa pessonalidade poliedrica e zeniale de s’intelletuale, de s’archimastru e de s’omine politicu./// – “Io non ho mai frequentato l’architetto e. come è successo a me, non l’hanno conosciuto di persona parecchi relatori del convegno che è stato organizzato a Sassari per merito soprattutto di Giampiero Marras (che Simon Mossa considerava il suo sesto figlio). Ma la conoscenza degli scritti, le testimonianze degli amici e dei suoi compagni di lotta han permesso nel nostro incontro di delineare la personalità poliedrica e geniale dell’intellettuale, dell’architetto e dell’uomo politico»], Istérrida/Introduzione a F. Francioni – G.P. Marras (a cura di),  AA.VV., Antonio Sìmon Mossa [1916-1971].L’architetto, l’intellettuale, il federalista. Dall’utopia al progetto, Cagliari, Condaghes, 2004, pp.13-35.

·         ·G.P. Marras, Antonio Simon Mossa, cavaliere delle lotte dei popoli oppressi e delle Nazioni senza Stato, [«Con la presentazone di questo importante volume degli atti del convegno su Antonio Simon Mossa, celebratosi a Sassari il 10-13 aprile 2003 sotto la presidenza di Federico Francioni, mi auguro che finalmente la figura di questo grande intellettuale ed eminente uomo politico vissuto nel secolo scorso, al quale mi legava sia un rapporto di profonda amicizia e di sincero affetto sia una totale condivisione del suo pensiero politico, riemerga alla Storia della Sardegna dall’oblio nel quale è stato deliberatamente cacciato ad opera di intellettuali subalterni, da sempre nemici – dichiarati e conclamati – della Cultura e della Lingua Sarda, da essi considerata “arcaica”, “rozza”, “passatista”, e incapace di veicolare la cultura moderna… Ed è per questo che nel Convegno – come pure all’indomani della sua morte – molti intellettuali, uomini di cultura, architetti, giuristi, scrittori, storici, letterati, linguisti, giornalisti, politici, sindacalisti ed economisti (italiani, sardi e catalani), forse ricredendosi, hanno voluto commemorare questo intellettuale scomodo per i tempi, nel modo più degno possibile. Per quel che riguarda me, e tutti coloro che hanno creduto e che continuano a credere nelle sue idee, mi auguro che la sua eredità professionale, politica e culturale diventi una sorta di “stella polare” cui possano guardare tutti i popoli oppressi del mondo e le Nazioni senza Stato, da sempre in lotta per decidere liberamente il proprio destino»], Introduzione  a F. Francioni – G.P. Marras (a cura di), AA.VV., Antonio Simon Mossa [1916-1971]. L’architetto, l’intellettuale, il federalista. Dall’utopia al progetto, Cagliari, Condaghes, 2004, pp. 37-72.

·         ·P. Fois, L’Europa delle Regioni e delle Etnie nel pensiero di Antonio Simon Mossa, [«Tra gli scritti di Antonio Simon Mossa che ci aiutano ad individuare la chiave di lettura che Egli applica alla realtà europea ed internazionale, la pubblicazione Le ragioni dell’ indipendentismo, edita nel 1984 da “S’Iscola Sarda”, occupa sicuramente un posto di particolare rilievo. Questa pubblicazione, che riproduce il testo di due discorsi pronunciati nel 1967 e nel 1969, contiene infatti preziose indicazioni del Suo pensiero riguardo al ruolo che l’Onu e la Comunità europea avrebbero potuto avere in merito all’ “autodeterminazione” del popolo sardo e, più in generale, alla sua “liberazione” da una politica colonialista, gravemente lesiva della sua specifica identità»], in F. Francioni – G.P. Marras (a cura di), AA.VV., Antonio Simon Mossa [1916-1971]. L’architetto, l’intellettuale, il federalista. Dall’utopia al progetto, Cagliari, Condaghes, 2004, pp. 127-131.

·         ·G. Usai, L’attualità del pensiero di Antonio Simon Mossa nelle nuove prospettive di sviluppo economico locale, in F. Francioni – G.P. Marras (a cura di), AA.VV., Antonio Simon Mossa [1916-1971]. L’architetto, l’intellettuale, il federalista. Dall’utopia al progetto, Cagliari, Condaghes, 2004, pp. 147-152.

·         ·P. Català i Roca, Antoni Simòn Mossa, literat en llengua catalana, [«Avui… aprofito de l’honore que se’m dispensa en ésser interessat pel distingit Sr. Giampiero Marras, el sou extimat deixeble, a contribuir al record de l’il.lustre amic, a qui d’antuvi vull presentar com a literat en llengua catalana»], in F. Francioni – G.P. Marras (a cura di), AA.VV., Antonio Sìmon Mossa [1916 - 1971]. L’architetto, l’intellettuale, il federalista. Dall’utopia al progetto, Cagliari, Condaghes, 2004, pp. 105-114.

·         ·M. Brigaglia, Antonio Sìmon Mossa, l’intellettuale e il giornalista, [«Ricostruire l’elenco degli interventi di Antonio Simon Mossa sulla “Nuova Sardegna” (collocati in quella ‘Tribuna libera’ che lasciava piuttosto neutramente, un po’ di spazio al dibattito politico isolano) sarebbe un po’ troppo complesso, forse. Ma ci sono tre momenti della sua attività pubblicistica, che voglio ancora ricordare. Il primo è la sua collaborazione ad “Ichnusa”, la rivista di Antonio Pigliaru, uscita a Sassari fra il 1949 e il 1964… E di qui viene il secondo di quei momenti: la battaglia per il revival catalano in Alghero, che faceva tutt’uno con la sua passione per ogni minoranza linguistica ed etnica del mondo… Il terzo momento, sul quale altri scriveranno con più tempo e più attenzione di me, è quello della sua ultima battaglia sardista: i cui primi documenti sono sulla “Nuova” degli anni intorno al 1965, e che ebbe una delle sue conclusioni più meditate in quel volumetto L’autonomia politica della Sardegna 1965 in cui raccolse, con Ferruccio Oggiano, Antonio Cambule e Giampiero Marras, gli atti del congresso provinciale del PSd’A ad Ozieri»], in F. Francioni – G.P. Marras  (a cura di), AA.VV., Antonio Sìmon Mossa [1916 - 1971].L’architetto, l’intellettuale, il federalista. Dall’utopia al progetto, Cagliari, Condaghes, 2004, pp. 155-161.

·         ·A. Murru, Antonio Sìmon fra utopia e realismo, [«Del grande amico scomparso tratto  soltanto il suo pensiero strettamente politico, che può sintetizzarsi in due concetti fondamentali che racchiudevano l’essenza della libertà dei Sardi per la quale Simon Mossa si era battuto fino alla fine della sua vita, e cioè l’Indipendenza della Sardegna e la Giustizia sociale… Allora parlare di Indipendenza della Sardegna non era un fatto usuale in seno al Psd’Az… Bisognò aspettare fino al Congresso di Oristano del 1979 perché la parola Indipendenza risuonasse in modo chiaro e sentito dalla maggioranza dei sardisti. Ci fu, naturalmente, una forte opposizione a questa nuova ipotetica linea politica del Partito, forse perché il Pci aveva già data l’assicurazione che, col suo appoggio, nelle elezioni regionali che si dovevano tenere nello stesso anno, sarebbero stati eletti tre consiglieri sardisti, uno per ogni provincia – la provincia di Oristano non c’era ancora, e, pare, anche altro – purché il Psd’Az si fosse presentato nella stessa lista dei comunisti. Questa proposta venne respinta da quel Congresso, ed i tre consiglieri regionali li elegemmo noi Sardisti con i nostri voti, ed in seguito elegemmo anche due deputati e un senatore, sempre con i nostri voti»],  in F. Francioni – G.P. Marras (a cura di), AA.VV., Antonio Sìmon Mossa [1916-1971]. L’architetto, l’intellettuale, il federalista. Dall’utopia al progetto, Cagliari, Condaghes, 2004, pp. 181-191.

·         ·A. Vallascas, Antonio Simon Mossa: ricordo di un amico mai conosciuto, [« E’ innegabile: non è facile parlare di una persona, senza correre il rischio di travisarne le ragioni degli atti, il significato dei pensieri espressi, e, ancor più, riuscire ad immaginare quanto profondo sia il pensiero ancora inespresso; non è facile, anche se questa persona ha fatto parte della nostra esistenza, l’abbiamo frequentata, ne abbiamo condiviso gioie e dolori. Ma, è ciò che provo ora, ancor più difficile, quasi impossibile, è il parlare di chi non si è conosciuto, ma che c’è stato raccontato, o del quale conosciamo il pensiero solo attraverso i suoi scritti, senza il conforto di poter vedere l’espressione dell’autore, convinta e convincente, gioiosa o dolorosa, appassionata o tiepida. Questa difficoltà, probabilmente, anzi sicuramente è un mio limite, ma tant’è! Si può quindi comprendere quanto sia rimasto sorpreso, anzi spaventato, quando l’amico “Zampa”, al secolo Giampiero Marras (che da sempre coltiva e tiene vivo il ricordo del “suo” Maestro) mi ha proposto di scrivere qualcosa su Antonio Simon Mossa, forse perché, anni addietro, durante la militanza sardista, insieme ad altri amici, abbiamo dedicato ad Antonio Simon Mossa una Sezione cagliaritana. Per diverse settimane ho combattuto tra la paura di essere inadeguato a tal compito, ed il forte desiderio di esprimere il mio pensiero su questo fantastico personaggio che tanta influenza ha avuto nella formazione della mia coscienza politica. Ed, alla fine, ho capito che, forse, era giusto, ricordare a me stesso prima che ad altri, cosa ha significato,  per la Sardegna e per i Sardi Antonio Simon Mossa»], in F. Francioni – G.P. Marras (a cura di), AA.VV., Antonio Sìmon Mossa [1916-1971]. L’architetto, l’intellettuale, il federalista. Dall’utopia al progetto, Cagliari, Condaghes, 2004, pp. 213-217.

·         ·S. Salvi, Antonio Sìmon Mossa, padre del risorgimento nazionale sardo, [«Antonio Simon Mossa morì purtroppo nel 1971, a metà dell’opera rivoluzionaria che aveva intrapreso. Non è un caso se, nello stesso anno, avvenne la celebre risoluzione del consiglio della facoltà di lettere dell’università di Cagliari: “Il Consiglio ha rilevato che, poiché esiste un popolo sardo con una propria lingua dai caratteri diversi e distinti dall’italiano, la lingua ufficiale dello Stato risulta in realtà una lingua straniera, per di più insegnata con metodi didatticamente errati che non tengono in alcun conto la lingua materna dei sardi; e ciò con grave pregiudizio per un’efficace trasmissione della cultura sarda”. Le fatiche di Antonio Simon Mossa avevano trovato una certa sponda anche in ambiti non immediatamente politici. La strada del Risorgimento sardo era ormai tracciata. Coloro che ne hanno seguito l’itinerario ne conoscono bene le tappe. Anche se dovuta all’apparizione di altre ideologie e di movimenti d’ispirazione diversa a mano a mano sempre più consistenti, fu sempre presente in essa un aspetto del pensiero mossiano, portato avanti con intransigenza testarda dal discepolo più coerente di Simon Mossa: Giampiero Marras. Anche questo rivolo neo-simoniano ha contribuito a quel mutamento di clima generale quale è avvenuto negli ultimi due decenni in Sardegna e che, quando il ‘padre del Risorgimento nazionale’ dell’isola decise di scendere nell’agone politico, appariva addirittura inimmaginabile»], in F. Francioni – G.P. Marras (a cura di), AA.VV., Antonio Sìmon Mossa [1916 - 1971]. L’architetto, l’intellettuale, il federalista. Dall’utopia al progetto, Cagliari, Condaghes, 2004, pp. 205-211.

·         ·G. Buratti, Antonio Sìmon Mossa, un “eretico” e profeta della lingua sarda, [«Dopo quell’incontro ad Aosta nel 1963, nel 1964 fui a Tolosa per la fondazione dell’Association Internationale pour la Défense des Langues et des Cultures Ménacées (AIDLCM), ma non ebbi più l’occasione di incontrare Simon Mossa; restammo però in relazione. Egli mi telefonò almeno un paio di volte per dirmi che le sensibilità sulla lingua sarda erano migliorate, e che anche nel PSd’Az vi erano giovani che lo seguivano, specie a Sassari. Ritengo che si riferisse in particolar modo a Giampiero Marras, che Egli considerava come un suo “sesto figlio” e il suo “discepolo” prediletto, al quale si deve – come è noto – l’istituzione nell’aprile del 1971 di S’Iscola Sarda, la prima Fondazione etno-culturale della Nazione Sarda sorta nell’Isola, e la creazione in quello stesso mese ed anno dell’Istituto Superiore Etno-Linguistico Sardo di lingua, cultura, storia e tradizioni nazionali della Sardegna (ISES) che il Marras volle dedicare al suo mai abbastanza compianto Maestro, all’indomani della sua prematura scomparsa. Entrambe queste due istituzioni aderirono poi all’AIDLCM, della quale io sono tuttora il Segretario Generale per l’Italia»], in F. Francioni – G.P. Marras (a cura di),  AA.VV., Antonio Sìmon Mossa [1916 - 1971]. L’architetto, l’intellettuale, il federalista. Dall’utopia al progetto, Cagliari, Condaghes, 2004, pp. 221-238.

·         ·L. Sole, La forza delle radici nella scrittura bifronte di Antonio Sìmon Mossa, [«Non avevo mai affrontato prima l’analisi degli scritti di Antonio Simon Mossa. Come molti altri di noi, che si trovano a combattere da decenni sul versante dell’identità linguistica e culturale, vedevo questo grande innovatore sotto l’aspetto che lo rese più noto, che potrei chiamare politico-culturale. Ma sono stato invitato dall’amico Giampiero Marras a questo convegno. In un primo momento ho rifiutato, per i miei molti impegni, ma anche perché rischiavo di poter aggiungere poco o niente a quanto avrebbero potuto dire non pochi dei presenti, che hanno conosciuto meglio di me l’uomo, il politico e il teorico. Poi Giampiero ha insistito e io gli ho posto alcune domande, alla ricerca di un terreno che fosse più adeguato alla mia professionalità. Giampiero ha risposto con prontezza e intelligenza, fornendomi il materiale richiesto. A lui devo perciò tutti i testi di cui parlerò tra poco. Essi si riferiscono a un’attività che parrebbe collaterale, ed è invece centrale anche sul versante del progetto politico di Antonio Simon Mossa»], in F. Francioni – G.P. Marras (a cura di), AA.VV., Antonio Sìmon Mossa [1916 - 1971]. L’architetto, l’intellettuale, il federalista. Dall’utopia al progetto, Cagliari, Condaghes, 2004, pp. 267-294.

·         ·A. Testa, Antonio Sìmon Mossa il rivoluzionario dimenticato, [«Ricordo perfettamente gli slogan amplificati dai megafoni, dove si alternavano gli autoesclusi Bainzu Piliu e Giampiero Marras, proprio davanti alla Società di Mutuo Soccorso oristanese, ove si celebrava il congresso ufficiale sardista… I dissidenti, come si dice in gergo, facevano notizia, e andai al seguito dei congressi itineranti che si svolsero a partire dal 22 maggio 1976 in poi, con prima tappa ad Oristano nei locali della Federazione Sardista, dove c’erano – tra gli altri – anche i più assidui allievi di Antonio Simon Mossa, Giampiero Marras, all’epoca Segretario della Federazione Distrettuale Sardista di Sassari, e Antonino Cambule. Ed emerse lo spirito rivoluzionario-indipendentista dei partecipanti, tra i quali lo stesso “Zampa”, il professor Luigi Sanna (fu suo il primo intervento in limba al Consiglio comunale di Oristano), Antonio Atzeni e Giovanni Battista Columbu: tutti egualmente contrari al “succursalismo” e a qualunque genere di “subalternità”, sia pure elettorale, del Psd’Az nei riguardi di tutti i partiti politici italiani, nessuno escluso. Al congresso, con delle tappe nei paesi dell’Alto oristanese e delle zone interne, fu approvata un’unica mozione  (“Per l’identità del Partito Sardo d’Azione”) elaborata e presentata da Giampiero “Zampa” Marras, primo firmatario e sottoscritta da 34 sardisti-indpendentisti della Federazione Sassarese, tra i quali – come secondo firmatario – figurava Bainzu Piliu che in quel periodo ricopriva la carica di Segretario della Sezione sardista “Antonio Simon Mossa” di Sassari-Centro, che all’epoca era di gran lunga la più importante della provincia»], in  F. Francioni – G.P. Marras (a cura di), AA.VV., Antonio Sìmon Mossa [1916 - 1971]. L’architetto, l’intellettuale, il federalista. Dall’utopia al progetto, Cagliari, Condaghes, 2004, pp. 297-304.

·         ·S. Cubeddu, Antonio Sìmon Mossa nella vicenda storica del sardismo, in  F. Francioni – G.P. Marras (a cura di), AA.VV., Antonio Sìmon Mossa [1916 - 1971]. L’architetto, l’intellettuale, il federalista. Dall’utopia al progetto, Cagliari, Condaghes, 2004, pp.327-356.

·         ·A. Arcadu, In Antonio Sìmon Mossa il turismo della Sardegna pensato da un sardo per i sardi, [«Quando l’amico sardista Zampa Marras mi comunicò che ci sarebbe stato un convegno di studi su Antonio Simon Mossa, oltre che congratularmi con lui per la fedeltà al “suo” Maestro, fiutai subito nella telefonata il rischio di dover partecipare anch’io a questo grande impegno. Onere e onore che accettai volentieri a patto di limitarmi a trattare prevalentemente della sua visione del fenomeno turistico sardo maturata come testimone politico e come architetto munito di un grande bagaglio culturale e di una eccezionale fantasia creativa»],  in  F. Francioni – G.P. Marras (a cura di), AA.VV., Antonio Sìmon Mossa [1916 - 1971]. L’architetto, l’intellettuale, il federalista. Dall’utopia al progetto, Cagliari, Condaghes, 2004, pp. 457-462.

·         ·A. Fiori, Un giudizio sulle classi dirigenti isolane alla luce del pensiero di Antonio Sìmon Mossa, in  F. Francioni – G.P. Marras (a cura di), AA.VV., Antonio Sìmon Mossa [1916 - 1971]. L’architetto, l’intellettuale, il federalista. Dall’utopia al progetto, Cagliari, Condaghes, 2004, pp. 475-484.

·         ·G. Navarru. L’economia agricola sarda nel pensiero di Antonio Sìmon Mossa, [«Non è certo sfumato nel tempo nonostante i lunghi anni trascorsi, il ricordo della personalità di Antonio Simon Mossa, i suoi ambiti culturali, la sua valenza politica, il profondo acume… Quando Giampiero Marras (Suo fedele discepolo, stretto collaboratore, seguace e caparbio continuatore delle battaglie politico-ideali da Lui ingaggiate per l’Autogoverno dell’Isola, la sua Rinascita civile, economica e sociale, l’Identità, la Cultura e la Lingua dei Sardi), mi ha rivolto l’invito alla partecipazione al convegno perché tracciassi un profilo sul pensiero di Antonio Simon Mossa nei riguardi del settore agricolo, ho avuto non poche perplessità, per vari motivi, ma, soprattutto, devo dirlo francamente, perché non conoscevo appieno l’ampiezza della effettiva documentazione bibliografica, peraltro opportuna per rendere compiuta la specificità del suo pensiero. Tanto meno mi era parso di poter valutare quale rilievo, nella multiforme dimensione culturale, avessero assunto in lui i problemi connessi alle prospettive di sviluppo del comparto. Ma, come spesso accade in questi casi, superato il primo impatto, l’incertezza è andata gradualmente attenuandosi a mano a mano che affioravano e prendevano consistenza vecchi ricordi; ricordi legati a colloqui, sia pure non molto frequenti,  avuti in circostanze varie. Soprattutto ricordo che mi era parso sorprendente l’interesse manifestato verso un settore, quello agricolo, che a rigore non rientrava nel campo delle Sue competenze specifiche»], in  F. Francioni – G.P. Marras (a cura di), AA.VV., Antonio Sìmon Mossa [1916 - 1971]. L’architetto, l’intellettuale, il federalista. Dall’utopia al progetto, Cagliari, Condaghes, 2004, pp. 499-509.

·         ·P. Careddu, Antonio Sìmon Mossa viaggiatore colto e giornalista di controinformazione,[«Antonio Simon Mossa era sicuramente un comunicatore… Il problema era la ricerca del mezzo… Per (lui) che voleva dibattere i problemi del credito, dell’indipendenza, della continuità territoriale, della tutela ambientale, della lingua, era un problema scrivere senza avere come controparti conclamate, il Banco di Sardegna, la Regione Autonoma, la Tirrenia, l’Università e, più tardi, la Sir di Rovelli. Viaggiatore colto e acuto osservatore delle specificità, l’architetto sassarese che padroneggiava le lingue e si esprimeva con una creatività sbalorditiva, riteneva che il turismo, lo scambio di culture el confronto tra le economie, potesse diventare una nuova enciclopedia cui attingere valori ed esperienze di libertà, dopo aver combattuto e vinto tutte le battaglie contro il colonialismo e la dipendenza dalle servitù militari e dalla partitocrazia romana.   Non so dire di più un amico e un maestro del quale mi porto dentro un ricordo giovanile e attuale che ho provato a riverificare con la memoria di Antonino Cambule, di Giacomo Sanna e di Giampiero Marras. Forse potrei riferire una frase di Antonio Simon Mossa che a me è parsa una metafora della sua vita: “Un turista sa quando comincia e finisce un viaggio, un viaggiatore sa soltanto quando comincia”. Il viaggio di Antonio Simon Mossa continua tra noi»], in  F. Francioni – G.P. Marras (a cura di), AA.VV., Antonio Sìmon Mossa [1916 - 1971]. L’architetto, l’intellettuale, il federalista. Dall’utopia al progetto, Cagliari, Condaghes, 2004, pp. 163-166.

·         ·G.P. Marras, Dossier. Il Movimento indipendentista e il ruolo dei “Servizi segreti”Come si “costruisce” un complotto. La Sardegna e il terrorismo negli anni Sessanta e Settanta (del secolo scorso), in «Sardinna-cultura e identidade», suppl. a «Sa Repubblica Sarda», Anno III, Maju 2004, (Da p. 68 a p. 77), pp. 10.

·         ·G.P. Marras - A. Carboni (a cura e con Introduzione di), Contixeddus campidanesus-Novelline popolari sarde, Testi di Francesco Mango, Palermo. 1892, Collana “S’Iscola”,  Parti “Prima” e “Segundha”, (Tomi I e II), Quartu Sant’Elena (CA), Alfa Editrice, 2005.

·         ·R. Sari Bozzolo, Antonio Simon Mossa ad Alghero. Tracce d'una vita appassionata, Alghero, Edizioni del Sole, 2005.

·         ·G.P. Marras, Su pastoralismu, sos zovanos e-i su Tenore, testo inedito, Intervento svolto in lingua sarda nel corso di un convegno sul tema, Oliena, 4 febbraio 2006.

·         ·F. Casula, Antoni Simon Mossa, Alfa Editrice, Imprentadu in s’Istabelimentu Grafiche Ghiani, Monastir (CA), mese de Santu Aìne 2006.

·         ·G.P. Marras, L'internazionalismo di Antonio Simon Mossa e il suo sostegno alle lotte dei Popoli oppressi e delle "Nazioni senza Stato" del Terzo Mondo, Testo inedito, Cagliari, 20 maggio 2007, pp. 320.

·         ·G.P. Marras, Relazione«L'iniziativa politica ed ideale di Antonio Simon Mossa per il futuro di Porto Torres e della Sardegna», in corso di stampa (Quartu S. Elena, Alfa Editrice), in «Sa Repubblica Sarda», Porto Torres, 2 dicembre 2007.

·         ·F. Floris (a cura di), La Grande Enciclopedia della Sardegna. Volume 5: Grondona-Melas, [«Scheda su Giampiero Marras, p. 549»], Sassari, Editoriale La Nuova Sardegna S.p.A., 2007 (edizione speciale dell'edizione originale Newton & Compton Editori S.r.l. in 29 Volumi).

·         ·G.P. Marras, Introduzione (a cura e con note biografiche di) ad AA.VV., Antonio Simon MossaUn intellettuale rivoluzionario. Un uomo di idee nato nel futuro e un combattente per la Sardegna, ribelle ad ogni soggezione, Quartu S. Elena, Alfa Editrice, 2007, pp. 190.

·         ·M.R. Piras, Archetipi e memorieScrittura arcaica. Immagini e rappresentazioni del popolo sardo, Editrice S’Alvure, Oristano, 2007.

          ·M.R. Piras, Archetipi e memorieScrittura arcaica. Immagini e rappresentazioni del popolo sardo, Editrice S’Alvure, Oristano, 2007.

·         ·G. P. Marras, Intervento sulla legge statutaria, [«Conferenza stampa svolta a nome e per conto del “Comitato per l’astensione responsabile e motivata dal voto al Referendum coloniale sulla Legge statutaria”, che non riconosceva al Popolo Sardo la piena sovranità sul proprio territorio nazionale, fissato per il 21 ottobre 2007»]. Dattiloscritto inedito, Porto Torres, 17 Ottobre 2007, pp. 3. 

·         ·G.P. Marras, Antoni Sìmon Mossa. Un’òmine de ideas revolussionàrias, arrempellu a donzi terachìaIntrodussione (e a cura di) ad Antonio Simon Mossa, Le ragioni dell’indipendentismo. La lotta del Popolo Sardo per la liberazione nazionale e la giustizia sociale, Quartu S. Elena, Alfa Editrice, 2008, pp. III-XL.

·         ·G. Contu, Il pensiero autonomista e federalista sardo, in Tuveri, Asproni, Gramsci e Simon Mossa, con la partecipazione di Giacomo Meloni  e Giampiero Marras. Cagliari, Edizioni “Ufficio Studi G. M. Angioy” della CSS, Dicembre 2008, pp. 141.

·         ·G.P. Marras, Chi, come e perché ha pensato di costruire in Sardegna un Sindacato Sardo Autonomo, [«Relazione celebrativa del venticinquennale della nascita della C.S.S.- Confederazione Sindacale Sarda, Sindacato della Nazione Sarda»], Cagliari, Caesar Hotel, sabato 20 febbraio 2010. Dattiloscritto inedito, Sassari, redatto in proprio su computer, Sassari, 20 Febbraio 2010, pp. 29.

·         ·G.P. Marras, “Per uno sviluppo endogeno, equilibrato e sostenibile della  città di Ittiri”, [«Programma elettorale della lista di ‘Sinistra identitaria sarda pro Ittiri’. stampato presso la copisteria “Sabrina Pilo e Associati”»], Ittiri, 24 marzo 2010.

·         ·G.P. Marras, Intervento sul bilancio di previsione del comune di Ittiri per l’esercizio 2011 e sulla relazione previsionale e programmatica relativa agli esercizi 2011-2013. Dattiloscritto inedito, Ittiri, 29 Marzo 2011, pp. 9.

·         ·G.P. Marras, Tesi politico-amministrativa per il governo dei Comuni della provincia di Sassari dei componenti la lista “Pàtria Sarda e Libertade” del Distretto di Sassari di «Sardigna Natzione Indipendéntzia», presentata all’esame e al voto dei delegati al «2° Congresso distrettuale di Sassari» di S.N.I., svoltosi in Ittiri presso la sede provinciale, nelle giornata del 10 luglio 2011, e approvata all’unanimità.

·         ·S. Sfodello, Una lingua azzoppata, in M.V. Migaleddu, L. Rosenkranz, S. Sfodello (a cura di) Limbas e Culturas de Minoria. Cunfrontu de isperientzias internatzionales, Edes-Editrice Democratica Sarda, stamperia TAS, Sassari, 2011.

Collaborazioni a:

S.Salvi, Le nazioni proibite. Guida a dieci colonie "interne" dell'Europa Occidentale, [«Si tratta di un’opera monumentale in cui l’autore parla diffusamente della Sardegna e di Antonio Simon Mossa, dopo aver ringraziato in apertura “tutti coloro che l’avevano aiutato” fornendogli “un materiale sicuramente prezioso”: documenti, relazioni, pubblicazioni clandestine, riviste introvabili, resoconti di convegni, ecc., senza i quali Egli – per sua stessa ammissione – non avrebbe potuto compiere “un lavoro di ricerca così vasto”, e poi iniziò ad elencare quelli della Scozia, della Bretagna, della Catalogna, del Galles, del Friùli, dell’Euskadi, della Frisia, della Cornovaglia, dell’Occitania, e per la Sardegna Giampiero Marras e Antonio Cossu»], Firenze, Vallecchi, 1973.

S.Salvi, Le lingue tagliate. Storia delle minoranze linguistiche in Italia. Lo sconvolgente rapporto sul "genocidio bianco" che condanna 2.500.000 italiani di lingua diversa a vivere come in colonia, [«Rapporto, per la cui compilazione, Sergio Salvi si avvalse della collaborazione di Gustavo Buratti dell’Aidlcm; di Adriano Ceschia, friulano; di Osvaldo Coïsson, occitano; di Samo Pahor, sloveno; di Alexis Bétemps ed Elio Riccardi, valdostani; di Gianni Nazzi, friulano; di Simone Chiocchetti, ladino; di Giampiero Marras, sardo; e di Bernhard Wurzer, tirolese, ai quali dedicò il suo libro»], Milano, Rizzoli, 1974.

S. Salvi, Patria e MatriaDalla Catalogna al Friuli, dal Paese basco alla Sardegna: il principio del nazionalismo nell'Europa occidentale contemporanea, [«In tale libro Sergio Salvi ricorda la nascita nel 1976 dell’OSSN-Organizzazione Socialista “Sardegna Nazione” di Giampiero Marras e Antonio Lepori»], Firenze, Vallecchi, 1978.

S. Cubeddu, Sardisti. Viaggio nel Partito Sardo d'Azione tra cronaca e storia, [«Nella parte iniziale di tale volume, tra i tanti nomi che Egli cita per averlo «aiutato attraverso testimonianze, documenti e suggerimenti» figura in stretto ordine alfabetico anche quello di Giampiero Marras, che fornì all’autore diversi ciclostilati “clandestini” ed articoli di Antonio Simon Mossa, massimo ideologo dell’indipendentismo e primo grande teorico europeo del Federalismo delle Etnìe, consentendogli inoltre di accedere alla sua raccolta fotografica»], II, Sassari, Edes, 1995.

E’ stato anche tra i curatori del volume L'autonomia politica della Sardegna 1965 (Sassari, Gallizzi, 1966), con Nota introduttiva di Antonio Simon Mossa, insieme all’estensore di detta “Nota”, di Ferruccio Oggianu di Laerru e di Antonino Càmbule di Pàdria.

È inoltre autore di relazioni congressuali e convegnistiche. Di particolare importanza sono: Per l'identità del Partito Sardo d'Azione, presentata al XVIII Congresso Nazionale Ordinario "Itinerante"del partito il 22 maggio del 1976, e Per l'Autogoverno perfetto, presentata a nome della corrente sardista-indipendentista di Democratzia e Indipendhéntzia al XXIII Congresso Nazionale Ordinario del Partito Sardo d'Azione dell'8-9-10 dicembre 1989, nonché di scritti sull'«Antico costume di Sassari» nel 1979 e sulla Lingua Sarda nel 1981-1982.

Il Nostro è un idealista e un sognatore che da una vita coltiva il «sogno» di vedere quest’Isola, dopo 152 anni di dominio coloniale italiano, trasformarsi in uno “Stato Sardo Sovrano” laico, repubblicano, popolare, democratico, socialista, solidale, progressista, libero, indipendente ed egualitario sul proprio territorio nazionale, non per separarsi, ma per integrarsi nel mondo moderno con tutti gli altri popoli di questo pianeta, ma da pari a pari, in tale proposito ricollegandosi al pensiero di un lontano antenato e parente di sua madre, Giovanni Maria Angioy e a quello del suo Maestro ed amico, il prestigioso architetto Antonio Simon Mossa, Padre non solo del moderno Nazionalismo Sardo ma anche dell’Indipendentismo e della Rinascenza linguistica nell’Isola.

Articoli:

G.P. Marras, Preliminari per un’indagine sulle condizioni di studio nella nostra Università, “Il Goliardino”, Numero unico, Nuova Intesa Universitaria Turritana, Sassari, 9 Maggio 1958, p. 2.

G.P. Marras, Ai giovani d’oggi sono mancati i maestri, “Archimede”, Organo degli studenti dell’Istituto Tecnico Lamarmora, Sassari, Dicembre 1958, Numero unico, p. 4.

G.P. Marras, Cultura francese. Luci e colori, “Archimede”, Organo degli studenti dell’Istituto Tecnico Lamarmora, Sassari, Novembre 1959, p. 3.

N. Piredda, Elezioni amministrative 1960. I voti prefrenziali dei singoli candidati. Dai 3,301 di Baldrati all’unico voto di Giuseppe Serra, Giovanni Antonio Foddai e Pietruccia Porcheddu. (Per la Lista del Partito Sardo d’Azione viene eletto Nino Ruiu con 220 preferenza), “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 78 - N. 268, cronaca di Sassari, Mercoledì 9 Novembre 1960, p. 5.

N. Piredda, Una folla di senza-tetto occupa nottetempo gli appartamenti dell’INA-Casa a Baddimanna. Nessun incidente nel corso dell’«invasione». La maggior parte degli occupanti sono assegnatari ai quali ancora non sono state “consegnate le chiavi”. Molti però gli “abusivi”. Dagli scantinati ai piani nobili, [«A guidarli nella loro battaglia fu Giampiero “Zampa” Marras, all’epoca un giovane rivoluzionario sardo venticinquenne»], “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano,  Anno 71 - N. 267, cronaca di Sassari, Venerdì 10 Novembre 1961, p. 4.

E. Sirigu, Incominciato lo sgombero delle case abusivamente occupate all’«Eba Giara». Grande spiegamento di forze per evitare disordini. Le famiglie più bisognose sono state sistemate a cura del Comune. Oggi continuerà l’evacuazione, “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 71 - N. 278, cronaca di Sassari, Giovedì 23 Novembre 1961, p. 4.

E. Sirigu, Interamente sgomberate le palazzine abusivamente occupate all’«Eba Giara». L’operazione  è stata conclusa ieri senza il minimo incidente. Il Comune ha dovuto affrontare non pochi casi difficili, “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 71 - N. 279, cronaca di Sassari, Venerdì 24 Novembre 1961, p. 4.

R. Stefanelli, Dopo venti anni di esercizio Pani. L’Azienda tramviaria è passata dalla mano privata alla mano pubblica. Il patrimonio rotabile e l’immobile adibito a rimessa e officina saranno valutati da un collegio arbitrale. Alla firma dell’atto notarile è intervenuto l’assessore regionale ai Trasporti on. Guaita, “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 82 - N. 11, cronaca di Sassari, Sabato 15 Gennaio 1962, p. 4.

T. Meloni, Elezioni amministrative 1964. In otto Comuni della provincia di Sassari si vota per la prima volta col sistema proporzionale. A Sorso la Lista N. 4 del Partito Sardo d’Azione - ove era candidato Marras Giovanni Pietro, noto Giampiero “Zampa” Marras, in settima posizione – ottiene 223 voti, ma per soli 3 voti non riesce a conquistare neanche un seggio), “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 74 - N.ri 270 e 271, Sassari, Domenica 22 Novembre e Lunedì 23 Novembre 1964, pp. 7.

G.P. Marras, Una marcia di protesta del sindaco di Ollolai. Da Cagliari a Sassari per dire infine che le cose potrebbero andare meglio, “Quattromori”, Il giornale dei sardi nel mondo, Anno I - N. 3, Rassegna di vita sarda, Sassari, Aprile/Maggio 1965, p. 6.

M. Farina, Domenica a Ozieri il Congresso sardista. E’ il  primo dopo vent’anni. Sarà eletto il nuovo direttivo provinciale, “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 75 - N. 274, cronaca di Sassari, Venerdì 19 Novembre 1965, p. 4.

S.L. Chessa, Eletto dal Congresso sardista il Direttivo provinciale provvisorio. Ha vinto la lista capeggiata da Antonio Simon Mossa. Numerosi gli interventi seguiti alla relazione del Direttore provinciale uscente on. Nino Ruiu, “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 75 - N. 277, cronaca di Sassari, Martedì 23 Novembre 1965, p. 4.

G.P. Marras, Pianificazione autonoma o regime coloniale, in “Sardegna Libera”, Organo della Comunità Sarda, [«Periodico diretto da Antonio Sìmon Mossa, della cui redazione faceva parte anche Giampiero Marras»], Numero unico, Sassari, Tipografia Giovanni Gallizzi, 27 Gennaio1966, p. 9.

F. Piras, Organizzato dal sindaco Columbu. Un convegno ad Ollolai sul problema della pastorizia. Ventiquattromila gli uomini occupati nel settore, ma le loro condizioni di vita e di lavoro sono mutate «dal tempo dei nuraghi». Previsti nuovi incontri, “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 1966 - N. 69, cronaca di Nuoro, Mercoledì 23 Marzo 1966, p. 7.

N. Piredda, Depositate le sentenze a Palazzo della Consulta. I titoli nobiliari sono incostituzionali. Nessuna deroga alla XIV disposizione transitoria della Costituzione, che riconosce come validi i titoli esistenti prima del 28 ottobre 1922 e li considera come parte del nome, [«Si veda in proposito la sentenza n. 101 della Corte costituzionale»], “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 77 - N. 161, Sassari, 1967, p. 2.

R. Stefanelli, Conclusa la discussione sul servizio dei Trasporti urbani. Il Consiglio comunale ha deliberato per la costituzione del consorzio. Approvata con il voto favorevole di tutti i gruppi, eccetto i liberali. E’ stato approvato anche un ordine del giorno sull’azione da compiere con gli altri enti da cui dipende la pubblicizzazione, “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 78 - N. 40, Cronaca di Sassari, Venerdì 16 Febbraio 1968, p. 5.

F. Peretti, Aperto a Cagliari il congresso del P.S.d’A., “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 78 - N. 48, Recentissime, Sassari, Domenica 25 Febbraio 1968, p. 15.

F. Peretti, Nessuna verifica delle posizioni nel congresso del Partito Sardo. Assente la corrente autonomista. Le due parti convivono. Linea anti centro-sinistra e anti Giunta regionale, “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 78 - N. 49, Sassari, Martedì 27 Febbraio 1968, p. 1.

R. Stefanelli, Comune e Provincia costituiranno il Consorzio per il servizio tramviario. Riunione a Palazzo Ducale dei rappresentanti delle due Amministrazioni. Domani il sindaco a Roma con un grosso «dossier». Il vice sindaco presiederà i lavori della Giunta, “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 79 - N. 75, cronaca di Sassari, Domenica 30 Marzo 1969, p. 4.

P. Sanna, Nel corso di un’affollata assemblea. Create nuove sezioni del partito sardista. Alla riunione costitutiva dei distretti, era presente il segretario politico on. Giovanni Battista Melis, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno LXXXVII - N. 161, cronaca di Sassari, Cagliari, Giovedì 30 Luglio 1970, p. 7.

V. Ribichesu, Comunicato della sezione di Sassari del Psd’A. Dura reazione al rigetto delle proposte della Regione per l’emendamento del «Decretone», I sardisti sassaresi propongono un fronte sardo di unità nazionale. Il fine del movimento dovrebbe essere la costituzione di uno Stato sardo autonomo «gestito dai lavoratori»,  [«Il comunicato predisposto da Giampiero Marras, all’epoca Segretario provinciale facente funzioni, in assenza del titolare Antonio Sìmon Mossa, fu consegnato al Segretario di sezione Giuseppe Còntini, che lo diramò alla stampa, dopo averlo illustrato e fatto approvare dall’Assemblea dei tesserati»], “La Nuova Sardegna del lunedì”, Anno II - N. 40, cronaca di Sassari, Lunedì 19 Ottobre 1970, p. 6.

N. Piredda, Protesta del PSd’A all’O.N.U. per la repressione antibasca. Telegrammi a U Thant e al governo di Madrid per il processo ai 16 patrioti, “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 80 - N. 200, cronaca di Sassari, Venerdì 4 Dicembre 1970, p. 4.

A. Pinna, Esaminata dai sardisti la situazione politica. Particolare attenzione è stata riservata ai recenti fatti di Polonia ed al processo di Leningrado, “La Nuova Sardegna del lunedì”, Anno II – N. 49, Sassari, Lunedì 28 Dicembre 1970, p. 6.

G. Pisano, Una spietata sentenza che va oltre le più pessimistiche previsioni. Burgos: sei condanne a morte. Tre degli imputati sono stati condannati due volte alla pena capitale. 519 anni di carcere, una assoluzione. Gli avvocati si sono rifiutati di firmare il decreto. Forse entro oggi si saprà se è stato accolto l’appello. Si temono in Spagna conseguenze gravissime, “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 80 - N. 279, in Prima pagina, Sassari, Martedì 29 Dicembre 1970, p. 1.

G. Pisano, Franco ha commutato la pena di morte in trent’anni di carcere. Graziati i sei di Burgos. La decisione è stata presa al termine della riunione del consiglio dei ministri. Il «generalissimo» ha parlato brevemente alla televisione. Manifestazioni di giubilo a San Sebastiano, “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 80 - N.281, Sassari, Giovedì 31 Dicembre 1970, p.1.

R. Stefanelli, La crisi a Palazzo Ducale. I sardisti contrari alla giunta bicolore. Sarebbe «un tentativo apparentemente nuovo e falsamente innovatore». Un comunicato della sezione cittadina del partito, “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 81 – N. 52, cronaca di Sassari, Domenica 1 Marzo 1971, p. 5.

G.P. Marras, Il Partito Sardo d’Azione e la via sarda al socialismo, in “Sardegna Libera”, «Mensile di Formazione politica e di Preparazione rivoluzionaria», ciclostilato in proprio a cura dell’Ufficio stampa e propaganda della Federazione Distrettuale sassarese del Psd’A, e diretto da Giampiero Marras, Anno1 - N.1, Sassari, Marzo 1971.

G.P. Marras, Sardismo e Comunità Sarda. Difesa dei valori eterni ed immutabili del Popolo Sardo, “Sardegna Libera”, Mensile di Formazione politica e di Preparazione rivoluzionaria, ciclostilato in proprio, Anno1 - N.1, Sassari, Marzo 1971.

G.P. Marras, Tesi, storia e attualità del Sardismo in difesa della lingua sarda, Sassari, “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano,  Anno 81 - N. 79, «Terza pagina», Problemi e Discussioni, Sassari, Mercoledì 1° Maggio 1971, p. 3.

V. Ribichesu, Sarà il tema di un dibattito. Una lingua sarda per la Sardegna. La manifestazione organizzata dai sardisti, si terrà al Teatro Civico domani alle ore 19, [«Il tema che venne trattato nel corso dell’incontro-dibattito con il prof. Antonio Sanna dell’Università di Cagliari fu scelto dal prof. Giampiero Marras, Preside dell’I.s.e.s.-l’Istituto Superiore Etnolinguistico Sardo, nonché fondatore, presidente e principale animatore della Fondazione Etnoculturale della Nazione Sarda, “S’Iscola Sarda”, la cui formulazione era la seguente: - “Riconoscimento della condizione di minoranza etnico-linguistica per la Sardegna e della Lingua Sarda come lingua nazionale della minoranza»],“La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 81 - N. 126, cronaca di Sassari, Venerdì 4 Giugno 1971, p. 4.

N. Piredda, Il Prof. Sanna al Civico. La lingua sarda al posto della lingua italiana (straniera), [«Nel corso dell’incontro, ricordo che Giampiero “Zampa” Marras – in aperta polemica col professor Sanna – sostenne che “i sardi commetterebbero un gravissimo errore se accettassero di passare da un ‘regime di monolinguismo italiano’, ad ‘un altro similare’ con l’adozione come ‘lingua ufficiale’ del solo Sardo; e che, a suo giudizio, avrebbero fatto molto meglio se nello scorrere dei secoli avessero fatto proprie tutte le altre ‘lingue straniere’ che i vari dominatori di turno dell’Isola imposero al Popolo Sardo, come il catalano, lo spagnolo, l’austriaco, e che non farebbero male se – una volta conquistata l’Indipendenza – tesaurizzassero anche l’italiano perché così facendo potrebbero relazionarsi di gran lunga meglio con tanti altri popoli d’Europa, così come faceva la madre, che parlava diverse lingue europee e soprattutto l’architetto Antonio Sìmon Mossa, suo Maestro politico e di vita, che conosceva, parlava e scriveva correntemente in 18 lingue del mondo, anche perché – disse – un antico proverbio sardo sostiene che: ‘Ischire limbazos est sabidorìa’ (Conoscere molte lingue è sapienza ed anche saggezza)”»], “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 81 - N. 127, cronaca di Sassari, Sabato 5 Giugno 1971, p. 5.

B. Gallizzi, Elezioni comunali 1975. Un Consiglio Comunale rinnovato al 34 per cento. Le preferenze fra i 420 candidati. Per la lista del Partito Sardo d’Azione sono stati eletti Nino Piretta e Antonio Canu. [«In tale consultazione il candidato Marras Giovanni Pietro riportò solo 81 voti»], “la Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 85 - N. 187, cronaca di Sassari, Mercoledì 18 Giugno 1971, pp. 4-5.

F. Piras, Oggi si apre il primo Convegno «Dialetto e Sardegna», [«Convegno promosso dal circolo culturale «Lorenzo Milani», presso la sede di via san Martino 18, con inizio alle ore 10, sul tema: «Lingua sarda e Sardegna». Promotrice. Lucia Pinna. I lavori dell’Incontro-dibattito svoltosi sotto la presidenza del prof. Giovanni Lilliu, furono introdotti dal prof. Antonio Sanna, titolare della cattedra di linguistica sarda dell’Università di Cagliari. Nel corso dell’incontro Giampiero Marras, docente di lingua e linguistica sarda e Preside dell’I.S.E.S., fece un lungo e apprezzatissimo intervento in sardo, in cui propose che la lingua, la storia e la cultura della Nazione Sarda dovevano essere introdotte obbligatoriamente nelle scuole della Sardegna di ogni ordine e grado»], “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 81 - N. 224, cronaca di Nuoro, Sassari, Sabato 25 Settembre 1971, p. 9.

F. Piras, Con vaste adesioni. Oggi Convegno di linguistica sarda, [«Il Convegno si svolse presso il Liceo-ginnasio “Giorgio Asproni” di Nuoro per iniziativa del circolo politico-culturale ‘Antonio Simon Mossa’. La relazione introduttiva al dibattito la tenne il Prof. Giampiero Marras, preside dell’I.S.E.S. – “Istituto Superiore Etnolinguistico Sardo”, e docente di  lingua e linguistica sarda»], “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 81- N. 283, cronaca di Nuoro, Sassari, Sabato 4 Dicembre 1971, p. 8.

N. Piredda, I sardisti sono contrari al centro-sinistra in Provincia. Polemica risoluzione nei confronti della DC che vuole il riassorbimento dei socialdemocratici allo Sciuti dopo la estromissione di essi dall’esecutivo di Palazzo Ducale, “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 81- N. 290, cronaca di Sassari, Domenica 12 Dicembre 1971, p. 4.

V. Ribichesu, Dibattito in preparazione del Congresso regionale. Sardismo e Partito Sardo nel clima politico di oggi. Ha svolto la relazione introduttiva l’on. Michele Columbu, il quale ha tra l’altro dichiarato – in riferimento all’alleanza elettorale con il PCI – che è e resterà «esclusivamente sardista». Batore Corronca ha indicato il Consiglio regionale (e non il Parlamento) come il vero banco di prova dell’autonomia. Franco Sotgiu ha proposto un referendum popolare per la modifica dello statuto regionale, [«Ha aperto i lavori della riunione Giampiero Marras, segretario della locale sezione “Antonio Simon Mossa”], “La Nuova Sardegna”, Giornale politico quotidiano, Anno 83 - N. 58, cronaca di Sassari, Venerdì 9 Marzo 1973, p. 4.

N. Paulesu, Nei locali dell’Agrupaçio Catalana. Oggi il convegno per la difesa delle lingue. I lavori proseguiranno domani, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 83 - N. 92, cronaca di Alghero, Sassari, Venerdì 20 Aprile 1973, p. 6.

G. Paolini, Nei locali dell’AAST. Aperto ad Alghero il Convegno internazionale per la difesa delle lingue, [«Al tavolo della presidenza  sedevano Gustavo Buratti, Kordi Costa i Roca, Francesco Nonis e Samo Pahor. Presiedeva l’«incontro-dibattito» il prof. Gustavo Buratti. Al convegno erano inoltre presenti, tra gli altri: Antonio Ballero De Candia, Mario Carboni, Raffaele Catardi, Michele Columbu, Gustavo Malan, Giampiero Marras, Mario Melis, Gianfranco Pintore, Sergio Salvi, Antonello Satta ed Eliseo Spiga»], “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 83 - N. 94, cronaca di Alghero, Sassari, 21 Aprile 1973, p. 6.

G. Olandi, Nei locali dell’Azienda Autonoma. Concluso il convegno sulla difesa delle lingue, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 83 - N. 96, cronaca di Alghero, Sassari,  Domenica 22 Aprile 1973, p. 6.

P. Sanna, Tutto pronto per l’assise provinciale. Trecento i delegati al congresso sardista. Diffuso un documento per chiarire i termini della politica del Psd’Az, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno LXXXVI - N. 2,  cronaca di Sassari, Cagliari, Venerdì 2 Gennaio 1974, p. 15.

G.P. Marras, Il Sardismo come rivoluzione sociale e nazionale, dattiloscritto inedito, ciclostilato in proprio, Sassari, 16 gennaio 1974.

P. Sanna, Riconosciuto lo stato di crisi del movimento. Il futuro del Sardismo discusso in un convegno. La tradizionale «Lotta politica» del Psd’Az definita «stanca e inefficace» in una dichiarazione finale. Una società più giusta attraverso il socialismo, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 84 - N. 294, cronaca di Sassari, Sabato 28 Dicembre 1974, p. 4.

S. Pinna, E’ il primo organizzato nell’Isola.  Istituito un corso di lingua sarda. Le lezioni hanno una frequenza bisettimanale. Saranno richieste aule al provveditore, [«Nell’articolo si disse erroneamente che era il primo “cursu de limba, istòria e curtura de sa Sardinnya” organizzato nell’Isola, anziché il primo dei dieci corsi promossi a Sassari nell’Anno Accademico 1975-76 da “S’Iscola Sarda”, la Fondazione etnoculturale della Nazione Sarda, tramite l’I.S.E.S.-Istituto Superiore Etnolinguistico Sardo, la cui attività didattico-pedagogica ebbe inizio – come è noto – nell’anno accademico 1971-72, con l’avvio dei primi quattro corsi triennali di “Autoformazione del proprio corpo docente”. Al termine dei primi due venivano rilasciati degli “Attestati di frequenza” e alla fine del triennio, a chi superava l’esame sulle varie materie di studio previste dai programmi, esprimendosi unicamente in sardo, veniva rilasciato un diploma di “Mastru de Limba, Istòria e Curtura Sarda”, abilitante all’insegnamento in lingua sarda»], “Tutto del Lunedì”, Anno 2 - N. 7, tuttosassari, Sassari, 7 Gennaio 1975.

G.P. Marras - G. Carta (a cura di), “Antologia del Sardismo”, [«Raccolta di brani del pensiero sardista, indipendentista, nazionalista ed etno-federalista, apparsi nei 45 numeri di “Sardegna Libera”- Mensile di Formazione politica e di Preparazione rivoluzionaria, stampati a ciclostile dal marzo del 1971 al dicembre del 1974 in un volumetto di 135 pagine, tuttora inedito»], Sassari, “Ufficio Stampa e Propaganda” della Federazione distrettuale sassarese del Psd’A, Sassari, Dicembre 1975, pp. 135.

B. Merella, Elezioni provinciali 1975. Fra i due partiti una differenza di 6.536 voti (10,2 per cento), contro i 3.105 (5 per cento) delle provinciali. Gli eletti e gli esclusi al Consiglio Provinciale, [«Per il Partito Sardo d’Azione venne eletto Efisio Carta, mentre Marras Giovanni Pietro, candidato nel Collegio di Sassari, riportò 257 voti»], “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, cronaca di Sassari, Mercoledì 18 Giugno 1975, pp. 4 -5.

M. Farina, In una tavola rotonda ad Ozieri. Caldeggiata l’introduzione del sardo nelle scuole, [«Nel corso del convegno avente per titolo: ”La lingua sarda nelle scuole”, organizzato da Tonino Ledda, segretario del ‘Premio di poesia e letteratura sarda di Ozieri’ e presieduto dall’archeologo prof. Giovanni Lilliu, intervennero: Antonio Sanna, Ghjuan Batista Stromboni, Pietro Bua, Giampiero Marras, Michele Columbu, Tonino Ledda, lo stesso Giovanni Lilliu e molti altri ancora, come da resoconto giornalistico»], “La Nuova Sardegna” Quotidiano del Mattino, Anno 85 - N. 223, Sassari, Martedì 30 Settembre 1975, p. 9.

R. Stefanelli, Domani in piazza d’Italia manifestazione antifranchista. Si concluderà con la deposizione di una corona dinanzi alla targa commemorativa della resistenza, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 85 - N. 285, cronaca di Sassari, Mercoledì 1. Ottobre 1975, p. 4.

G. Mameli, Approvata una «leggina» finanziaria. Polemica al Consiglio per gli enti regionali. Vivace contrasto tra democristiani e comunisti. Pesanti contestazioni sulla situazione all’Esaf. Inizierà il 14 la verifica in aula. Il rappresentante del Psd’Az ha svolto in dialetto il suo intervento, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno LXXXVII - N. 226, Giovedì 2 Ottobre 1975, p. 10.

 S. Reina, Consiglio regionale: dopo un aspro scontro fra democristiani e counisti. Approvata la proroga dei contributi all’Esaf, [«L’intervento svolto dal Nostro, nella giornata del 1° ottobre nel corso dell’incontro tra esponenti dei partiti dell’arco costituzionale per la ‘verifica politico-programmatica del cosiddetto Patto autonomistico’ è riportato in questi termini: “Infine, ha avuto luogo stamani un nuovo incontro dei partiti dell’arco costituzionale sulla verifica politico-programmatica. Fatto nuovo ed insolito per il confronto, è stato introdotto dal rappresentante del Psd’A dr. Giampiero Marras, il quale ha preso la parola esponendo la posizione del suo partito in lingua sarda”»] , “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 85 - N. 226, Sassari, Giovedì 2 Ottobre 1975, pp. 1-2.

S. Reina, Consiglio regionale: dopo un aspro scontro fra democristiani e counisti. Approvata la proroga dei contributi all’Esaf, [«L’intervento svolto dal Nostro, nella giornata del 1° ottobre nel corso dell’incontro tra esponenti dei partiti dell’arco costituzionale per la ‘verifica politico-programmatica del cosiddetto Patto autonomistico’ è riportato in questi termini: “Infine, ha avuto luogo stamani un nuovo incontro dei partiti dell’arco costituzionale sulla verifica politico-programmatica. Fatto nuovo ed insolito per il confronto, è stato introdotto dal rappresentante del Psd’A dr. Giampiero Marras, il quale ha preso la parola esponendo la posizione del suo partito in lingua sarda”»] , “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 85 - N. 226, Sassari, Giovedì 2 Ottobre 1975, p.

S. Reina, A ritmo serrato procedono i lavori per la verifica politica sarda. La bozza d’accordo evidenzia l’esigenza di rinnovamento. Occorre ricordare – sottolinea il documento in  corso di elaborazione da parte del comitato ristretto nominato dai partiti – la più ampia intesa delle forze democratiche. Ampio spazio è dato alla programmazione, [«A seguito degli “interventi in lingua sarda” pronunciati il 1° ottobre dai componenti la delegazione sardista, il comitato ristretto – nominato dai partiti impegnati nella verifica politica – ha ribadito, nella ‘bozza d’accordo’ in corso di definizione – “la necessità di un collegamento tra la programmazione e lo sviluppo culturale della Regione, tenendo presente la difesa e la valorizzazione della lingua sarda (sic!), e l’esigenza di una profonda riforma dell’organizzazione e gestione della Regione”, come evidenziato dall’estensore dell’articolo»], “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 85 - N. 231, Sassari, Mercoledì 8 Otobre 1975, pp. 1-2.

V.Ribichesu, Un mese fa la Prefettura di Cagliari sollecitò l’apertura di una indagine sull’oscuro episodio. Rapporto riservato sui «miliardi» promessi da Gheddafi al Psd’Az,  “Tutto Quotidiano”, Giornale d’informazione gestito dai lavoratori, Anno 2 – N. 342, in Prima pagina, Giovedì 11 Dicembre 1975, p. 1.

G. Mameli, Parlano gli uomini sui quali indagherebbe il SID. C’è del metodo in questa pazzia. Il segretario del Psd’Az Michele Columbu dice: «Non riesco a prendere sul serio questa favola. Come si può pensare che Gheddafi vogli armare i sardisti con le baionette libiche? Un dirigente sassarese del partito conferma che l’antiterrorismo e la squadra politica controllano le sedi dei “Quattro Mori”. “Si vuol giustificare l’invio di nuove truppe in Sardegna”. L’avv. Mario Melis afferma: “Un gruppo di brigatisti sardi in questo momento farebbe comodo allo Stato”, [«All’interno del pezzo giornalistico è detto: “Con Michele Columbu sono sotto inchiesta anche altri sardisti. Fra questi un funzionario di banca, Giampiero Marras, 40 anni, sassarese. Marras (notissimo come ‘Zampa’) conferma di essere sotto controllo. ‘Sono costantemente tallonato. Gli accertamenti il SID li sta facendo. La nostra federazione provinciale di Sassari, in viale Trento, è costantemente vigilata dalla squadra politica della Questura, dall’antiterrorismo. Non capisco perché, ma è chiaro che siamo di fronte a una mostruosa messinscena di cui non possiamo ancora immaginare gli obiettivi. Ma sono d’accordo con l’ing. Vitzizzai: si vogliono rompere le gambe al movimento sindacale sardo’. Ma non possono esserci altri motivi? ‘Di altri motivi ce ne sono – dice ‘Zampa’ – . Immagino che si vogliano rispedire in Sardegna i corpi speciali, i baschi blu, credo che si stia tentando una ulteriore occupazione militare dell’isola, come se non bastassero le basi in mano alla Nato, all’America, i poligoni di tiro, le torri per il lancio di missili, i porti per i sottomarini a testata nucleare. Per giustificare l’invio di nuove truppe ecco che si inventa la favola dei Robin Hood sardi: ma nei nostri boschi non se ne trovano fuorilegge amici degli oppressi’»], “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno LXXXVII - N. 287, Cagliari, Venerdì 12 Dicembre 1975, pp. 1-19.

G. Mameli, Parlano gli uomini sui quali sarebbero in corso le indagini del SID. Siamo una minoranza ma non spalleggiamo i banditi. A Nuoro il gruppo che fa capo a il «Movimento contro il colonialismo» respinge ogni accusa. «Non vogliamo essere i capri espiatori della criminalità». Cosa dicono i magistrati nuoresi. Il procuratore della Repubblica di Cagliari Villasanta afferma di «aver aperto un’inchiesta sulla fuga di notizie da uffici dello Stato», “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno LXXXVII - N. 287, Cagliari, Sabato 13 Dicembre 1975, pp. 1-19.

G. Florenzano, Aperta una serie di corsi, A lezione di sardo e di cultura isolana, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno LXXXVIII - N. 6, cronaca di Sassari, Cagliari, Giovedì 8  Gennaio 1976, p. 9.

R. Sanna, Domani al civico di Sassari. Sardegna oltre il recinto: spettacolo in lingua sarda. Sarà rappresentato dalla sezione teatrale «Antonio Simon Mossa». Lettura di poesie del secolo scorso, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 - N. 42, «Mondo dello Spettacolo», Sassari, Venerdì 20 Febbraio 1976, p. 12.

R. Sanna, Al Teatro Civico di Sassari. «Sardegna oltre il recinto»: successo di pubblico imprevisto. Felice debutto della sezione teatrale «Antonio Simon Mossa». La stagione dei «processi alla colonizzazione». Tutti i testi in lingua sarda. Sulla scena i gruppi folcloristici di Ploaghe, di Usini, il Trio di Sassari, il solista Miali Logudoresu. Anche poesie dette da Pietro Monti e Gian Mario Satta, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 - N. 46, «Mondo dello Spettacolo», Sassari, Mercoledì 25 Febbraio 1976, p. 11.

A. Lepori, Sardegna 1974-1976: due anni di lotte per l’identità, [« Nell’articolo l’autore parla delle tante battaglie vittoriose condotte dalla Fondazione “S’Iscola Sarda” – pur tra mille difficoltà – per la lingua, la storia e la cultura isolana»], “Minoranze”, Rivista d’informazione e di confronto, Milano, 4° trimestre 1976.

C. Filigheddu, Sciolto il direttivo da Columbu. Un commissario speciale alla sezione del Psd’Az. Si tratta di Antonio Mura. La decisione è stata adottata in seguito a gravi contrasti in seno alla «Simon Mossa», “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 - N. 98, cronaca di Sassari, Domenica 25 Aprile 1976, p. 4.

A. Ghiani, I problemi della scuola e della lingua in un convegno a Cagliari. Dialogo sull’autonomia e la cultura in Sardegna, [«Antonello Satta tenne la relazione introduttiva al dibattito;  mentre Giampiero Marras svolse il suo intervento, applauditissimo, in limba su “L’uso della lingua sarda, come lingua veicolare, nelle radio, nella scuola, nella stampa e negli uffici pubblici”»], “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno LXXXVIII - N. 192, Cagliari, Sabato 1. Maggio 1976, p. 1.

A. Ghiani, Dopo tre giorni di dibattito. Si è chiuso il convegno sulla scuola e la cultura. [«A  trarre le conclusioni del dibattito fu Eliseo Spiga. (Nell’articolo vennero inoltre citati i nomi di tutti i relatori e di tutti coloro che intervennero nel dibattito, compreso Giampiero Marras)»], “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno LXXXVIII - N. 103, cronaca di Cagliari, Martedì 4 Maggio 1976, p. 6.

B. Gallizzi, Fuori dal Psd’Az chi non accetta il commissario, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 - N. 112, cronaca di Sassari, Giovedì 13 Maggio 1976, p. 6.

G.F. Pintore, Tensione interna a causa delle elezioni. Un’altra scissione nel PSd’A? Un gruppo contesta il rinvio del congresso e decide di celebrarlo ad Oristano. Gli oppositori rigettano l’alleanza elettorale con il PCI, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano  del Mattino, Anno 86 - N. 120, Sassari, 22 Maggio 1976, pp. 1-15.

A. Ghiani, Sconfessati da Columbu i dissidenti, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno LXXXVIII - N. 120, Altre dall’Isola, Cagliari, Domenica 23 Maggio 1976, p. 12.

G,F. Pintore, Per «ragioni di ordine tecnico». Rinviato a domenica prossima il congresso dei sardisti oppositori, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 - N. 122, Sassari, Martedì 25 Maggio 1976, pp. 1-15.

G.F. Pintore, Con l’elezione degli organi direttivi. Si concluderà domenica il congresso del PSD’Az,, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 -  N. 123, cronaca di Oristano, Sassari, Giovedì 27 Maggio 1976, p. 10.

M. Columbu, Un congresso fantasma, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno LXXXVIII - N.127, Cagliari, Martedì 1° Giugno 1976, p. 7.

L. Piga, Domenica prossima. Nuova tornata dei lavori. In «congresso permanente» i sardisti di Oristano. Corronca eletto presidente. Accuse al gruppo dirigente per l’accordo col PCI. Due mozioni definiscono il «nuovo corso», [«All’inizio dei lavori congressuali venne eletto l’Ufficio di Presidenza, che risultò così composto: - Batore Corronca, presidente; Battista Columbu e Antonio Atzeni, vice presidenti; Gigi Sanna e Giampiero Marras, segretari effettivi; Tonino Manca e Pietro Mureddu, segretari aggiunti»], “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 - N. 127, cronaca di Oristano, Sassari,  Martedì 1. Giugno 1976, p. 14.

E. Clemente, Né buoni né cattivi, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 - N. 112, cronaca di Oristano,  articolo di spalla scritto a nome della redazione, Sassari, Mercoledì 2 Giugno 1976, p. 6.

B. Corronca, I fantasmi del segretario. Lettera aperta all’on. Michele Columbu, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 - N. 131, Le Opinioni, Sassari, Sabato 5 Giugno 1976, p. 2.

L. Piga, Il 13 giugno a Bitti. Nuova riunione del PSd’Az. Tutti i poteri sono stati affidati all’ufficio di presidenza, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 - N. 131,  cronaca di Oristano, Sassari, Sabato 5 Giugno 1976, p. 10.

R. Sanna, Da Bitti un appello del XVIII congresso «itinerante» del PSD’A. Invito ai sardisti a non votare PCI. Duramente contestate le posizioni assunte da Columbu e Melis candidati al parlamento nelle liste comuniste. L’assise di Oristano. Le posizioni dei radicali, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 - N. 139, cronaca di Nuoro, Sassari, Domenica 14 Giugno 1976, p. 9.

S. Manca, Paulilatino, Domani un’altra «tappa» del congresso del PSd’Az. Dovrebbe essere l’ultima stazione di una «serie» iniziata il 22 maggio, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 - N. 148, cronaca di Oristano, Sassari, Sabato 26 Giugno 1976, p. 8.

G.F. Pintore, Bilancio elettorale di un partito che si è «confuso» col PCI. Psd’Az: due crisi in otto mesi sono troppe. Modesto il contributo del Psd’Az all’avanzata del PCI, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 - N 148, Terza pagina, Sassari, Giovedì 26 Giugno 1976, p. 3.

R. Sanna, Paulilatino. Oggi la IV sessione del congresso sardista. Parteciperanno fra le altre le delegazioni del Movimento di liberazione delle Canarie e del Fronte popolare di liberazione dell’Eritrea, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 - N. 149, cronaca di Oristano, Sassari, Domenica 27 Giugno 1976, p. 9.

A. Testa, A Paulilatino la quarta assemblea in un clima acceso. Continua il congresso a tappe dei sardisti che dissentono. Sconfessato l’accordo col PCI: «Un tradimento per elemosinare una poltrona di senatore». «Siamo destinati ad essere un partito che libererà la Sardegna o un gruppetto che un giorno o l’altro sarà sbattuto in galera?», “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno LXXXVIII - N. 141, Dall’interno e dall’Estero, Cagliari, Martedì 29 Giugno 1976, p. 12.

S. Manca, Paulilatino, Nominato il comitato centrale del Psd’Az. L’organo ha carattere di provvisorietà. A Settembre una decisione definitiva, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 - N.140, cronaca di Oristano, Sassari, Martedì 29 Giugno 1976, p. 9.

G.F. Pintore, Nuoro. Un rilancio in chiave moderna. Per il nuovo Sardismo uno spazio internazionale, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 - N. 151, cronaca di Nuoro, Sassari, Mercoledì 30 Giugno 1976, p. 7.

M. Columbu, Sardismo in zona archeologica, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno LXXXVIII - N. 154, Cagliari, 2 Luglio 1976, pp. 1-2.

F. Piras, Contestato il provvedimento del direttivo sezionale di Ollolai. Non trova pace il Partito sardo. L’espulsione di Zedde sarebbe stata decretata da un’assemblea a cui avrebbero preso parte soltanto tre persone, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 - N. 159, cronaca di Nuoro, Sassari, Domenica 11 Luglio 1976, p. 9.

F. Piras, Non è più possibile una riconciliazione dopo la recente e violenta polemica. Finiranno in tribunale gli «ideali» del sardismo. Un solco smisuratamente largo si è ormai creato fra Zedde, membro del comitato centrale del partito, e l’on. Columbu, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 - N. 160, cronaca di Nuoro, Sassari, Martedì 13 Luglio1976, p. 9.

G. Pisano, Importanti sentenze della Corte costituzionale. Consentite le stazioni radiofoniche e tv via etere ma di portata locale. Devono essere autorizzate dallo Stato con determinazione delle specifiche frequenze, dei limiti delle trasmissioni e di ogni altra condizione per impedire il sorgere di concentrazioni monopolistiche, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 - N. 173, Sassari, Venerdì 30 Luglio 1976, p. 2.

G.P. Marras - A. Lepori (a cura di), Ragioni di una lotta. La via nazionale sarda al socialismo dovrà portare alla nascita del Partito Sardo dei LavoratoriProgramma politico dell’O.s.s.n. - Organizzazione Socialista “Sardegna Nazione”.[«Testo scritto nelle due principali varianti della Lingua Sarda e poi tradotto in italiano a cura degli stessi, dopo l’approvazione da parte dell’Assemblea Nazionale del Movimento, riunitasi in sede “costituente”, nella giornata dell’11 novembre del 1976»], Dattiloscritto inedito, ciclostilato in proprio, Sassari, 4 settembre 1976.

B. Gallizzi, Nominato il direttivo provinciale del Psd’Az, [«In vista della celebrazione del XVIII Congresso ‘Regionale’ Ordinario “ufficiale” fissato per il 27-28 novembre 1976 e fatto slittare all’11-12 dicembre 1976 ad Oristano»], “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 - N. 247, cronaca di Sassari, Martedì 26 Ottobre 1976, p. 4.

S. Manca, Il congresso regionale del Psd’Az ad Oristano. La relazione di Columbu apre il dibattito, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 - N. 285, «in Prima pagina», nel taglio basso, Sassari, Martedì 26 Ottobre 1976, p. 1.

A. Testa, A Oristano il 18° congresso del PSd’Az. Due anime sardiste a confronto sulla scia di vecchie polemiche. Dino Giacobbe, uno dei capi storici, è venuto «per vedere se siamo ancora sulla vecchia strada o se ne abbiamo imboccato una nuova». Mario Melis: «Dobbiamo vivere nella realtà, non cullarci nell’utopia». Columbu: «Noi siamo le vere vittime del separatismo, quello continentale», “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno LXXVIII – N. 289, Cagliari, Domenica 12 Dicembre 1976, pp. 1-2.

S. Manca, Concluso ad Oristano il 18° congresso del partito. Domenica a Nuoro l’elezione del nuovo segretario del Psd’A. [«All’interno dell’articolo è riportato un passaggio piuttosto significativo in cui si dice: “Un congresso vivace quello sardista, a momenti anche molto acceso, soprattutto quando si è parlato dei ‘dissidenti’ e più ancora quando questi hanno preso la parola annunciando praticamente l’uscita dal Psd’A e la creazione di un altro partito che dovrebbe chiamarsi ‘Partito Sardo dei Lavoratori’, i cui capi dovrebbero essere Michele Zedde di Ollolai e Giampiero Marras, uno degli espulsi dal partito, che ha definito ‘una congrega di opportunisti di destra’ i dirigenti riuniti ieri al tavolo di presidenza del congresso”. (…) “Un’assise congressuale quella sardista, in cui ‘gli oratori, che si sono succeduti a Columbu sono stati spesso interrotti’ con epiteti sconvenienti (che ci asteniamo dal riportare). “Come pure ‘dure reazioni ha suscitato anche l’intervento del segretario del Pci, Angius’. Inoltre molti congressisti, ed in particolare i ‘dissidenti’ capeggiati dall’avv. Angelo Corronca di Oristano, hanno urlato: ‘Questo è il congresso del Psd’A, non il congresso comunista!’»], “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 86 - N. 287, cronaca di Oristano, Sassari, Martedì 14 Dicembre 1976, pp. 1-2.

G.P. Marras, Interni. Perché «Sardegna Nazione», [«Nell’articolo si parla delle ragioni che hanno spinto Giampiero Marras di Sassari e Antonio Lepori di Cagliari a fondare l’Ossn, l’omonima ‘Organizzazione socialista’»], “Sassari Sera”, periodico d’informazione politica, Anno 18 - N. 1, Sassari, 1-15 febbraio 1977, p. 6.

A. Palmisano, Singolare episodio al Tribunale di GenovaSfida i giudici chiedendo di poter deporre in sardoProtagonista della vicenda un bancario sassarese, presidente della «Isola Sarda»L’imputato pretendeva di rispondere in dialetto sostenendone la preminenza rispetto all’italiano, [«Nell’articolo dell’inviato in questione si diceva che «Giampiero Marras, bancario sassarese di 32 anni, ha stupito i giudici del tribunale di Genova, quando – presentandosi al pretorio per rispondere del contrabbando di tre stecche di ‘americane’ – ha preteso di parlare nella sua lingua, il sardo. Per confortare la sua richiesta ha citato l’articolo sei della Costituzione italiana che prevede apposite norme per la tutela delle minoranze linguistiche. Solo che per l’affermazione di questi principi ha scelto un’aula di tribunale ed in particolare il momento in cui proprio lui si trovava nella qualità di imputato di contrabbando di tre stecche di sigarette che erano riuscite a superare il confine italo-elvetico senza pagare dogana, ma non l’occhio vigile di un finanziere vedi caso sardo allorché Marras stava salendo sul traghetto che lo avrebbe portato nell’isola. «Marras, interrogato dal presidente del tribunale sui fatti ha risposto in una lingua che nessuno del collegio giudicante ha capito e quindi è stato invitato ad esprimersi in italiano. Marras per la verità non voleva mettere in difficoltà i giudici tanto che si era portato da Sassari un suo personale interprete, il prof. Salvatore Sfodello, ma il dott. Ghiglione non ha apprezzato la finezza e infatti citando come teste un giornalista che poco prima del dibattimento aveva visto parlare con Marras ha rapidamente stabilito che questi in realtà la lingua italiana la parlava benissimo e allora l’aut-aut, o esprimersi in italiano o processo per direttissima in quanto il rifiuto di esprimersi in lingua è punito con l’ammenda fino a 200 mila lire. Marras, presidente e animatore della Iscola Sarda, una associazione che si batte per la tutela dei diritti della lingua sarda, la quale a dire del Marras deve avere la preminenza su quella italiana definita dialetto culturale, ma nonostante ciò egli è stato costretto ad usare la lingua di tutti o quasi gli italiani. “Il buon senso a questo punto ha prevalso anche per merito del difensore dell’imputato l’avv. Paolo Pendini ed è prevalso tanto che nemmeno il processo per contrabbando è stato celebrato perché Marras ha accettato di risolvere la evasione doganale pagando le 40 mila lire che lo Stato pretende quando si introducono di soppiatto tre stecche di sigarette. Tutto ciò per merito degli occhi di lince di una guardia di finanza sarda. Ma tutto sommato con 40 mila lire Marras ha fatto una grossa pubblicità alla lingua sarda”»], “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno LXXXIX - N. 36, «in Prima pagina», Cagliari, giovedì 17 febbraio 1977, p. 1.

A.Testa, Minoranza battagliera, [«Nell’articolo di spalla al precedente di Attilio Palmisano, è detto che: “Si potrebbe pensare che ‘Zampa’ (è questo il nome di battaglia di Giampiero Marras) abbia scelto il palcoscenico del tribunale di Genova per mettersi in mostra, per far parlare di sé come un Pannella qualsiasi. Sarebbe proprio un errore: Marras infatti è un personaggio ‘involontario’, uno che non ha mai cercato pubblicità. Il suo rifiuto di esprimersi nella ‘lingua dei colonialisti’, di affermare la propria identità etnica di sardo anche con la ‘sua’ lingua, è perfettamente in linea con l’ideologia politica che ispira l’attività degli intellettuali raccolti attorno al movimento di ‘S’Iscola Sarda’.Un gruppo di insegnanti, operai, impiegati che hanno organizzato da qualche anno a Sassari dei corsi di lingua e storia sarda, gratuiti e aperti a tutti. Alla fine dei corsi viene rilasciato un diploma riconosciuto da alcuni presidi che in via sperimentale hanno accolto l’insegnamento del sardo nelle loro scuole. “Se i giudici del tribunale di Genova hanno pensato a un vezzo (soprattutto quando ‘Zampa’ ha proposto l’ausilio di un interprete) hanno sicuramente sbagliato: oggi i sardisti ‘rivoluzionari’, quelli che considerano inutili le vie parlamentari per raggiungere certi scopi, sono una minoranza battagliera impegnata su un fronte che sta allargandosi soprattutto fra certe fasce del movimento degli studenti. All’Università di Sassari, alla facoltà di chimica, si tengono da tempo lezioni in sardo: anche i programmi, inviati al rettore e al ministero dal professor Gavino Piliu, sono scritti in sardo. ‘Questo è il primo passo – è stato detto durante uno dei congressi dei sardisti dissidenti – verso il riconoscimento ufficiale della nostra lingua, del nostro diritto a esistere come sardi. Non dovremo più vergognarci di storpiare l’italiano, la lingua che ci è stata imposta da chi ha sempre sfruttato le nostre risorse e ha tentato di importare una cultura chiaramente colonialista”. “Seguendo questa linea politica ‘Zampa’, un anno e mezzo fa, durante un incontro tra i partiti presenti in Consiglio regionale, si era espresso in sardo, scatenando la reazione di qualche consigliere (la protesta era partita da un carlofortino) che obiettivamente non riusciva a capire un’acca. Allora Marras militava nel Partito sardo d’azione, dal quale è stato espulso assieme ad alcuni componenti  del comitato centrale, separatisti convinti come lui. L’espulsione (contestata nella sua legittimità e fonte di roventi polemiche) ha provocato al recente congresso sardista un’ennesima scissione capeggiata dallo stesso Giampiero Marras e da Michele Zedde, ex-sindaco di Ollolai, compaesano del segretario regionale del Psd’Az Michele Columbu." “I dissidenti hanno già annunciato che daranno vita a un nuovo movimento politico rivoluzionario che faccia veramente l’interesse dei sardi contro il colonialismo, i colossi petrolchimici, lo sfruttamento delle risorse locali, l’imposizione di una cultura importata. ‘Un disegno’ – sostengono ‘Zampa’ e i suoi seguaci – che doveva essere perseguito dal partito sardo d’azione, ma che è stato tradito dagli esponenti più in vista, i quali hanno mirato esclusivamente alle poltrone, benignamente elargite dai comunisti che li hanno accolti nelle loro liste. “Un linguaggio questo, usato nel periodo caldo dell’ennesima scissione, e che viene vivacemente contestato dalla maggioranza autonomista del partito che non appoggia certe linee ‘rivoluzionarie»], “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno LXXXIX - N. 36, «in Prima pagina», Cagliari, Giovedì 17 febbraio 1977, p. 1

G.P. Marras, Perché siamo una NazioneLa lingua sarda come «elemento cementante» dell’unità del popolo sardo e come strumento di lotta politica e di liberazione dal colonialismo, “Sassari Sera”, Periodico d’informazione politica, Anno 18 - N. 6, Sassari, 15 Luglio 1977, p. 8.

G. Florenzano, Un singolare «Cantagiro» partirà a giorni da Sassari. Porteranno in tutte le piazze la cultura e le tradizioni sarde, [«All’interno dell’articolo si trova una lunga intervista a Giampiero Marras, il quale così presentava l’iniziativa: “Il ‘Cantaiddha’, partendo da Sassari, percorrerà quasi tutta l’Isola, con lo scopo preciso di difendere l’identità culturale dei sardi, di tutti i sardi,nessuno escluso, e di ravvivare e rivitalizzare il patrimonio culturale,  linguistico e musicale sardo attraverso una manifestazione che raggiunga gli abitanti dei paesi più sperduti e più interni; come pure di salvaguardare l’identità dei luoghi e del paesaggio, perché ne resti il ricordo: giacché tutto ormai sta scomparendo sotto il cemento, balconi in legno, particolari di vita domestica, granito a vista, selciati antichi”»], “L’informatore del lunedì”, Notiziario – Varietà – Sport, Anno XXXIII - N. 31, Cagliari, Mercoledì 29 agosto 1977, p. 6.

·         ·A. Rodriguez, Iniziativa popolare per definire i Sardi un minoranza etnica. «Sardegna nazione» per legge? Inizia la raccolta delle 10.000 firme per una petizione da presentare al consiglio regionale, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno LXXXIX - N. 231, in Prima pagina, Cagliari, Domenica 9 Ottobre 1977, p. 1.

·         ·G.P. Marras, Minoranza no, Nazione sìLa disamistade linguistica, “Sassari Sera”, Periodico politico d’informazione, Sassari, Anno 18 - N. 9, Sassari,15-30 ottobre 1977, p. 10.

·         ·G. Meloni, Editoriale. La Css-Cub in piazza per un moderno stato sociale e una rappresentanza sindacale pluralista, solidale e di base. «Traballai totus. Sardinnia libera e soberana», “Tempus de Sardinnia”, Mensile in duas limbas de cultura, política, economia a cura dell’Ufficio Studi “G. M. Angioy” de sa Cunfederassione Sindhicale Sarda, Anno XI - N. 3, Cagliari, Novembre 1997, copertina e articolo, pp. 1-3-23. 

·         ·G.P. Marras, Polemica. Scrive «Zampa». “Navigatore” non per caso. Profondo conoscitore di Internet, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte e Sport, Anno XXI - N. 304, Sassari, 30 Novembre 1997, p. 5.

·         ·E. Porqueddu, Nessuna offesa all’abito etnico. Neologismi e dintorni. Malunidos e disunidos per me pari son, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte e Sport, Anno XXI - N. 304, Sassari, 30 Novembre 1997, p. 5.

·         ·G. Florenzano, Sassari. Accettato un documento in sardo, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, in Seconda pagina, Anno LXXXIX - N. 244, provincia di Sassari, Cagliari, Mercoledì 26 Ottobre 1977, p. 6.

·         ·A. Testa, Lo ha deciso ieri il Gruppo Consiliare regionale. Tutela della lingua sarda: i socialisti sono d’accordo. Assicurato l’appoggio ai promotori della proposta di legge per la raccolta delle diecimila firme necessarie. Ripresi i lavori dell’Assemblea regionale. Riaffermato dal PCI l’impegno per l’avvio della riforma agro-pastorale: chiesta una conferenza regionale, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, in Seconda pagina, Anno LXXXIX - N. 245, Cagliari, Mercoledì 26 Ottobre 1977, p. 2.

·         ·P. Careddu, L’esperienza di «S’Iscola Sarda», “Sassari Sera”, Periodico politico d’informazione, Anno 18 - N. 9, La Sardegna, Sassari, 15 - 30 Ottobre 1977, p.

·         ·G. Pinna, Combattere per la necessità sociale della lingua sarda. Intervista con Giampiero Marras, presidente della Fondazione Etnoculturale della Nazione sarda «S’Iscola Sarda», “Sa República Sarda”, [«Direttore Gustavo Buratti – Direttore responsabile Gianfranco Pinna»], Periodico mensile, L’intervista, Cagliari, Ottobre - Novembre 1977, p. 9.

·         ·A. Testa, Un’ampia inchiesta sulla «Sardegna tra due lingue». Si può parlare in sardo agli esami di chimica e fisica nell’Università. Bainzu Piliu, mastru de ammanizaduras kímigas, e Nazàriu Tzuca, mastru de ammanizaduras físicas isperimentales, hanno avvertito il ministero ma non hanno avuto risposta e così il bilinguismo è un fatto acquisito. La tematica sviluppata dal «Fronte indipendentista» soprattutto fra gli operai. Piccoli e significativi «incidenti». Parlano Giampiero Marras, più noto come Zampa, e Raffaele Carìa, il dipendente Ati che annunciò i voli in catalano, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XC - N. 46, Cagliari, Venerdì 24 febbraio 1978, p. 1.

·         ·A. Testa, «Sa limba» e la lingua, articolo di spalla al precedente, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XC - N. 46, Cagliari, Venerdì 24 febbraio 1978, p. 1.

·         ·A. Testa, Un’altra puntata sulla «Sardegna tra due lingue». Ma Mesina non è cugino di Giovanna d’Arco«qualcuno che grida ai fantasmi e li chiama separatisti». Polemica con il Pci sul filo dell’ironiaLa posizione del movimento «Su Pòpulu Sardu» dell’Mls e della cooperativa «In pari» che pubblica «Sa Sardigna». «Una firma po cumentzai»Parlano in sardo anche dalla radio, [«In seconda pagina si parla del “Manzanile duminigale in Limba Sarda Nassionale”, il programma radiofonico in lingua sarda che tutte le domeniche, dalle frequenze di “Radio Nord Sera”, conduceva con una équipe di collaboratori Giampiero Marras»], “L’Informatore del lunedì”, Notiziario – Varietà – Sport, Anno XXIV- N. 50, Cagliari, Lunedì 1° Marzo 1978, pp. 1-2.

·         ·A. Testa, Concludiamo l’inchiesta sulla «Sardegna tra due lingue». L’autonomia non la porta il postino. Per Michele Columbu, segretario del Partito Sardo d’Azione, gli obiettivi sono culturali e politici. Cardia del Pci mette in guardia su i pericoli del separatismo. Il Dc Carrus: il problema non deve diventare un feticcio. Il socialista Dessanay: bisogna essere pluralisti. A scuola di sardo,  [«In questa puntata, il Testa si occupa di ‘S’Iscola Sarda’, la Fondazione Etnoculturale della Nazione Sarda e dei corsi di lingua sarda»], “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XC - N. 54, Cagliari, Venerdì 5 Marzo 1978, p. 3.

·         ·G. Pinna, Dal catalano un esempio per l’unificazione dei vari dialetti sardi, intervista a «Iscola Sarda», “Sa República Sarda”, Periodico mensile, attualità, Cagliari, Marzo - Aprile 1978, p. 9.

·         ·G.P. Marras, Ruolo e obiettivi di «S’Iscola Sarda», Cagliari, “L’Unione Sarda”,  Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XC - Numero 153, Tribuna libera, Cagliari, 1. Luglio 1978, p. 10.

·         ·F. Bassi, Presentata al Consiglio regionale. Quasi 14.000 firme alla proposta di legge per la lingua sarda, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, in Prima pagina, Anno XC - N. 164, Cagliari, Venerdì 14 Luglio 1978, p. 1.

·         ·F. Bassi, Lingua sarda: i partiti divisi, [«A sostegno della 2ª proposta di legge d’iniziativa popolare (presentata dai periodici “Nazione Sarda”, “Sa República Sarda”, “Sa Sardigna” e “Su Populu Sardu”), ed elaborata dal ‘Comitadu pro sa limba’, presieduto dallo scrittore Francesco Màsala, la Fondazione “S’Iscola Sarda” e Giampiero Marras in prima persona, raccolsero in provincia di Sassari circa settemila delle sedicimila firme messe insieme in tutta l’Isola, di cui 13.540 depositate alla Regione e 2.460 rimaste al ‘Comitadu’ perché pervenute in ritardo. E ciò grazie alla mobilitazione di dieci cancellieri, che hanno operato a titolo gratuito, e all’utilizzo per la propaganda delle frequenze di “Radio Nord Sera”, la cui redazione – con in testa il direttore Pino Careddu – si schierò da subito a favore dell’iniziativa»], “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, articolo di spalla, in Prima pagina, Anno XC - N. 165, Cagliari, Sabato 15 Luglio 1978, p. 1.

·         ·G. Florenzano, SassariAnche i bimbi studieranno la lingua sarda, [«Giampiero Marras, presidente di “S’Iscola Sarda” ha commentato favorevolmente i risultati ottenuti dall’Istituto e soffermandosi sulle polemiche sviluppatesi negli ultimi mesi in Sardegna sul problema della lingua sarda, ha affermato che “non ha alcun rilievo per la maggioranza dei sardi il fatto che alcuni ‘domestici’ del regime sostengano che la lingua sarda non esiste, che ne esiste più di una”. “E’ risaputo, ha detto ancora Giampiero Marras – che il sardo può ricondursi ad un unico ceppo, da cui hanno poi tratto origine due varianti linguistiche  fondamentali: il logudorese e il campidanese. Queste varianti, che presentano rilevanti assonanze, non solo sono tra loro perfettamente intellegibili, ma potrebbero arrivare con un processo più o meno spontaneo a fondersi. Si rispetterebbe in tal modo lo stesso fenomeno che si è avuto nel secolo scorso tra italiano e fiorentino”.  “Affermare che non esiste, o non è mai esistita una lingua sarda – ha concluso il presidente di ‘S’Iscola Sarda’ – ad altro non può ascriversi che, ad una inveterata abitudine, da parte di certi sistematici detrattori, al servilismo verso i colonizzatori palesi od occulti che siano” »], “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XC - Numero 192, cronaca di Sassari, Cagliari, 17 Agosto 1978, p. 9.

·         ·A. Pinna, Bandito da «S’Iscola Sarda». Premio letterario in lingua sarda. Cinque sezioni: poesia, teatro, prosa, giornalismo e traduzioni, “Tutto quotidiano”, Giornale d’informazione gestito dai lavoratori, Anno IV- N. 239, Sassari, Mercoledì 30 Agosto 1978, p. 7.

·         ·G.P. Marras, La posizione di “S’Iscola Sarda”. Per una coalizione anticolonialista. Il Sardismo nel pensiero di Antonio Sìmon Mossa. Questione nazionale sarda e questione meridionale, G. Florenzano, Istituito un premio letterario. Lezione a Sassari di «lingua sarda», [«Nell’articolo è più volte citato Giampiero Marras, e vi si trovano anche alcune sue considerazioni e puntualizzazioni»], “L’informatore del lunedì”, Notiziario – Varietà – Sport, Anno XXIV - N. 45, Cagliari, 13 Novembre 1978, p. 5.

·         ·G. Florenzano, Istituito un premio letterario. Lezione a Sassari di «lingua sarda», [«Nell’articolo è più volte citato Giampiero Marras, e vi si trovano anche alcune sue considerazioni e puntualizzazioni»], “L’informatore del lunedì”, Notiziario – Varietà – Sport, Anno XXIV - N. 45, Cagliari, 13 Novembre 1978, p. 5.

·         ·G.P. Marras, Per la ricostruzione del costume. Appello di «S’Iscola Sarda» alle Autorità responsabili. Sollecitato l’impegno al ricupero e alla salvaguardia di questo importante “Bene Culturale”, Dattiloscritto inedito, Sassari, 21 Gennaio 1979.

·         ·B. Gallizzi, Premio letterario per elaborati in lingua sarda, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 89 - N. 50, Sassari, Venerdì 2 Marzo 1979, p. 4.

·         ·R. Stefanelli, Costituirà la maggiore attrazione dell’edizione di quest’anno. Alla Cavalcata sarà presente anche il costume della città. E’ stato recuperato dopo lunghi studi e ricerche. Prevista inoltre la partecipazione del complesso folkloristico di Stato della RDT. Numerose manifestazioni da inserire nella «Primavera sassarese», “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 89 - N. 66, cronaca di Sassari, Mercoledì 21 Marzo 1979, p. 4.

·         ·R. Sanna, Nello scenario di piazza d’Italia a Sassari. A maggio il festival della musica sarda. La manifestazione è organizzata dalla sezione di tradizioni popolari dell’Istituto Antonio Simon Mossa, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 89 – N. 70, «Mondo dello Spettacolo», Sassari, martedì 27 marzo 1979, p. 10.

·         ·G.P. Marras, “Quando Sassari agricola e commerciale viveva dentro le mura. «All’ombra di Rosello il più bel costume dell’isola». “Ammirato alle corti di Madrid e di Torino per la eleganza ed il sapiente accostamento, ha perduto pian piano la sua preziosa originalità sotto l’influsso del mercato francese e piemontese del Settecento”, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 89 - N. 109, Terza pagina, Sassari,Domenica 1. aprile 1979, p. 3.

·         ·G.P. Marras, “Il costume femminile di gala”«Un velo trasparente per le nubili», “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Terza pagina, Sassari, Anno 89 - N. 109, Domenica 1. aprile 1979, p.

·         ·G.P. Marras, “Il costume maschile di gala”«Il copricapo indicava la dignità cittadina»,  “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 89 - N. 109, Terza pagina, Sassari, Domenica 1 aprile 1979, p. 3.

·         ·G.P.  Marras, Il linguaggio dei colori dell’antico Costume di Sassari«Il rosso dell’abito da sposa significava amore e distinzione», “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 89 - N.130, Terza pagina, Sassari, Domenica 22 Aprile 1979, p. 3.

·         ·G.P. Marras, La funzione degli ornamenti nel Costume femminile di Sassari. «Lusingavano la vanità femminile proteggendo contro il malocchio»L’abbondanza di monili variava non soltanto secondo la condizione economica, ma anche in base allo stato anagrafico: solo le donne sposate potevano dar sfoggio di ornamentialle ragazze e alle  vedove non era invece concesso alcun gioielloL’antica e preziosa tecnica della filigrana, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 89 - N. 156, Terza pagina, Sassari, Domenica 13 maggio 1979, p. 3.

·         ·R. Sanna, Organizzato dall’Istituto di Cultura Sarda «A. Simon Mossa». Nel quadro della Primavera sassarese per venerdì 18, sabato 19, martedì 22, mercoledì 23, giovedì 24, venerdì 25 e sabato 26 maggio 1979. Presentatore dell’importante rassegna musico-culturale è il prof. Giampiero Marras. Festival di musiche popolari da domani in Piazza d’Italia. “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 89 - N. 109, «Mondo dello Spettacolo», Sassari, 17 maggio 1979, p. 11.

·         ·G.P. Marras, Le antiche tradizioni sassaresi. «Un danza diversa per ciascun mese». I balli sardi tradizionali furono in uso sino ai primi decenni del Novecento. Le danze rituali e quelle erotiche, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 89 - N. 177, Terza pagina, Martedì 22 maggio 1979, p. 3.

·         ·G.P. Marras, Il canto a Sassari: origini e sviluppo. Canto corale e solista, e canto a chitarra, Sassari, dattiloscritto inedito, 25 maggio 1979.

·         ·G.P.  Marras, Orani. Un paese della Barbagia in controluceE’ stato capoluogo della «Curatoria di Doria» e dipartimento estremo del regno giudicale di Torres e sede di Marchesato durante la dominazione aragonese. Nel suo territorio si trovano numerosi reperti nuragicii resti di alcuni stabilimenti termali e le fondazioni di diversi edifici romani, Sassari, dattiloscritto inedito, 30 maggio 1979.

·         ·R. Stefanelli, Ritarda la confezione dei primi esemplari. Non è pronto al debutto il costume della città, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 89 - N. 113, cronaca di Sassari, Venerdì 10 Agosto 1979, p. 4.

·         ·R.Stefanelli, Un’operazione culturale incompleta per carenza di fondi. Gli enti devono tessere il costume della città. La forma e i colori dell’antico abito riprodotti solo in un manifesto. Mancano i soldi per trasformare il disegno in almeno venticinque divise da affidare a un gruppo di animazione, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 89 - N. 188, cronaca di Sassari, Sabato 18 Agosto 1979, p. 4.

·         ·R. Sanna, «S’Iscola Sarda» organizza la prima rassegna. A Sassari nel settembre del 1980 le «Sardiadi del folclore isolano». Sono riservate ai soli dilettanti che verranno suddivisi in quattro categorie. L’obiettivo è quello di scoprire e valorizzare gruppi e voci nuove, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 89 - N. 188, «Mondo dello Spettacolo», Sassari, Sabato 18 Agosto 1979, p. 10.

·         ·R. Sanna, Attraverso le melodie si riscopre un’epoca ormai tramontata. Origini e sviluppo del canto tradizionale dei sassaresi. Attualmente è avviato su tre binari linguistici differenziati: il logudorese, il vernacolo cittadino e il latino. Accanto alle forme usuali è sorto un ibrido deteriore anche se simpatico, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 89 - N. 191, «Mondo dello Spettacolo», Sassari, 22 Agosto 1979, p. 10.

·         ·P. Demartini, Pochi gli spazi rimasti scoperti nell’affollato etere. Radio «libere» in crisi mentre nascono nuove TV. Sono in cantiere almeno quattro iniziative locali. Dal riflusso delle emittenti private si salvano solo quelle che svolgono opera d’informazione. Molta curiosità fra il pubblico, ma le premesse non sono allettanti, [«Nell’articolo si dice che: “Dal panorama d’improvvisazione e dilettantismo si salvano in pochi. C’è Radio ‘Nord Sera’, diretta dal pubblicista Pino Careddu. E’ l’emittente che ha ‘inventato’ le trasmissioni in lingua sarda, maldestramente imitate un po’ da tutti»], “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 89 - N. 295, cronaca di Sassari, Venerdì 7 Settembre 1979, p. 5.

·         ·R. Sanna, In preparazione  alle «Sardiadi» del Folklore isolano. Al «Civico» le selezioni di canto sardo-logudorese. La manifestazione avrà luogo nelle giornate di venerdì 21 e sabato 22 settembre. L’amministrazione comunale ha offerto il suo patrocinio. Accompagnamento a chitarra, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 89 - N. 205, «Mondo dello Spettacolo», Sassari, Venerdì 7 Settembre 1979, p. 11.

·         ·G. Florenzano, Promossa un’interessante iniziativa. Il 1980 sarà l’anno della lingua sarda, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1899, Anno XCI, N. 213, provincia di Sassari, Martedì 18 Settembre 1979, p. 9.

·         ·G.P. Marras, Il costume e la «sineddoche», con chiosa di Fr. (Frumentario), “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 89 - N. 214, cronaca di Sassari, ‘Lettere al cronista’, Sassari, Martedì 18 Settembre 1979, p. 5.

·         ·R.Sanna, Al Teatro Civico, prime selezioni. Da domani si iniziano le «Sardiadi del folklore». Le voci nuove del canto logudorese si esibiranno anche nella giornata di sabato alle ore 20. L’elenco dei partecipanti alle due serate inaugurali, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 89 - N. 216, «Mondo dello Spettacolo», Sassari, Venerdì 20 Settembre 1979, p. 11.

·         ·R. Sanna, Sarà organizzata da «S’Iscola Sarda». Una mostra documentaria sul costume di Sassari. Il fine della rassegna dovrebbe essere quello di trovare prove reali dell’esistenza dell’antico indumento cittadino, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 89 - N. 223, «Mondo dello Spettacolo», Sassari, Venerdì 28 Settembre 1979, p. 12. 

·         ·R. Sanna, Mentre la polemica non accenna a diminuire. Altri «documenti» del costume di Sassari. Ribadita dal presidente di «S’Iscola Sarda» l’intenzione di dare vita a una «Mostra documentaria itinerante». Il «Giornalismo in fez», “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 89 - N. 234, «Mondo dello Spettacolo», Sassari, Giovedì 11 Ottobre 1979, p. 11.

·         ·N. Paulesu, Dalla Fondazione «S’Iscola Sarda».  Istituiti 13 nuovi corsi di lingua e cultura sarda, “ La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno CXI - N. 000,  cronaca di Alghero, Sassari, Martedì 4 Dicembre 1979, p. 6.

·         ·R. Stefanelli, Costume di Sassari. La riscoperta del costume popolare tradizionale di Sassari. Un breve cenno storico. Ricerche, descrizione e ricostruzione storica a cura di Giampiero Marras, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Sassari, 5 dicembre 1979, p. 4.

·         ·T. Meloni, È possibile riascoltare il «Manzanile duminigale». Musica e cultura in lingua sarda, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno CXI – N. 000, Sassari, Mercoledì 5 dicembre 1979, p. 10.

·         ·T. Meloni, Venerdì e sabato prossimi. Serate al Civico di canti in sardo. L’inizio delle manifestazioni, organizzate da “S’Iscola Sarda”, è fissato per le ore 20, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 90 – N. 58 , Martedì 11 Marzo 1980, p. 10.

·         ·B. Gallizzi, Stasera al Civico canti in sardo, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 90 - N. 61, «Mondo dello Spettacolo», Sassari, Venerdì 14 Marzo 1980, p. 14.

·         ·C. Agus, Il sodalizio si batterà per la salvaguardia del territorio. «S’Iscola sarda» si schiera contro le basi nel Sinis. L’isola – ha detto il presidente Giampiero Marras – non deve diventare un’oasi per militaristi, petrolieri e speculatori, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del mattino, a. 90, n. 120, cronaca di Oristano, Sassari, Giovedì 18 Marzo 1980, pag. 9.

·         ·A. Testa, Inchieste. Il terrorismo e la Sardegna. Sassari: la politica delle bombe, [«Più cauto e un altro ex-sardista separatista, Giampiero Marras, animatore del centro politico-culturale S’Iscola Sarda, il quale – in merito alla cosiddetta ‘politica delle bombe’ - ci ha dichiarato: “Mi pare che questi fatti terroristici siano solo merce d’importazione, che si ispirano (più che alla lotta nazionale e anticolonialista) a moduli del tutto estranei alla realtà sarda. Il terrorismo è diretto contro lo Stato, cioè contro la classe dominante capitalista, ma non ha una visione della Sardegna come colonia dello Stato italiano e quindi non può incanalarsi nelle nostre rivendicazioni. Noi perseguiamo una lotta per la liberazione nazionale della Sardegna, per fondare uno Stato socialista sardo che spezzi l’isolamento e lo sfruttamento in cui viene costretta la Sardegna. Certo, per ora ci muoviamo  (come è stato per la battaglia sul bilinguismo) con gli strumenti democratici, ma se poi democrazia significa conculcamento dei nostri diritti, potremo anche rivedere certe impostazioni»], “L’Unione Sarda”, Anno XCII - N. 77, Terza Pagina, Cagliari, 3 aprile 1980, p. 3.

·         ·G. Florenzano, Com’era bello il guardaroba degli antichi sassaresi, “L’informatore del lunedì”, Notiziario – Varietà – Sport, Anno XXXVI - N. 20, Cagliari, Lunedì 26 Maggio 1980, p. 5.

·         ·A. Strinna, A cura di «S’Ischola Sarda». Prima mostra-documento sul «costume» di SassariInteressanti quadri d’epoca e documenti notarili, che possono gettare qualche luce sulla controversa questione. Dibattito in programma oggi, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 90 - N. 124, cronaca di Sassari, Sabato 31 Maggio 1980, p. 11.

·         ·R. Sanna, Prevista l’esposizione comparata di tutti gli abbigliamenti popolari della Sardegna. La «mostra» sul costume di Sassari dovrebbe porre fine alla disputa. Ribaditi dal presidente di «S’Iscola Sarda»i motivi che hanno ispirato il lungo lavoro di ricerca dell’antico vestiario cittadino, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 89 - N.  000, «Mondo dello Spettacolo», Sassari, Sabato 31 Maggio 1980, p. 14.

·         ·G. Puggioni, Un successo l’esposizione allestita a Sassari. Quarantamila visitatori alla mostra del costume, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCII – N. 128, 4 Giugno 1980, p. 12.

·         ·R. Sanna, Interessante iniziativa di «S’Iscola Sarda». Voci e suoni della Sardegna dal «Coro antico di Bono», “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 90 - N. 182, «Mondo dello Spettacolo», Sassari, Domenica 10 Agosto 1980, p. 11.

·         ·G. Florenzano, Bilancio positivo per “S’Iscola Sarda”. Più di tremila diplomati in lingua e storia sarda, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCII - N. 189, provincia di Sassari, Cagliari, Mercoledì 20 Agosto 1980, p. 9.

·         ·G. Florenzano, Dopo una ricerca culturale condotta da «S’Iscola Sarda». Raccolte in un’antologia le opere dei maestri della musica isolana, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1899, Anno XCII - N. 191, provincia di Sassari, Cagliari, Venerdì 22 Agosto 1980, p. 9.

·         ·A. Strinna, Hanno ottenuto il diploma dell’Istituto «Sìmon Mossa». Sono più di quattrocento i nuovi maestri di limba, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 90 - N. 194, cronaca di Sassari, Giovedì 28 Agosto 1980, p. 5.

·         ·R. Sanna, Continua una trasmissione di successo. Nuove proposte nel «Manzanile», “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 90 - N. 228, «Mondo dello Spettacolo», Sassari, 4 Ottobre 1980, p. 11.

·         ·G.P. Marras, Un antico e nobile paese della Barbagia. Il malinconico coro di Orani conquistò Gonario di Torres. L’incerta origine del suo nome rafforza la suggestione di una nascita antica. Nel Settecento fu più importante della città di Nuoro. La profonda devozione del suo popolo, “La Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 90 - N. 231,«Terza pagina», Sassari, Mercoledì 8 Ottobre 1980, p. 3.

·         ·G. Florenzano, Secondo i dati comunicati dalla Fondazione «S’iscola Sarda». Quasi quattromila docenti possono insegnare il sardo, “L’Informatore del lunedì”, Notiziario – Varietà – Sport, Anno XCII – N. 233, provincia di Sassari, 3 Novembre 1980, p. 8.

·         ·C. Filigheddu, Il caso esplode a Sassari. Proibito il sardo nelle scuole (ordine del ministro). Il provveditore non ha svelato il contenuto della «Nota riservata». Ancora misterioso il «no» sul bilinguismo a scuola. Scanu afferma di aver diffuso la circolare attenendosi strettamente alle disposizioni del ministero. L’on. Carta conferma le accuse contenute nella sua interrogazione: «La cultura sarda non è un problema da trascurare». Ne discuterà la Regione, [«Nel “pezzo” in questione, tra l’altro, si dice: “L’animatore locale del bilinguismo, Giampiero Marras, fondatore di ‘S’Iscola Sarda’ sembra che questa volta non c’entri. Ricorda con malcelato orgoglio di quando aveva passato guai nel tribunale di Genova per aver parlato al giudice in sardo. Si dice solidale con Ariuccio Carta. Ed anche con chi chiede che in Consiglio regionale si possa parlare in ‘limba’. Se c’è chi non capisce, che si istituiscano traduttori simultanei”»], “La Nuova  - Nuova Sardegna”, Quotidiano del Mattino, Anno 91 - N. 20, cronaca di Sassari, Sabato 24 Gennaio 1981, pp. 1- 4.

·         ·A. Testa, Doveva rispondere di una violazione al Codice stradale. Rinviato il processo in pretura contro l’indipendentista «Zampa», [«All’interno dell’articolo il giornalista ha tracciato un breve profilo del personaggio: “Negli anni scorsi ‘Zampa’ aveva dovuto subire un processo a Genova, per un reato davvero singolare: era accusato di contrabbando di una stecca di sigarette. Davanti ai giudici aveva sostenuto il diritto di esprimersi in sardo (precisamente in logudorese), ma il collegio giudicante si era rifiutato di accogliere la sua richiesta. Una presa di posizione che era rimbalzata nelle cronache di tutti giornali italiani, dato che allora (l’episodio risale a cinque anni fa) la questione del bilinguismo non era stata ancora sollevata a livello politico. Anche in questo Giampiero Marras era stato un antesignano, uno dei primi che aveva espresso pubblicamente il diritto dei sardi ad esprimersi nella propria lingua”»], “L’Unione Sarda”, a. XCIII - N. 78, provincia di Cagliari, 2 Aprile 1981, p. 7.

·         ·G. Florenzano, Dall’avanguardia di Simon Mossa a «S’Iscola Sarda». Il bilinguismo è nato a Sassari, “L’informatore del lunedì”, Notiziario – Varietà – Sport, Anno XXXIII - N. 14, Cagliari, 6 Aprile 1981, p. 5.

·         ·G. Sasinini, Una grande inchiesta di Famiglia Cristiana. Il Parlamento discuterà la legge sul bilinguismo. Con più di quindicimila firme i sardisti lanciano la battaglia per introdurre la lingua isolana e per una maggiore autonomia. Intanto riappaiono i separatisti. La Sardegna nazione mancata?, [«All’interno della lunga inchiesta è detto, tra l’altro, che : “ La battaglia che si è aperta sul bilinguismo ha origini remote e si muove tra mille difficoltà e molti schieramenti contrapposti anche all’interno del movimento sardista in generale. Sullo stesso concetto di “lingua” sarda non c’è omogeneità perché alcuni sostengono che in Sardegna si parlano solo diversi dialetti, di cui i principali (usati dalla maggioranza dei sardi) sono il campidanese, che fa capo a Cagliari, e il logudorese-barbaricino delle zone settentrionali dell’isola. Giampiero Marras, presidente della Fondazione culturale ‘S’Iscola Sarda’ di Sassari, dove si insegna il sardo a professori, casalinghe, operai è imvece uno dei più accesi sostenitori della tesi che dà per certa l’esistenza di una lingua sarda. «Non possono esistere dubbi», dice Marras, «esistenza della nostra lingua di ceppo latino.

·         “Il problema è che i sardi hanno abbandonato questa lingua perché pensavano che l’italiano li nobilitasse, ed ora si trovano a parlare in “tallaranu”, un linguaggio inesistente formato da parole dialettali sarde e italiane. Questo è il frutto della colonizzazione ideologica dell’Italia. Con il bilinguismo in Sardegna si parlerà sardo, dappertutto. Per raggiungere questo obiettivo Giampiero Marras e un’ottantina di altri insegnanti, tutti volontari, hanno fondato nell’aprile del ’71, ‘S’Iscola Sarda’, una specie di scuola popolare gratuita che finora ha “diplomato” quasi quattromila “Mastros de limba e curtura sarda” (maestri di lingua e di cultura sarda). «Saranno gli insegnanti di domani», dice con orgoglio Marras, «quelli che faranno capire ai nostri giovani l’importanza di esser sardi. Nelle nostre scuole si dovrà parlare in sardo.

·         “Certo insegneremo anche l’italiano, ma sarebbe più utile studiare l’inglese o il tedesco. La vostra lingua non serve molto. Può sembrare un’affermazione presuntuosa, ma le idee di Marras e dei suoi ‘mastros de limba’ si tanno diffondendo velocemente. Fino a qualche mese fa, quando il presidente di ‘S’Iscola Sarda’ passava in piazza d’Italia, non pochi sassaresi lo additavano come un personaggio quanto meno bizzarro; ora, invece, sono in molti a fermarlo per chiedergli di iscriversi ai suoi corsi. Le stesse forze politiche, dai democristiani ai comunisti, che all’inizio avevano sottovalutato il fenomeno del bilinguismo, adesso si trovano costrette ad affrettate rincorse»], “Famiglia Cristana”, Settimanale di attualità, Anno LI - N. 16, con foto illustrative di Angelo Del Canale, Editrice Società San Paolo, Gruppo Periodici Milano, Roma, 19 Aprile 1981, pp.37-42.

·         ·G.P. Marras, Cultura/Identità. Centralità della lingua sarda nella rifondazione dell’Autonomia Regionale. Parlata e individualità nazionale, Sassari, “L’Isola”, Paginone centrale, Anno 1 - N. 118, Sassari, Martedì 3 Giugno 1981, pp.

·         ·A. Testa, Processo a Serramanna contro l’indipendentista «Zampa»Bilinguista dal pretore ha ottenuto l’interprete, [«È un dialogo tra sordi - scrive Alberto Testa - fra un pretore di origine calabrese, Carmen Pugliese ed uno dei leader dell’indipendentismo isolano, “Zampa” che non perde l’occasione per mettere in crisi la giustizia “ufficiale” che non ammette deroghe neppure per i sardofoni impegnati nella battaglia per il bilinguismo. Il difensore, l’avvocato Stefano Siotto Pintor tenta la carta della Costituzione: spiega che l’imputato appartiene a una minoranza etnico linguistica e chiede che gli venga riconosciuto il diritto di esprimersi in “limba”. Il pretore (con una sentenza che farà certamente discutere) dà un colpo alla botte e uno al cerchio, condanna Marras a 40 mila lire d’ammenda (perché pur conoscendola) si rifiuta di usare la lingua ufficiale, ma gli consente comunque di esprimersi nella lingua madre nominandogli come interprete l’avv. Michele Schirò di provata fede sardista. Per “Zampa” è una vittoria, anche se a metà e ringrazia il pretore, naturalmente in logudorese.  Prima che il Processo venisse “chiamato” non aveva mancato di esprimere il suo disappunto, seguendo la causa di un altro sardofono, un agricoltore in pensione di Pimentel, che stentava a parlare in italiano. “Sta subendo la violenza della legge – ha commentato – perché lo costringono a parlare una lingua di cui conosce il codice in maniera risicata: sa esprimersi solo in ‘tallaranu’, un linguaggio inesistente composto da parole dialettali sarde e italiane”»], “L’Unione Sarda”, Anno XCIII - N. 131, Cagliari, Giovedì 4 giugno 1981, p. 2.

·         ·R. Sanna, La vittoria di Zuanne Pedru Marras. Applicata la carta costituzionale. Fondamentale sentenza del pretore di Serra Manna, Sa limba sarda ha pari dignità dell’italiano, [«Per la prima volta nella storia della Repubblica italiana un pretore, con sentenza, ha convalidato una parità di fatto tra limba sarda ed italiano nelle aule dei tribunali isolani. Lo storico evento ha avuto luogo nella pretura di Serramanna, davanti alla dott.ssa Carmen Pugliese. Il convenuto, Giampiero Marras, meglio noto con il nomignolo di “Zampa”, doveva rispondere di guida d’auto sprovvisto di contrassegno assicurativo. La presunta violazione della disposizione finanziaria, contestata all’automobilista nei pressi di Nuraminis, sulla Carlo Felice, da un pattuglia della polizia stradale nel dicembre del 1979, si è risolta con un’assoluzione. Marras, comunque, ha dovuto pagare una ammenda di 40 mila lire perché, pur conoscendo la lingua italiana, si è rifiutato di esprimersi secondo tale lingua»], “L’Isola”,  Anno I - N. 120, Pagina della Cultura, Sassari, Venerdì 5 Giugno 1981, p. 11.

·         ·T. Meloni, Fondazione culturale. «Lingua» sarda 4000 diplomati. In nove anni di attività, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno  91 - N.  208, cronaca di Sassari, Giovedì 20 Agosto 1981, p. 10.

·         ·A. Strinna, Corsi di lingua sarda e di «sassarese». Lezioni anche per gli scolari, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 91 - N. 231, Sassari, Mercoledì 23 Settembre 1981, p. 10.

·         ·G.P. Marras, La lingua nazionale sarda, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 91 - N. 302, Pagina aperta/Interventi,  Sassari, Domenica 22 novembre 1981, p. 4.

·         ·S. Zappadu, Aperti da “S’Iscola Sarda” 15 corsi in lingua sarda, “L’Altro Giornale”, Quotidiano indipendente, Anno 1 - N. 22, cronaca di Sassari, Cagliari, Venerdì 25 Novembre 1981, p. 17.

·         ·G. P. Marras, Vitalità della lingua sarda, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 91 - N. 315, Pagina aperta/Interventi,  Sassari, Domenica 6 Dicembre 1981, p. 4.

·         ·G.P.  Marras, I sardi vogliono «sa limba», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 91 - N. 331, Pagina aperta/Interventi,  Sassari, Mercoledì 23 Dicembre 1981, p. 4.

·         ·A. Strinna, Una ricerca di S’Iscola Sarda. Riscopriamo i maestri della musica isolana. Salviamo il salvabileL’amicizia e l’amore, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 92 – N. 000, Cultura,  Sassari, Martedì 5 Gennaio 1982, p. 19.

·         ·G.P.  Marras, Ingegneria linguistica per la lingua sarda, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 92 - N. 35, Pagina aperta/Interventi, Sassari, Domenica 7 Febbraio 1982, p. 4.

·         ·P. Marras, Il canto a Sassari tra sacro e profano, “L’Isola”, Anno 2 - N. 37, rubrica della «Cultura», Sassari, Martedì 9 Febbraio 1982, p. 9.

·         ·G.C. Ghirra, Dibattito sulla limba al Consiglio regionale, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCIV - N. 35, Cagliari, Martedì 16 Febbraio 1982, p. 2.

·         ·M. Brigaglia, S’iscola Sarda e la sua decennale, solitaria battaglia per la lingua sarda, “L’Informatore del lunedì”, Notiziario – Varietà – Sport»], Anno XCIV - N. 47, Cagliari, 16 Febbraio 1982, p. 9.

·         ·A. Testa, Pioggia di emendamenti al Consiglio. «Limba»: i radicali fanno ostruzionismo, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCIV - N. 36, Cagliari, Mercoledì 17 Febbraio 1982, p. 2.

·         ·A. Testa, Molte le polemiche al Consiglio regionale, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCIV - N. 37, Cagliari, Giovedì 18 Febbraio 1982, p. 2.

·         ·G.P. Marras, Incatenati, ballavano vorticosamente. Anche a Sassari fino ai primi decenni del ‘900 si eseguivano le tradizionali danze dell’isola, “L’Isola”, rubrica della «Cultura», Anno 2 - N. 52, Sassari, Domenica 28 Febbraio 1982, p. 15.

·         ·T. Zappadu, Si è brillantemente concluso l’anno accademico a S’Iscola SardaMolti sardi possono insegnare in limba”Sono 4.318 gli abilitati all’insegnamento della lingua sardaNella relazione, il presidente dell’Ises ha tra l’altro chiesto la liberazione di Salvatore Melonila cui unica colpa sarebbe quella di essere “un indipendentista sardo”, “L’Altro Giornale”, Quotidiano indipendente, Anno 2 - N. 171, Sassari e provincia, Cagliari,  Venerdì 20 Agosto 1982, p. 11.

·         ·G. Florenzano, In vista dell’introduzione come materia obbligatoriaSassariaumentano gli abilitati ad insegnare il sardo a scuola, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCIV - N. 178, provincia di Sassari, Cagliari, Martedì 24 Agosto 1982, p. 10.

·         ·S. Zappadu, Una “Iscola” per la Sardegna. Una scuola strana che vive da anni. Come nascono le nuove parole. E il giudice disse: Zuanne, la lingua! In sardo anche consigli medici, [«Nel’articolo si trova un’ampia intervista a Giampiero Marras»], “L’altro giornale”, Anno 2 - N. 177, Paginone centrale, Cagliari, venerdì 27 agosto 1982, pp.  

·         ·G.P. Marras, Come nacque «S’Iscola Sarda», Sassari, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Pagina aperta/Opinioni, Anno 93 - N. 257, Sassari, Sabato 18 Settembre 1982, p. 4.

·         ·A. Delitala, Con durata triennale. Istituiti nuovi corsi di lingua da «S’iscola sarda», “L’Isola”, Anno 2 - N. 287, Sassari, Giovedì 21 Ottobre 1982, p. 4.

·         ·B. Gallizzi, Organizzati da «S’Iscola Sarda». Corsi in lingua e cultura sarda. Diploma alla fine delle lezioni, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 92 - N. 208, cronaca di Sassari, Venerdì 22 Ottobre 1982, p. 14.

·         ·A. Testa, Gigantesca retata in tutta la Sardegna nell’inchiesta sugli indipendentisti. Clamorosa ondata di arresti per “complotto separatista”. In cella il professor Bainzu Piliu e altri quattordici indiziati tra cui alcuni consiglieri comunali del Psd’Az. Contatti con Gheddafi? Progettato il sequestro di un ufficiale Nato. Reazioni politiche, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno  XCIV - N.  278, in Seconda pagina, Cagliari, Sabato 4 Dicembre 1982, p. 2.

·         ·G.M. Bellu, I giudici: volevano fare della Sardegna uno Stato autonomo. Arrestati 12 indipendentisti. Ricercato un cittadino libico. Sotto acusa Piliu, implicato Meloni (1). Secondo l’accusa l’agente libico chiedeva garanzie che sarebbero state costituite dall’attività in un partito istituzionale finalizzata a modificarne lo statuto. Anche il Psd’Az rientrava nel piano? – I giudici avrebbero ricostruito la storia di un’organizzazione eversiva, nata con lo scopo di separare la Sardegna dall’Italia e che avrebbe potuto contare sull’appoggio in armi e denaro del regime di Gheddafi. Solo l’arresto di Felice Serpi avrebbe fatto fallire l’operazione. Un’ipotesi inquietante che rende necessaria una rapida conclusione dell’inchiesta, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 92  N. 311, «1-in Prima pagina» e «2-il Fatto del Giorno», Sassari, Sabato 4 Dicembre 1982, pp. 1-2.

·         ·G. Pisano, Un filo con la Libia per armi e denaro?, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno  XCIV - N.  278, in Prima e Seconda pagina, Cagliari, Sabato 4 Dicembre 1982, pp. 1-2.

·         ·G. Puggioni, I risultati di un anno di indagini riservate, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno  XCIV - N.  278, «in Prima pagina», Cagliari, Sabato 4 Dicembre 1982, pp. 1-2.

·         ·F. Bassi, Forse tre pentiti dietro le accuse che hanno fatto scattare la retata. Era pronto un sequestro anti-Nato? Traffico d’armi: spunta un libico, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XVIV - N. 278, «in Seconda pagina», Cagliari, Sabato 4 Dicembre 1982, p. 2.

·         ·A. Testa, «Oreste Pili terrorista? Semmai terrorizzabile». A Capoterra i sardisti difendono i loro leader (1)Chi sono le quindici persone arrestate (2)Manifestazione oggi a Cagliari, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno  XCIV - N.  278, in Prima e in Seconda pagina, Cagliari, Sabato 4 Dicembre 1982, p. 2.

·         ·M. Corrias, Oltre metà degli arrestati appartengono al Partito sardo d’azione. Gli ambienti politici dell’isola sono stati colti di sorpresa dal blitz. I radicali hanno chiesto un dibattito urgente in consiglio regionale, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 92  N. 311, «in Seconda pagina», Sassari, Sabato 4 Dicembre 1982, p. 2.

·         ·L Salis, Meccanico cagliaritano arrestato in un palazzo occupato da sfrattati. Il blitz è arrivato anche fra gli abusivi, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno  XCIV - N.  278, in Seconda pagina, Cagliari, Sabato 4 Dicembre 1982, p. 2.

·         ·A. Testa, Scalpore in tutta la Sardegna per la clamorosa azione contro il presunto complotto. Chi è Bainzu Piliu, il professore che ha portato la «limba» all’Università. Paladino dell’indipendenza “con mille sardi pacifici”, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCIV - N. 278, «in Terza pagina», Cagliari, Sabato 4 Dicembre 1982, p. 3.

·         ·G.C. Ghirra, Il presidente del Psd’Az parla della retata e di oscuri precedenti dei servizi segreti. Columbu: “Siamo contro ogni violenza ma anche contro la caccia alle streghe”, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCIV - N. 278, «in Terza pagina», Cagliari, Sabato 4 Dicembre 1982, p. 3.

·         ·G. Puggioni, In corso da un anno l’inchiesta riesplosa ieri. Dall’arresto di Meloni fino al colpo di scena, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCIV - N. 278, «in Terza pagina», Cagliari, Sabato 4 Dicembre 1982, p. 3.

·         ·G.C. Ghirra, Scalpore e attesa ma rifiutando pericolose generalizzazioni. Cauti i partiti: “c’è un fatto politico che non può essere criminalizzato”, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCIV - N. 278, «in Terza pagina», Cagliari, Sabato 4 Dicembre 1982, p. 3.

·         ·T. Zappadu, Per domani a Sassari il Fis ha organizzato una manifestazione di solidarietà con Bainzu Piliu. La fiamma «indipendentista» riprende ad ardere luminosa. Forse sarà distribuita una lettera inviata dal capo del Fronte da Buoncammino. Solidarietà con gli altri esponenti finiti in carcere. «Sconosciuto» Felice Serpi, “L’altro Giornale”, Quotidiano indipendente, Anno 3 - N. 000, provincia di Cagliari, 8 Gennaio 1983, p. 1.

·         ·M. Murtas, «Zampa» solidale con gli indipendentisti arrestati. «Una montatura politica di marca colonialista»,  “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno  XCV - N. 279, provincia di Sassari, Cagliari, Domenica 5 Dicembre 1982, p. 14.

·         ·S. Zappadu, Si accendono le polemiche dopo le prese di posizione della magistratura cagliaritana. La vicenda “indipendentista” diventa un fatto politico. Salvatore Meloni tisponde in sardo per protesta. Il sardista Mario Melis, i radicali Isabella Puggioni e Paolo Buzzanca hanno presentato due interpellanze. Un documento di «S’Iscola Sarda», “L’altro Giornale”, Quotidiano indipendente, Anno III - N. 15, provincia di Cagliari, Domenica 16 Gennaio 1983, p. 1.

·         ·T. Meloni, Convegno dei docenti di ‘S’iscola sarda’. Impegno politico e lezioni in limba. «Noi diremo no al nucleare», “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 93 - N. 257, Sassari, Sabato 17 Settembre 1983, p. 14.

·         ·T. Meloni, Riprendono domenica prossima le trasmissioni di S’Iscola Sarda, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 93 - N. 259, «Mondo dello Spettacolo», Sassari, Giovedì 22 Settembre 1983, p. 23.

·         ·C. Mussa, La nuova aggressiva ondata delle autonomie. L’Italia cade in pezzi? Dalla Sardegna grida d’indipendenza. La nuova, aggressiva ondata delle autonomieNell’isola la protesta “nazionalistica” sfiora pericolosamente quello che sembra essere l’ultimo focolaio del terrorismo italianoDalle rivendicazioni economiche e morali alle accuse di cospirazione politica.  A colloquio dei movimenti messi sotto accusaIl parere di un magistrato«Siamo rimasti una colonia», [«All’interno del «servizio-inchiesta» con foto illustrative di Emilio Barontini venne riportata una lunga intervista a Giampiero Marras»], “Famiglia Cristiana”, settimanale di attualità, Anno LIII - N. 40, Società San Paolo Periodici, Milano, Roma, 9 ottobre 1983, pp. 34-38.

·         ·F. Peretti, Si apre oggi il congresso sardista. «E’ questo il progetto del P.S.d’Az. per l’isola, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 94 - N. 123, Regione, Sassari, Sabato 5 Maggio 1984, p. 11.

·         ·F. Peretti, Aperto a Carbonia il congresso che dovrà definire «l’alternativa sardista». Il Psd’Az guarda a Strasburgo: «Il futuro è l’Europa dei Popoli». «Tradurre in atti politici la coscienza nazionale dei Sardi». Calorose accoglienze ai rappresentanti del Siulp: «Non abbiamo mai creduto che foste il partito dell’eversione», [«Il giorno andarono a ruba più di 450 copie della prima edizione, dell’aprile ’84, di Le ragioni dell’indipendentismo di Antonio Sìmon Mossa, acquistate da giornalisti, dirigenti e militanti sardisti, semplici tesserati, simpatizzanti e curiosi»], “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 94 - N. 124, Regione, Sassari, Domenica 5 Maggio 1984, p. 6.

·         ·A. Testa, Un volume di Simon Mossa. L’Indipendentismo e le sue ragioni, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVII - N. 000, «La pagina dei libri, scheda», Cagliari, Sabato 19 Maggio 1984, p. 3.

·         ·S. Tola, Scritti di Simon-Mossa, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 94 - N. 000, Cultura e Spettacoli, «La Sardegna libro per libro», Sassari, Maggio 1984, p. 15.

·         ·A. Testa, L’attività dell’Ises. Abilitati cinquemila maestri di “limba”, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVI - N. 218, cronaca di Cagliari, Venerdì 10 Agosto 1984, p. 5.

·         ·L. Caravano, Assemblea costitutiva dell’organizzazione. Programma tutto sardo per il nuovo sindacato, Valle d’Aosta esperienza-pilota, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVII - N. 19, Cagliari, Domenica 20 Gennaio 1985, p. 4.

·         ·L. Piga, Aperta ieri l’assemblea costitutiva del nuovo sindacato, Css. «In difesa dei lavoratori e della Nazione Sarda. Presenti i responsabili di altri sindacati etnici. Oggi l’elezione del parlamentino e della segreteria generale. I delegati voteranno anche il documento programmatico. Occore un piano globale di sviluppo. «Oggi si parte da zero», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 94 - N. N. 19, Regione, Sassari, Domenica 30 Gennaio 1985, p. 13.

·         ·L. Caravano, Nato ufficialmente il sindacato sardo. Eliseo Spiga è il segretario, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVI - N. 20, cronaca di Cagliari, Lunedì 21 Gennaio 1985, p. 14.

·         ·L. Piga, Approvato lo statuto, eletti gli organismi dirigenti della Css. E’ nato il sindacato sardo. «Ora c’è la fase più dura». Spiga: «No allo scontro con Cgil-Cisl-Uil», [«Giampiero Marras, co-fondatore del Sindacato, viene eletto a far parte del “Consiglio Generale Confederale” della CSS»], “La Nuova - Nuova Sardegna del lunedì”, Anno 94 - N. 20, Attualità, Sassari, Lunedì 21 Gennaio 1985, p. 6.

·         ·G. M. Sedda, Orani. Sarà dedicata a Simon Mossa. Una nuova piazza nella zona «167»,  [«All’interno dell’articolo è detto che: “Giampiero Marras, uno dei proprietari dei terreni che verranno occupati per la realizzazione del piano di edilizia economica e popolare, in occasione dell’ultima riunione del consiglio comunale, ha comunicato di voler regalare parte del terreno necessario, circa 2200 metri quadrati, purché la piazza prevista, insieme alle altre opere dal relativo progetto di urbanizzazione della zona 167 di ’Urreddu, venga intitolata all’architetto Antonio Simon Mossa, famoso artista e ideologo del sardismo anticolonialista e libertario, deceduto nel 1971”»], “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 95 - N. 40, Edizione di Sassari, Nuoro/ provincia, Martedì 12 febbraio 1985, p. 13.

·         ·A. Testa, Tutti nella “cospirazione” da sa Férula al bilinguismo. Il processo al separatismo. Un rapporto dei carabinieri indica esponenti sardisti al centro di un complotto tra folklore ed eversione. Oggi in aula anche Mario Melis, [«All’interno dell’articolo è  detto che “i carabinieri hanno sempre tentato di criminalizzare anche il minimo sussulto indipendentista” ed “hanno sollevato un polverone contro i vertici del Psd’Az, chiamati pesantemente in causa come ‘ispiratori’ della rivolta separatista”, “con riferimenti precisi a esponenti del partito”, i cui nomi e cognomi erano stati indicati alla Procura della Repubblica, come risultano dal ‘rapporto finale’ del nucleo operativo dei carabinieri, firmato dal capitano Luciano Gabelli”. “E non c’è da meravigliarsi che tra essi figurassero noti esponenti sardisti, quali: Italo Ortu, all’epoca assessore regionale al Turismo; Mario Carboni, già membro dell’Esecutivo centrale del Partito; Gianfranco Pintore, un giornalista che era stato incriminato nell’inchiesta bis; Annarita Vepraio, già facente parte del Comitato direttivo centrale sardista; Eliseo Spiga, uno dei fondatori e primo Segretario generale della Confederazione sindacale sarda, il neonato sindacato sardo; e per finire con Giampiero Marras (noto ‘Zampa’), un indipendentista che era stato responsabile della federazione sassarese del Psd’Az”»], “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVII  -  N. 73, cronaca di Cagliari, Martedì 26 Marzo 1985, p. 5.

·         ·E. Sirigu, Lo scontro sui 4 punti di contingenza. S’infiamma la battaglia a 48 ore dal referendum. A due giorni dalle votazioni sul decreto che taglia la scala mobile, si moltiplicano gli interventi all’interno dei rispettivi schieramenti, [«Occore votare ‘Sì’ al referendum contro la riduzione di quattro punti della ‘scala mobile’. “E’ questo l’unico modo – è detto in un documento di ‘S’Iscola Sarda” – per combattere l’erosione dei salari e degli stipendi provocata dallo sconsiderato e inarrestabile incremento delle tariffe pubbliche operate dal governo, per una nuova politica economica che punti a risolvere i drammatici problemi dell’Isola. Il ‘Sì’ è un voto contro gli attacchi indiscriminati portati avanti dal padronato con l’arbitraria riduzione dei quattro punti di scala mobile, con la ricattatoria minaccia della disdetta unilaterale della stessa e con il maldestro tentativo che le organizzazioni dei datori di lavoro stanno cercando di attuare per sottrarre ulteriore potere contrattuale alle classi lavoratrici attraverso lo svuotamento dello Statuto dei lavoratori conquistato dopo anni di dure lotte»], “La Nuova – Nuova Sardegna, Anno 95 – N. 000, Sassari, Venerdì 7 Giugno 1985, p. 14.

·         ·T. Meloni, Bilancio positivo per S’Iscola sarda. Oltre 5000 i futuri maestri di «limba», [«All’interno dell’articolo è riportata la seguente frase “virgolettata”, pronunciata da Giampiero Marras, davanti all’assemblea plenaria dei soci, nella sede della fondazione: “Il problema linguistico è strettamente collegato alla soluzione di tutti gli altri problemi di natura politica, economica e sociale. Trasporti, massicce servitù militari presenti nell’isola, preoccupazione per la possibile installazione di centrali nucleari, disoccupazione e crisi che attanaglia tutti i settori, necessità di rifondare l’autonomia della Sardegna rivendicando maggiori poteri statuali, devono essere risolti ponendo al centro dell’operazione la lingua e la cultura sarda”»], “La Nuova – Nuova Sardegna, Anno 95 - N. 221, Sassari, Mercoledì 28 agosto 1985, p. 9.

·         ·E. Sirigu, Bilancio positivo per S’Iscola Sarda: oltre 5000 i futuri maestri di «limba», Anno 95 - N. 221, cronaca di Sassari, Mercoledì 28 Agosto 1985, p. 9.

·         ·T. Meloni, Sassari. Un’antologia per il folclore, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 97 – N. 000, «C&S-Cultura e Spettacoli», Sassari, Venerdì 20 Settembre 1985, p. 23.

·         ·P. Mannironi, Sul «caso Piliu» l’ex leader sardista Mario Melis denunciò apertamente l’intervento dei servizi segreti. «Complotto contro il Psd’Az». L’incontro casuale con Feltrinelli sul Monte Ortobene, “La Nuova – Nuova Sardegna, Anno 95 - N. 221, Sassari, Sabato 23 Settembre 1985, p. 2.

·         ·G.C. Ghirra, Oggi a Quartu l’assise dei Quattro Mori. Sardisti a congresso tra molte tensioni. Emergono divisioni interne e polemiche contro i leader storici. Melis: decideremo tutto in piena autonomia (1). Quattrocento delegati rappresentano undicimila iscritti all 22.mo congresso che da stamani si apre in un hotel di Capitana. Pochi consensi per Mario Melis a Nuoro. Congresso storico del Psd’Az. Molot interesse fra tutti i partiti. Quale rapporto tra i massimi dirigenti e i giovani?, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVIII - N. 58, la Regione, Cagliari, Venerdì 28 Febbraio 1986, pp.1-6.

·         ·A. Ghiani, Congresso storico del Psd’A. Alla vigilia parla Mario Melis. Il sardismo migliore lo scegliamo noi, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVIII - N. 58, la Regione, Cagliari, Venerdì 28 Febbraio 1986, p. 6.

·         ·F. Peretti, Sardisti da oggi a congresso. La prima volta del Psd’Az come «partito-guida». Quattrocento i delegati (1). Stamane a «porte chiuse» il via ai lavori. Psd’Az, partito-guida al suo primo congresso. Pochi voti per Melis delegato di Nuoro (2), “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 96 - N. 56, 1-in Prima pagina e 2-in Regione, Sassari, Venerdì 28 Febbraio 1986, pp. 1-11.

·         ·G. Melis, La «tribù dei quattro mori», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 96 - N. 56, in Prima pagina e in Attualità, Sassari,Venerdì 28 Febbraio 1986, pp. 1-4.

·         ·G.C. Ghirra, Il congresso sardista sceglie la continuità. Linea indipendentista confermata dal Psd’Az. Assemblea a porte chiuse nella mattinata con polemiche e tensioni. Poi l’intervento di Melis acclamato a lungo (1). A Quartu il congresso del Psd’Az. Confermato lo Statuto. No al separatismo e a un federalismo più accentuato. Oggi relazione di Sanna e interventi di altri partiti ma l’assemblea «rifiuta gli esami». I sardisti scelgono la continuità: obbiettivo indipendenza (2),  “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVIII - N. 59, 1-in Prima pagina e 2-in Oggi il Fatto, Cagliari, Sabato 1° Marzo 1986, pp. 1-3.

·         ·A. Ghiani, Ecco cosa accade dietro le quinte. Tanti equivoci e un piccolo giallo ma alla fine lo Statuto non si tocca, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVIII - N. 59, Oggi il Fatto, Cagliari, Sabato 1° Marzo 1986, p. 3.

·         ·A. Testa, Ma il computer boccia Columbu ma salva la dirigenza, [«Nell’articolo è citata una breve dichiarazione del Nostro circa i fratelli Melis: “Io ricordo – dice Giampiero Marras – i sacrifici personali (anche economici) di Titino Melis, un vero altruista che ti raggiungeva dovunque, con una disponibilità fraterna e senza limitazioni. Questa famiglia (incluso Mario Melis) ha un grosso merito: nella scatola cranica non c’è la crusca ma il cervello. Ciò che non si può dire di altri politici con incarichi di responsabilità”»], “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVIII - N. 59, Oggi il Fatto, Cagliari, Sabato 1° Marzo 1986, p. 3.

·         ·F. Peretti, Il congresso sardista si è aperto confermando i princìpi ideologici. Il Psd’Az ’86 tra federalismo e indipendenza (1). Il congresso del Psd’Az conferma la parte ideologica dello statuto. “Siamo indipendentisti”. “Ma non è separatismo, l’obiettivo è il federalismo”. Voto quasi unanime. Oggi parlano Sanna e gli ospiti. Melis si è dimesso, Lui smentisce e i delegati lo applaudono a lungo (2), “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 96 - N. 57, 1-in Prima pagina e 2-in Regione, Sassari, Sabato 1° Marzo 1986, pp. 1-11.

·         ·G.M. Bellu, Quasi una rivolta per la norma che escludeva dai vertici i militanti tesserati da meno di dieci anni. Prima vittoria dei “sardisti del boom”. L’incontro tra i giovani e i vecchi, poi il caos per un’avaria del computer. La massa dei nuovi iscritti chiede di contare di più, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 96 - N. 57, Regione, Sassari, Sabato 1° Marzo 1986, p. 11. 

·         ·G.C. Ghirra, Il congresso dei sardisti. Il segretario Sanna: linea intransigente e di sinistra. Il Psd’Az non cambia nulla: nei guai il Governo regionale? Il partito non rinuncerà alle sue scelte politiche ed ideologiche. Polemiche reazioni da parte di Psi, Psdi e Pri (1). Il segretario del partito ha rivendicato un ruolo di centralità nello schieramento politico in Sardegna: «Nessuna rinuncia». Confermato l’appoggio alla Giunta a guida sardista. Sanna: il Psd’Az non cambia rotta. Via sarda al socialismo (2). Tensione nei partiti laici. Cautela di Dc e Pci (3), “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVIII - N. 60, 1-in Prima pagina e 2-3-in Oggi il Fatto, Cagliari, Domenica 2 Marzo 1986, pp. 1-3.

·         ·A. Ghiani, Il congresso dei sardisti. Dure reazioni alle critiche del Psi. Non venite ad insegnarci come si vive da sardi. Fischiato il leader socialista Antonello Cabras che ha suscitato dure repliche di molti delegati. Discorso in limba sul sindacato, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVIII - N. 60, Oggi il Fatto, Cagliari, Domenica 2 Marzo 1986, p. 3.

·         ·A. Testa, Applausi scroscianti ai delegati delle minoranze etniche. Un abbraccio per i «popoli oppressi». Partito guida per l’indipendenza, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVIII - N. 60, Oggi il Fatto, Cagliari, Domenica 2 Marzo 1986, p. 3.

·         ·G.M. Bellu, Il congresso sardista entra nel vivo, molta attesa per l’intervento di Melis. Sanna: “Restiamo indipendentisti”. Alleati perplessi, si parla di crisi. Interrotto e fischiato più volte il segretario del Psi, Cabras (1). Intervengono i rappresentanti dei partiti e il congresso s’infiamma. Fischi al leader del Psi. Contestato Cabras: è piaciuto di più il dc Nino Giagu. Applausi anche per Pani, e Ghirra si salva in corner (2), “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 96 - N. 57, 1-in Prima pagina e 2-in Regione, Sassari, Domenica 2 Marzo 1986, pp. 1-12.

·         ·G. Melis, Né abiure né sconti per l’indipendenza della Sardegna, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 96 - N. 57, Regione, Sassari, Domenica 2 Marzo 1986, pp. 1-13.

·         ·E. Tognotti, Il clima di festa dopo le polemiche sulle modifiche statutarie. Al grido di “indipendenza” l’omaggio alla bandiera. Entusiasmo per i rappresentanti delle etnie, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 96 - N. 57, Regione, Sassari, Domenica 2 Marzo 1986, p. 12.

·         ·F. Peretti, La relazione di Carlo Sanna conferma la linea di indipendenza- federalismo. “La centralità è sardista”. Ribadita l’alleanza regionale. Durissime reazioni degli alleati. Socialisti e laici sono «irritati». Vento di crisi sulla giunta?, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 96 - N. 57, Regione, Sassari, Domenica 2 Marzo 1986, p. 13.

·         ·G.C. Ghirra, Verso la conclusione il congresso del Psd’Az. Melis: è l’ora del mutamento. I sardisti e la Regione devono cambiare. Scelta indipendentista confermata. Elezioni a tarda notte (1). Il congresso sardista. Trionfo per il leader dei Quattro Mori. No al separatismo. Replica agli alleati. Noi gli antitaliani? “Abbiamo scritto la Carta Costituzionale”. Melis: dobbiamo cambiare la Regione ma anche noi stessi. Da vecchio leone dell’arena non ha risparmiato critiche neppure al Psd’Az. «L’indipendentismo tappa per il federalismo» (2),  “L’Unione Sarda”, l’informatore del lunedì, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVIII - N. 61, «1-in Prima Pagina» e in «2-Attualità», Cagliari, Lunedì 3 Marzo 1986, pp. 1-3.

·         ·A. Testa, No al «paternoster del sottogoverno»,“L’Unione Sarda”, l’informatore del lunedì, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVIII - N. 61, in Prima Pagina, Cagliari, Lunedì 3 Marzo 1986, p. 1.

·         ·A. Ghiani, Genitori del Psd’Az. Adamo ed Eva fecero la natzione»,“L’Unione Sarda”, l’informatore del lunedì, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVIII - N. 61, Attualità, Cagliari, Lunedì 3 Marzo 1986, p. 3.

·         ·G.C. Ghirra, Dopo il congresso sardista prospettive ancora incerte. Regione: sulla Giunta l’incognita del Psi. Responso dai fatti (1). Congresso: Confermata dal Psd’Az la linea indipendentista verso il federalismo. Reazioni: il Pci ora ribadisce il sostegno all’alleanza. Cauti il Psdi e il Pri. Prospettive: Esclusa per ora la crisi, ma la situazione appare ancora incerta. E’ legato al Psi il futuro della Giunta (2), “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVIII - N. 62, «1-in Prima Pagina» e in «2-la Regione», Cagliari, Martedì 4 Marzo 1986, pp. 1-6.

·         ·A. Ghiani, Mentre il Pci conferma il suo appoggio, teso silenzio socialista. Per Psdi e Pri la crisi è improbabile (1). Cronaca di una lunga notte di tensioni. E dopo il voto gran finale con balli. La relazione di Sanna approvata per acclamazione dai 530 delegati. Quasi scontata la riconferma del leader sardista (2), “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVIII - N. 62, «1-in Prima Pagina» e in «2-la Regione», Cagliari, Martedì 4 Marzo 1986, pp. 1-6.

·         ·A. Testa, Il nuovo Psd’Az. Tornano gli «eretici». Lunga notte del voto con balli e canti sardi. Così il il nuovo Consiglio. La minoranza entra nel consiglio nazionale. Una vittoria dei giovani dissidenti. Riconosciuto il ruolo della contestazione interna alla vecchia dirigenza. Un giallo sull’elezione dell’indipendentista «Zampa», [«Ancora più clamoroso il caso del dissidente a vita Giampiero Marras (noto “Zampa”) eletto al consiglio nazionale, ma che rischiava di restare escluso per motivi procedurali. La commissione elettorale (come aveva annunciato la presidenza del congresso) lo aveva bocciato dato che risultava iscritto da pochi mesi. Un assurdo dato che “Zampa” può vantare una militanza di ventiquatro anni,incarichi nelle federazioni e persino nell’esecutivo,  massimo organo del Psd’Az. Escluso nella notte, il suo nome è ricomparso tra gli eletti nel consiglio nazionale nella nota stampa diffusa dalla segreteria regionale. E’ prevalso il buonsenso»], “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVIII - N. 62, Cagliari, Martedì 4 marzo 1986, pp. 1-6.

·         ·A. Testa, Congresso. Confermata dal Psd’Az la linea indipendentista verso il federalismo. Esclusa per ora la crisi ma la situazione appare ancora incerta. La minoranza entra nel consiglio nazionale. Una vittoria dei giovani dissidenti. Riconosciuto il ruolo della contestazione interna alla vecchia dirigenza. Un giallo sull’elezione dell’indipendentista «Zampa», “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVIII - N. 62, la Regione, Cagliari, Marted’ 4 Marzo 1986, p. 6.

·         ·G.P.  Marras, Ricorso avverso la “non proclamazione” della sua elezione al Consiglio Nazionale del Partito, scaturita dal XXII Congresso Nazionale del Partito Sardo d’Azione. Dattiloscritto inedito, Sassari, 8 marzo 1986.

·         ·A. Ghiani, Riunito a Quartu il consiglio nazionale dei Quattro Mori. Unanimità per Sanna. La minoranza chiede più democrazia, [«Nell’articolo è detto: “Altra questione di non secondaria importanza, la conferma o meno di Giampiero Marras (noto ‘Zampa’) nello stesso consiglio nazionale. Eletto dal congresso, Marras rischia d’essere escluso dall’assise del Psd’Az (nel quale milita dal lontano 1951) per via d’una sospensione durata una decina d’anni”. “Personaggio scomodo a causa della sua intransigente fedeltà all’indipendentismo (ora diventato patrimonio comune ed indiscusso dell’ideologia sardista) era stato sospeso malgrado la militanza di vecchia data. E solo da pochi mesi ha riottenuto la tessera. Questa sua ‘fresca iscrizione’ gli procurerebbe a rigor di logica l’accesso a qualunque incarico. Ma a favore di Zampa (che ha anche ricorso contro la mancata ratifica dell’elezione) hanno preso la parola due autentici leader del partito: Mario Melis, presidente della Giunta regionale, ed il parlamentare Battista Columbu. “Ma Nino Piretta, esponente di spicco del partito nel Sassarese, non si è detto d’accordo. La questione  (mentre in consiglio nazionale entra Alvando Melis, segretario della sezione di Siliqua e primo dei non eletti nella lista ‘Democratzia e Indipendentzia’) è stata rimessa alla decisione dei saggi, in altre parole gli otto militanti ‘al di sopra d’ogni sospetto’ chiamati a far parte della commissione di controllo»], “L’Unione Sarda”, l’informatore del lunedì, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVIII - N. 82, Attualità, Cagliari, Lunedì 24 marzo 1986, p. 3.

·         ·A. Ghiani, Domani a Oristano un nuovo vertice del Psd’Az, [«Nell’articolo è detto che la minoranza del partito, che in Oristano aveva ribadito “tutta la sua intransigenza nella scelta dell’indipendentismo e dei programmi a forte caratterizzazione sardista”, chiederà di esaminare “il ricorso presentato da Giampiero Marras, sardista di antica data, privato della tessera per alcuni anni e adesso eletto nel Consiglio Nazionale”, e di ratificarne l’elezione], “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVIII - N. 93, la Regione, Cagliari, Venerdì 4 Aprile 1986, p. 6.

·         ·A. Ghiani, Mentre la minoranza polemizza. I sardisti eleggono la direzione nazionale, [«Nell’articolo in questione si sostiene che “I motivi del contrasto (tra la maggioranza e l’opposizione interna) riguardano la linea politica, ma anche questioni particolari, come la ratifica dell’elezione al consiglio nazionale di Giampiero Marras, uno degli esponenti di punta dell’indipendentismo radicale»], “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVIII - N. 94, la Regione, Cagliari, Sabato 5 Aprile 1986, p. 12.

·         ·A. Ghiani, Nuovo vertice del Psd’Az eletto ad Oristano. Unanimità per Melis, [«In tale articolo è detto che “gli esponenti di minoranza” hanno sollecitato una rapida “conferma nel consiglio nazionale di Giampiero Marras, noto ‘Zampa’, leader storico dei Quattro Mori”»], “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCVIII - N. 95, la Regione, Cagliari, Domenica 6 Aprile 1986, p. 12.

·         ·A. Fiori, Giampiero Marras: S’Iscola Sarda. Un’associazione che svolge un’attività che si pone come alternativa alla integrazione sociale dominante, “Sa República Sarda”, Anno VIII - N. 1, Paginone centrale, Alfa Editrice, Quartu Sant’Elena, 5 Maggio 1986, p. 6.

·         ·G.P. Marras, Lingua sarda, nazionalità e politica linguistica. Obiezioni, importanza e caratteristiche del linguaggio etnicoPosizioni a confronto, Bosa, 10 Maggio 1986, [«Al Convegno-dibattito – promosso da “Iniziative sardiste”, un gruppo ideologico-culturale di Bosa (NU), presso il salone dell’ex ospizio – Giampiero “Zampa Marras presentò una sua relazione che depositò agli Atti del suddetto convegno di studi per una sua eventuale pubblicazione»]. Dattiloscritto inedito, Sassari, 7 Maggio 1986, pp. 11.

·         ·G.P. Marras, Roma / Concluso il 2° Raduno della NazionalitàLa Nazione Sarda attende da 40 anniPresenti le massime autorità delle associazioni. Sfilata per il bilinguismo. Incontro con la Jotti. Riunione con i capigruppo, “Sa República Sarda”, Anno VIII - N. 6, Periodico mensile, [«Direttore Gianfranco Pinna – Responsabile Gustavo Buratti»], Alfa Editrice, Anno VIII - N. 6, Quartu Sant’Elena,  8 Agosto 1986, p. 6.

·         ·G. Olandi, Interviene Giampiero Marras. «Quelli di via Minerva sono militanti sardisti», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 97 - N. 29, cronaca di Alghero, Sassari, Venerdì 30 gennaio 1987, p. 16.

·         ·P. Mannironi, Giampiero Marras difende Cambule e Corronca per il ricorso al pretore: «E’ un diritto della minoranza quello di presentare proprie liste». Smentita la posizione espressa dalla componente regionale, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 97 - N. 58, cronaca di Sassari, Mercoledì 28 Febbraio 1987, p. 12.

·         ·P. Mannironi, Nella sezione sardista “Simon Mossa”Elezioni contestate La minoranza presenta ricorso. Una lista di candidati non è stata ammessa, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 97 - N. 40, cronaca di Sassari, Lunedì 10 Febbraio 1987, p. 13.

·         ·A. Testa, Congresso Psd’Az in Gallura. Mario Melis difende l’Aga Khan ed i suoi progetti. Sassari (1). Congressi. Vertice sardista a Santa Teresa di Gallura. Il Psd’Az e l’Aga Khan. Melis:«E’ seguito da mezzo mondo» (2), [«Nell’articolo è riportato questo inciso: «Prima di dare il via al dibattito (le tematiche indipendentiste sono state affrontate in modo particolare da Giampiero Marras e Gigi Sanna)»], “L’Unione Sarda”, l’nformatore del Lunedì, Anno XCIX - N. 44, 1-in Prima pagina e 2-in Seconda, Cagliari, Lunedì 16 Febbraio 1987, pp. 1-2.

·         ·A. Strinna, Per le votazioni nella sezione Simon Mossa è stato presentato un esposto. Lo scontro tra le correnti del Psd’Az ora si sposta davanti al magistrato, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 97 - N. 57,  cronaca di Sassari, Mercoledì 27 Febbraio 1987, p. 13.

·         ·P. Mannironi, Congresso distrettuale del Psd’Az. Una mezza sconfitta per i «vecchi leoni».  La crescita dell’apparato rende più difficile il controllo del partito per i leader storici. Spazi alla periferia. E’ cominciato il «totosegretario», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 97 – N. 61, cronaca di Sassari, Martedì 3 Marzo 1987, p. 12.

·         ·P. Mannironi, Nuovo ricorso in tribunale. E Cambule non s’arrende. «Lo faccio per salvare un principio» dice l’esponente della minoranza del Psd’Az, [«Appoggiato da Giampiero Marras, che fa parte del consiglio nazionale, in rappresentanza della componente di Democratzia e Indipendentzia», che è minoritaria], “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 97 - N. 62, cronaca di Sassari, Mercoledì 4 Marzo 1987, p. 11.

·         ·F. Birocchi, Aria di fronda nel Psd’Az. Colpi di Zampa sui quattro mori, “TC/Telecomando”, Settimanale dei sardi, (Attualità, Spettacolo e Informazione televisiva), Anno II - N. 49, Cagliari, 29 Marzo/4 Aprile 1987, pp. 5-6.

·         ·G. Paolini, Alghero. Congresso della corrente Democratzia Indipendentzia, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno XCIX - N. 000, la Regione, Cagliari, Mercoledì 39 Aprile 1987, p. 7.

·         ·G. Olandi, Sabato prossimo. La corrente minoritaria sardista si prepara al congresso, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 97 - N. 109, Cronaca di Alghero, Sassari, Giovedì 30 Aprile 1987, p. 15.

·         ·G.P. Marras, Obiettivo indipendenza nazionale e «pulizia»La parola a Giampiero Marras, «Zampa», Sassari,“Il Sassarese” Questa Sardegna, Politica –  Attualità – Cultura – Arte e Sport, Anno XI - N. 5, Sassari, Aprile 1987, p. 4.

·         ·G.P. Marras, Proponiamo una Convenzione Nazionale Sarda Culturale - «Lingua sarda a futura memoria?», [«Nel rivendicare la parità perfetta della nostra lingua con quella italiana – dice Giampiero Marras – noi rivendichiamo uguali diritti per le lingue e parlate alloglotte in Sardegna”», “Il Sassarese” - Questa Sardegna, Sassari, Anno XI - N. 6, Sassari, Aprile-Maggio 1987, p. 3.

·         ·S. Lenza, CSS. Oggi si conclude il primo congresso. Spiga: noi non proponiamo di separarci dallo Stato italiano. E Melis critica gli assenti, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno C - N. 47, Economia & Lavoro, Cagliari, Domenica 21 Febbraio 1988, p. 6.

·         ·G.M. Bellu, Il sindacato sardo dovrebbe confermare Eliseo Spiga (1). Euforia nel sindacato sardo. «La Css esiste, adesso nessuno lo può negare (2), “La Nuova – Nuova Sardegna del lunedì”, Anno 98 - N. 49, Sassari, Lunedì 22 Febbraio 1988, pp. 1-2.

·         ·S. Lenza, Nella Css nuovo leader? Spiga pensa alle regionali, “L’Unione Sarda”, l’informatore del lunedì, Anno C - N. 48, Attualità, Cagliari, Lunedì 22 Febbraio 1988, p. 2.

·         ·P. Mannironi, La Simon Mossa appoggia Piretta con una manciata di voti. Leader al tramonto. Nel Psd’Az cambiano i rapporti di forza interni. I ‘dissidenti’ esultano: «Una vittoria inaspettata», “La Nuova – Nuova Sardegna del lunedì”, Anno 99 - N. 301, cronaca di Sassari, Lunedì 6 Novembre 1989, p.  

·         ·P. Mannironi, La proposta avanzata da «Democratzia e Indipendéntzia». Contro i vecchi schieramenti una lista unitaria tra sardisti. Oggi si svolge il congresso della sezione «Nando Serra», [«Sull’esito delle elezioni nella sezione ‘Simon Mossa’ e sulle prospettive che si aprono per la corrente di ‘Democratzia e indipendentzia’, abbiamo ricevuto una nota del coordinamento distrettuale della componente che qui riassumiamo: “Il dato elettorale scaturito dalle votazioni nella sezione ‘Simon Mossa’ – affermano Marras e i suoi compagni – ha premiato la linea di rinnovamento, di moralizzazione e di critica alla gestione del partito, fin qui coerentemente portata avanti dalla nostra componente, sopra tutto se si pensa che ‘Democratzia e indipendentzia”, a differenza degli altri schieramenti contrapposti, non aveva che sei tesserati su 592 iscritti”.

 

·         Marras afferma più avanti che la sua componente “con il rinnovo degli organi sezionali ha conquistato la centralità nel direttivo di sezione e nel comitato cittadino, così da diventare forza determinante e di equilibrio tra le parti per la formazione di qualsiasi maggioranza interna e acquistare quindi il ruolo di ‘ago della bilancia’ della situazione”.  Lancia quindi un appello “a tutti i delegati ancora non schieratisi ufficialmente con nessuno dei due blocchi contrapposti che si contendono il potere (cioè pirettiani e meloniani) e a tutti i gruppi autonomi organizzati o spontanei… per formare una lista unitaria che veda partecipi, con pari dignità e nel rispetto delle singole diversità, tutti coloro che per affermare l’unità del partito si uniscano contro il settarismo, il localismo e lo sciovinismo, nel sostanziale rispetto delle regole democratiche, del dialogo e della dialettica interna e per il rilancio dell’immagine del partito”»], “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 99 - N. 305, cronaca di Sassari, Venerdì 10 Novembre 1989, p. 15.

·         ·P. Mannironi, Lo propone «Democratzia e Indipendéntzia». Un serio progetto politico che ponga il territorio al centro dell’attenzione, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 99 - N. 309, Sassari, Venerdì 17 Novembre 1989, p. 21.

·         ·A. Strinna, La minoranza del Psd’Az contro l’elezione del segretario.”Un atto arrogante”. Dure accuse rivolte al gruppo di maggioranza: «Il partito ormai è in mano ai non sardisti», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 99 - N. 331, cronaca di Sassari, Venerdì 8 Dicembre 1989, p. 13.

·         ·G.P. Licheri, La Css fra breve costituirà una federazione dei dipendenti delle banche, [«Nell’articolo è riportata una dichiarazione di Giampiero Marras»], “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CI - N. 000, Cagliari, Marghine/Planargia, Domenica 10 Dicembre 1989, p. 13.

·         ·G. Piras, Intervista. Parla Giampiero Marras. Vogliamo uno Stato sovrano. Sardi padroni in casa e arbitri del proprio destino, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CI - N. 332, la Regione, Cagliari, Martedì 12 Dicembre 1989, p. 7.  

·         ·R. Casu, CSS: Casula propone per la Sardegna sviluppo senza le ciminiere della chimica, »] “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CIII - N. 116, la Regione, Cagliari, Domenica 12 Maggio 1991, p. 7.

·         ·G. Cen, Aperto da Casula il congresso del sindacato etnico, La Css scenderà in miniera. «Siamo con chi è in lotta», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 101 - N. 116, Regione, Sassari, Domenica 12 Maggio 1991, p. 13.

·         ·R. Casu, CSS. Eletto il nuovo consiglio nazionale del sindacato. Il congresso si spacca sulla scelta dei dirigenti, [«Tra gli eletti a far parte del Consiglio nazionale della Confederazione Sindacale Sarda figura il nome di Giampiero Marras»] “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CIII - N. 000, la Regione, Cagliari, Martedì 14 Maggio 1991, p. 7.

·         ·G.P. Marras, Relazione introduttiva alla «1ª Conferenza Regionale sulle Politiche finanziarie e creditizie in Sardegna», [«Alla Conferenza, promossa dall’Ufficio studi “Gio. Maria Angioy” della CSS a 45 anni dall’entrata in vigore dello Statuto speciale di Autonomia, che si svolse a Sassari nei giorni 25, 26, 27 Marzo del 1993, presso il Grande salone della Camera di Commercio – dopo la relazione introduttiva ai lavori di Giampiero “Zampa” Marras e quella di Gavino Piredda, segretario del Sindacato Bancari della C.s.s.-Confederazione sindacale sarda – presero la parola come relatori: l’on. Avv. Salvatore Bonesu, l’on. Prof. Nino Carrus, il Prof. Giancarlo Graziola, l’on. Dr. Franco Mannoni, l’on. Avv. Mario Melis, il Dr. Giacomo Meloni, il Dr. Carlo Monni, il Prof. Beniamino Moro, il Prof. Giuliano Mussatti, la Prof.ssa Alessandra Pelloni, il Dr. Lello Puddu, il Prof. Gianfranco Sabatini, il Dr. Eliseo Spiga, l’ing. Franco Tassi e il Prof. Giuseppe Usai»], Sassari, 25-26-27 Marzo 1993.

·         ·A. Strinna, Domani l’assise provinciale del sindacato etnico. Lavoro e libertà i temi del congresso della CSS, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 104 - N. 322, Sassari, Venerdì 25 Novembre 1994, p. 9,

·         ·G. Florenzano, Appuntamento oggi a Sassari. Economia e lavoro nel congresso CSS, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CVI – N. 322, «la Regione», Cagliari, Sabato 26 Novembre 1994, p. 5.

·         ·A. Careddu, «Puntiamo sulla Sardegna: l’era industriale è finita». Inizia stasera a Quartu il congresso nazionale della della CSS. Il leader Casula ne illustra gli obiettivi, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CVI - N. 000, «la Regione», Cagliari, Venerdì 2 Dicembre 1994, p. 5.

·         ·F. Siddi, Identità e nuovi progetti al congresso della confederazione sarda. Css, voglia di sindacato etnico ma anche ambizioni giapponesi. No all’accordo sulla finanziaria dei “confederali”. Un feeling con Palomba, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 104 - N. 331, la Politica regionale, Sassari, Domenica 4 dicembre 1994, p. 5.

·         ·R. Sanna, Pesante sconfitta congressuale del segretario uscente e unanimità di consensi per il presidente Giampiero Marras. Alla CSS la tigre ha divorato il domatore, “L’Opinione della Sardegna”, Anno I - N. 4, Domenica 11 Dicembre 1994, p. 3.

·         ·O. Marogna, Dieci anni fa nasceva il sindacato sardo. Lavoro, problema centrale dei sardi. Nei congressi nazionali di Cagliari e territoriali di Sassari ribadita la specificità della Confederazione Sindacale Sarda, “Il Sassarese”, Attualità – Politica – Cultura – Sport e Spettacoli, Anno XVIII - N. 248, 31 Dicembre 1994, p. 10.

·         ·G.P. Marras, Per una ripresa dell’attività politica, nei confronti sia dei movimenti e dei partiti etnici, sia degli organismi internazionali come l’«UFCEE, l’Unione Federalista delle Comunità Etniche Europee e come pure l’Internazionale Socialista, [«Ordine del giorno presentato il 13 Gennaio 1995 al Consiglio Nazionale del Partito sardo d’azione, rinitosi a Bauladu (OR) nel locale “Su Pausu”, Dattiloscritto inedito, Sassari, 12 Gennaio 1995.

·         ·F. Masia, Giampiero Marras, responsabile di “S’Iscola Sarda” lancia una proposta di mobilitazione a difesa dell’etnia isolana, «Il 1995 sarà l’anno della lingua sarda», “L’opinione della Sardegna”, Anno II - N. 19, Sassari, Martedì 24 Gennaio 1995, p. 4.

·         ·G. Olandi, Dibattito dei pescatori sul fermo biologico, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 105 - N. 35, cronaca di Alghero, Sassari, Domenica 5 Febbraio 1995, p. 27.

·         ·R. Sanna, Il lavoro produttivo si è ridotto a soli quattro mesi. Chiesto un sostegno da parte della Regione. Coro unanime dei pescatori algheresi per la riduzione del fermo biologico, “L’Opinione della Sardegna”, cronaca della Regione, Anno II – N. 32, Sassari, Mercoledì 8 Febbraio 1995, p. 3.

·         ·A. Testa, Si dimette l’indipendentista ‘Zampa’: «Lascio il Psd’Az perché dimentica gli ideali sardisti», “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CVII - N. 000, la Regione, Cagliari, Venerdì 24 Marzo 1995, p. 5.

·         ·P. Porcu, Il militante storico passa a Sardigna Natzione. ‘Zampa’ Marras deluso lascia il Psd’Az e accusa. «In troppi usano il partito per fini personali», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 105 - N. 82, cronaca di Sassari, Sabato 25 Marzo 1995, p. 22.

·         ·G.P. Marras, I candidati alla carica di presidente della Provincia: Giampiero Marras di Sardigna Natzione. Una casa comune per i Sardi. «No alle servitù militari Sì alla zona franca», [«Intervista rilasciata al giornalista Pasquale Porcu»], “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 105 - N. 000, cronaca di Sassari, Giovedì 20 Aprile 1995, p. 18.

·         ·P. Porcu, Giampiero “Zampa” Marras punta su cultura e sardità. Difesa dei ‘patrimoni’. Obiettivo primario valorizzare la «Nazione». Il programma presentato dal candidato del movimento politico «Sardigna Natzione», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 105 - N. 000, cronaca di Sassari, Domenica 23 Aprile 1995, p. 18.

·         ·F. Piras, Il titolare del villaggio Li Cucutti ai manifestanti di Sardigna Natzione. “Chiedo scusa”. Pace fatta ad Agrustos, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 105 - N. 205, cronaca di Nuoro, Sassari, Lunedì 30 Luglio 1995, p. 12.

·         ·T. Piredda, Nuoro. Sfida indipendentista. Deo juro. «Patria sarda (1)», Ieri a Nuoro lanciata la sfida del giuramento indipendentista, «Populu sardu insorgi». Sardigna Natzione: Ora tocca a Palomba. Appello al presidente della Regione. «Mantenga l’impegno di dichiarare la sovranità dell’Isola (2)», “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CVII – N. 211, «1-in Prima pagina» e «2-in Vetrina», Cagliari, Domenica 6 Agosto 1995, pp. 1-2.                         

·         ·G. Sassu, Indetta da Sardigna Natzione. Lunga marcia per il lavoro da Ittiri a Cagliari, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 105 - N. 224, «24ore in Sardegna», Sassari, Domenica 20 Agosto 1995, p. 5.

·         ·V. Fiori, Sardigna Natzione. Lunedì. Parte da Ittiri la marcia per il lavoro, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CVII - N. 228, la Politica, Cagliari, Giovedì 24 Agosto 1995, p. 4.

·         ·G. Sassu, Il ruolo organizzativo della Confederazione sindacale sarda. Tutti pronti per la «marcia» voluta da Sardigna Natzione, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 105 - N. 230, Sassari, Venerdì 25 Agosto 1995, p. 18.

·         ·G. Sassu, Un marcia per la cultura sarda. Partirà lunedì da Ittiri, venerdì l’arrivo a Cagliari, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 105 - N. 231, «24ore in Sardegna», Sassari, Sabato 26 Agosto 1995, p. 5.

·         ·G. Florenzano, Sardigna Natzione. Oggi a Ittiri il via alla marcia. «Più lavoro, benzina meno cara», “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CVII - N. 232, «In Vetrina», Cagliari, Lunedì 28 Agosto 1995, pp. 2-11.

·         ·V. Fiori, Comincia la marcia di Sardigna Natzione, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CVII - N. 230, «cronaca di Sassari, Alghero, Olbia, Ozieri, Tempio», Cagliari, Lunedì 28 Agosto 1995, p. 11.

·         ·C. Filigheddu, Oggi parte il corteo di Sardigna Natzione: manifestazioni in alcune zone della città. Marcia per il lavoro: «caroselli» e slogan, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 105  - N. 230, cronaca di Sassari, 28 Agosto 1995, p. 13.

·         ·P.L. Sechi, Il corteo è partito da Ittiri e ha fatto tappa a Sassari. In marcia per il lavoro. Il messaggio nel nuorese. Le proposte di Sardigna Natzione, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 105 - N. 233, la Politica regionale, Sassari, Martedì 29 Agosto 1995, p. 4.

·         ·P.L. Sechi, Ieri la prima tappa della manifestazione per il lavoro promossa da Sardigna Natzione e Css. Una «marcia» per la sardità. Cento le auto coinvolte e le adesioni aumentano, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 105 - N. 233, cronaca di Sassari, Martedì 29 Agosto 1995, p. 15.

·         ·A. Masala, Sardigna Natzione. Oggi, Corteo da Sedilo per rivendicare il diritto al lavoro, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CVII - N. 233, cronaca di Oristano, Cagliari, Martedì 29 Agosto 1995, p. 20.

·         ·T. Piredda, I nazionalisti sardi a Oristano. Oggi la marcia a Nuoro. “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CVII - N. 234, «In Vetrina», Cagliari, Mercoledì 30 Agosto 1995, p. 2.

·         ·A. Ghiani, Lavoro. La marcia di Sardigna Natzione ha fatto tappa a Nuoro. Fierezza tra gli applausi. «Sardi, in alto la schiena!», “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CVII - N. 235, la Politica, Cagliari, Giovedì 42 Agosto 1995, p. 4.

·         ·G. Piga, Sardigna Natzione dichiara guerra a Berlusconi e al primo cittadino di Olbia, «Denunceremo il sindaco per l’arco di trionfo, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 105 - N. 235, «24ore in Sardegna», Sassari, Giovedì 31 Agosto 1995, p. 2.

·         ·S. Mantega, «Miniere usa e getta». Sardigna Natzione marcia su Carbonia, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CVII - N. 236, la Politica, Cagliari, Venerdì 1° Settembre 1995, p. 4.

·         ·F. Peretti, Si è conclusa ieri l’iniziativa di Sardigna Natzione. La marcia del lavoro si ferma alla presidenza della Regione, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 105 - N. 237, la Politica regionale, Sassari, Sabato 2 Settembre 1995, p. 4.

·         ·P.L. Dessy. Lotta. La grande manifestazione per il lavoro e la cultura sarda. La colonna “affamata”. Da Ittiri a Cagliari per dire al Governo di Roma e alla Giunta regionale che il limite di sopportazione dei sardi è stato da tempo superato. E’ nata così la colonna “affamata”, voluta da Sardigna Natzione, S’Iscola Sarda, Confederazione sindacale sarda, la Casa Comune dei sardi, Comitato per la Costituente, Associazione Giustizia giusta, pastori sardi e gruppi di giovani, donne e disoccupati, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte e Sport, Anno XIX - N. 259, Sassari 15 Settembre 1995,  p. 3 e richiamo in prima pagina.

·         ·P.L. Dessy, Limba sarda, se ne riparla. Contro quella biforcuta… Quattromila docenti già abilitati. Il sardo nelle scuole, negli uffici, nella toponomastica. Rigoroso riconoscimento alle “parlate” friulane, aostane, giuliane e slovene. E Simon Mossa diede il via…, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte e Sport, Anno XIX - N. 260, Sassari 15 Ottobre 1995, p. 13.

·         ·A. Strinna, Nell’oratorio dei salesiani. Sardigna Natzione incontra gli elettori, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 106 - N. 173, cronaca di Sassari, Martedì 25 Giugno 1996, p. 20.

·         ·T. Meloni, Solidarietà di Sardigna Natzione ai negozianti, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 106 - N. 199, cronaca di Sassari, Domenica 21 Luglio 1996, p. 18.

·         ·G. Olandi, Con iscritti di tutta la provincia. Affollato convegno di Sardigna Natzione, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 106 - N. 202, cronaca di Alghero, Sassari, Mercoledì 24 Luglio 1996, p. 32.

·         ·B. Gallizzi, Credito, Trasporti ed Energia, [«Convegno-dibattito organizzato dal Coordinamento provinciale sassarese di Sardigna Natzione. Resoconto giornalistico»],”La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 106 - N. 208, Sassari, Martedì 30 Luglio 1996, p. 18.

·         ·A. Strinna, Elaborate al termine di un convegno-dibattito. Etnia, le proposte di Sardigna Natzione, [«Incontro-dibattito organizzato dal Coordinamento provinciale sassarese per verificare il livello di consapevolezza di essere Nazione, posseduto dai Sardi»],  “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 106 - N. 224, Sassari, Giovedì 15 Agosto 1996, p. 28.

·         ·G. Olandi, Zona franca integrale, [«Nel corso del suo intervento al Convegno-dibattito sull’argomento, promosso dal Coordinamento provinciale sassarese di Sardigna Natzione, Giampiero “Zampa” Marras sostenne – come da resoconto giornalistico – che l’intero territorio dell’Isola di Sardegna e delle sue isole minori, doveva essere trasformato in “Zona Franca Integrale”, Doganale e Fiscale «alla produzione, all’occupazione e al consumo», per un rilancio della sua languente economia agro-pastorale, artigianale, peschereccia, commerciale e industriale, nonché per lo sviluppo e il lavoro, onde arrestare la fuga dei cervelli, lo spopolamento dei paesi e il doloroso fenomeno della disoccupazione e della emigrazione, e porre così un argine all’avanzare delle estreme povertà»], “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 106 - N. 228, Sassari, Martedì 20 Agosto 1996, p. 24.

·         ·T. Meloni, Proposta di Sardigna Natzione. «Occorre vietare l’esportazione delle materie prime», [«E’ una  Proposta di legge d’iniziativa popolare con la quale il Movimento politico indipendentista “Sardigna Natzione” si prefiggeva di indurre il Governo della Regione a vietare l’esportazione di tutte le “Georisorse dell’Isola” (Beni primari essenziali, materie prime grezze, beni naturali e ambientali), prima che esse venissero lavorate in ambito regionale»], “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 106 - N. 245, cronaca di Sassari, Martedì 27 Agosto 1996, p. 26.

·         ·G. Cuccu, Olbia. No al cemento con muretto a Porto Cervo, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 106 - N. 238, «24ore in Sardegna», Sassari, Giovedì 29 Agosto 1996, p. 2.

·         ·U. Cocco, Porto Cervo, due dirigenti fermati dai CC. Sardigna Natzione contro il Master plan (1). Nel pomeriggio, due dirigenti portati in caserma e denunciati per una scritta sui muri. Sardigna Natzione in piazzetta. A Porto Cervo nazionalisti e verdi manifestano contro il Master plan (2), [«All’interno dell’articolo c’è una lunga intervista a Giampiero Marras sulla provocazione dei carabinieri di Porto Cervo per quelle due ore abbondanti fatte trascorrere in caserma a cinque dirigenti del Movimento ‘Sardigna Natzione’ al termine  della manifestazione contro la cementificazione della costa sarda, promossa per ostacolare l’approvazione da parte della Regione del Master Plan del Consorzio Costa Smeralda: un piano che prevedeva la costruzione di duemila ville sul mare e di 1900 appartamenti appena dietro, in quanto si trattava di un’operazione immobiliare, speculativa e non turistica, dannosa per l’ambiente»], “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 106 - N. 242, «in Prima pagina» e «2-in Primo piano/in Sardegna», Sassari, Lunedì 2 Settembre 1996, pp. 1-2.

·         ·U. Cocco, Incontro «interlocutorio» tra la Regione e i rappresentanti della Costa Smeralda. Consegnato a Palomba copia del Master plan. L’Aga Khan ha fretta ma dovrà superare molti ostacoli (1). Verdi e Lega Nord interrogano Napolitano sulla «provocazione» dopo il corteo. Porto Cervo in Parlamento. Al ministro dell’Interno la protesta di Sardigna Natzione (2), “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 106 - N. 243, 1-in Prima pagina e 2-la Politica regionale, Sassari, Martedì 3 Settembre 1996, p. 3.

·         ·T. Meloni, I risultati del terzo raduno estivo dei militanti e degli attivisti di Sardigna Natzione.L’indipendenza parte da Ittiri. “Verso la costruzione di uno Stato sovrano e libero”. Subito il referendum istituzionale, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 106 - N. 246, «Sassari/Hinterland», Venerdì 6 Settembre 1996, p. 26.

·         ·G.P. Marras, Giampiero Marras di Sardigna Natzione propone«Una Sardegna con tanti alberghi di pietra a giusta distanza dal mare». Le ville sono già in eccesso e non danno posti di lavoro rimanendo chiuse per undici mesi l’anno, e sono il pretesto per “vendere” cemento, ferro e plastica, Cagliari, Settimanale d’informazione “In Cassetta”di Ettore Gasperini, Anno II - N. 33, Cagliari, 13 Settembre 1996, p. 1.

·         ·G.P. Marras, Condanniamo gli eccessiApprezziamo i contributi, Sassari, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 126 - N. 257, «in Primo piano/La Replica», Sassari, Mercoledì 18 Settembre 1996, p. 5.

·         ·G.P. Marras, Se non si interviene rapidamente sulla riforma dello Stato in senso federale. «La secessione della Padania dall’Italia sarà un fatto compiuto», Cagliari, Settimanale d’informazione “In Cassetta” di Ettore Gasperini, Anno II - N. 35, Cagliari, 27 Settembre 1996, p. 1.

·         ·G.P. Marras, Più alberghi, meno ville, e meno servi[…], Sassari,“La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 106 - N. 247, «cronaca della Gallura», Sassari, Sabato 7 Settembre 1996, p. 17.

·         ·R. Re., Css e Sardigna Natzione a Roma contro Prodi, [«Nel documento firmato da Giampiero Marras, Sardigna Natzione ha rimarcato “la decisa contrarietà all’ingresso del Paese nell’Europa mercantile di Maastricht, che danneggerebbe irreparabilmente la già debole economia della Sardegna”. Sì, invece, all’ingresso della Sardegna “come nazione a se stante in una grande confederazione etno-politica europea”»], “La Nuova – Nuova Sardegna, Anno 106 - N. 295, la Politica regionale, Sassari, Sabato 26 Ottobre 1996, p. 5.

·         ·R. Re, Si è tenuta ieri la giornata nazionale di mobilitazione delle piccole imprese. La Finanziaria ignora l’industria. L’Api sarda:  «Sì all’Europa ma prima bisogna sopravvivere», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 106 - N. 298, in Primo piano/in Sardegna, Sassari, Martedì 29 Ottobre 1996, p. 4.

·         ·M. Cuccu, Sardigna Natzione: «Inaccettabili i tagli sull’esportazione del pecorino romano». La protesta varca il Tirreno. Cagliari, vertice con dirigenti nazionali sulla situazione nell’Isola, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 106 - N. 309, «in Primo piano/in Sardegna», Sassari, Lunedì 9 Novembre 1996, p. 10.

·         ·G. Olandi, Lo chiede Sardigna Natzione. ‘Impegno per l’edilizia’, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 106 - N. 312, cronaca di Alghero, Sassari, Martedì 12 Novembre 1996, p. 23.

·         ·U. Cocco, La delegazione di pastori oggi incontrerà il commissario Ue. I Mille a Bruxelles. Campanacci e slogan per chiedere all’Europa di non tagliare i contributi all’export di pecorino, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 106 - N. 313, «1-in Prima pagina» e «2-il Fatto del giorno», Sassari, Mercoledì 13 Novembre 1996, pp. 1-3.

·         ·U. Cocco, I pastori a Bruxelles. Ancora adesioni alla marcia. Venerdì in assemblea il consorzio del romano, [«Sardigna Natzione ricorda – in un comunicato del suo dirigente Giampiero Marras – che 103 militanti dell’organizzazione, tra i quali anche lui, stanno partecipando alla delegazione che oggi raggiungerà Bruxelles. E che anche la Confederazione sindacale sarda partecipa alla protesta con 27 lavoratori. Marras afferma di voler così sostenere “le loro giuste battaglie sulle quote-latte e sulle restituzioni comunitarie”, ma anche “creare insieme a essi le condizioni di un nuovo sviluppo della Sardegna, specie ora che le ciminiere spente sono il risultato del fallimento delle scelte legate alla cultura petrolchimica. Soprattutto – prosegue il comunicato di Marras – ora che si sono spezzate le illusioni di un ceto politico e sindacale che su quelle scelte ha costruito la propria fortuna e il disastro dell’economia sarda”»],  “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 106 - N. 313, «il Fatto del giorno», Sassari, 13 Novembre 1996, p. 3.

·         ·R. Sanna, Domenica a Santa Cristina assemblea straordinaria di “Sardigna Natzione”. Il mondo agropastorale aggredito da provvedimenti ingiustificati U.E.- Manifestazione a Roma contro la finanziaria di Prodi, [«Con stendardi e bandiere hanno manifestato, il 13 Novembre, per le vie di Genova e Bruxelles, tra la curiosità della gente, con l′ “abito etnico” e con la tradizionale “Berrita” portata in testa, in segno di orgoglio e di fierezza, quale simbolo della loro identità nazionale»], “Ottopagine”,Settimanale indipendente di politica, cronaca, attualità, Anno I - N. 4, Sassari, 16 Novembre 1996, p. 6.

·         ·A. Masala, «Noi occupiamo la Regione|», “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, l’Informatore del lunedì, Anno CVIII - N. 314, Cagliari, Lunedì 18 Novembre 1996, p. 9.

·         ·G.P. Marras, L’abito “etnico” dei Sardi. Appunti per una improbabile intervista, Sassari, dattiloscritto inedito, Gennaio 1997.

·         ·G.P. Marras, Il concetto di lingua e nazionalità, Sassari, “Arréjonos Natzionalistas”, cartulàriu de Sardigna Natzione (Direttore politico: Antonello Salis di Ploaghe, Coordinatore di redazione: Nicola Succu di Sassari), Númeru únicu, Febbraio 1997, p. 1.

·         ·P.L. Dessy, Storia, tradizioni e provocazioni. Identità nazionale e faccende di bottega. I Sardi rispondono a Bossi a colpi di “Berritta” e di Etnia. La provocazione di Sardigna Natzione ha radici più nobili e ideali di quella leghista. Il costume sardo è simbolo di Autonomia, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte e Sport, Anno XXI  -  N. 288, Prima puntata,  Sassari, 15 Febbraio 1997, p. 5.

·         ·E. Porqueddu, Il Cobra. Figure che compaiono. G.Piero Marras, “Il Sassarese”,  Questa Sardegna,  Politica – Attualità – Cultura – Arte e Sport, Anno XXI - N. 289, Sassari, 28 Febbraio 1997, p. 2.

·         ·P.L. Dessy, Storia, tradizioni, provocazioni. Identità nazionale e faccende di bottega.  Anche l’Alternos fabbricava ‘Berrittas’, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte e Sport, Anno XXI - N. 289, Seconda puntata, Sassari, 28 Febbraio 1997, p. 16.

·         ·G.P. Marras, Il corpo e la veste. Il “velluto” tra storiatradizione e moda,  [«Relazione  sull’abito etnico tradizionale dei Sardi, svolta a Sassari nei locali della Confederazione Sindacale Sarda»], Sassari, Dattiloscritto inedito, 6 marzo 1997.

·         ·G. Rassu, L’uso dell’abito etnico per rivendicare l’integrità e la specificità dei Sardi nel contesto dei popoli europei Marras, “il provocatore”.  Atto politico di grande rilevanza e spessore economico-sociale, “Ottopagine”, Settimanale indipendente di politica, cronaca, attualità, Anno II - N. 10, Sassari, 8 Marzo 1997, p. 6.

·         ·P.L. Dessy, Storia, tradizioni, provocazioni, Identità nazionale e faccende di bottega, “Pro si ‘estìre a cusinu”Esplode il fenomeno dell’abito etnico sardoSono numerosi gli “atelier” al servizio di questa moda, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte e Sport, Anno XXI - N. 290, «Terza ed ultima puntata», Sassari, 15 Marzo 1997, p. 16.

·         ·T. Meloni, Nei panni di «Zampa» Marras. Se l’abito... fa il sardo. A spasso per la città in abito etnico e berritta: le ragioni sociali sposano quelle economiche, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 107 - N. 97, cronaca di Sassari, Mercoledì 9 Aprile 1997, p. 21.

·         ·U. Cocco, Estetismo di stampo etnico, e la “berrita” sfila aMilano. Dandy in velluto. Sono sempre più numerosi i giovani che nel vestire seguono il tradizionale look pastorale o quello contadino, Vogli ad’identità che si sposa con frivolezza e leggerezza post-moderne. Dove ancora lavorano i “mastros de pannu”, le camiciaie, i calzolai. Le botteghe della tradizione, “La Nuova – Nuoava Sardeagna, Anno 107 - N. 000, Società & Cultura, Sassari, Sabato 31 Maggio 1997, p. 35.

·         ·G. Sanna, Il costume etnico simbolo di autonomia. Sardi in “Berrita”, “La Sentinella del Sud”, Progetto per in quotidiano dell’area mediterranea, Anno I – N. 0,  La Sentinella della Sardegna, Supplemento al periodico “Benevento” n. 12/97, Edigrafica Morconese, Napoli, Giugno 1997, p. 6.

·         ·U. Cocco, Nuovi stilisti. Vellutino originale per giovani «cittadini». Moda in passerella: il vellutino a Su Cologone. Un sarto di Orani propone l’abito del pastore per il giovane metropolitano, [«“C’erano modelli di riferimento da ‘Nonsolomoda’. Scimmiottamenti, dice Giampiero Marras di ‘Sardigna Natzione’, in prima fila vestito in velluto nero ‘Sardigna colunia’. Poi anche lui sorrideva, e inorgogliva, perché si sono insinuati in questa serata l’etnico e l’identitario barbaricino, sardistico. Ma con leggerezza, ironia”.»],  “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 107 - N. 162, in Primo piano/in Sardegna, Sassari, Domenica 15 Giugno 1997, p. 5.

·         ·P.L. Dedola, Sardegna in passerella. Bottas, gambales, Berrittas per vestire alla… sardesca. Parte da Orani l’iniziativa per valorizzare l’abito etnico. La sfilata a su Gologone. La provocazione di Giampiero “Zampa” Marras e le creazioni di Pietro Modolo, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte e Sport, Anno XXI - N. 297, Sassari, 30 giugno 1997, p. 11.

·         ·G. Florenzano, In quali paesi farsi confezionare giacca, pantaloni e corpetto. E dove trovare una berritta d’antica foggia. Velluto sardo più che un abito un simbolo che ormai fa moda, [«Nell’articolo è citato più volte Giampiero Marras»], “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CIX - N. 219, La Cultura, Cagliari, Lunedì 11 Agosto 1997, p. 11.

·         ·O. Marogna, I politici sardi “ricercati” per alto tradimento del popolo sardo. Wanted “alla sarda”. Sequestrati i manifesti che Sardigna Natzione ha affisso in molti centri isolani. Uno scherzo con un fondo di verità, “Il Sassarese”, Queata Sardegna, Politica – Cultura – Attualità – Arte e Sport, Anno XXI - N. 300, Sassari, 15 Agosto 1997, p. 16.

·         ·A. Pintau, Il nazionalitario Zampa testimonial della Sardegna in velluto e gambali. L’abito “etnico” fa il monaco o il bandito?, “Sassari Sera”, Sardegna, Periodico politico d’informazione, Anno 37 - N. 10, Sassari, Ottobre 1997, p. 11.

·         ·G. Bazzoni – C. Filigheddu, “Faremo Saltare Fiume Santo”. Un “commando” di Sardigna Natzione occupa la centrale Enel. “Vogliamo pagare l’energia come gli altri italiani”, [«Foto del gruppo di indipendentisti che ha occupato la centrale Enel di Fiume Santo»], “La Nuova – Nuova Sardegna del Lunedì”, Anno 108 - N. 287, «in Prima pagina» e «in Primo piano», Sassari, Lunedì 20 Ottobre 1997, pp. 1-3.

·         ·G. Bazzoni, Conclusione pacifica dell’azione di otto militanti per protestare contro il caro-energia. Sardigna Natzione beffa l’Enel, «Siamo armati»: per tre ore resistono nella centrale. Denunciata una colossale rapina che da decenni dissangua l’isola, “La Nuova - Nuova Sardegna del Lunedì”, Anno 108 - N. 287, «in Primo piano», Sassari, Lunedì 20 Ottobre 1997, p. 3.

·         ·C. Filigheddu, Minuto per minuto la lunga trattativa fra il prefetto e gli autori del blitz. Berrittas in sala controllo. I separatisti minacciavano di «spegnere» la Sardegna. L’abito etnico tenuto nascosto sino all’ultimo. E all’uscita un passaggio sulle auto della polizia, “La Nuova – Nuova Sardegna del Lunedì”, Anno 108 - N. 287, «in Primo piano»,  Sassari, Lunedì 20 Ottobre 1997, p. 3.

·         ·C. Filigheddu, Un incontro in prefettura smorza la tensione, «E ora azioni giudiziarie contro le tariffe troppo alte», “La Nuova – Nuova Sardegna del Lunedì”, Anno 108 - N. 287, «in Primo piano», Sassari, Lunedì 20 Ottobre 1997, p. 3.

·         ·G.B. Puggioni, Fiumesanto. Centrale occupata: «Paghiamo troppo». Blitz contro l’Enel. Protesta di Sardigna Natzione (1). I militanti durante una visita guidata si sono impadroniti della sala di controllo. Minacciavano il black-out per protesta contro i costi energetici. Ricevuti dal prefetto. Occupata la termo centrale. Blitz di Sardigna Natzione: sei ore a Fiumesanto. I manifestanti denunciati all’autorità giudiziaria (2), “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CIX - N. 288, «1-in Prima pagina» e «2-in provincia di Sassari», Cagliari, Lunedì 20 Ottobre 1997, pp. 1-15.

·         ·G. Zasso, Hanno minacciato di manomettere gli impianti e dopo incontro con il prefetto hanno desistito. Blitz degli indipendentisti sardi: occupata la centrale. Il commando, infiltratosi tra i visitatori, era composto da 6 uomini e 2 donne. Indossavano abiti etnici, “Corriere della Sera del lunedì”, Anno 36 - N. 41, «Cronache», Milano, Lunedì 20 Ottobte 1997.

·         ·T. Angeli, 289, Un commando che indossava costumi etnici occupa la centrale di Fiumesanto. Separatisti all’assalto in Sardegna. «Sardigna Natzione» ha minacciato di lasciare la Sardegna al buio (1). Sassari: otto attivisti di «Sardigna Natzione» si sono incatenati per protesta ai pannelli di controllo dello stabilimento. Blitz indipendentista alla centrale Enel. Immediato intervento delle forze dell’ordine, l’occupazione si è risolta senza incidenti. L’azione per denunciare le bollette troppo salate. Gli isolani, secondo il «commando», pagherebbero il 40 per cento in più rispetto agli abitanti di altre regioni.  Smentita dall’azienda elettrica: «Il costo è uguale in tutta Italia» (2), “Il Tempo”, Quotidiano indipendente, Anno CIV - N. 000, «1-in Prima pagina» e «2-in Primo piano», Roma, Lunedì 20 Ottobre 1997, pp 1-6.

·         ·M.G. Coletti, Il grande Mediatore. Il prefetto di Sassari spiega le ragioni della protesta: «Chiedono solo pari opportunità», “Il Tempo”, Quotidiano indipendente, Anno 54 - N. 289,  «in Primo piano», Roma, Lunedì 20 Ottobre 1997.

·         ·G.B. Puggioni, Fiumesanto. Centrale occupata. “Paghiamo troppo”. Blitz contro l’Enel. Protesta Sardigna Natzione, “L’Unione Sarda”, l’informatore del Lunedì, Anno CIX - N. 288, richiamo in Prima pagina, Cagliari, Lunedì 20 Ottobre 1997, p. 1.

·         ·G.B. Puggioni, Occupata la termocentrale. Blitz di Sardigna Natzione: sei ore a Fiumesanto. I militanti durante una visita guidata si sono impadroniti della sala di controllo. Minacciavano il black-out per protesta contro i costi energetici. Ricevuti dal prefetto. I manifestanti denunciati all’autorità giudiziaria, “L’Unione Sarda”, l’informatore del Lunedì, Anno CIX - N. 288, provincia di Sassari, Cagliari, Lunedì 20 Ottobre 1997, p. 15.

·         ·M. Mostallino, Fiumesanto: «Adesso sbugiarderemo l’Enel» (1). Anche Bainzu Piliu d’accordo sulla provocazione di Marras. “Commando” in velluto e colonialismo energetico (2),“L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CIX - N. 292, provincia di Sassari, Cagliari, Venerdì 24 Ottobre 1997, p.

·         ·E. Piras, Ribalta. L’«occupazione» di Fiume Santo. Ai separatisti sardi si è accesa la lampadina! Storia striminzita di  una domenica diversa, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte e Sport, Anno XXI - N. 304, Sassari, 30 Ottobre 1997, p. 15.

·         ·M. Mossa, Fiumesanto. Sardigna Natzione dopo il blitz alla termocentrale. «Adesso processateci». In programma altre iniziative clamorose. «Così siamo riusciti ad entrare a Fiumesanto». Il costo dell’energia: «L’Enel mente sapendo di mentire», “L’Unione Sarda”, Quotidiano  indipendente fondato nel 1889, Anno CIX - N. 289, provincia di Sassari, Cagliari, Martedì 21 Ottobre 1997, p. 29.

·         ·C. Filigheddu, Fiumesanto, indagati otto esponenti di Sardigna Natzione. Tre accuse per il blocco dell’Enel, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 108 - N. 295, «1-in Prima pagina» e «2-24ore in Sardegna», Sassari, pp. 1-2.

·         ·M. Mostallino, Dopo il blitz a Fiume Santo. Indipendentisti denunciati per sabotaggio (1)Sassari. Blitz a Fiumesanto: denunciati otto indipendentisti (2), “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CIX - N. 296,  «1-in Prima pagina» e «2-in provincia di Sassari», Cagliari, Martedì 28 Ottobre 1997, pp. 1-24.

·         ·M. Mossa, Il commando di Sardigna Natzione che aveva occupato Fiumesanto fa i conti all’Enel «Sardi penalizzati perché manca il metano»Caro energia: «Ecco perché costa di più»., “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CIX - N. 300, L’Economia, Cagliari, Sabato 1 Novembre 1997, p. 7.

·         ·F. Manca, Sardigna Natzione. Energia meno cara per tutti i sardi. «Ecco come fare», “L’ Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CIX -N. 304, la Regione, Cagliari, Mercoledì 5 Novembre 1997, p. 5.

·         ·F. Masala, Sardi penalizzati dalla mancanza di fonti alternative: la protesta di imprenditori e politici. La bolletta più cara d’Italia. Alle famiglie e alle imprese l’energia costa il 40% in più. «Subito il piano energetico». L’Enel e la nostra isola. Oggi Testa e Tatò a Cagliari, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CIX - N. 313, la Regione, Cagliari, Venerdì 14 Novembre 1997, p. 4.

·         ·A. Franchini, L’ente pubblico per l’energia ha presentato i piani industriali. Polemiche con il sindaco di Porto Torres sulla riconversione della centrale. Tariffe inferiori, «non dipende da noi». L’Enel assicura: «Se l’Authority ci autorizza bollette ridotte ai sardi». Indipendentisti esclusi dal convegno. Sulla questione Fiume Santo, scontro tra il presidente dell’Enel e il sindaco Cossu. Testa: «Solo voi avete cambiato idea sul carbone»,  “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 108 - N. 424, la Politica regionale, Sassari, Sabato 15 Novembre 1997, p. 7.

·         ·L. Caravano, A Cagliari il presidente dell’ente Chicco Testa gela Regione e sindaci. Dimenticate il metano. L’Enel brucerà solo il carbone. Costerà 1000 miliardi disinquinare il minerale del Sulcis. Indipendentisti bloccati dalla polizia. «Dal ’98 tariffe meno care», “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CIX - N. 314, la Regione, Cagliari, Sabato15 Novembre 1997, p. 4.

·         ·G.P. Marras, SassariDietro la polemica dell’insegnante che parlava in dialettoCi sono quattromila docenti e sono pronti a fare scuola in lingua sarda, [«Intervista rilasciata a Giuseppe Florenzano»],“L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CIX - N. 348, Sassari, Venerdì 19 Dicembre 1997, p.

·         ·G.P. Marras, Quella volta che per difendere il sardo ci fu chi decise di affrontare a Genova anche il giudizio di un  tribunale, [«Intervista rilasciata a Giuseppe Florenzano»], “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CIX - N. 348, Sassari, Venerdì 19 Dicembre 1997, p.

·         ·M. Pisano, Fabbriche chiuse, imprese fallite, 330 mila disoccupati, disperazione, miseria e fame. Crack Sardegna. Gli imprenditori processano il Pds, [All’interno dell’articolo è detto: «Tutto deriva dal fatto che la Sardegna è un colonia dell’Italia, nel senso classico della parola – dice Giampiero Marras di Sardigna Natzione -. Il potere reale è situato fuori dell’Isola (a Roma, a Milano, a Torino, a Bologna), e qui è esercitato dai partiti d’importazione che seguono le direttive del governo di Roma, delle cooperative rosse e dei potentati economici e finanziari italiani»], “Sa República Sarda”, Direttore responsabile Gianfranco Pinna, Anno XXI - N° 2, Tema del giorno, Cagliari, 3 Marzo 1998, pp. 1-9.

·         ·R. Sanna, Costituente Sardista e Psd’Az: galassia impazzita. Sun solu battorinas. Ancora troppe differenze politico-ideologiche tra coloro i quali sono nati in questa Isola, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte e Sport, Anno XXII - N. 314, Paginone centrale, Sassari 31 Marzo 1998, pp. 10-11.

·         ·E. Porqueddu, Forza Paris per il Federalismo, Sardegna Repubblica. Proposto il progetto di costituzione di uno Stato di fatto e di diritto. L’evoluzione porterebbe al mantenimento dell’integrità nazionale ma con la salvaguardia istituzionale di propria specificità e autonomia. Un ritorno alle radici storico-politiche dell’Isola. “Zampa” primo presidente… Chi io?, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità  - Cultura – Arte e Sport, Anno XXII - N. 315, Copertina, Sassari 15 Aprile 1998, p. 1.

·         ·E. Porqueddu, La Sardegna diventa Repubblica? La “zampata” del terzo millennio. Giampiero Marras… primo presidente, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte e Sport, Anno XXII - N. 315, Sassari 15 Aprile 1998, p. 8.

·         ·P.L Dessy, Il dibattito sulla “Questione sarda” è aperto. Forza Paris per il Federalismo, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte e Sport, Anno XXII - N. 315, Sassari 15 Aprile 1998, p. 8.

·         ·G.P Marras, Progetto di costituzione della Repubblica Sarda. Presentato da Giampiero “Zampa” Marras quale contributo alla discussione (Bosa 15 Marzo 1998), “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura –Arte e Sport, Anno XXII - N. 315, Sassari 15 Aprile 1998, p. 9.

·         ·G.P. Cantoni, Continuità territoriale: Sardigna Natzione protesta in aereoporto, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CX - N. 125, la Regione, Cagliari, Domenica 10 Maggio 1998, p. 25.

·         ·G. Olandi, Fertilia: Sardigna Natzione contesta lo sconto di 10mila lire. Protesta contro l’elemosina Alitalia, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 110 - N. 125, «24ore in Sardegna», Sassari, Domenica 10 Maggio 1998, p. 15.

·         ·R. Mambelli, Minoranze linguistiche: primo «sì» alla legge. Pieno riconoscimento al sardo e al catalano, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 110 - N. 000, Sassari, 19 Giugno 1998, p. 2.

·         ·G. Pisano, Cagliari. Referendum, ieri al mercato di San Bendetto. Lo show di Di Pietro. E Sardigna Natzione contesta (1). Referendum. Antonio Di Pietro ne deve rastrellare ottomila al giorno. La macchina da firme. Un salto a Cagliari «per salvare l’Italia (2)», “L’Unione Sarda”,Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CX - N. 188, «1-in Prima e 2-seconda pagina», Cagliari, Sabato 11 Luglio 1998, pp.1-2.

·         ·C. Tabasso, Antonio Di Pietro. «Referendum contro i vecchi tromboni». Sardigna Natzione e socialisti sardi. La contestazione degli indipendentisti, “Il Quotidiano di Sassari”, Anno I - N. 000, Regione, Cagliari, Mercoledì 11 Luglio 1998, p. 3.

·         ·F. Fiori, Blitz indipendentistaSardigna Natzione sommerge di combustibile il sottosegretario Valerio Calzolaio durante un convegno internazionale a Porto Torres. Clamorosa protesta contro l’arrivo del coke a Fiume Santo: «La Sardegna non è la pattumiera del Mediterraneo»«E beccati ’sto carbone», “Il Quotidiano di Sassari”, Anno I - N. 193, Il Fatto, Sassari 19 Settembre 1998, p. 3.

·         ·C. Tabasso,  Da Porto Torres Sardigna Natzione proclama la linea dura e promette battaglia su ambiente e energia. «Da oggi sarà intifada». Gli indipendentisti sfidano Enel e Governo, “Il Quotidiano di Sassari”, Anno I - N. 199, cronaca di Sassari, Sabato 26 Settembre 1998, p. 7.

·         ·F. Bassi, Fondazione Grauso. Al “Verdi” dalle 17:30. Oggi a Sassari Gorbaciov, [«All’interno dell’articolo è stata collocata una fotografia di Raissa e Gorbaciov al loro arrivo in terra di Sardegna»], “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CX - N. 263, in Seconda pagina, Cagliari, Martedì 29 Settembre 1998, p. 2.

·         ·G.B. Puggioni, Mikhail Gorbaciov. Sassari incantata dall’uomo che ha cambiato il corso della storia (1). Gorbaciov a Sassari. Ora guardo il mondo attraverso la griglia dei dieci comandamenti». I dannati dell’economia globale. «Un miliardo di persone vive con un dollaro al giorno». Pienone al teatro Verdi per l’ex leader sovietico ospite della Fondazione Grauso. «Il mondo chiede stabilità» (2), [«All’interno dell’articolo è riprodotta una foto, nella quale è inquadrato Giampiero Marras, mentre dona a Gorbaciov – in segno di profonda, rispettosa stima e amicizia – una “berritta”, l’antico copricapo dei ‘Re Pastori’ della Sardegna e principale simbolo della “identità vestimentaria” dei Sardi»], “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CX - N. 264, «1-Manchette in Prima pagina» e «2-in Vetrina », Cagliari, Martedì 29 Settembre 1998, pp.1-2.

·         ·G.B. Puggioni, Gorbaciov a Sassari. Torna la folla delle grandi occasioni al Verdi. Mikhail il conquistatore. Una lezione di storia ha sedotto i sassaresi, [«L’articolo contiene una dichiarazione rilasciata a Gibì Puggioni da Giampiero Marras»], “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CX - N. 265, provincia di Sassari, Cagliari, Mercoledì 30 Settembre 1998, p. 28.

·         ·R. Pietrasanta, Ambiente: gli indipendentisti interpellano Ronchi e Veltroni, “Il Quotidiano di Sassari”, Anno I - N. 204, cronaca di Alghero, Venerdì 2 Ottobre 1998, p. 11.

·         ·C. Tabasso, Mossa a sorpresa del pensatore indipendentistaZampa Marras prende i voti, “Quore”, inserto satirico politicamente scorretto [«Tutti i fotomontaggi dei precedenti numeri, di questo e degli altri sono stati, sono e saranno realizzati da Nicola Sotgiu»], Anno I - N. 4, supplemento di “Il Quotidiano di Sassari”, Anno I - N. 207, Martedì 6 Ottobre 1998, p. 19.

·         ·P. Saba, Legge quadro sulla pesca, protesta Sardigna Natzione, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 108 - N. 249, cronaca di Porto Torres, Sassari, Venerdì 9 Ottobre 1998, p.

·         ·M. Piredda, Zampa Marras, Nando Nocco e Tony Tramaloni denunciano il rischio che su Porto Torres si abbatta una bomba composta di carbone, bitume “importato” e altre sostanze nocive. “No all’Orimulsion”, Sardigna Natzione contro Enel e Stato, “Il Quotidiano di Sassari”, Anno I - N. 218, cronaca di Sassari, Domenica 18 Ottobre 1998, p. 19.

·         ·R. Re., Ieri una tavola rotonda. Css: lavoro e sviluppo legati all’identità. Parte il congresso, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 110 - N. 340, la Politica regionale, Sassari, Domenica 13 Dicembre 1998, p. 4.

·         ·C. Tabasso, Clamoroso: Gavino Sale in realtà è Lello Arena! A destra il comico napoletano mentre tenta di difendersi dall’ accusa di aver preso in giro gli indipendentistiAlla sua sinistra il ferocissimo Zampa Marras gli fa capire con un gesto inequivocabile ciò che intende fargli per punirloNando Nocco intanto ascolta scettico l’autodifesa di Lello Arena. In alto a sinistra l’attore partenopeo in uno dei suoi travestimenti più riusciti, “Quore”, inserto satirico politicamente scorretto, Anno II - N. 9, di “Il Quotidiano di Sassari”, Anno II - N. 1, Martedì 2 Gennaio 1999, p. 19.

·         ·C. Tabasso, Saranno processati per resistenza a pubblico ufficiale gli otto attivisti di Sardigna Natzione che nell’ottobre del ’97 occuparono la centrale Enel. La prima udienza fissata in pretura per il 30 settembre. Rischiano una condanna fino a cinque anni. Il commando di Fiumesanto finisce alla sbarra, “Il Quotidiano di Sassari”, Anno II - N. 51, cronaca, Mercoledì 3 Marzo 1999, p, 4.

·         ·G.P. Marras, Sas rejones de s’atzione de Amsicora, “Il Quotidiano di Sassari”, Anno II - N. 51, articolo di spalla, Sassari, Mercoledì 3 Marzo 1999, p. 4.

·         ·C. Tabasso, Sardigna Natzione. Blitz di Fiumesanto: otto rinvii a giudizio (1). Saranno processati per resistenza a pubblico ufficiale gli otto attivisti di Sardigna Natzione che nell’ottobre del ’97 occuparono la centrale Enel. La prima udienza fissata in pretura per il 30 settembre. Rischiano una condanna fino a cinque anni. Il commando di Fiumesanto finisce alla sbarra (2), “Il Quotidiano di Sassari”, Anno II - N. 51, «1- in Prima pagina» e «2-cronaca», Sassari, Mercoledì 3 Marzo 1999, pp.1-7.

·         ·C. Filigheddu, Il 30 settembre processo per l’occupazione di Fiumesanto. Indipendentisti alla sbarra, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 111 - N. 61, «in Primo piano/in Sardegna», Sassari, Giovedì 4 Marzo 1999, p. 6.

·         ·G. Bazzoni, La protesta di AgostoOccupazione di Fiumesanto, in novembre processo a Sassari, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 111 - N. 295, cronaca di Porto Torres, Sassari, Giovedì 28 Ottobre 1999, p. 25.

·         ·C. Tabasso, Lunedì processo a ‘Amsicora’. «Un euro parlamentare basco sostiene SN contro il caro energia, “Il Quotidiano di Sassari”, Anno II - N. 290, Cronaca, Sassari, Venerdì 19 Novembre 1999, p. 4.

·         ·B. Gallizzi, «Dovevano processare l’Enel». Dopo Fiume Santo Sardigna Natzione «assalta» lo Stato. Domani davanti al Gip gli otto componenti del Commando Amsicora, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 111 - N. 292, cronaca di Sassari, Domenica 21 Novembre 1999, p. 13.

·         ·C. Tabasso, L’eurodeputato Koldo Gorostiaga rappresenterà l’isola a Strasburgo. La prima interpellanza sarà per gli uomini di Sardigna Natzione domani in tribunale per Fiume Santo. «In Europa con noi». La Sardegna si mette il Basco, “Il Quotidiano di Sassari”, Anno II - N. 292, cronaca, Sassari, Domenica 21 Novembre 1999, p. 1.

·         ·L. Fiori, Il processo è stato rinviato a giugno del prossimo anno. In Tribunale gli indipendentisti che occuparono Fiume Santo, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CXI - N. 294, provincia di Sassari, Cagliari, Martedì 23 Novembte 1999, p. 6.

·         ·C. Tabassso, Gli otto indipendentisti che nel ’97 occuparono la centrale di Fiumesanto saranno processati il primo giugno del 2000. Slitta il processo ad “Amsicora”. «Agimmo per difendere i sardi», “Il Quotidiano di Sassari”, Anno II - N. 000, Sassari, Martedì 23 Novembre 1999, p. 5.

·         ·P. Casu, Da sempre cultore di tutto quello che possa essere ricondotto sotto il denominatore comune della Sardità, Giampiero “Zampa” Marras, rivela – attraverso le parole della moglie e del figlio – un animo romantico e poetico. Ma si dice pronto a dare battaglia, non tanto per la conquista di Palazzo Ducale, quanto per rendere possibile il sogno dell’Indipendenza isolana. Il cavaliere in berritta cerca Patria, [«Intervista rilasciata per “L’inchiesta quotidiana” dalla moglie Bonarella Mazzuzi e dal loro figlio, Augusto Marras»], “Il Quotidiano di Sassari”, Anno III - N. 82, Paginone centrale, Sassari, Venerdì 24 Marzo 2000, pp. 14-15.

·         ·M. Carta, «Noi come aria fresca  nel palazzo del potere». Parla Giampiero “Zampa” Marras, candidato sindaco di Sardigna Natzione. «Siamo l’unica lista nazionalitaria in lizza. Gli altri? Disgregati». «Né destra né sinistra, noi siamo in alto con la Sardegna nel cuore, e uniti da un progetto», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 112 - N. 98, cronaca di Sassari, Martedì 11 Aprile 2000, p. 10.

·         ·G. Bazzoni, «Cherimus faeddare sardu». Show degli otto indipendentisti ieri in tribunale al processo per l’«occupazione» di Fiume Santo, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 112 - N. 147, Sassari, Venerdì 2  Giugno 2000, p. 1.

·         ·A. Ditel, L’Isola delle vanitàVelluti e mondanità, Modolo in costa. Folla alla sfilata del sardo. In un libro la storia dello stile etnico, [«In occasione della presentazione del libro di Umberto Cocco e Giampiero Marras, Una moda fuorilegge (Cuen 2000), con  prefazione di Giovanni Lilliu: centosessanta pagine dedicate alla ricostruzione del passaggio dal costume tradizionale all’abito a due pezzi, nel corso di due secoli, nella piazzetta Santa Croce di Olbia hanno sfilato sabato notte i velluti del sarto oranese Paolo Modolo, indossati da una ventina fra ragazze ragazzi per le scale della chiesa e il pavimeno in granito davanti a San Paolo»], “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 112 - N. 177, Olbia, Lunedì 8 luglio 2000, p. 13.

·         ·U. Cocco - G.P.  Marras, La maschera e l’identitàIl fascino del pastore in velluto, Quartu S. Elena, “Sa Republica Sarda”, Settembre 2000, p. 3.

·         ·G. Bazzoni, Indipendentisti davanti al giudice il 10 dicembre. Salta per la quinta volta il processo per l’assalto alla termo centrale Enel, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 112 - N. 292, cronaca di Sassari, Martedì 23 Ottobre 2000, p. 19.

·         ·A. Pintau, Il fascino del pastore in velluto e la riscoperta di uno stile etnico. Una moda fuorilegge, “Sassari Sera”, Anno 40 – N. 9, Periodico politico d’informazione, Sassri, Ottobre-Novembre 2000, p. 27.

·         ·P.L. Dessy, Libri-recensioni. Vestivamo a sa sarda. Una moda fuorilegge, “Il Quotidiano di Sassari”,Anno III - N.278, Cultura, Sassari, Venerdì 24 Novembre 2000, p. 20.

·         ·M. Carta, «Vogliamo il processo in limba». Indipendentisti dal Gup per le «taglie» sulla giunta Palomba, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 112 - N. 321, Sassari, Mercoledì 29 Novembre 2000, p. 29.

·         ·C. Tabasso, Processo in limba. Sassari: Alla sbarra il commando Amsicora di Sardigna Natzione (1). Sassari. Processo in lingua sarda. Il giudice Guido Vecchione ha naccolto la richiesta degli indipendentisti di essere processati in sardo e in italiano. Ma l’accusa gli ha contestato il reato di violenza psicologica. «Vogliamo i nostri interpreti (2)», “Il Quotidiano di Sassari”, Anno III - N. 283, «1-in Prima pagina» e «2-in cronaca di Sassari», Venerdì 1 Dicembre 2000, p. 21.

·         ·C. Tabasso, Il racconto di Giampiero “Zampa” Marras. «Il giorno  che risposi “in limba” al Giudice…», “Il Quotidiano di Sassari”, Anno III - N. 283, cronaca di Sassari, Venerdì 1 Dicembre 2000, p. 20.

·         ·M. Carta, Commando Amsicora alla sbarra, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 112 - N. 000, Sassari, Domenica 9 Dicembre 2000, p. 28.

·         ·A. Pintau, Il fascino del pastore in velluto e la riscoperta di uno stile etnico. Una moda fuorilegge, “Sassari Sera - Sardegna”, Anno 40 - N. 9, Periodico politico d’informazione, Sassari, Ottobre/Novembre 2000, Pagina 27.

·         ·P.L. Dessy. Speciale. Zampa: terzo processo “in limba”. Dal giornalista Pierluigi Dessy riceviamo e volentieri  pubblichiamo il racconto dei due processi nei quali Giampiero “Zampa” Marras si difese in sardo, e ottenne di poter avere un interprete. Una storia che lo stesso Marras raccontava il giorno del processo Amsicora, “Il Quotidiano di Sassari”, Anno III - N. 288, A proposito di limba, Sassari, Giovedì 7 dicembre 2000, p.21.

·         ·A. Meloni, Quando il pastore sardo abbandonò l’orbace per il velluto. Presentato al palazzo dela Provincia il libro di Cocco e Marras, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 112 - N. 337, «Società & Cultura», Sassari, Lunedì 18 Dicembre 2000, p. 51.

·         ·P.L. Dessy, Un libro di notevole valore sociologico. “Una moda fuorilegge”. Una ricerca sull’abito etnico che abbraccia tre secoli di storia sarda. L’appassionante lavoro di Giampiero Marras e Umberto Cocco. Prefazione di Giovanni Lilliu, presentazione di Placido Cherchi, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Anno XXI - N. 290, Sassari, 15 gennaio 2001, p. 12.

·         ·M. Carta, Indipendentisti davanti al giudice il 10 diecembre. Salta per la quinta volta il processo per l’assalto alla termo centrale Enel, [«Il coordinatore nazionale di Sardigna Natzione, Bustianu Cumpostu, sottolinea come in questo modo “si perda il nesso tra il fatto, le motivazioni politiche e culturali, il percorso dibattimentale”. “Esigiamo – afferma invece Giampiero Zampa Marras, uno degli imputati – che il processo si svolga in tempi ravvicinati, perché siamo in attesa di una sentenza da più di quattro anni” »], “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 114 - N. 292, Sassari, Martedì 23 Ottobre 2001, p. 19.

·         ·L. Fiori. Gli indipendentisti: «Non vogliono la “limba” in aula»,”L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CXIII - N. 295, l’unione di Sassari, Martedì 23 Ottobre 2001, p. 29.

·         ·P. Canu, Fiumesanto. Sassari, processo agli indipendentisti che occuparono la centrale (1). Sassari, occuparono la sala comandi della centrale: «Ma per denunciare le maxibollette applicate nell’isola». In limba contro l’Enel davanti al giudice. Primo processo col traduttore per gli indipendentisti sardi (2), “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CXIII - N. 341, «1-in Prima pagina e 2-in seconda», Cagliari, Martedì 11 Dicembre 2001, pp. 1-2.

·         ·G.P. Marras, Pro sa leada in possa de sa Termutzentrale Ilétriga de Frùmene Santu, in Agru de Tàtari, de su 19 de su mese ’e Santuaìne de su 1997, (Per l’occupazione della Termocentrale Elettrica di Fiumesanto, in Agro di Sassari, del 19 Ottobre del 1997), [«Dichiarazione spontanea» resa, il 9 dicembre del 2001 in ‘Lingua Nazionale Sarda’, da Giampiero “Zampa” Marras al Giudice monocratico del Tribunale Penale di Sassari, Dr. Guido Vecchione, assistito dal Prof. Michele Pinna, docente a contratto della locale Università, e dallo stesso nominato quale proprio interprete personale, nell’ambito del processo intentato contro il Commando ‘Amsicora’ di “Sardigna Natzione Indipendéntzia” per l’occupazione della Termocentrale elettrica di Fiumesanto. I suoi componenti misero in atto tale azione per denunciare la disparità di trattamento riservata ai Sardi, costretti a pagare circa il 40% in più di “bolletta energetica complessiva”, rispetto ai cittadini di tutte le altre regioni dello Stato italiano»]. “Dichiarazione decrittata da nastro magnetico e trascritta il 10 Dicembre 2001”. Documento inedito, stampato da computer e fotocopiato in proprio in centinaia di copie da SN, il Movimento Indipendentista in questione, presso l’Unidata di Sassari il 15 dicembre del 2001.    

·         ·A. Testa, Il bilinguismo entra in tribunale. Signor giudice, S’Enel at furadu, “L’Unione Sarda, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CXIII - N. 341, «in Prima pagina», Cagliari, Martedì 11 Dicembre 2001, p. 1.

·         ·F. Casula, Prefazione ad A. Guiso, Balente, [«Nell’introduzione al romanzo di Antonello Guiso, Francesco Casula in una nota a pagina dodici così scrive: “Sull’abito di velluto nero e sull’abito etnico in generale vedi la recente opera ‘Una moda fuorilegge – Il fascino del pastore in velluto, la riscoperta di uno stile etnico’, Cuen editore, Napoli 2000. Autori sono Umberto Cocco, giornalista e Giampiero Marras, estroso e noto personaggio, bancario di professione, studioso di lingua e cultura sarda per passione, militante politico e sindacale etnicista: è fra l’altro dirigente della Confederazione sindacale sarda (Css), il sindacato etnico sardo. Scrive il grande archeologo Giovanni Lilliu nella prefazione del libro (pagg. 24-25): “Il nero abito, simbolo della Sardegna nuova, corre ormai nell’isola ed è conosciuto ed apprezzato, per quanto se ne sa, oltre le sue frontiere aperte, come dovuto, alla comunicazione coi popoli, via etere, in tempo reale… Ci si rifà all’abito nero adottato alla corte di Spagna nel Quattrocento, come segno di distinzione e austerità nonché di elevazione morale e spirituale dell’uomo aristocratico. Se ne estende la moda nei paesi del vasto dominio iberico, compresa la Sardegna che aveva già da tempo il suo abito nero in orbace. A metà Ottocento, il nero è in voga nell’Inghilterra vittoriana e in Franxia tra puritanesimo e dandismo. E grande diffusione ha nell’America dei diritti dell’uomo, nel secolo XIX”»], Cagliari, Artigianarte Editrice, Febbraio 2002.

·         ·G.F. Pinna, Sa limba sarda in Tribunale. Sa zura. Zuampedru “Zampa” Marras a su zuìghe de su Tribunale de Tàtari, [«In questo articolo venne riportata una sintesi della “dichiarazione spontanea” in lingua sarda, resa ‘a braccio’ da Giampiero Marras al tribunale di Sassari  (e decrittata da supporto magnetico), nel corso del processo intentato contro il commando Amsicora di Sardigna Natzione per l’occupazione della centrale termoelettrica di Fiumesanto il 19 ottobre del 1997»], “Sa Republica Sarda”,  Anno XXIII - N. 12, «in Primo piano», Quartu Sant’Elena, Dicembre 2001, pp. 21-22.

·         ·E. Porqueddu,  La sardegna che sogno… Fragorosa utopia. Le battaglie per l’Indipendenza. “Sa limba”innanzi tutto. Se un popolo rinuncia alla propria identità si lascia spersonalizzare, dissardizzare, denazionalizzare. Libertà politica ed economica. Le industrie devono nascere a “bocca di miniera”. Ci “rapinano” la materia prima che ritorna nell’isola trasformata e gravata del valore aggiunto, [«Intervista rilasciata a Enrico Porqueddu da Giampiero Marras»], “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte – Sport, Anno XXIV - N. 397, Sassari, 15 Marzo 2002, p. 6.

·         ·U. Dessy, Indipendentismo. Cronaca di un’idea. Esplode nel popolo il fenomeno politico-culturale della profonda, quasi affannosa ricerca di una identità nazionale…La Sardegna volta pagina, escono i periodici dell’identità, “Sardinna”, cultura e identidade, Quadrinestrale bilingue di politica, cultura e economia, Anno I - N. 1, Ghennalzu-Abrile 2002, pp. 25-31.

·         ·S. Zappadu, Si è brillantemente concluso l’anno accademico a S’Iscola Sarda. Molti sardi possono insegnare in “limba”. Sono 4.318 gli abilitati all’insegnamento della lingua sarda. Nella sua relazione il presidente dell’Ises ha tra l’altro chiesto la liberazione di Salvatore Meloni, la cui unica colpa sarebbe quella di essere “un indipendentista sardo”, “L’Altro Giornale”, Quotidiano indipendente, Anno 2 - N. 171, Sassari e provincia, Cagliari, Venerdì 20 Agosto 1982, p. 11.

·         ·Cr. Cossu, Chiuso ieri il summit di Porto Rotondo con i leader del Ppe, “un partito che è la famiglia della democrazia”. Guerra all’Iraq solo con l’Onu. Berlusconi: «Italia al fianco degli Usa se ci sarà un’azione armata (1)». Al vertice del Ppe sono stati messi a punto i documenti per il congresso di Estoril. Il blitz indipendentista. In maschera contro Aznar (2). Un “foglio di via” per Aznar dai mamuthones (3) , “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 2889, Anno CXIII – N. 246, «1-in Prima pagina» e «2, 3-Politica italiana/in Primo piano», Cagliari, Martedì 10 Settembre 2002, pp. 1-5.

·         ·G. Piga, Portorotondo. Il vertice alla Certosa. Momenti di gloria di Sardigna Natzione. «Quello spagnolo vada via». In marcia contro Aznar: «Si scusi per la dominazione», “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 113 - N. 246, «Fatto del Giorno», Sassari, Martedì 10 Settembre 2002, p. 2.

·         ·E. Porqueddu, I paesi Baschi e la Sardegna. Intervista a Giampiero “Zampa” Marras di Sardigna Natzione (1).Tot’umpare. La Sardegna a fianco dei Baschi protesta a Bilbao per la messa al bando del Partito Batasuna. Una delegazione di Sardigna Natzione sfila in Spagna. Stati Uniti e Francia appoggiano la Spagna nella lotta al Terrorismo. Sardigna Natzione a rischio? «Ci battiamo per la conquista dell’Indipendenza della Sardegna, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte – Spot, Anno XXVI - N. 409, «1- Copertina», Sassari 15 Settembre 2002, pp. 10-11.

·         ·A. Pintori, Gesturi. Appello del sindaco Pisu: il 20 ottobre tutti a piedi fino a Laconi. Prima marcia sarda per la pace. Già cinque adesioni, sabato riunione organizzativa, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889,  Anno CXIII - N. 259, Sassari, Mercoledì 23 Settembre 2002, p.

·         ·L. Onnis, Gesturi. Una marcia per la pace in Sardegna, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CXIII - N. 259, Cagliari, Mercoledì 23 Settembre 2002, p. 32.

·         ·G.P. Marras, I “servizi” falsi e bugiardi. 1967-1978. Si sviluppa in Sardegna un Movimento di forte opposizione al centralismo e allo statalismo. «Questo ha ramificazioni nel banditismo». I servizi segreti deviati si inseriscono in forma massiva nella dialettica politica isolana, [«Intervista rilasciata ad Enrico Porqueddu - 1ª Puntata»], “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte – Sport, Anno XXVI - N. 410, Sassari, 15 Ottobre 2002, p. 6.

·         ·G.P, Marras, Soldi dalla Libia. La storia dei servizi segreti deviati che negli anni ’60 -’70 tramarono contro il PSd’AZ. Il Movimento sardista anticolonialista e nazionalitario al centro di subdole accuse. Indagini a Ottana. Il Sid prende di mira la Montedison, [«Intervista rilasciata ad Enrico Porqueddu - 2ª Puntata»], “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte – Sport, Anno XXVI - N. 411, Sassari, 30 Ottobre 2002, p. 5.

·         ·G.F. Pinna, Gli esploratori della Questione nazionale sarda, “Sa Republica Sarda”, Anno XXIV - N. 11, «in Prima e 17ª pagina», Quartu Sant’Elena, Novembre 2002, pp. 1-17.

·         ·G.P. Marras, 1982, la retata di carabinieri e polizia. Furono arrestati Bainzu Piliu, presidente del “Fis-Fronte per l’indipendenza della Sardegna”e altri undici indipendentisti. C’era anche un Assessore regionale. Nell’onda lunga dei sospetti anche Italo Ortu allora responsabile del Turismo. Complotto separatista: “l’Unità” contro il PSd’AZ e i Movimenti Neo Sardisti si schiera con i servizi segreti deviati, [«Intervista rilasciata ad Enrico Porqueddu - 3ª Puntata»], “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte – Sport, Anno XXVI - N. 412, Sassari, 15 Novembre 2002, pp. 4-5.

·         ·G.P. Marras, Dura lezione ai “cospiratori”. Sedici i condannati fra i quali il professor Bainzu Piliu e Salvatore Meloni imputati di cospirazione politica contro lo Stato italiano. Assolto il libico Tabet. Per l’impiegato del Consolato libico a Palermo furono chiesti otto anni. Continua la ricostruzione storica del presunto complotto separatista che scosse la Sardegna negli anni Settante, [«Intervista rilasciata ad Enrico Porqueddu - 4ª Puntata»], “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte – Sport, Anno XXVI - N. 413, Sassari, 30 Novembre 2002, p. 6.

·         ·G. Bazzoni, Processo a Sassari. Un gruppo di Sardigna Natzione occupò la centrale Enel per protestare contro la disparitò delle tariffe energetiche. «Un grande successo , anche le deposizioni in limba». Il commando Amsicora assolto: «E’ una condanna per lo Stato», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 113 - N. 160, «Primo piano in Sardegna», Sassari, Venerdì 14 Giugno 2002, p.

·         ·G.P. Marras, Con la sentenza del 1986 della Corte d’Assise di Cagliari si conclude la ricostruzione del presunto complotto separatista. Una storia piccola piccola. Così un giornalista de “La Nuova” definì la congiura che portò sul banco degli imputati esponenti del Partito dei Quattro Mori. Bainzu Piliu: non sono un congiurato. «La sentenza non mi rende assolutamente giustizia», [«Intervista rilasciata ad Enrico Porqueddu - 5ª Puntata»], “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte – Sport, Anno XXVI - N. 414, Sassari, 15 dicembre 2002, p. 6.

·         ·G.F. Pinna, Protagonistas/Floris & Scano, Sos esploradores de sa Chistione Natzionale Sarda, [«All’interno dell’articolo è riportata una dichiarazione di Giampiero Marras»],  “Sardinna”, cultura e identidade, Quadrimestrale bilingue di politica, cultura e economia, Anno I - N. 2, Nadale 2002, pp.5-12.

·         ·A. Deidda, L’attentato alla redazione nuorese dell’Unione Sarda prefigura un allarmante escalation del terrorismo in Sardegna. Forse tre i gruppi eversivi. Un clima pesante da anni di piombo. Il ministro Pisanu a Cagliari manifesta preoccupazione ma anche fiducia. «Ci sono organizzazioni armate legate a pericolosi movimenti nazionali e stranieri». Cossiga si mostra scettico. Sardigna Natzione c’è chi sta tendendo trappole (1). Pisanu «la regia arriva dal carcere». Il ministro in visita al giornale parla di tre matrici eversive (2), “La Nuova- Nuova Sardegna”, Anno 112 - N. 6, «1-in Prima pagina e 2-in Terza», Sassari, Martedì 7 Gennaio 2003, pp. 1-3.

·         ·U. Cocco, Allarme terrorismo. Gli indipendentisti: sembra una trappola: Cumpostu e Marras parlano di terrorismo sospetto, «Tutto già visto». Accuse allo Stato e ai «gruppi armati». Da Piliu a Meloni, il fotomontaggio con Columbu dei libici, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 112 - N. 6, «Fatto del giorno/in Sardegna», Sassari, Martedì 7 Gennaio 2003, p. 3.

·         ·P. Saba, Escalation di intimidazioni. Allarme terrorismo. Dopo l’attentato contro l’«Unione» indagini a tutto campo nell’isola. Accertamenti estesi a Cagliari, Sassari e Porto Torres. L’esplosivo utilizzato a Nuoro è lo stesso rubato nella polveriera di Campanedda, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 112 - N. 6, «Fatto del giorno/in Sardegna», Sassari, Martedì 7 Gennaio 2003, p. 1.

·         ·G. Bazzoni, Un messaggio esplosivo a ogni arrivo di Pisanu nell’isola. Quella strana sincronia tra visite e attentati, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 112 - N. 6, «Fatto del giorno/in Sardegna», Sassari, Martedì 7 Gennaio 2003, p. 3.

·         ·G. Bazzoni, La condanna del sindacato e dell’Ordine dei giornalisti. Oggi il direttivo dell’Assostampa si riunisce a Nuoro. «Le bombe non riusciranno a piegare le voci libere». Il Cdr della “Nuova”: «Un atto di viltà»,“La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 112 - N. 6, «Fatto del giorno/in Sardegna», Sassari, Martedì 7 Gennaio 2003, p. 3.

·         ·G.P. Marras, Sardigna Natzione Indipendentzia e la via sarda al socialismo, “Indipendentzia.sar”, Zornale indipendentista sardu, Anno I - Númeru Únicu isetande de èssere registradu, [«Diretore responsabile: Pier Luigi Dessy, diretore: Giampiero “Zampa” Marras. Redatzione: Franco Carta, Giulio Chironi, Bustianu Cumpostu, Galeazzo Murru, Giovanna Murgia, Giovannino Sanna»], Nùgoro, Martu 2003, p. 7.

·         ·G. Florenzano, Convegno a Sassari su Simon Mossa, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CXIV - N. 97, Altre notizie, provincia di Sassari, Cagliari, Martedì 8 Aprile 2003, p. 27.

·         ·P. Saba, Ebbe in città l’unica esperienza amministrativa. Antonio Simon Mossa consigliere comunale, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 112 - N. 98, cronaca di Porto Torres, Sassari, Mercoledì 9 Aprile 2003, p. 27.

·         ·F. Francioni, Si apre nel pomeriggio a Sassari il convegno di studi sulla straordinaria figura di intellettuale e sardista. Simo Mossa, dall’utopia al progetto. Lunga attività per la promozione culturale della Sardegna, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 112 - N. 99, Società & Cultura, Sassari, Giovedì 10 Aprile 2003, p. 47.

·         ·G.P. Marras, In giro per l’Europa al seguito di Sìmon Mossa tra le Comunità etniche europee e le “Nazioni senza Stato”. Ricordo dei viaggi e dei Paesi visitati, degli incontri con gli intellettuali e i principali esponenti dei Movimenti indipendentisti europei, e le esperienze maturate, “Relazione” svolta al «Primo Convegno internazionale di studi su Antonio Sìmon Mossa (1916-1971), l’architetto, l’intellettuale, il federalista: Dall’Utopia al Progetto», Sassari, Hotel ‘Grazia Deledda’, salone dei convegni «I Candelieri», Giovedì 10 Aprile 2003.

·         ·G.P. Marras, Sassari: Convegno internazionale di studi. Antonio Simon Mossa, l’Uomo e la sua Sardegna. Architetto, insegnante, scrittore e politico, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte – Sport, Anno XXVII - 30° della fondazione - N. 422, Sassari 15 Aprile 2003, p. 12.

·         ·V. Reugla, Antoni Simon Mossa 30 anys després. A Sàsser un conveni sobre l’il.lustre intel.lectual i sardista, “L’Alguer”, Periòdic de cultura i informació, Any XVI - N. 88, Maig-Juni 2003, pp. 4-6.

·         ·L. Sole, Bagliori dal convegno internazionale di studi. Antonio Simon Mossa: un intellettuale nato nel futuro. Si sottovaluta assai spesso l’aspetto progettuale dell’utopia. Allievo fedele. Difficile percorso. Nazione mancata, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte – Sport, Anno XXVII - 30° dalla fondazione - N. 425, Personaggi, Sassari, 30 Maggio 2003, p. 12.

·         ·A. Sechi, Berlusconi a Olbia. Magliette e striscioni contro le scorie. Un ferroviere: legge uguale per tutti. Indipendentisti e altri gruppi manifestano contro l’incubo nucleare. Il Cavaliere scherza: «La sinistra voleva portarle a casa mia», [«L’articolo riporta alcune dichiarazioni rilasciate in quell’occasione da Giampiero “Zampa” Marras»], “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 112 - N. 184, «Fatto del giorno/in Sardegna», Sassari, 7 Luglio 2003, p. 13.

·         ·P. Careddu, I leader dell’identità. In ricordo dell’ideologo sardista che è stato tra i fondatori di “Sassari Sera”. Antonio Simon Mossa, viaggiatore colto, hidalgo dell’identità sarda e mediterranea, giornalista di controinformazione, “Sassari Sera”, Periodico politico d’informazione, Anno 43 - N. 6, Sassari, Luglio-Agosto 2003, p. 4.

·         ·F. Peretti, Sardigna Natzione si incatena in consiglio regionale per contestare la legge elettorale (1). Protesta contro la legge elettorale. Rinviato a oggi il voto sul mutuo per la sanità. Sardigna Natzione, incatenati in aula (2), “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 112 - N. 302, «1-in Prima pagina»  e «2-la Politica regionale», Sassari, Mercoledì 5 Novembre 2003, pp, 1-5.

·         ·G.P. Marras, Il Congresso Sardista di Arborea, [«Resoconto giornalistico di Giampiero Marras, Hotel ‘Ala Birdi’, Arborea (OR)»], “Il Sassarese”, Questa Sardegna,  Politica – Attualità – Cultura – Arte – Sport, Anno XXVII - 30° dalla fondazione - N. 435, Sassari, 15 Novembre 2003, p. 8.

·         ·E. Porqueddu, Giampiero Marras. Simon Mossa visto da vicino. La vita, l’impegno politico del grande intellettuale sardo, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte – Sport, Anno XXVII - 30° dalla fondazione - N. 436, Sassari, 30 Novembre 2003, p. 5.

·         ·M. Paradis, Bilingual Aphasia Test (English Version), [«Istimadura de su Múdigu bilimbale in sos chi faeddhant duas limbas, malàidos de Alzhaimer (Bortadura in Sardu)»]. [«“Il Test per l’Afasia in un Bilinguemalato di Alzhaimer (Versione italiana) del Professor Michel Paradis della “McGill University” di Ottawa, in Canada, è stato tradotto in lingua sarda da Giampiero Marras, per conto dell’équipe di studio coordinata dalla Prof.ssa Maria Rita Piras della Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Sassari e responsabile della ‘U.V.A.-Unità Valutativa dell’Alzhaimer’, composta dai signori Bruno Casiddu, Giampiero Marras e Dario Zanetti, Bilimbismu sardu-italianu e Bilimbismu italianu-sardu”»]. Dattiloscritto inedito, Sassari, Aprile 2004.

·         ·S. Tola, Alfa editrice pubblica un volume di Giampiero Marras. L’uomo e il sardista: ritratto di Simon Mossa, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 112 - N. 352, «La Sardegna libro per libro», Sassari, Lunedì 29 Dicembre 2003, p. 18.

·         ·M. Farina, Sardigna Natzione rompe gli indugi: «Ecco quali sono i nostri obiettivi», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 113 - N. 98, cronaca di Ozieri, Sassari, Venerdì 9 Aprile 2004, p. 11.

·         ·A. Dore, Ittiri. Sardigna Natzione stila il programma elettorale con i circoli, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 113 - N. 103, Hinterland, Sassari, Martedì 13 Aprile 2004, p.13.

·         ·M. Farina, Sardigna Natzione a Bono per discutere con i circoli, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 113 - N. 104, cronaca di Ozieri, Sassari, Mercoledì 14 Aprile 2004, p.11.

·         ·P. Saba, L’iniziativa a cura di Giampiero Marras e Nando Nocco. Sardigna Natzione in riva al mare prima dell’assemblea di Ploaghe, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 113 - N. 104,  cronaca di Portotorres, Sassari, Mercoledì 14 Aprile 2004, p. 28.

·         ·G. Olandi, Incontro di Sardigna Natzione in vista dell’assemblea di Ploaghe, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 113 - N. 105, cronaca di Alghero, Sassari, Giovedì 15 Aprile 2004, p. 29.

·         ·T. Meloni, Elezioni. Sardigna Natzione riunita a Castelsardo, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 113 - N. 106, Hinterland, Sassari, Venerdì 16 Aprile 2004, p. 27.

·         ·M. Carta, Progetto Sardegna discute, Tore Piana non cede. Liste anche alle amministrative?Il movimento di Soru ci pensa, [«All’interno dell’articolo è riportata la notizia dell’elezione di Giampiero Marras a Segretario provinciale del Movimento politico indipendentista e anticolonialista “Sardigna Natzione Indipendentzia”, da parte dell’Organo di coordinamento della provincia di Sassari, al termine di un ampio e serrato dibattito, nel corso di una riunione svoltasi nella giornata di domenica 18 ottobre 2004, presso il circolo “S’Ingurtosu” di via Ramai, nel centro storico della città turritana»], “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 113 - N. 290, cronaca di Sassari, Mercoledì 20 Ottobre 2004, p. 13.

·         ·A. Pintori, Centinaia di adesioni alla marcia di domenica prossima. Da Gesturi a Laconi una speranza di pace. «E’ la Perugia – Assisi sarda», “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CXIII - N. 294, Cagliari, 24 Ottobre 2004, p. 51.

·         ·A. Pintori, Marcia della pace. Da Gesturi a Laconi, nel segno di Fra Nicola e Sant’Ignazio. Sfilano in mille per dire no alla guerra, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CXIII - N. 304, Cagliari, 3 Novembre 2004, p. 49.

·         ·M. Pintori, La marcia della pace. Duemila in corteo per gridare non alla guerraDa Gesturi a Laconi slogan e canti contro la violenza, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 112 - N. 301, Sassari, 3 Novembre 2004, p. 17.

·         ·R. Fiori, S’Iscola sarda. Riconoscimento al prof. Lilliu, [«L’Ufficio di Presidenza ha ratificato con voto unanime la delibera del 2 ottobre 2004, adottata dal Comitato esecutivo centrale su proposta di Giampiero Marras, e ha conferito il titolo onorifico di ‘Presidente Emerito’ di “S’Iscola Sarda”, la Fondazione etno-culturale della Nazione Sarda, al Professor Giovanni Lilliu, “per le infinite benemerenze da lui acquisite nel campo dell’archeologia, della cultura e della lingua sarda”, e ha inoltre deciso di riconoscergli una ‘targa-ricordo’»], “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 113 - N. 301, cronaca di Sassari, Mercoledì 3 Novembre 2004, p. 12.

·         ·E. Artizzu, Sassari. Riconoscimento a Giovanni Lilliu, “Il Giornale di Sardegna”, Anno I - N. 38, Cagliari, Domenica 7 Novembre 2004, p. 7.

·         ·M. Farina, Politica. L’iniziativa curata da Sardigna Natzione Indipendentzia. Presentata la proposta di legge sui compensi alla Regione. Si punta al taglio del 50 per cento, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 113 - N. 28, cronaca di Ozieri, Sassari, 29 Gennaio 2005, p. 9.

·         ·P. Saba, Sardigna Natzione dice sì alla proposta di legge. «Riduciamo gli stipendi dei consiglieri regionali», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 113 - N. 31, cronaca di Porto Torres, Sassari, Martedì 1° Febbraio 2005, p. 26.

·         ·M. Carta, «SNI» a Bonorva. Raccolta di firme per dimezzare le indennità degli onorevoli, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 113 - N. 33, le Brevi, Sassari, Domenica 3 Febbraio 2005, p. 21.

·         ·A. Meloni, Una legge d’iniziativa popolare per ridurre del 50 per cento i compensi dei rappresentanti regionali. La busta paga dei consiglieri. Gli stipendi e i benefit di tutti i politici e i tecnici. Proposta dei movimenti autonomisti «per contribuire alla lotta contro la crisi economica dell’isola (1). L’appello si può firmare nei Comuni. Proposta di Zampa Marras di Sardigna Natzione per far fronte alla crisi economica. «Dimezzate gli stipendi dei politici regionali». Ben 18.500 euro per i consiglieri. E seimila in più per il presidente. Un Pc e un cellulare con credito illimitato, 12 biglietti aerei e per tre volte all’anno lo stipendio raddoppia (2), “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 113 - N. 69, «1-in Prima pagina» e «2- Prino piano/in Sardegna», Sassari, Venerdì 11 Marzo 2005, pp.1-5.

·         ·P.L. Piredda, Sardigna Natzione Indipendentzia. «L’orgoglio di essere sassaresi e sardi», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 113 - N. 100, cronaca di Sassari, 16 Aprile 2005, p.13.

·         ·F. Dettori, Ieri e oggi. Fra storia e tradizioni l’abito etnico sassarese. La “Bisthimenta” ritrovata. Si deve a Giampiero “Zampa” Marras e al professor Giuseppe Desole se i sassaresi hanno il loro abito etnico, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte e Sport, Anno XXIX - N. 470, Sassari 30 Maggio 2005, p. 16.

·         ·P.L. Piredda, Il «Movimentu Patriòticu Sardu» ufficializza la sua adesione a Sardigna Natzione Indipendentzia, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 113 - N. 201, cronaca di Sassari, Domenica 24 Luglio 2005, p. 17.

·         ·R. Cannas, Sardigna Natzione lancia la sfida a «Roma predona»: i sardi non devono pagare le tasse, “L’ Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CXIV - N. 237, «in Vetrina», Cagliari, 2 Settembre 2005, p. 2.

·         ·P. Medde, Identità. Scoppia la moda della “sardità”L’isola scopre i corsi di limba. Sempre più giovami gli allievi, “Il Nord Sardegna”, Anno I - N. 223, cronaca di Sassari, Sabato 15 Ottobre 2005, p. 10.

·         ·A. Piras, Bandiere e striscioni lasciati sul promontorio di Punta Tonnara ferito dalle esplosioni. Gli indipendentisti assaltano la Base. Blitz di Sardigna Natzione nel poligono di Capo Teulada (1). Un commando di Sardigna Natzione ha occupato ieri il poligono di Capo Teulada. Dodici militanti sono sbarcati a Cala Zafferanu (2), “L’Unione Sarda”,Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CXIV - N. 289, 1-in Prima pagina 2-la Regione, Cagliari, Domenica 23 Ottobre 2005, pp. 1-17.

·         ·A. Piras, Capo Teulada. I vessilli non saranno rimossi, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CXIV - N. 289, provincia di Cagliari, Domenica 23 Ottobre 2005, p. 37.

·         ·P. Careddu, Antonio Simon Mossa dall’utopia al progetto: l’Architetto, l’Intellettuale, il Federalista, il Giornalista di controinformazione a 30 anni dalla morte, “Sassari Sera”. Periodico politico d’informazione, Anno 45 – N.ri 10-11 e 11-12, Sassari, Ottobre/Novembre 2005.

·         ·F. Casula, Un libro sull’opera dell’intellettuale sassarese riapre il dibattito sul valore dell’indipendentismo come difesa dal genocidio culturale. L’identità secondo Mossa, “Il Nord Sardegna”, Anno I - N. 315, Cultura, Sassari, Giovedì 24 Novembre 2005, p. 11.

·         ·I. Fulghesu, Manifestazione. Numerosi i giovani nel corteo. Pacifisti da Gesturi a Laconi. Ieri la quinta edizione della marcia. Una sfilata lunga ventidue chilometri di strada, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 113 - N. 300, Sassari. Ottobre 2005, p. 3.

·         ·A. Pintori, Manifestazione. «No alle basi militari». Da Gesturi a Laconi un corteo colorato nel nome della pace. La marcia. Un migliaio i partecipanti alla iniziativa giunta alla quinta edizione. Sindaci in testa, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CXIV- N. 301, Cagliari, 7 Novembre 2005, p. 49.

·         ·S. Tola, Antonio Simon Mossa, il federalismo dall’utopia al progetto. A cura di Federico Francioni escono gli atti del convegno sull’intellettuale e dirigente sardista, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 113 - N. 319, la Cultura, Sassari, Lunedì 28 Novembre 2005, p. 24.

·         ·A. Dore, Ittiri, inaugurato il circolo di Sardigna Natzione, [«Tale circolo è stato dedicato al grande patriota ittirese Franco Tiloca, stimato dirigente di “Sardigna Natzione”, scomparso il 19 agosto del 1998»], “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 113 - N. 320, Hinterland Sassari, Martedì 29 Novembre 2005, p. 21.

·         ·F. Dettori, Circoli & associazioni. La rivoluzione della coscienza nazionale. La “zampata” di S’Iscola Sarda. L’associazione fondata da Giampiero “Zampa” Marras in 13 anni ha sfornato 4500 insegnanti di lingua, cultura e tradizioni sarde, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte e Sport, Anno XXX - N. 484, Sassari 30 Gennaio 2006, p. 12.

·         ·P. Careddu, Antonio Simon Mossa dall’utopia al progetto: l’Architetto, l’Intellettuale, il Federalista, il Giornalista di controinformazione a 30 anni dalla morte, “Sassari Sera”. Periodico politico d’informazione, Anno 46 - N. 1-2, Sassari, Gennaio/Febbraio 2006, p. 4.

·         ·F. Dettori,  Circoli & associazioni. Giuseppe Desole. Così ho “confezionato” il costume sassarese. Ma fu Giampiero “Zampa” Marras che negli anni ’70 iniziò le ricerche, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Politica – Attualità – Cultura – Arte e Sport, Anno 30 - N. 490, Sassari 15 Maggio 2006, p. 16.

·         ·C. Filigheddu, «Porteremo un indipendentista a Roma». L’obiettivo di Sardigna Natzione, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 114 - N. 77, cronaca di Sassari, Mercoledì 22 Marzo 2006, p. 9.

·         ·L. Foddai, Il caso. Il dietro front di Bertolaso sugli scarti campani non basta a placare le polemiche. Rifiuti, la protesta non si ferma, presidiato il porto industriale. Ieri vertice di Forza Italia con gli amministratori di Ozieri, Porto Torres e Sassari, “Il Sardegna”, cronaca di Sassari, Domenica 29 Ottobre 2006.

·         ·P. Saba, Rifiuti, Sardigna Natzione prende le distanze Comitato. «Noi siamo ambientalisti – dice Zampa Marras – ma prendiamo le distanze dall’iniziativa di sabato», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 114 - N. 295, cronaca di Portotorres, Sassari, Martedì 31 Ottobre 2006, p. 25.

·         ·P.G. Pinna, Corteo a Bonorva. Il sequestro di Titti Pinna. La firma solidarietà dei «fedales», di tanti indipendentisti e degli ex combattenti. «Liberatelo, liberatevi». La marcia degi studenti. Dal mondo della scuola un appello per un rilascio immediato. Sirene, applausi e suoni di campane, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 114 - N. 303, «Fatto del Giorno», Sassari, Mercoledì 8 Novembre 2006, p. 2.

·         ·I. Fulghesu, Marcia della Pace. Da Gesturi a Laconi la Sardegna contro la guerra (1). Contro le servitù. Migliaia in corteo per dire no alle guerre. Marcia per la pace: chiesta la chiusura delle basi americane (2), “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 113 - N. 300, «1-in Prima pagina» e «2-Fatto del giorno», Sassari, Lunedì 7 Novembre 2006, pp. 1-3.

·         ·A. Pintori, Manifestazione. «No alle basi militari». Da Gesturi a Laconi un corteo colorato nel nome della pace. La marcia. Un migliaio i partecipanti alla iniziativa giunta alla quinta edizione. Sindaci in testa, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CXIV- N. 301, Cagliari, 7 Novembre 2006, p. 49.

·         ·F. Lepori, Il percorso politico di Antonio Sìmon Mossa, Tesi di laurea, Università degli studi di Sassari, Facoltà di Lettere e Filosofia, Anno Accademico 2007/2008, Relatore prof. Franciscu Sedda,

·         ·E. Nulvesu, La Questione sarda in Antonio Sìmon Mossa, Tesi di laurea, Università degli studi di Sassari, Facoltà di Lettere e Filosofa, Anno Accademico 2007/2008, Relatore prof. Ferri.

·         ·G. Bazzoni, Referendum sulla Statutaria. Il Comitato per l’astensione: «Veniamo oscurati», [«Nell’articolo in questione è detto: “Domenica prossima il popolo sardo sarà chiamato ad esprimersi attraverso un referendum popolare  sull’approvazione o no della legge statutaria con la quale s’intende riformare lo Statuto autonomistico  - spega Giampiero “Zampa” Marras di Sardigna Natzione – Legge che non riconosce la piena sovranità del popolo sardo sul proprio territorio nazionale, per timore che essa possa sfociare nell’indipendenza”. Secondo Zampa Marras con la Statutaria “la sedicente classe politica e dirigente isolana vuole semplicemente regolare la struttura che lo Stato italiano ha deciso e imposwto ai sardi per perpetrare la dipendenza. L’unico referendum popolare che noi intendiamo votare è quello sull’indipendenza della nazione sarda”»], “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 115 - N. 282, cronaca di Sassari, Domenica 14 Ottobre 2007, p. 26.

·         ·G.B. Puggioni, Sassari. No al referendum sulla Statutaria, [«All’interno del pezzo giornalistico è riportata la seguente frase: “Il solo referendum popolare che intendiamo votare – ha detto Giampiero ‘Zampa’ Marras – è quello dell’indipendenza della Nazione Sarda”. Ed ancora: “Per un indipendentista aderire ai comitati per il ‘no’ o per il ‘sì’ significa accettare di essere funzionale al sistema con il quale l’Italia impone la sudditanza alla Sardegna e illudersi che la sovranità e l’indipendenza si possano raggiungere rendendo più o meno democratico il ‘sistema’ che regola la ripartizione dei poteri e specialmente dei privilegi della Casta che gestisce e media la nostra umiliazione e la nostra soggezione”»], “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CXVIII – N. 282, cronaca di Sassari, Domenica 12 Ottobre 2007, p. 57.

·         ·P. Saba, «Un referendum che sa di presa in giro ai sardi», [«All’interno dell’articolo è riportata la seguente frase: “Questo è un referendum voluto dai partiti italianisti per poter perpetuare la politica colonialista in Sardegna – hanno detto Giampiero “Zampa” Marras e Nando Nocco –. Un referendum al quale noi non parteciperemo. Come non dovrebbero partecipare i sardi perché è l’ennesima presa in giro da parte di una classe politica che mira a conservare i privilegi di cui gode»], “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 115 - N. 286, cronaca di Porto Torres, Sassari, Giovedì 18 Ottobre 2007, p. 37.

·         ·G. Meloni, Regione. Il referendum. Oltre 153mila voti contro il provvedimento. L’affluenza non supera il 15,5 per cento. Scenari incerti. I firmatari della consultazione: ricorsi pronti contro l’eventuale promulgazione. Legge statutaria hanno prevalso i no. Con il 68 per cento. Nodo quorum, deciderà la Corte d’Appello, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CXVIII - N. 291, Primo piano, Martedì 23 Ottobre 2007, p. 5.

·         ·G.P. Meloni, La sesta marcia da Gesturi a Laconi. Associazioni, gruppi politicivolontari con il coordinamento della Tavola sardaEcco le iniziative e le proposte in cantiere«La Sardegna sarà isola della pace»Un migliaio  in corteo contro guerra, basi militari, uranio, povertà. Chi c’era/1: Bimbo kurdo talassemico. Chi c’era/2: Le famiglie, numerose, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 115 - N. 304,   Edizione del lunedì, Fatto del Giorno, Sassari, Lunedì 5 novembre 2007, pp. 1-2.

·         ·A. Pintori, Dalla Giara di Gesturi alle strade del Sarcidano sfila il popolo della non violenza. Una voce sola: solidarietà e lavoro. La Marcia della Pace è partita da una borgata di Laconi. Il popolo della solidarietà e della non violenza si è dato appuntamento per l’annuale Marcia della pace che si è svolta tra Gesturi e Laconi, “L’Unione Sarda”, Quotidiano fondato nel 1889, Anno CXVIII - N. 304, provincia Medio Campidano, Cagliari, lunedì 5 novembre 2007, p. 50.

·         ·E. Fancellu, Simon Mossa, la storia e il futuro: due giorni di convegno, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 115 - N. 333, Edizione di Sassari, cronaca di Porto Torres, Sassari, Giovedì 29 novembre 2007, p. 34.

·         ·A. Pinna, L’eredità di Antonio Simon Mossa in un convegno sulla PortoTorres di ieri, oggi e domani, [«All’interno dell’articolo è detto: “E’stato poi Giampiero Marras a ricordare con dovizia di particolari le vicende che portarono alla candidatura di Simon Mossa a consigliere comunale a Porto Torres»], “La Voce turritana”, Anno III - N. 3, cronache, Editore ‘Pubblide’ di Emanuela Fanari, Porto Torres, Dicembre 2007, pp. 14-18.

·         ·G.P. Marras, Antoni Simon Mossa un’Ómine de ideas revolussionàrias reberde a donzi terachìaIntrodussione a Antonio Simon Mossa, Le ragioni dell’indipendentismo. La lotta del Popolo Sardo per l’Indipendenza Nazionale e la giustizia sociale, Alfa Editrice, Quartu Sant’Elena, Febbraio 2008, pp. III-XXXVII.

·         ·S. Tola, La scrittura arcaica e gli archetipi. Archetipi e memorie. Scrittura arcaica, immagini e rappresentazioni del popolo sardo, di Maria Rita Piras, Editrice S’Alvure, Oristano, euro 60, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 116 - N. 36, Edizione di Sassari, Cultura e Spettacoli, La Sardegna libro per libro, Sassari, Martedì 5 febbraio 2008, p. 36.

·         ·P. Saba, I candidati di Sardigna Natzione contro il colonialismo nell’isola, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 116 - N. 81,  Edizione di Sassari, cronaca di Porto Torres, Sassari, Domenica 23 marzo 2008, p. 29.

·         ·S. Schirra, Porto Torres. Lista. La grande corsa: tutti i nomi degli indipendentisti, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1899, Anno CXIX - N. 85, provincia di Sassari, Cagliari, 26 marzo 2008, p. 48.

·         ·S. Tola, Simon Mossa il rivoluzionario. Antonio Simon Mossa. Un intellettuale rivoluzionario, a cura di Giampiero Marras, Alfa Editrice, Quartu Sant’Elena, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 116 - N. 88, Edizione del lunedì, cultura & società, La Sardegna libri per libro, Sassari, Lunedì 31 marzo 2008, p. 19.

·         ·M. Deligia, «Vogliamo un’isola libera», Sardigna Natzione presenta programmi e candidati, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 116 - N. 101, Edizione di Sassari, cronaca di Sasssari,  Sabato 12 aprile 2008, p. 25.

·         ·G. Meloni, Sardigna pàtria nostra, traballu, ambiente, sviluppu, «VI Congresso della Confederazione Sindacale Sarda», Cagliari, 11 Maggio 2008, “Liberazione Sarda”, Periodico bilingue della sinistra alternativa, nazionalitaria ed eco-pacifista, Anno II – N. 7, Cagliari, Marzo-Aprile- Maggio 2008, p. 8.

·         ·S. Tola, «Le ragioni dell’indipendentismo», di Antonio Simon Mossa, a cura di Giampiero Marras, Alfa Editrice, Quartu Sant’Elena, 10, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 116 - N. 130, Edizione del lunedì, cultura & società, La Sardegna libro per libro, Sassari, Lunedì 12 maggio 2008, p. 22.

·         ·J. Gala, Libres. Les raons de l’independentisme, [«Nell’articolo di recensione del libro di Antonio Sìmon Mossa compare una riproduzione del frontespizio della sua copertina»], “Som”, Publicació de cultura popular catalana, Any XXIX - Núm. 276, Deputació de Girona /Oficina de Comunicació 2008, p. 40.

·         ·P. Saba, Css, eletti al congresso i delegati nazionali, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 116 - N. 136, Edizione di Sassari, cronaca di Porto Torres, Sassari, Domenica 18 maggio 2008, p. 34.

·         ·A. Massidda, Lo sbarco delle polemiche. Rifiuti campani, blocchi degli indipendentisti. Cagliari: Irs e Sardigna Natzione hanno cercato di fermare il passaggio dei tir, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 116 - N. 148, Sardegna, Sassari, Venerdì 30 maggio 2008, p. 4.

·         ·E. Fancellu, Circolo via Margutta. Oggi Giampiero “Zampa” Marras presenta il libro su Simon Mossa, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 116 - N. 148, cronaca di Porto Torres, Sassari, Venerdì 30 Maggio 2008, p. 31.

·         ·E. Fancellu, Zampa Marras a Via Margutta. «Vi racconto il genio di Simon Mossa», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 116 - N. 156, cronaca di Porto Torres, Edizione di Sassari, Sabato 7 giugno 2008, p. 31.

·         ·E. Fancellu, Via Margutta. Si parla del libro di Marras e Cocco, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 116 - N. 161, Edizione di Sassari, cronaca di Porto Torres, Sassari, Giovedì 12 giugno 2008, p. 29.

·         ·P. Saba, Presentazione. Il libro di Antoni Simon Mossa, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 116 - N. 169, Edizione di Sassari, Venerdì 29 giugno 2008, p. 29.

·         ·S. Schirra, Porto Torres. Raccolta di saggi di Giampiero MarrasStoria di un artista rivoluzionario: la biografia di Antonio Simon Mossa, “L’Unione Sarda”, Quotidiano fondato nel 1889, Anno CXIX - N. 144, provincia di Sassari, Cagliari, Lunedì 23 giugno 2008, p. 21.

·         ·P. Pillonca, Un sindacato che parla in limba e si ispira a Simon Mossa. Parla Giacomo Meloni, segretario della Css, la confederazione sindacale sarda, nata il 20 gennaio 1985, a opera di Eliseo Spiga. «Bucolico, e perché no?». L’orgoglio di appartenere alla confederazione delle Nazioni senza Stato come Corsica e Bretagna, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 116 - N. 261, Sardegna,  Il silenzio e la parola, Sassari, Lunedì 29 Settembre 2008, p. 6.

·         ·P. Mannironi, I precedenti. Il primo blitz fu quello degli indipendentisti. Fu denunciata la disparità delle tariffe energetiche con la penisola, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 116 - N. 288, Fatto del Giorno, Sassari, Lunedì 20 ottobre, 2008, p. 4.

·         ·A. Pintori, Laconi Ieri in corteo fino a GesturiIn marcia per la pace, per i poveri del mondo, “L’Unione Sarda”,  Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CXIX - N. 334, provincia di Oristano, Cagliari, lunedì 10 novembre 2008, p. 51.

·         ·A. Farina, BosaFermi i lavori per la diga, Sardigna Natzione s’infuria. I dirigenti del partito attaccano il modo di operare e la classe politica, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 117 - N. 71, provincia di Oristano, Sassari, Venerdì 13 marzo 2009. p. 27.

·         ·E. Fancellu, L’incontro. Contaminazioni di lingue e culture, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 117 - N. 124, cronaca di Porto Torres, Edizione di Sassari,  Domenica 5 aprile 2009, p. 30.

·         ·F. Peretti, Astensionismo. E’ arrivata sino a Bruxelles la protesta di Sardigna Natzione, [«Una delegazione di Sardigna Natzione ha manifestato con un sit-in davanti al palazzo europeo di Bruxelles per protestare contro la mancata istituzione del collegio elettorale riservato alla Sardegna»],  “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 117 - N. 174, Sardegna, Lunedì 25 Maggio 2009, p. 7.

·         ·E. Fancellu, Sardigna Natzione. Firme contro il nucleare, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 117 - N. 303, cronaca di Porto Torres, Edizione di Sassari, Venerdì 30 ottobre 2009, p. 36.

·         ·M. Deligia, Raccolta di firme per il referendum contro il nucleare, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 117 - N. 320, cronaca di Sassari, Lunedì 16 Novembre 2009, p. 15.

·         ·M. Deligia, Raccolta di firme di Sardigna Natzione. Refrendum consultivo contro il nucleare, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 117 - N. 326, cronaca di Sassari, Sabato 21 Novembre 2009, p. 26.

·         ·V. Ganadu, Sassari. Indipendentisti in campo. Lotta al nucleare: Sardigna Natzione lancia il referendumIn piazza. Già raccolte cinquemila firme in due settimane. Ne servono 15000 entro il 15 gennaio, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CXX - N. 293, cronaca di Sassari, Cagliari, 21 novembre 2009, p. 42.

·         ·N. Podda, L’ipotesi di una centrale nel Cirras: ieri  manifestazione a Santa Giusta. Il primo no al nucleare ha le insegne indipendentiste. Nella borgata è statat installata la riproduzione di un bronzetto: il simbolo di un guerriero che avrà il compito di proteggere l’intera isola, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 118 - N. 000. Cronaca di Oristano, Sassari, Lunedì 9 Marzo 2010, p. 18.

·         ·P. Mocci, Un bronzetto nuragico contro il nucleare, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CXXI - N. 65, provincia di Oristano, Lunedì 8 Marzo 2010, p. 53.

·         ·V. Masia, Alleanza con Rifondazione e con Pd. Una Sinistra unita per il futuro di Ittiri, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 118 - N. 67, provincia di Sassari, Mercoledì 10 Marzo 2010, p. 29.

·         ·V. Masia, Presentata a Ittiri la lista Sinistra Identitaria capeggiata dal candidato sindaco «Zampa» Marras. «Senza padroni lottiamo per la nostra terra», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 118 - N. 107, Edizione di Sassari, 25 Aprile 2010, p. 32.

·         ·P.L. Piredda, Sinistra Identitaria pro Ittiri, «I gettoni per dare lavoro», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 118 - N. 141, Sassari, Venerdì 21 Maggio 2010, p. 33.

·         ·V. Masia, Ittiri, qualche tensione con i comizi di chiusura, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 118 - N. 149, provincia di Sassari, Sabato 29 Maggio 2010, p. 31.

·         ·V. Masia, Ittiri. In Comune via al toto assessori. I risultati dell’Irs e di Zampa segnali forti per i partiti: «La politica sta cambiando», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 118 - N. 154, provincia di Sassari, Giovedì 3 Giugno 2010, p. 24.

·         ·V. Masia, La giunta guidata da Tonino Orani sarà composta dai «vecchi» amministratori Dedola e Simula e dai nuovi Fiori, Sau e Scanu. Ittiri, il sindaco nomina cinque assessori, Dalla minoranza assicurata collaborazione. «Ma sarà fondamentale la trasparenza», “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 118 - N. 182, Mercoledì 23 Giugno 2010, p. 25.

·         ·G.B. Puggioni, Sassari. Omaggio anche dalla Catalogna nella cerimonia al cimitero monumentale. Commemorazione per l’architetto Simon Mossa, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno  CXXI - N. 127, cronaca di Sassari, Cagliari, Venerdì 27 Agosto 2010, p. 32.

·         ·P. Mannironi, I movimenti indipendentisti. Dalla riscoperta dell’identità culturale di Simon Mossa fino alle battaglie dell’Irs. Le molte anime del mondo che sogna un’isola-nazioneLe origini. Le declinazioni del sardismo, [«All’interno dell’articolo è detto: “Negli anni Cinquanta e Sessanta matura il disegno politico e culturale di Antonio Simon Mossa. Architetto, giornalista, poeta e scrittore. Mossa ha intensi e frequenti contatti con la Catalogna, la Corsica, i Paesi Baschi, la Scozia e il Galles. Uomo dotato di straordinaria sensibilità e intelligenza, percepisce il rischio che si sta indebolendo progressivamente l’identità sarda, intesa comue una comunità con storia, lingua e cultura propria. Parla apertamente di ‘colonialismo italiano’ e vede come opzione politica l’indipendenza dell’isola nell’ottica di una federazione europea di Nazioni senza Stato. Pur militando nel Psd’Az, nel 1964 Antonio Simon Mossa fonda, insieme a Giampiero Marras”»], il Muimentu Indipendhentístigu Revolussionàriu Sardu e, nel 1966, Sardigna Lìbera, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 118 - N. 341, Sardegna, Sassari, Domenica 12 Dicembre 2010, p. 5.

·         ·V. Masia, SanitàIttiri, primi risultati dalla mobilitazione per l’ospedale Alivesi, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 119 - N. 3, provincia di Sassari, Martedì 4 Gennaio 2011, p. 25.

·         ·V. Masia, Ittiri. Le forze indipendentiste hanno una casa comune, “La Nuova Sardegna”, Anno 119 - N. 21, provincia di Sassari, Venerdì 21 Gennaio 2011, p. 23.

·         ·V. Masia, Inaugurata la sede. Indipendentismo, le tante anime cercano un percorso condiviso. Il sogno realizzato da Zampa Marras di Sardigna Natzione. Gavino Sale dell’Irs :«Un buon punto di partenza», “La Nuova – Nuova  Sardegna”, Anno 119 - N. 25, provincia di Sassari, Martedì 25 gennaio 2011, p. 24.

·         ·V. Masia, IttiriZampa Marras ha chiesto all’amministrazione di intervenire per non far licenziare 5 dipendenti del Consorzio formula ambiente. «Salviamo i lavoratori rinunciando alle indennità»Duro scontro in consiglio dopo il pesante attacco del consigliere d’opposizione, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 119 - N. 54, provincia di Sassari, Mercoledì 23 febbraio 2011, p. 26.

·         ·V. Masia, Ittiri, Zampa: ricorrenza luttuosa (quella dei 150 anni dell’Unità d’Italia), “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 119 - N. 75, provincia di Sassari, Mercoledì 16 Marzo 2011, p. 23.

·         ·V. Masia, Mozione della minoranza. «Il Consiglio discuta sui licenziamenti nel servizio rifiuti», “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 119 - N. 83, provincia di Sassari, Giovedì 24 Marzo 2011, p. 29.

·         ·V. Masia, I dipendenti della «Formula Ambiente» avevano inscenato una spettacolare manifestazione di protesta. Ittiri, il sindaco replica agli operai licenziati. Tonino Orani spiega: «Quelle accuse sono infondate, li stiamo aiutando». Su una misteriosa parentopoli interviene anche l’opposizione, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 119 - N. 95, provincia di Sassari, Sabato 7 Maggio 2011, p. 25.

·         ·V. Masia, Scontro tra sindaco e sindacati. A Ittiri è guerra politica sui licenziamenti di Formula Ambiente. La protesta degli operai intanto prosegue : sciopero di 24 ore, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 119 - N. 95, provincia di Sassari, Giovedì 5 Maggio 2011, p. 33.

·         ·V. Masia, Ittiri. Formula ambiente. Duro attacco di Sardigna Natzione e Fiadel. «Il sindaco aveva il dovere di difendere i licenziati», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 119 - N. 105, cronaca di Sassari, Domenica 15 Maggio 2011, p. 28.

·         ·V. Masia, Orani contro «Zampa» sui cinque licenziamenti di Formula Ambiente, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 119 - N. 108, cronaca di Sassari, Mercoledì 18 Maggio 2011, p. 34.

·         ·V. Masia, Fronte comune per gli indipendentisti. Ittiri, al congresso provinciale di Sardigna Natzione sancita l’unità dopo le divisioni. «Zampa» Marras eletto segretario per acclamazione, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 119 - N. 168, provincia di Sassari, Mercoledì 25 Maggio 2011, p. 29.

·         ·V. Masia, S’inasprisce la polemica sulla mobilità all’interno della ditta che effettua la raccolta differenziata. Scontro politico su Formula Ambiente. Zampa Marras attacca il sindaco di Ittiri: «Assunzioni sospette», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 119 - N. 168, provincia di Sassari, Sabato 25 Maggio 2011, p. 29.

·         ·V. Masia, «L’ospedale di Ittiri non chiude». Il sindaco rassicura, Sardigna Natzione annuncia una marcia sull’Asl,  “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 119 - N. 198, provincia di Sassari, Sabato 25 Giugno 2011, p. 27.

·         ·P.L. Piredda, SNI, «Zampa» Marras oggi riunisce il Consiglio, [«La riunione  del Consiglio provinciale si è svolta a Sassari nel ‘Vintage Caffè’, in vista del 2° Congresso nazionale del Movimento, che si terrà a Santa Cristina di Paulilatino il 16 ottobre 2011, dopo l’avvenuta elezione della Segreteria da parte del nuovo Consiglio provinciale, scaturito a conclusione del 2° Congresso del Distretto di Sassari»], “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 119 - N. 264, cronaca di Sassari, Venerdì 30 Settembre 2011, p. 30.

·         ·V. Masia, Ittiri. Marras avverte: «Giunta pericolante», “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 119 - N. 288, provincia di Sassari, Domenica 16 Ottobre 2011, p. 27.

·         ·V. Masia, Ittiri. Dirigente di Sardigna Natzione nei guai per il simbolico blitz in ospedale. Denunciato “Zampa” Marras. La replica; «Ho corso il rischio per una giusta causa», “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 119 - N. 331, cronaca di Sassari, Lunedì 28 Novembre 2011, p. 15.

·         ·V. Masia, Il caso ospedale in ConsiglioIttiridomani seduta straordinaria: si discuterà del futuro della struttura che resta ancora incerto, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 119 - N. 332, provincia di Sassari, Martedì 29 Novembre 2011, p. 26.

·         ·V. Masia, L’ospedale di Ittiri. Orani all’attacco: «Alivesi, l’opposizione parla ma non agisce», “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 119 - N. 383, provincia di Sassari, Martedì 20 Dicembre 2011, p. 24.

·         ·V. Masia, Polemica a Ittiri. «Ospedale, la colpa è di Orani». Duro attacco dei consiglieri d’opposizione al sindaco, «L’Alivesi è in decadenza e il responsabile principale è lui», “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 119 - N.  387, provincia di Sassari, Sabato 24 Dicembre 2011, p. 26.

·         ·V. Masia, Ittiri, troppe liti e poche certezze per l’Alivesi. Il nosocomio è precipitato nella graduatoria dei centri clinici. La storia: da più di un secolo al servizio della gente, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 120 - N. 4, provincia di Sassari, Mercoledì 4 Gennaio 2012, p. 25.

·         ·V. Masia, Ittiri. Fronte unito a difesa dell’Alivesi. Ospedale a rischio, martedì si mobilitano i politici e i cittadini, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 120 - N. 8, provincia di Sassari, Domenica 8 Gennaio 2012, p. 24.

·         ·A. Brundu, Ittiri. Il paese in piazza per difendere il presidio sanitario«Non chiudeteci l’ispedale», “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CXXIII - N. 8, provincia di Sassari, Cagliari, Domenica 8 Gennaio 2012, p. 18.

·         ·V. Masia, I piccoli ospedali. Protesta a Ittiri davanti all’Alivesi. Fondamentale il pronto soccorso: «Così evitiamo le file a Sassari», “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 120 - N. 11, Sardegna, Mercoledì 11 Gennaio 2012, p. 6.

·         ·V. Masia, IttiriIncatenati per salvare l’ospedale. Protesta di Zampa Marras e di due militanti di Sn, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 120  -  N. 14, provincia di Sassari, 14 Gennaio 2012, p. 29.

·         ·V. Masia, Per questo pomeriggio a Ittiri è convocata una riunione dei comitati pro ospedale. Donne incatenate all’Alivesi contro il silenzio della politica, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 120 - N. 18, Mercoledì 18 Gennaio 2012, p. 24.

·         ·V. Masia, Alivesi a rischio, solidarietà ai manifestanti. I militanti di Sardigna Natzione al nono giorno di protesta, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 120 - N. 21, cronaca di Sassari, Sabato 21 Gennaio 2012, p. 24.

·         ·M. Piredda, Vertice a Thiesi. Ospedali, i sindaci dissotterrano l’ascia di guerra. Meilogu e Ittiri uniti per suonare la sveglia alla Regione e all’Asl, “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 120 - N. 28, provincia di Sassari, Sabato 28 Gennaio 2012, p. 22.

·         ·V. Masia, Dopo l’incontro con l’assessore regionale De Francisci si allontana lo spettro della chiusura. Una rinascita per l’ospedale di Ittiri. Potenziati i servizi esistenti. Il sindaco noi continueremo a vigilare. Il reparto di lungodegenza servirà ad integrare l’offerta del Santissima Annunziata, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 120 – N. 33, Sardegna, Sassari, Giovedì 2 Febbraio 2012, p. 33. 

·         ·M. Piredda, Thiesi e Ittiri. Le Medicine sono state rimodulate con diciotto posti letto per ciascun presidio ospedaliero. Ecco i reparti di lungodegenza. La Asl delibera l’assunzione di tre medici a tempo indeterminato, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 120 - N. 35, provincia di Sassari, Sabato 4 Febbraio 2012, p. 25.

·         ·V. Masia, Atti concreti con la riconversione. Piccolo giallo (chiarito) sui sanitari per l’Alivesi. Il direttore generale Giannico assicura il sindaco Orani: «Tre medici anche da voi», “La Nuova - Nuova Sardegna”, Anno 120 - N. 35, provincia di Sassari, Sabato 4 Febbraio 2012, p. 25.

·         ·V. Masia, Grido d’allarme degli imprenditori. Affollato consiglio comunale a Ittiri. «La crisi sta annientando le aziende e le famiglie», [«Un grande pubblico ha presenziato ai lavori del consiglio straordinario»], “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 120 - N. 35, provincia di Sassari, Sabato 4 Febbraio 2012, p. 25.

·         ·A. Brundu, Thiesi e Ittiri. Occupazione in corsia, “L’Unione Sarda”, Anno CXXIII - N. 39, Sassari, Mercoledì  8 Febbraio 2012, p. 21.

·         ·P. Pasqua, Ittiri. Tante domande per l’ospedale, “L’Unione Sarda”, Anno CXXIII  - N. 41. Sassari, Venerdì 10 Febbraio 2012,  p. 25.

·         ·P. Pasqua, Ittiri. Consiglieri furiosi. Scontro aperto sull’ospedale: l’aula si svuota, “L’Unione Sarda”, Anno CXXIII - N. 44,  provincia di Sassari, Lunedì 13 Febbraio 2012, p. 24.

·         ·V. Masia, Ittiri. Continua il presidio all’Alivesi e la raccolta firme dei rappresentanti di Sardigna Natzione. Ospedale «Solo promesse». Il medico non c’è e nessun servizio è stato attivato, [«Continua da circa sessanta giorni, il presidio, da parte dei militanti di Sardigna Natzione, dell’ospedale Alivesi. La determinazione con la quale i presidianti conducono la loro azione in difesa del nosocomio locale ha prodotto un risultato concreto: un incontro, tenutosi il 22 febbraio negli uffici della Asl 1, con il direttore generale Marcello Giannico, per capire quale sarà il vero destino della struttura di via Ospedale. “Di concreto abbiamo avuto solo parole. Parole che, a tutt’oggi,  sono rimaste tali in quanto nessuno degli impegni è stato mantenuto”. Giampiero Marras, dirigente nazionale del movimento elenca dettagliatamente i punti trattati in quella sede. “Attendiamo che si dia seguito al punto di primo intervento, così come aspettiamo la creazione della residenza sanitaria assistita che – sottolinea “Zampa” – dovrebbe trovare collocazione nell’ex reparto di pneumologia. La Asl non ha ancora proceduto all’assunzione di un medico a tempo indeterminato e l’ampliamento dei promessi servizi specialistici locali e territoriali di cardiologia, diabetologia, endocrinologia, fisioterapia, ginecologia, neurologia, neuropsichiatria infantile, ocultistica, oncologia, ortopedia, otorinolaringoiatria, peditria, psicologia, radiologia ed ecografia è ancora da venire, così come l’icremento delle ore di attività ambulatoriale che dovrebbe passare da uno a tre giorni (lunedì, mercoledì e venerdì). Siamo ancora in attesa di vedere aperti i vari ambulatori”»], “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 120 - N. 68, provincia di Sassari, Venerdì 9 Marzo 2012, p. 25.

·         ·E. Piras, Le interviste impossibili. Zampa Marras, bronzetto in berritta. L’«Uomo etnico» si concede “pascolando” fra storia, tradizioni, “limba” e favolose elucubrazioni sull’unicità sarda su “s’indipendentzia”, “Il Sassarese”, Questa Sardegna, Anno XXXVI - Fondato nel 1973 - N. 61, Politica – Attualità – Cultura – Arte –Sport, Sassari, 30 Marzo 2012, p. 6.

·         ·A. Brundu, Ittiri. Dodicimila firme per salvare l’Alivesi, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CXXIII - N. 72, provincia di Sassari, Cagliari, 11 Aprile 2012, p. 27.

·         ·L. Rojch, Olbia. Comizio finale per gli indipendentisti, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 120 - N. 103, cronaca di Olbia, Sassari, Giovedì 12 Maggio 2012, p. 39.

·         ·D. Scano, Il caso. Un ginecologo firma i primi referti in limba (1). «Complimenti signora, è ràida». Ginecologo inaugura la refertazione in sardo e in italiano. Il suo consulente è Zampa Marras (2), “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 120 - N. 198, 1-Manchette in Prima pagina e 2-in cronaca di Sassari, Giovedì 19 luglio 2012, pp. 1-20.

·         ·M. Cocchiarella, Sassari. Una iniziativa che nasce dalla voglia di tutelare il patrimonio linguistico dell’Isola. Parto in  limba, fila dal ginecologo. Dal luglio scorso pioggia di pazienti dallo specialista che parla in sardo, “L’Unione Sarda”, Quotidiano indipendente fondato nel 1889, Anno CXXIII - N. 313, provincia di Sassari, Cagliari, Martedì 13 Novembre 2012, p. 24.

·         ·M. Brigaglia, Il vocabolario italiano invaso dalle parole straniere, “La Nuova – Nuova Sardegna”. Anno 121 - N. 79, Lettere e commenti, La parola ai lettori [«Nel rispondere alla lettera del sig. Angelo Carta di Sassari, che lamentava la massiccia presenza nel vocabolario italiano di parole straniere, ad un certo punto Manlio Brigaglia disse che “i termini del tennis tradotti (in italiano) pari pari dall’inglese sono francamente ridicoli. Ricordano un qualche tentativo che abbiamo conosciuto anche in Sardegna quando si provava a tradurre in sardo alcuni termini riferiti a oggetti o usi moderni: l’amico “Zampa” Marras fu lui, se non ricordo male, a patrocinare la traduzione di ‘rimpasto’ (come ‘rimpasto in Giunta’) con il domestico panificatorio ‘recumassamentu’ e di ‘telefono’ con l’etimologico ‘faeddhatesu’ (che se non altro aveva il merito di rifare pari pari il tedesco ‘Fernsprecher’). Una tesi accettabile è che, in linea di massima, tutte le parole che chiamano con una parola straniera un oggetto ‘straniero’ (cioè nuovo, inventato fuori dal dominio dell’italiano) si possono accettare; altre invenzioni, invece, col tempo scompaiono»], Sassari, Giovedì 21 Marzo 2013, p. 21.

·         ·V. Masia, Veleni in Consiglio sulla zona franca. A Ittiri la mozione è stata approvata tra le polemiche. Baldinu è il nuovo capitano dei barraccelli, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 121 - N. 68, provincia di Sassari, Domenica 31 Marzo 2013, p. 35.

·         ·V. Masia, Tutti contro il patto di stabilità. Ittiri, sindaco e consiglieri denunciano le difficoltà legate ai vincoli di spesa, [«In apertura dell’articolo si legge: “Patto di stabilità uguale patto di stupidità”. Sono questi i termini attraverso i quali Giampiero “Zampa” Marras, consigliere di Sardigna Natzione, tra il serio e il faceto, ha definito le scelte del Governo nazionale nella seduta del consiglio comunale di lunedì scorso, convocato per discutere di equilibri di bilancio e di ricognizione sullo stato di attuazione del programma della giunta guidata da Tonino Orani»], “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 121  - N. 271, provincia di Sassari, Sabato 5 Ottobre 2013, p. 33.

·         ·G.P. Marras, Il dibattito sulla Limba. Una lingua in sintonia con chi vuole recuperare l’identità nazionale, “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 121 - N. 328, , [«Il dibattito sul bilinguismo in Sardegna è stato portato avanti sin dal 1962, oltre mezzo secolo fa, in perfetta solitudine – tra l’irrisione generale di politici, uomini di cultura e intellettuali dell’epoca – da Giampiero “Zampa” Marras e dal suo Maestro, l’architetto sassarese Antonio Simon Mossa, con il Grémiu federalista de sa Comunidade Éhitinica Sarda “Sardinnia Lìbera”(Associazione federalista della Comunità Etnica Sarda “ Sardegna Libera), e solo da 1967 in poi si è sviluppato prepotentemente nell’Isola»], Edizione di Sassari, Domenica 1° Dicembre 2013, p. 17.

·         ·B. Mastino, La Pinacoteca ora ospiterà le opere degli artisti locali. La struttura dell’ex Centrale Elettrica diventa museo. Venerdì scorso inaugurazione con la mostra di Liliana Cano, [«All’interno dell’articolo è detto: “La città scopre se stessa attraverso i grandi artisti a cui ha dato i natali o ispirazione, e lo fa esponendo le loro opere nella bellissima Pinacoteca permanente intitolata a Giuseppe Altana e inauguratasi venerdì con una partecipata cerimonia tenutasi nella sede dell’ex Centrale Elettrica, (che così diventa) la sede stabile delle esposizioni di dipinti di Giuseppe Altana, di Pietro Tinu e dei quadri del mecenate Vincenzo Marras (ozierese di nascita e fratello del Nostro, che ha donato alla Pinacoteca di Ozieri 52 opere pittoriche di macchiaioli toscani e di artisti sardi, e 68 dipinti alla Soprintendenza alle Belle Arti della provincia di Sassari dei maggiori pittori sardi), “La Nuova – Nuova Sardegna”, Anno 121 - N. 349, provincia di Sassari, cronaca di Ozieri, Sassari, Domenica 22 Dicembre 2013, p. 32.

Discografia:

Ha curato la pubblicazione, in qualità di Direttore artistico e letterario, di quattro collane discografiche di Cultura Etnofonica Sarda, a partire dal 1981, facendo precedere ogni singola “musicassetta” o “Compact Disk” da una Nota critica introduttiva sulla tipologia dei canti eseguiti, sui vari modi canori utilizzati e sui loro interpreti.

- Due per la “Voxfolk-Culturaphon” di Milano:

. “Sos Mannos de su passadu”.  (I grandi interpreti del canto sardo con accompagnamento di chitarra, dal 1924 al 1974).

 . “Boghes e sonos de Sardinnya”. (Voci e suomi di Sardegna).

- Due per la “Tekno Record” di Sassari:

. “Ballos, sonos e càntigos de sa Nassyone Sarda”. (Balli, suoni e canti della Nazione Sarda).

. “Nou cantonàriu isulanu de cantautores sardos”. (Nuovo canzoniere isolano di cantautori sardi).

* Di Giampiero “Zampa” Marras, della sua vita movimentata e della sua opera si sono occupati i seguenti  «organi di stampa»: -

Quotidiani:

Il Corriere della Sera”, Milano;

La Repubblica”, Milano;

La Stampa”, Torino;

Il Secolo XIX”, Genova;

Il Messaggero”, Roma;

Il Giorno”, Milano;

“La Nazione”, Firenze;

“Il Mattino”, Napoli;

La Nuova Sardegna”, Sassari (1891 - ….);

L'Unione Sarda”, Cagliari (1889 - …..);

Tuttoquotidiano”, Cagliari (1974 -1978);

L'Isola”, Sassari (1980 -1982);

L'altro giornale”, Cagliari (1980 -1983);

 “L’opinione della  Sardegna” (1994-1996);

Il Quotidiano di Sassari”, Sassari (1998 -2000);

“Il Giornale di Sardegna” (2002-2005);

“Il Sardegna”, Cagliari (2004-2010);

“Il Nord Sardegna”, Sassari (2005-2010).

Periodici:

Famiglia Cristiana” (1981);

L'Informatore del Lunedì” (1946- 1982);

“La  Gazzetta Sarda” (1948-1967);

“Archimede” (1957-1959);

Sassari Sera”  (1959-2008);

“Il Goliardino” (1965);

“Quattromori” (1965);

 “Sardegna Libera”  (1965-1966);

“La Nuova Sardegna del Lunedì” (1967-2008);

Il Monte sardo” (1967-1972);

“Sardegna Libera”, Mensile ciclostilato (1971-1974);

 “Sardinna Libera” (1973)-(1976);

Il Cagliaritano” (1973-2011);

Il Sassarese”  (1973-2012); 

Il Risveglio Autonomistico” (1974-1975);

Minoranze” [rivista trimestrale del Ciemen] (1976-1980);

“Sa Sardigna” (1977);

Sa Repubblica Sarda” (1977-2005);

“Il Solco” [Quindicinale della ‘serie nazionale’] (1984-1986);

“TC/Telecomando (1986-1990);

Tempus de Sardínnia” (1988- 1998);

Ottopagine” (1992 -1998);

Sardinna”- cultura e identidade (1996);

La Sentinella del Sud” (1997);

Arréjonos”- Cartulàriu de Sardigna Natzione (1997-1998);

 “Indipendéntzia.sar” (2002-2003);

“L’Espresso”, Milano (2010);

“Panorama”, Milano (2007);

“La Voce turritana”, Porto Torres (2005- ….)

Agenzie di stampa:

ANSA;

AGI;

Sardapress;

Enciclopedie:

Il  profilo di Giampiero  Marras Meloni è stato inoltre delineato in tre “opere enciclopediche”: in Il Chi è della SardegnaBrevi biografie dei più importanti personaggi sardi, a cura di Gian Giacomo Nieddu, Cagliari, Edizioni SE:S.S., 2006-2007, cit., pp. 308-309; in La Grande Eniclopedia  della Sardegna di Francesco Floris, in unico volume di 1451 pagine, Roma, Newton & Compton, 2002, cit., p. 581; e nel Volume n. 5 “Grandona-Melas” di La Grande Enciclopedia della Sardegna, (a cura di Francesco Floris e con la consulenza editoriale di Manlio Brigaglia e iconografica di Giancarlo Deidda), nonché con la collaborazione scientifica di un folto numero di redattori, specializzati nelle più disparate materie, in 25 volumi, Sassari, Editoriale “La Nuova Sardegna S.p.A.”, 2007, cit., p. 549.

Giornali e periodici stranieri, radio e televisioni pubbliche e private.

Ha fatto inoltre parte delle redazioni di “Sardegna libera” - Organo di stampa della Comunità etnica sarda, fondato da Antonio Simon Mossa e di “Nazione Sarda”, periodico fondato da Antonello Satta. Dal marzo del 1971 al dicembre del 1974 ha diretto il periodico ciclostilato “Sardegna Libera” - Rivoluzione sardista: La Via Sarda al Socialismo - Mensile di formazione politica e di preparazione rivoluzionaria ed alcuni numeri unici della stessa testata giornalistica  pubblicati con caratteri di stampa. Ed inoltre nel 2002 ha diretto il periodico “Indipendentzia.Sar”, di cui sono usciti pochi numeri. del Movimento politico “Sardigna Natzione Indipendentzia”.

Per di più, con la liberalizzazione dell’etere, avvenuta agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso, il Nostro – forte di quanto allora ebbe a dirgli più volte il Suo maestro, Antonio Simon Mossa, il quale sosteneva che “Se noi disponessimo  di uno strumento che ci potesse consentire di entrare nelle case dei sardi e comunicare loro le nostre idee di libertà per la Sardegna, cioè di una radio a diffusione capillare su tutto il territorio nazionale dell’Isola - la cui importanza è nota a tutti – ci verrebbe indubbiamente più facile convincerli della giustezza e della bontà della lotta che noi dovremmo ingaggiare per la conquista della nostra Indipendenza Nazionale, e averli dalla nostra parte, come alleati “ – per cui Egli forte del giudizio espresso al riguardo dal Maestro, ha dato vita al primo «“Arràdiu-zornale”. Diàriu arradiufònigu de contra-infromassione in Limba Sarda Nassionale» («“Notiziario-radio”. Giornale radiofonico di controinformazione in lingua nazionale sarda»), di trenta minuti, dapprima settimanale e poi quotidiano, che ha condotto e diretto per circa quindici anni, dei quali nove dai 102-103 Megahertz della modulazione di  frequenza di “Radio Nord Sera”, l’emittente di Pino Careddu, e sei dalla  “Radio Città”, di Enrico Porqueddu, fin quasi a tutto l’anno 1988.

Il “Notiziario-radio” si articolava in quattro segmenti. Nel “primo” si davano le notizie delle principali  «capitali estere» dell’Europa e del mondo: Roma, Madrid, Parigi, Mosca, Berlino, Londra, Washington, Dublino e così via di seguito; nel “secondo” si parlava delle «Nazioni senza Stato» e delle più importanti Minoranze etniche e linguistiche europee, mediterranee e dell’intero pianeta; nel “terzo” ci si occupava di tutte le «tematiche di natura sociale, amministrativa, politica, economica, finanziaria, sindacale, linguistica, culturale, di costume e di cronaca», riguardanti tutte le piccole e grandi comunità locali facenti parte della Nazione Sarda; mentre nel “quarto segmento” venivano affrontate tutte le problematiche inerenti lo «sport». Inoltre, al termine del Giornale radio andava in onda uno “Speciale radio” destinato ad ospitare le opinioni del direttore dell’emittente e/o del direttore del “Notiziario”, o di eventuali altri opinionisti.

Ha inoltre partecipato a numerosi convegni, come pure ne ha promosso tanti altri,  nei quali ha svolto sia comunicazioni che relazioni “introduttive al dibattito” o “tematiche”, così come anche ha fatto da “moderatore” in alcuni di essi.

Ha infine fatto moltissimi “interventi” sulla stampa e ha rilasciato numerose “dichiarazioni” e “interviste” di carattere politico, sindacale e culturale a giornalisti e inviati speciali di quotidiani e periodici della Sardegna e del Continente italiano.

 

In questa breve e incompleta bibliografia essenziale di Giampiero “Zampa” Marras-Meloni abbiamo cercato di fornire alcuni scarni cenni biografici sulla sua persona e sulle molteplici attività da lui svolte nell’arco degli oltre sessant’anni di attività nel campo politico, sindacale, amministrativo, culturale, musicale, convegnistico, della ricerca, della scrittura, dell’insegnamento, e dell’organizzazione di eventi sportivi e musicali, e della pubblicazione e direzione artistico-letteraria di collane di musica etnofonica sarda in compact disk e in musicassetta. E ci siamo adoperati per tentare di descrivere in modo sistematico le opere da lui scritte: “Libri, saggi, studi, monografie, relazioni, mozioni, statuti, articoli, resoconti giornalistici, notiziari radio di controinformazione, comunicazioni, conferenze, incontri con la stampa, e conduzione di programmi radiofonici di successo in Lingua Sarda: d’informazione, culturali e di intrattenimento”, che più avanti nel tempo cercheremo di integrare.

 

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